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New BYK-mac i Impressione totale del colore dei prodotti ad effetto

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Presentazione sul tema: "New BYK-mac i Impressione totale del colore dei prodotti ad effetto"— Transcript della presentazione:

1 New BYK-mac i Impressione totale del colore dei prodotti ad effetto
BYK-Gardner GmbH, 2017

2 • Vernici metallizzate accentuano il profilo curvo: Light – Dark Flop
Vernici ad effetto 80% delle finiture per automobili di oggi sono vernici ad effetto • Vernici metallizzate accentuano il profilo curvo: Light – Dark Flop • Vernici perlescenti offrono un effetto colore più spettacolare: Color Flop • Finiture ad effetto con effetto speciale di scintillio – Sparkle (XirallicsTM) Photo: Courtesy of Oggi le vernici ad effetto giocano un ruolo dominante in molte applicazioni (automobili ~80%, elettrodomestici, elettronica, cosmetici ecc.) poiché rendono un oggetto distintamente attraente. Le finiture argento metallizzato danno l’impressione di tecnologia di alto livello e di precisione. I designers sono alla ricerca di nuovi colori non solo per rendere il prodotto più bello, ma in realtà per sottolinearne lo stile con un colore “vivente”! I primi tipi di pigmenti ad effetto usati furono le lamelle di alluminio che danno un aspetto “metallico”. A seconda dell’angolo di osservazione essi mostrano un flop chiaro-scuro. Maggiore sarà la differenza di luminosità tra gli angoli di osservazione e più il profilo curvo dell’oggetto verrà accentuato. Poi sono stati introdotti i pigmenti perlescenti che mostrano non solo una variazione di luminosità con l’angolo di osservazione ma anche una variazione di cromaticità e di tono causata dall’interferenza della luce. Forse non così spettacolari come nella figura, ma almeno il colore viaggia attraverso diversi quadranti nello spazio del colore. Gli ultimi sviluppi sono i pigmenti ad effetti speciali, ad es. Xirallics®, che creano effetti di scintillio quando le condizioni di illuminazione cambiano dal sole diretto al cielo nuvoloso. Page 2, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

3 Tipi di pigmento e interazione con la luce
Pigmenti ad Assorbimento colore specifico dovuto ad assorbimento selettivo e diffusione della luce Pigmenti Metallici gloss metallico dovuto alla riflessione della luce colore specifico, brillantezza e viraggio del colore dovuti all‘interferenza della luce I pigmenti ad assorbimento (ad es. nero, bianco e colori solidi) assorbono selettivamente le lunghezze d’onda della luce nel campo del visibile. La luce rimanente viene diffusa/riflessa e causa l’impressione del colore specifico. I pigmenti metallici (ad es. lamelle di alluminio) agiscono come piccoli specchi e riflettono direttamente tutta la luce incidente. Il modo in cui viene creato l’aspetto metallico dipende dall’orientamento delle lamelle. I pigmenti perlescenti di solito consistono di un cuore trasparente rivestito con strati di ossidi metallici. Il viraggio del colore si crea grazie all’interferenza della luce causata dai diversi indici di rifrazione tra primo e secondo strato. Pigmenti Perlescenti Photos: Courtesy of Page 3, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

4 Percezione visiva dei colori delle finiture ad effetto La percezione del colore dipende dalla geometria di illuminazione/osservazione Light – Dark Flop Light – Dark Flop Color Flop Color Flop Poichè le finiture metallizzate mostrano un cambio di luminosità sotto i diversi angoli di osservazione, il campione deve essere ruotato per creare lo stesso effetto durante la valutazione visiva. Questo effetto viene definito anche come “light-dark flop“. Maggiore è la variazione di luminosità tra gli angoli di osservazione, e più i contorni di un oggetto saranno accentuati. Al fine di osservare il viaggio del colore delle finiture ad interferenza, il pannello dovrebbe essere mosso in una distanza maggiore per permettere l’aumento o la diminuzione dell’angolo di illuminazione. Photo: Courtesy of Page 4, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

5 Geometrie di misurazione multi-angolo Angoli di osservazione aspeculari
Per descrivere oggettivamente il light – dark flop, le misure devono essere effettuate sotto diversi angoli. Si è determinato che c’è bisogno almeno di 3 e meglio 5 angoli di osservazione per avere sufficienti informazioni sulle caratteristiche goniofotometriche della finitura metallica. La geometria di misura per la misurazione multi-angolo è specificata per mezzo di angoli aspeculari. L’angolo aspeculare è l’angolo di osservazione misurato dalla direzione speculare nel piano della sorgente luminosa. L’angolo è positivo se misurato dalla direzione speculare verso la direzione della normale. Si preferisce l’illuminazione direzionale a 45° invece dell’illuminazione circonferenziale perché questa minimizza il contributo degli effetti direzionali come l’effetto delle veneziane. Angoli vicini alla speculare: 15°/25° Angolo di faccia: 45° Angoli di flop / sfioramento: 75°/110° Page 5, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

6 Geometrie di misurazione multi-angolo Angoli di osservazione aspeculari
Poichè la riflessione delle lamelle di alluminio è principalmente verso la direzione speculare, gli angoli di misura vicini alla speculare ne sono maggiormente influenzati Page 6, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

