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Le meningiti dall’infanzia all’adolescenza
Dr.ssa Simonetta Partesotti Responsabile Pediatria di Comunità Area Nord Distretti di Mirandola e Carpi
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Il termine "meningite" si riferisce a una condizione clinica di gravità variabile, che, soprattutto, può essere determinata da germi assai vari che colpiscono in maniera episodica, difficilmente prevedibile, attraverso contatti/portatori sani.
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I più comuni batteri causa di meningite sono:
il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C, molto aggressivo, di recente e alta visibilità nelle cronache a causa della sua concentrazione in Regione Toscana e della sua letalità, oppure altri tipi come A, Y, W135), l’ haemophilus B gli pneumococchi
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Cosa ci dicono i dati? Dal punto di vista scientifico ed epidemiologico, la diffusione delle malattie invasive (meningiti e/o sepsi) è sovrapponibile a quella degli anni precedenti fatta eccezione per la Toscana.
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La scintilla che ha scatenato questa crescente attenzione mediatica sulle malattie invasive da meningococco trova la sua origine nell’anomalo aumento, dal gennaio 2015, di casi da meningococco C in Toscana.
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Ma perché ora vediamo così tante notizie sui giornali?
In un anno in Italia ci sono circa 1500 segnalazioni di malattia batterica invasiva (a fronte di una popolazione italiana di 60 milioni di abitanti) con un atteso di più di 4 casi al giorno nel periodo più freddo. Inoltre, i media spesso riportano anche solo i casi sospetti, segnalando lo stesso caso più volte per sottolinearne il decorso o l’esito della malattia, dando così la falsa sensazione che ci si trovi di fronte a un alto numero di casi prima non presente.
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Ma se nel 2015, l’attenzione dei media era prevalentemente focalizzata sui casi e sulla situazione della Toscana, nel 2016 si è lentamente spostata a livello nazionale, senza però che ciò fosse giustificato da un aumento dei casi di meningite meningococcica in altre Regioni.
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Quali sono le età più colpite dai meningococchi in Emilia Romagna?
Popolazione con il più alto numero di portatori sani Difese immunitarie immature e diminuzione degli anticorpi materni
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La percentuale di casi di B diminuisce con l’età
In aumento con l’età: i tipi C e Y soprattutto adolescenti e giovani adulti Soprattutto nei lattanti e diminuisce con l’età La percentuale di casi di B diminuisce con l’età mentre la percentuale di casi di C e Y aumenta con l’età
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Ci sono fattori che aumentano il rischio di contrarre la malattia?
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Strategia della Regione Emilia Romagna da 1 gennaio 2006
Il vaccino contro il meningococco C è offerto a mesi e a 13 anni dalla Regione Emilia Romagna.
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Dai nati del 2005 e agli adolescenti è stata offerta attivamente la vaccinazione contro la meningite C
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Introduzione del vaccino
L’immunita di gregge: vaccinando i bambini il meningococco circola meno e si proteggono anche gli adulti e gli anziani Introduzione del vaccino Protezione dei vaccinati e dei non vaccinati
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In Emilia Romagna, per il meningococco C sotto ai 5 anni di età si è passati da 14 casi del periodo prevaccinale a 1 caso nel 2012 in un bambino di 5 mesi non vaccinato
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Incidenza di MIB da meningococchi A,Y e W per classi di età
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Strategia della Regione Emilia Romagna da settembre 2015
Al posto del vaccino contro il solo meningococco C offerto a mesi e a 13 anni la Regione offre dalla settembre 2015 il vaccino quadrivalente A C W Y. Il vaccino è gratuito per tutti gli adolescenti nati dopo l’1/1/2004 anche per chi ha già ricevuto il vaccino contro il C in precedenza.
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L’incidenza di MIB da meningococco B è massima nel primo anno di vita e nei primi 5 anni
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Strategia della Regione Emilia Romagna dal 1 gennaio 2017
Dato che l’incidenza della meningite da meningococco B è massima nel primo anno di vita (e comunque nei primi 4 anni) per i nati dal 1 gennaio 2017 la vaccinazione contro il meningococco B è offerta attivamente e gratuitamente secondo lo schema qui sotto Per le età successive il costo di compartecipazione alla spesa è stato ridotto a 50 euro a dose
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Cosa possiamo fare noi, professionisti della salute, per controbattere questa epidemia mediatica e le sue conseguenze negative sulla popolazione e sull’organizzazione dei servizi sanitari? Possiamo aiutare il processo di acquisizione di consapevolezza dei cittadini sui reali rischi delle malattie batteriche invasive: quali sono le età colpite, quali i fattori di rischio,quali i vaccini disponibili e in quali età sono indicati.
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Supportare una corretta informazione (1):
illustrare alla popolazione che tutte le vaccinazioni, incluse quelle contro i patogeni responsabili delle meningiti, sono uno strumento importantissimo di prevenzione per proteggere le categorie in cui la patologia si manifesta più frequentemente. Quindi l’offerta vaccinale gratuita prevista dal calendario vaccinale nazionale e/o regionale va sempre accettata perché è disegnata per le categorie di popolazione più suscettibili e le vaccinazioni non devono essere ritardate pensando che il bambino sia “troppo piccolo” per riceverla.
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Supportare una corretta informazione (2)
discutere serenamente con i cittadini sull’opportunità di estendere la vaccinazione contro i meningococchi ACYW-135 e meningococco B anche al di fuori delle età previste dal Calendario regionale per fornire una protezione aggiuntiva anche in caso di basso rischio di contrarre la malattia. In questi la vaccinazione è offerta in regime di copayment. I vaccini sono efficaci e sicuri e la scelta finale di investire sulla protezione,al di fuori delle fasce più a rischio, spetta al cittadino.
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Supportare una corretta informazione (3)
spiegare che non vi è alcuna emergenza o alcuna epidemia nazionale: la vaccinazione può tranquillamente essere programmata dalla Asl a distanza di giorni o settimane, senza un reale aumento di rischio da parte del cittadino
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Fonti: Maria Grazia Pascucci - Epidemiologia delle MIB nella Regione Emilia Romagna Fortunato Paolo D'Ancona - reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss Istituto superiore di Sanità Prof. Paolo Bonanni - Università di Firenze 2014
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