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Le esperienze dei Nuclei Alzheimer RSA di Milano: Doll Therapy

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Presentazione sul tema: "Le esperienze dei Nuclei Alzheimer RSA di Milano: Doll Therapy"— Transcript della presentazione:

1 Le esperienze dei Nuclei Alzheimer RSA di Milano: Doll Therapy
Dott.ssa Monica Gianotto Responsabile Nucleo Protetto Schiaffinati 1 RSA

2 Terapia della bambola : Storia
La bambola “empathy doll” è nata in Svezia, dove grazie alla terapeuta Britt-Marie Egedius-Jakobsson è stata perfezionata e diffusa per uno scopo ben preciso: aiutare i malati di Alzheimer a migliorare la loro qualità di vita e ad alleviare i sintomi della malattia attraverso un approccio non farmacologico. Le bambole utilizzate per la Terapia della Bambola hanno caratteristiche molto peculiari - il peso del corpo, la distribuzione del peso, la postura che predispone all’abbraccio, i tratti somatici, favoriscono e facilitano il contatto relazionale.

3 Finalità della Terapia della bambola
L’attività di accudimento (rivolta all’oggetto = bambola) utilizzata nei pazienti affetti da demenza e disturbi comportamentali (BPSD) stimola l’attivazione della memoria richiamando la relazione madre(care giver)-figlio. La bambola diventa uno strumento simbolico che incoraggia ricordi e emozioni della vita passata. La bambola è il bambino di cui prendersi cura, da accudire, da accarezzare, da abbracciare. Il paziente può o meno riconoscere l’oggetto inanimato come un vero bambino e l’ accudimento riduce i disturbi comportamentali.

4 SPERIMENTAZIONE INIZIALE TERAPIA DELLA BAMBOLA
Gli ospiti inseriti sono stati selezionati in base a: Grave deterioramento cognitivo (MMSE e CDR) Presenza di disturbi comportamentali (NPI e CORNELL) Difficoltà nella gestione assistenziale indicato nel PAI Trattamento farmacologico con parziale beneficio Tutti i membri dell’equipe sono stati coinvolti

5 Modalità e tempi di trattamento:
I soggetti sono stati individuati utilizzando la stesura del PAI e sono stati osservati per 15 giorni utilizzando schede di osservazione appositamente realizzate per la registrazione del comportamento osservato con lo stimolo della bambola. A conclusione dell’osservazione, verificata l’accettazione e l’attivazione affettiva con la bambola (nei 15 giorni di osservazione), si provvedeva a un protocollo individuale di somministrazione, con COMPILAZIONE DA PARTE DI CHI CONSEGNAVA e RITIRAVA LA BAMBOLA DI APPOSITE SCHEDE DI OSSERVAZIONE SUL COMPORTAMENTO DEL MALATO. Dall’inserimento in terapia dei pazienti selezionati, la bambola veniva consegnata secondo fasce orarie concordate in equipe, ogni somministrazione aveva durata massima di 1 ora, eccetto decisioni diverse condivise.

6 Sintesi delle schede di osservazione terapia della bambola
sì no Accetta La ricerca Le parla La stringe al petto La dondola L’accudisce Sorride verso la bambola Sorride verso gli altri Canta Ci gioca L’abbandona Ricerca il consenso Il contatto è continuo Il contatto è sfuggente Le accarezza i capelli

7 COMMENTO Dall’esame dei punteggi delle scale di valutazione
( MMSE, CDR, NPI, CORNELL), dalle osservazioni riportate dagli operatori sulle schede specifiche, dalle riunioni per la compilazione del PAI si è evidenziato: in tutti i casi il care-giver ha accettato e condiviso il progetto riduzione del disturbo comportamentale per tutti i soggetti per tutti i pazienti è stata facilitata una maggior permanenza negli ambiti comunitari (maggior tolleranza alle situazioni di gruppo) riduzione o sospensione farmacologica ( 80%) per una paziente la bambola è servita anche come aiuto al momento del pasto

8 STATO DELL’ ARTE Iniziato come progetto strutturato nei nuclei Alzheimer RSA del Pio Albergo Trivulzio la terapia della bambola è attualmente una modalità di trattamento quotidiana, somministrata dalle differenti figure dello staff. Le fasce orarie di uso delle bambole terapeutiche e la loro somministrazione viene gestita dagli operatori stessi. In taluni pazienti vengono utilizzate al momento dell’allettamento per favorire il sonno, in altri durante il periodo diurno per veicolare l’affaccendamento, per ridurre stati di ansia e di agitazione, aggressività e wandering. L’utilizzo della bambola terapeutica nel singolo paziente viene formalizzato al momento della stesura del PAI e condiviso con i familiari La bambola viene utilizzata anche dall’equipe riabilitativa ( fisioterapista, TO e psicomotricista) ed educatore. L’AEREA NURSERY rappresenta uno spazio di AREA FINZIONALE per l’uso della bambola anche in gruppo .

9 Considerazioni Alla persona affetta da demenza è data l’opportunità di svolgere attività di care giving piuttosto che di riceverla (enpowering) Ci si può chiedere se l’uso della bambola in un adulto ne leda la dignità, i care giver potrebbero percepire questa terapia come infantile ed umiliante (principio di non maleficenza) anche perchè viene scardinato il principio di veridicità

10 Considerazioni Al contrario, si potrebbe argomentare che gli effetti sono in linea con il principio di beneficienza, dato che aumentano lo stato di benessere dell’individuo la bambola sembra avere effetto rassicurante nel contenere il senso di angoscia e di frustrazione derivante dal costante senso di disorientamento Inoltre la persona non viene forzata a utilizzare la bambola, ma può liberamente scegliere se utilizzarla o meno

11 Limiti Differenti tipi di bambole o differenti oggetti (per esempio animali di pezza) potrebbero modificare i benefici derivanti da tale terapia In molti casi risultati determinati in base alle uniche percezioni del personale sanitario piuttosto che su dati raccolti oggettivamente Possibile bias dell’operatore Bias nell’offerta della bambola terapeutica, non essendo possibile prevedere con certezza quali persone accetteranno la bambola

12 AEREA FINZIONALE : la Nursery


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