7 Geometrie di misurazione multi-angolo Riflettanza spettrale – Verde solido
5 10 15 20 25 30 35 400 410 420 430 440 450 460 470 480 490 500 510 520 530 540 550 560 570 580 590 600 610 620 630 640 650 660 670 680 690 700 nm R% -15° 15° 25° 45° 75° 110° Curve di riflettanza misurate per ogni angolo da -15° a 110°. Per un verde solido non si osservano differenze significative tra le curve di riflettanza. Anche il cambio visibile di luminosità di un verde solido ruotato nell’intero range di angoli di osservazione è molto piccolo. I pigmenti ad assorbimento sono indipendenti dall’angolo di illuminazione/osservazione. Page 7, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

8 Geometrie di misurazione multi-angolo Riflettanza spettrale – Silver metallizzato
15 25 45 75 110 350 300 250 200 150 100 50 Questo effetto è estremamente visibile per il silver metallizzato. I valori di riflettanza agli angoli vicino alla speculare possono arrivare fino al 300%. Alcune applicazioni usano un indice speciale per descrivere il light-dark flop: il flop index. Si basa sulla variazione di luminosità di un colore metallizzato alla rotazione nell’intero range di angoli di osservazione. Flop index = (L*15° - L*110°)1.11 (L*45°)0.86 400 410 420 430 440 450 460 470 480 490 500 510 520 530 540 550 560 570 580 590 600 610 620 630 640 650 660 670 680 690 700 nm Page 8, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

9 Viaggio del colore dei pigmenti ad interferenza
Photos: Courtesy of Tipo Fe2O3 In questi ultimi anni una nuova generazione di pigmenti ad effetti speciali è diventata sempre più popolare. Di nuovo, lo scopo è di rendere il prodotto vivo e eccitante. I colori ad interferenza e i colori ad effetti speciali mostrano non solo una variazione di luminosità con l’angolo di osservazione, ma anche una variazione di croma e tono. Per alcuni di questi nuovi pigmenti il colore viaggia attraverso un range molto ampio. Il viaggio del colore è causato dall’interferenza della luce al primo e secondo strato di rivestimento di questi pigmenti. Page 9, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

10 Misurazione dei Colori ad Effetto Finiture perlescenti: Geometria di misura multi-angolo
-40 -30 -20 -10 10 20 30 40 + a* Behind the Gloss -15° Traditional 5-angles

11 Percezione visiva degli effetti
L‘aspetto delle finiture ad effetto dipende dalle condizioni di illuminazione: Cielo sereno: Illuminazione diretta • Il colore comincia a scintillare Cielo coperto: Illuminazione diffusa • Struttura da fine a grossa La percezione dei pigmenti metallizzati e ad interferenza non varia solo a seconda dell’angolo di osservazione, ma dipende anche dalle condizioni di illuminazione – cielo sereno o cielo coperto. Con l’illuminazione diffusa (cielo coperto) una finitura metallica può creare una struttura chiara / scura (grana). Con l’illuminazione diretta (sotto il sole) la stessa finitura metallizzata o ad effetti può apparire completamente diversa. Si possono osservare piccoli flash luminosi (sparkle) con intensità variabile da bassa ad alta. Page 11, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

12 Percezione visiva delle finiture ad effetto con illuminazione diffusa
Grana: Texture – Struttura – Coarseness – Sale & Pepe Condizioni di osservazione: • Luce diffusa • Distanza d’osservazione ravvicinata • Angolo di osservazione non importante Cause potenziali della grana: • Tipo – Dimensione della lamella • Disorientamento delle lamelle • Agglomerazione delle particelle Grana grossa Grana fine Le condizioni di illuminazione diffusa avvengono quando l’intensità della luce è uguale in tutte le direzioni. Esempi: cielo coperto, una cabina di verniciatura tipica o una cabina luce con luce diffusa. Con l’illuminazione diffusa una finitura metallizzata può creare una struttura chiaro / scura che a seconda della dimensione della lamella di alluminio può variare da molto fine a molto grossa. I termini comunemente usati per descrivere il fenomeno sono grana, coarseness, texture o sale & pepe. L’effetto è visibile solo a distanza ravvicinata e non cambia con l’angolo di osservazione. La grana può variare con la dimensione della lamella, l’orientamento delle lamelle nella vernice e con l’agglomerazione delle lamelle durante il processo di applicazione. Page 12, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

13 Percezione visiva delle finiture ad effetto con illuminazione diretta
Sparkle: Micro brillantezza – Scintillio – Diamanti Condizioni di osservazione: • Faretti ~ condizioni di luce solare diretta • Angolo di osservazione critico: La percezione dello sparkle cambia con l‘angolo di illuminazione Lo sparkle è causato da ad es.: • Riflessione dei singoli pigmenti ad effetto (lamelle di alluminio, mica, Xirallics®) • Quantità dei pigmenti ad effetto • Dimensione delle lamelle di alluminio • Orientamento delle lamelle  Sparkle 75° Sparkle alto Sparkle basso Le condizioni di luce diretta avvengono quando l’intensità della luce viene principalmente da una direzione. Esempi: cielo sereno o faretti. Con l’illuminazione diretta la stessa finitura metallizzata o ad effetto può apparire completamente diversa. Si possono osservare piccoli flash luminosi con intensità variabile. Questo effetto viene detto sparkle, scintillio, micro-brillantezza, glint o diamanti. Lo sparkle è causato dalla riflessione delle lamelle e quindi è influenzato dal tipo di lamella (alluminio, mica, Xirallic®), dal livello di concentrazione dei pigmenti ad effetto, dalla dimensione delle lamelle o dal metodo di applicazione (elettrostatico / elettrostatico vs. elettrostatico / pneumatico). Al contrario della grana, l’effetto di sparkle dipende molto dall’angolo di illuminazione. Page 13, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

14 Caratterizzazione delle lamelle Valutazione delle proprietà ottiche dei pigmenti ad effetto
• Analisi con camera digitale: La risoluzione spaziale del chip della CCD è correlata alla risoluzione spaziale dell‘occhio umano. • Le foto vengono prese in diverse condizioni di illuminazione per simulare il cielo sereno e il cielo coperto. • L’impressione dello sparkling è valutato sotto 3 angoli di illuminazione: 15°- 45°-75° La BYK-Gardner usa un approccio diverso: valutazione delle proprietà ottiche per “misurare ciò che vediamo“. Per determinare sparkle e grana, lo strumento è fornito di una camera digitale che è correlata alla risoluzione spaziale dell’occhio umano e posta sulla perpendicolare. La fotocamera effettua le foto sotto diversi condizioni di illuminazione. Per simulare l’impressione della lamella sotto la luce solare diretta, per l’illuminazione vengono usati LED bianchi sotto 3 angoli: 15°, 45°, 75° dalla perpendicolare. L’illuminazione diffusa per la valutazione della grana viene creata con una semisfera bianca (BaSO4). Page 14, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

15 Le foto della camera digitale caratterizzano Sparkle e Grana
Questi sono esempi delle foto digitali: Parte superiore  foto con illuminazione diretta per rilevare lo sparkle. Parte inferiore  foto con illuminazione diffusa per rilevare la grana Al fine di ottenere valori numerici che possono essere usati per il CQ e per il controllo del processo quotidiani, le foto digitali vengono analizzate con algoritmi stabiliti in base alla valutazione visiva di diverse finiture per automotive insieme con molti partner dell’industria automobilistica, dei pigmenti e delle vernici. Page 15, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

16 Caratterizzazione delle lamelle
Analisi dell‘effetto di Sparkle: • Viene misurata l‘Area di sparkle  Non la dimensione dei singoli pigmenti ad effetto • Viene misurata l‘Intensità di sparkle: Quanto forte è il flash luminoso del pigmento ad effetto Per consentire una migliore differenziazione, l’impressione di sparkle viene descritta mediante un sistema bidimensionale: Area di sparkle e Intensità di sparkle per ciascun angolo. La fotocamera rileva i pixel con diversi livelli di luminosità. Tutti quelli che sono sopra il livello di soglia stabilito vengono sommati e viene calcolato il valore per l’area di sparkle. Nota: Non viene determinata la dimensione del pigmento individuale! Inoltre, viene determinata l’intensità media dei pixel ed espressa come intensità di sparkle. Per semplicità l’area e l’intensità di sparkle sono riassunte in un unico valore: Grado di sparkle. Riducendo l’informazione ad una scala monodimensionale, si guadagna la semplicità ma si perde il dettaglio dell’informazione. • Il Grado di Sparkle totale viene determinato come una funzione dell‘Area di sparkle e dell‘Intensità di sparkle Page 16, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

17 Analisi dell’effetto di Sparkle
Parametri assoluti dello Sparkle: • Mono-dimensionale: Grado di Sparkle • Sistema bi-dimensionale: Area di Sparkle – Intensità di Sparkle Intensità di Sparkle 45° Grado di Sparkle = f (Sa; Si) Lo Sparkle può essere analizzato in un grafico: L’asse x mostra l’area di sparkle, l’asse y l’intensità di sparkle. Il grado di sparkle è rappresentato dalle linee colorate nel diagramma. Area di Sparkle 45° Grado di Sparkle 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Page 17, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

18 Analisi dell’effetto di Sparkle
-3 -2 -1 1 2 3 -10 -5 5 10 Parametri di differenza dello Sparkle: • Bi-dimensionale: D Area di Sparkle – D Intensità di Sparkle d Intensità di Sparkle 15°  = Campione - Standard d Area di Sparkle 15° Quali sono le tolleranze visivamente accettate per le differenze di Sparkle? La valutazione dello sparkle viene effettuata confrontando un campione ad un definito standard – come per la misura del colore. Pertanto, i dati dello sparkle vengono anche mostrati in un grafico delle differenze. Segno positivo  il campione è un’area / intensità maggiore dello standard Segno negativo  il campione ha un’area / intensità minore dello standard Domanda aperta: Quali sono le tolleranze accettabili visivamente per le differenze di sparkle? Cosa può essere visto come differenza? Page 18, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

19 Modello di tolleranza per lo Sparkle
Tolleranza all’interno del Grado: Tol_GF x Tol_Gr Tolleranza per il Grado: Tol_Gr = +/- 1 Visivamente i campioni appaiono molto diversi all’interno i range di tolleranza marcati. Per le applicazioni nell’automotive è stato sviluppato un modello di tolleranza per lo sparkle basato su studi visivi con partners dell’industria automobilistica, dei pigmenti e delle vernici. Il risultato è stato che per tutte le aree può essere vista una differenza di 1 grado. Impostare la tolleranza da Grado a Grado pari a +/ - 1 significa che tutti i campioni tra il range di tolleranza marcato sarebbero accettati. Ma visivamente i campioni appaiono molto diversi. Ci sono campioni con area di sparkle alta ma bassa intensità e campioni con area di sparkle piccola e intensità alta nel range. Un sistema di tolleranze mono-dimensionali non funziona e deve essere definita una tolleranza aggiuntiva all’interno del grado: Tol_GF. Page 19, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

20 Modello di tolleranza per lo Sparkle
Tolleranza entro il Grade > Tol. da Grado a Grado Tol_GF x Tol_Gr = 2 x 1 -12 -10 -8 -6 -4 -2 2 4 6 8 10 12  S = Differenza di Sparkle Totale 2 S_a 1 ú û ù ê ë é + ç è æ D = S f(Tol_Gr) ø ö ÷ S_i f(Tol_GF x Tol_Gr) Distanza bi-dimensionale dallo standard Ponderato con la lunghezza degli assi dell’ellisse Per usare il modello come strumento per il Passa/Non Passa per il lotto di vernice o per il CQ della parte, si calcola la differenza di sparkle totale tra campione e standard: DSparkle. Il calcolo del valore di D Sparkle è simile al calcolo della differenza colore del D ECMC. È ponderato dagli assi corto e lungo dell’ellisse e quindi cambierà, se Tol_Gr e Tol_GF cambiano. La tolleranza finale è definita dal valore Tol_S. Un’impostazione pratica è Tol_S = 1. Tol_S definisce la DSparkle < Tol_S PASSA tolleranza: DSparkle > Tol_S NON PASSA Page 20, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

21 Caratterizzazione delle lamelle
Analisi dell‘effetto della Grana: • Viene valutata l’uniformità delle aree chiare/scure e sommate in un valore di Grana 4 8 2 6 12 10 15 14 • Scala mono-dimensionale: dimensione relativa grossa • Colori solidi (molto uniformi)  Grana = 0 La Grana viene caratterizzata prendendo una foto con la camera digitale con le condizioni di illuminazione diffusa, creata da una semisfera verniciata di bianco. La foto viene analizzata usando gli istogrammi dei livelli di luminosità da cui l’uniformità delle aree chiare e scure viene sommata in un valore per la grana. Un valore di grana pari a zero indicherebbe un colore solido, maggiore è il valore è più grossa sarà la grana visibile sul campione con le condizioni di illuminazione diffusa. fine Page 21, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

22 Sistemi del colore per applicazioni automobilistiche per esterno
DECMC Ottimizzato per le finiture ad effetto per garantire la migliore correlazione al visivo DE‘DIN Si usano diverse equazioni per la differenza di colore: - Sistema CIELab normale - Formula CMC: sviluppata circa 20 anni fa per l’industria tessile - DIN : sviluppato dall’industria automobilistica con la leadership di Audi Page 22, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation Page 22, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation 22

23 Sistema CIELab: Coordinate L*a*b*
Blu Rosso Verde Giallo L* = + 58,12 a* = + 30,41 b* = + 36,26 Il sistema che è raccomandato dalla CIE per i colori solidi è il sistema CIE Lab. Esso consiste di due assi a* e b*, perpendicolari tra loro e che rappresentano la dimensione del tono o il colore. Il terzo asse è la luminosità L*. Esso è perpendicolare al piano a*b*. Entro questo sistema ogni colore può essere specificato con le coordinate L*, a*, b*. Esempio di un colore arancio: i valori di a* e b* sono positivi. I valori massimi di a* e b* sono di circa 100. Come si potrebbe descrivere la luminosità? Considerando 100 il massimo della luminosità, un valore di 58 rappresenta un colore medio chiaro. L* = 0 Page 23, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

24 Sistema CIELab: Differenza Colore DL*, Da*, Db*
 = Campione - Standard  L*  a*  b* Campione E* L* b* a* Standard E* = √ (L*)2 + (a*)2 + (b*)2 Il E* è solo un valore singolo. Pertanto si saprà solo se c’è una differenza di colore o no – e quanto è grande. Per determinare la variazione reale di colore bisogna usare le componenti colorimetriche individuali L*, a*, b*. Per il calcolo e l’interpretazione V. diapositiva. Importante per l’interpretazione dei risultati: Valori del campione “meno” valori dello standard. Page 24, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

25 Sistema CIELab: Coordinate L*C*h°
270° 180° 90° L* = + 58,12 C* = + 47,32 h° = 50° C* Lo stesso arancio può essere descritto con L*, C* e h°, definite come coordinate polari. Poichè l’arancio è una miscela di rosso e giallo, il valore di h° è tra 0° e 90°, in questo caso 50°. Nelle norme internazionali si può trovare una raccomandazione quando usare quali coordinate: L*a*b* vanno meglio per colori acromatici vicini all’asse neutro, perchè l’angolo h° non è più definito bene. L*C*h° sono raccomandati per i colori cromatici: C*>10 unità L* = 0 Page 25, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

26 Sistema CIELab: Differenze di Colore DC* e DH*
Campione Standard C*ab h°ab +H* +b* E* = √ (L*)2 + (C*)2 + (H*)2 Per calcolare le differenze si può applicare alla coordinata C* lo stesso principio come per L*a*b*: C*ab = C*abcampione - C*abstandard In questo esempio il campione ha un valore di C* inferiore a quello dello standard e così appare meno brillante, più stinto. Il calcolo per la differenza di tono NON è la differenza del grado dell’angolo. Il tentativo della CIE è stato di esprimerlo con la stessa unità di misura delle altre coordinate. Pertanto, dalla differenza di colore totale E*, vengono dedotte le differenze di luminosità e croma e la parte restante è la differenza di tono. H*ab = [(E*ab)2 - (L*)2 - (C*ab)2]1/2 Può essere considerata come la distanza più breve tra le due linee dal centro al campione / standard. Si noti sull’esempio sopra riportato, + ∆H* indica che l’angolo del tono del campione è maggiore di quello dello standard. In altre parole, è variato in direzione positiva (o gialla) sul circolo degli angoli del tono. Viceversa un ∆H* negativo indicherebbe una variazione in direzione del rosso. ∆H* positivo: variazione anti-oraria ∆H* negativa: variazione oraria Page 26, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

27 Sistema CIELab: Cromatici – Non Cromatici
P D C* H* Colori Non-cromatici: C* < 10 Usare L*a*b* Colori Cromatici: C* > 10 Usare L*C*h° Raccomandazione quando usare L* a* b* o L* C*h Se C* < 10 usare L*a*b*  per colori acromatici Se C* > 10 usare L*C*h  per colori cromatici Page 27, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

28 Sistema CIELab: Tolleranze tipiche
Cromatici DL* Da* Db* *Vicini speculare 4 x 45° -15° 4.0 2.0 2.0 15° 4.0 2.0 2.0 25° 4.0 2.0 2.0 Metallizzati 45° 1.0 0.5 0.5 *Angoli di sfioramento 2 x 45° 75° 2.0 1.0 1.0 110° 2.0 1.0 1.0 0.5 1.0 45° Solidi Questa diapositiva mostra le tolleranze CIELab tipiche per i metallizzati cromatici. Per l’angolo a 45° le tolleranze per i metallizzati sono simili a quelle per i solidi. Per gli angoli di sfioramento (75°, 110°) la tolleranza può essere raddoppiata rispetto al 45° ( 2 x 45°). Per gli angoli vicini alla speculare (25°, 15°, -15°) la tolleranza può essere quadruplicata (4 x 45°). *Measurement of Metallic & Pearlescent Colors Allan Rodrigues, DuPont, 1990 Page 28, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

29 Sistema CIELab: Tolleranze tipiche
Acromatici DL* Da* Db* -15° 2 3 0.5 15° 25° Metallizzati 45° 1.5 0.5 0.5 75° 1 110° Per i colori acromatici si usano tolleranze più strette. Ciò è vero principalmente per i valori di a* e b*. Se un silver differisce solo un po’ in b*, si noterà una variazione verso il giallo / blu. Una variazione nella luminosità non è molto critica. 0.5 1.5 45° Solidi Page 29, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

30 Limiti del Sistema CIELab I valori misurati non si correlano alla percezione visiva
Tutti i colori all’interno di un’ellisse sono percepiti uguali. L‘accettazione visiva si basa su ellissi, non circonferenze: le tolleranze per il tono sono più strette che per il croma I colori cromatici hanno tolleranze più larghe dei pastelli o vicini ai neutri Dimensione e forma dell‘ellisse cambia a seconda del tono: Le differenze di colore accettabili variano da colore a colore  Il Verde ha tolleranze più larghe del blu scuro Dipendenza angolare dei valori di accettazione L’intenzione del sistema CIELab era di creare uno spazio del colore uniforme, intendendo che lo stesso valore di dE* venga percepito con la stessa magnitudine di differenza, indipendentemente dal colore valutato. Ma ciò si è dimostrato non essere vero. Le differenze di colore CIELab si correlano poco con la percezione visiva. Il diagramma sopra riportato mostra lo spazio del colore CIELab diviso in un numero infinito di micro-spazi ellissoidali. Tutti i colori all’interno di un’ellisse sono percepiti come uguali. Vengono mostrate ellissi, non circonferenze. Il motivo è che una differenza nel tono è percepita peggiore di una in croma. Pertanto le tolleranze per il tono devono essere più strette. I colori cromatici hanno ellissi più grandi dei colori acromatici. Pertanto, possono essere impiegate tolleranze più larghe. La dimensione e la forma delle ellissi sono diverse a seconda del tono. Pertanto, le tolleranze devono essere definite per famiglie di colore. Il sistema CIELab è stato sviluppato in base ai colori solidi Page 30, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

31 Limiti del Sistema CIELab I valori misurati non si correlano alla percezione visiva
Le differenze di colore accettabili per i colori chiari sono maggiori di quelle per i colori simili più scuri I colori più cromatici hanno tolleranze più larghe dei pastelli o dei neutri Ultimo ma non per ultimo, in generale, i colori più chiari possono avere tolleranze più larghe dei colori simili più scuri. Allo stesso modo, i colori più cromatici o più saturi avranno tolleranze più larghe dei colori più pastello o più vicini al neutro. Page 31, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

32 Miglioramenti del Sistema CIELab L‘accettabilità visiva dei colori è ellittica
Tutti i tentativi per migliorare il sistema CIELab sono basati sul fatto che la percezione visiva è ellittica. Il grafico sopra riportato mostra esempi reali di confronti di colori industriali accettabili. Si noti l’insolita forma del volume prodotto dai colori accettabili. La dimensione più stretta del volume è lungo l’asse del tono. Ciò dimostra che gli osservatori tipici hanno molto meno tolleranza per le variazioni nel tono che nel croma. Prodotto Standard Prodotto Accettabile Page 32, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

33 Tolleranze rettangolari vs. Tolleranze ellittiche
± b* Prodotto Rifiutato Visivamente Prodotto Standard Prodotto Accettabile ± a* Nella pratica molto spesso sono usate le tolleranze rettangolari. Una tolleranza ±∆ L*a*b* rappresenta un cubo 3-dimensionale nello spazio della differenza del colore. Ma poiché la percezione visiva è ellittica, ciò può causare problemi. O le tolleranze sono troppo larghe (V. quadrato esterno) o troppo strette. Nel primo caso un campione visivamente rifiutato verrebbe accettato. Scegliendo tolleranze molto strette (V. quadrato interno) si escluderebbe il campione rifiutato, ma allo stesso tempo anche molti altri campioni visivamente accettati verrebbero rifiutati. Page 33, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

34 Accordo visivo migliorato sui solidi: DECMC + DE94
Sistemi Colore per applicazioni Automotive per esterni Accordo visivo migliorato sui solidi Accordo visivo migliorato sui solidi: DECMC + DE94 DE* Accordo visivo migliorato sui metallizzati: DEDIN6175-2 Si usano diverse equazioni per la differenza di colore: - Sistema CIELab normale - Formula CMC: sviluppata circa 20 anni fa per l’industria tessile - DIN : sviluppato dall’industria automobilistica con la leadership di Audi Page 34, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

35 CMC – Color Measurement Committee of The Society of Dyers and Colorists (UK): 1988
Basato sulla valutazione visiva di campioni di tessuto Basato sulla spaziatura ellittica (non rettangolare) e DL*C*H* Corregge secondo la percezione dipendente da saturazione, luminosità e tono Attualmente specificato nei seguenti standard: British Standard BS6923 American AATCC Test Method 173 ISO International Standard 105-J03 Una delle prime modifiche è stata la formula CMC. CMC è l’acronimo di Color Measurement Committee della Society of Dyers and Colorists che è stata principalmente la responsabile dello sviluppo della formula CMC. E’ basato sulla valutazione visiva di campioni di tessuto ed è oggi specificato negli standard su riportati. Page 35, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

36 CMC – Formula della differenza di colore
lS L ( ) 2 1 ab : CMC * H C L E ú û ù ê ë é ø ö ç è æ D + = c l S cS lS ÷ Ellissoide tridimensionale con gli assi corrispondenti a tono, croma e luminosità Funzioni ponderali (= semi-assi) SL, SC e SH dipendenti dal colore dello standard Fattori l e c modificano le lunghezze dei semi-assi rilevanti c cS H S La modifica CMC (l:c) fornisce una unità di misura per il volume di accettazione di uno standard. Questo volume assume la forma di un’ellisse i cui semiassi sono SL, Sc e SH in direzione delle differenze di luminosità, di croma e di tono. CMC automaticamente varia la dimensione e la forma dell’ellisse a seconda della posizione nello spazio del colore. SL, Sc e SH sono funzioni ponderali che regolano la forma e la dimensione dell’ellisse a seconda dei valori del colore dello standard. Inoltre, CMC usa un rapporto l:c. Questo rapporto permette le variazioni nell’importanza relativa delle differenze di luminosità e di croma. Page 36, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

37 CMC – Formula della differenza di colore
dECMC (l:c) = dL* lSL ( ) 2 + dC*ab cSC dH*ab SH Dove SL = L1 Sc = C L C1 A meno che L1 < 16 se SL = 0.511 E SH = SC (Tf + 1- f) dove f = (C1) /2 (C1) T = *cos( h1 + 35) a meno che h1 sia tra 164  e 345  se: T = *cos( h ) dove L1, C1 e h1 si riferiscono allo standard Come menzionato prima, SL, Sc e SH sono funzioni ponderali che regolano la dimensione e la forma dell’ellisse a seconda della posizione dello standard nello spazio del colore. Esempio per SL: Maggiore è il valore assoluto di L* e maggiore è SL. L* = 15 SL = L* = SL = 1.48 Di conseguenza dL* diventa più piccolo. Ciò considera il fatto che per i colori chiari le differenze in luminosità non sono percepite molto bene e pertanto hanno un peso inferiore se si usa CMC. Esempio per SC: Maggiore il valore assoluto di C* e maggiore è SC. C* = 0 SC = C* = SC = 3.4 Di conseguenza dC* diventa più piccolo. Ciò tiene conto del fatto che per i colori saturi le differenze in croma non sono percepite molto bene e pertanto pesano meno nel calcolo CMC. Page 37, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

38 CMC – Formula della differenza di colore Influenza delle funzioni ponderali: Rosso Brillante con DCroma 38.64 64.26 52.16 L* a* b* dL* da* db* dC* dH* dE* Std Brilliant Red Brilliant Red -C 38.59 62.06 51.11 -0.05 -2.20 -1.05 0.58 2.44 -2.37 dECMC 0.84 Differenza Colore: dE* Differenza Colore: dECMC Questo esempio mostra un rosso brillante: Il dE* normale di 2.44 è principalmente causato da una differenza in croma. Visivamente non percepiamo un differenza così grande. Applicando il calcolo CMC la differenza si riduce a dECMC di 0.84 => non visibile Visivamente non vediamo una grande differenza Page 38, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

39 CMC – Formula della differenza di colore Influenza dei fattori ponderali: Grigio con DL* e Db*
da* db* dC* dH* dE* dECMC dEDIN Standard Grey 62.33 -0.32 -3.09 Grey -L* 61.50 -0.31 -3.48 -0.83 0.00 -0.38 0.38 0.04 0.91 0.58 0.70 Grey +b* 62.16 -0.21 -2.26 -0.17 0.11 0.83 -0.84 0.03 0.85 1.01 1.20 Differenza Colore: dE* Differenza Colore: dECMC Questo esempio mostra due campioni di grigio, uno con una differenza in luminosità, l’altro con una differenza nel valore di b*, ma il dE* è circa lo stesso per entrambi i campioni. Per i colori acromatici, le differenze in Δb* sono più critiche che in ΔL*. Grigio – L*: Il dE* normale di 0.91 è principalmente causato da una differenza di luminosità. Visivamente non percepiamo un differenza così grande. Applicando il calcolo CMC la differenza si riduce ad un dECMC di 0.58. Grigio + b*: Il dE* normale di 0.85 è principalmente causato da una differenza in db*. Visivamente la percepiamo come una differenza maggiore. Il campione appare più giallo. Applicando il calcolo CMC la differenza aumenta ad un dECMC di 1.01. Per i colori acromatici le differenze in Δb* sono più critiche che in ΔL* Page 39, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

40 CMC – Formula della differenza di colore
Migliore correlazione alla percezione visiva: Colori Cromatici: Ellisse di tolleranza visiva più grande  DECMC più piccolo per colori cromatici che per colori acromatici Un vantaggio della formula CMC è che si correla meglio alla percezione visiva. Page 40, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

41 CMC – Formula della differenza di colore Miglior correlazione alla percezione visiva: Giallo Brillante con DChroma e ΔHue L* a* b* dL* da* db* dC* dH* dE* 3.18 2.92 3.43 dECMC 1.64 0.88 1.02 Standard Yellow 84.25 5.74 96.00 84.46 8.88 96.49 0.22 3.14 0.49 0.73 84.52 5.75 93.09 0.27 0.01 -2.91 -0.19 84.37 5.86 99.42 0.12 3.43 0.08 Yellow -H -3.09 Yellow -C -2.90 Yellow +C 3.43 Differenza Colore: dE* Differenze Colore: dECMC Questo esempio mostra un giallo brillante: due campioni con una differenza in croma, uno con una differenza in tono. I colori saturi possono avere tolleranze più larghe in croma che in direzione del tono. Giallo +/- C*: Il dE* normale di circa 3 è dato principalmente da una differenza in Croma. Visivamente non percepiamo una differenza così grande. Applicando il calcolo CMC la differenza è ridotta ad un dECMC di circa 1.00. Giallo - H*: Il dE* normale di circa 3 è principalmente causato da una differenza in dH*. Visivamente la percepiamo come una differenza maggiore. Applicando il calcolo CMC la differenza diventa dECMC di 1.64. I colori cromatici hanno tolleranze visive più larghe in croma che in tono Page 41, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

42 CMC – Formula della differenza di colore Miglior correlazione alla percezione visiva: Rosso Brillante con DC* vs. Marrone (Rosso meno cromatico) con DC* 38.64 64.26 52.16 L* a* b* dL* da* db* dC* dH* dE* Std Brilliant Red Brilliant Red -C 38.59 62.06 51.11 -0.05 -2.20 -1.05 0.58 2.44 -2.37 dECMC 0.84 38.83 33.35 26.67 L* a* b* dL* da* db* dC* dH* dE* Std Brown Brown -C 38.69 31.14 25.21 -0.14 -2.21 -1.46 0.24 2.65 -2.64 dECMC 1.13 Differenza Colore: dECMC Differenza Colore: dECMC Questo esempio mostra un rosso molto brillante e uno meno brillante, quasi marrone: I dE* normali di 2.44 e 2.64 sono principalmente causati da una differenza in croma. Per il rosso brillante noi non percepiamo una differenza così grande. Applicando il calcolo CMC la differenza è ridotta a dECMC di 0.84. Per il rosso meno saturo, il dECMC è anch’esso ridotto a 1.13, ma è ancora più alto del rosso brillante perché l’occhio umano è più sensibile alla variazioni di croma quando si valutano i colori meno cromatici. I colori cromatici hanno tolleranze visive più larghe dei colori acromatici Page 42, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

43 CMC – Formula della differenza di colore Influenza del rapporto l : c
Il rapporto l:c permette il peso della luminosità sul croma Rapporto più comune: 2:1 La variazione in luminosità può essere doppia rispetto a qualla in croma L* C* H* L* C* H* rapporto 1:1 Come detto prima, CMC usa un rapporto l:c che permette le variazioni nell’importanza relativa delle differenze di luminosità e di croma. Se ad es. l=2 l’equazione si correla alla valutazione visiva che tollera una maggiore variazione in luminosità che in croma. Questo rapporto è usato molto spesso nell’industria tessile. La struttura di tali campioni ha già un’influenza sulle differenze di luminosità e pertanto non dovrebbe essere esagerata. E’ stato anche adottato per i metallizzati perché l’orientamento scarso delle lamelle possono causare già variazioni di luminosità. Nella pratica „c“ è sempre pari a 1. rapporto 2:1 Page 43, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

44 CMC – Formula della differenza di colore Influenza del rapporto l : c
Questo esempio mostra l’influenza del rapporto l:c per due grigi: Maggiore è il valore di l, maggiore è la tolleranza per la luminosità calcolata dall’equazione CMC (V. ellisse nera). l:c (1:1) Tolleranza della luminosità è circa +/  il campione è al limite l:c (2:1) Tolleranza della luminosità è circa +/  il campione è accettato ΔECMC = 0,84 ΔECMC = 0,46 Page 44, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

45 CMC – Formula della differenza di colore Influenza del Fattore Commerciale: cf
Il Fattore Commerciale (cf) determina la dimensione totale dell’ellisse cf imposta la tolleranza del colore: DECMC < cf PASSA DECMC > cf NON PASSA L* C* H* cf=1.0 L* C* H* cf=0.5 Per creare un volume di accettabilità per uso commerciale, CMC usa il fattore commerciale cf (specificato in termini di unità di dECMC). Esso varia tutti gli assi nella stessa misura e determina la dimensione totale dell’ellisse. dECMC è un numero singolo che rappresenta il numero di differenza di colore CMC di un campione rispetto ad uno standard: - dECMC inferiore al fattore commerciale stabilito, il campione è accettato. - dECMC vicino al fattore commerciale stabiliti, il campione è al limite. - dECMC maggiore del fattore commerciale stabilito, il campione è rifiutato. Page 45, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

46 CMC – Formula della differenza di colore Influenza del Fattore Commerciale: cf
Un fattore commerciale di 1.0 significa che l’ellisse ha la dimensione dell’equazione CMC  il campione al limite Un fattore commerciale di 0.5 significa che la dimensione dell’ellisse CMC è ridotta del 50%, cioè restringendo significativamente le tolleranze  il campione NON PASSA Un fattore commerciale di 1.5 aumenta la dimensione dell’ellisse CMC del 50%, allargando le tolleranze  il campione PASSA. Page 46, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

47 CMC – Formula della differenza di colore Sommario
Una tolleranza per tutti i colori:  cf = dimensione dell‘ellisse di tolleranza Le tolleranze si basano su una spaziatura ellittica  Dimensione e forma dell‘ellisse di tolleranza sono calcolate in base ad hstandard Page 47, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

48 CMC – Formula della differenza di colore Sommario
Migliore correlazione alla percezione visiva: Colori Cromatici: Ellisse di tolleranza visiva più grande  DECMC più piccolo per i colori cromatici che per gli acromatici (DC* e DH* pesano meno) rispetto al D E* Colori Chiari: Ellisse di tolleranza visiva più grande per la luminosità  DECMC più piccolo per i colori chiari che per gli scuri (DL* pesa meno) rispetto al D E* L‘accettabilità visiva decresce da Tono  Croma  Luminosità  l:c:h = 2:1:1 Page 48, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

49 CMC – Tolleranze tipiche
Acromatici + Cromatici l c cf -15° 1 2 15° 2 1 1 25° 2 1 1 Metallizzati 45° 2 1 1 75° 2 1 1 110° 2 1 1 0.5 1 2 45° Solidi Questa diapositiva mostra le tolleranze CMC tipiche per metallizzati e solidi. Il rapporto l:c è di solito lo stesso: 2:1 I metallizzati spesso impiegano una tolleranza maggiore di cf = 1 mentre i solidi impiegano tolleranza più strette cf = 0.5. Nessuna differenza tra colori cromatici e acromatici, perché la formula CMC ne tiene conto da sè. Page 49, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

50 DE94 – Formula della differenza di colore: 1995
Basato sulla valutazione visiva di nuovi set di campioni – solo colori solidi Attualmente pubblicato nella seguente raccomandazione CIE: CIE Technical Report 116: Industrial Colour Difference Evaluation Basato sulla spaziatura ellittica e DL*C*H* Corregge solo secondo la percezione dipendente dalla saturazione Page 50, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

51 DE94 – Formula della differenza di colore
dH*ab kHSH dE 94 = ( ) 2 + dC*ab kCSC SL = 1 SC = C*ab SH = C*ab kL = kC = kH = 1 dL* kLSL I fattori ponderali SC e SH dipendono dal croma dello standard I fattori di applicazione kL, kC, kH sono usati per correggere per variazioni nelle condizioni standard: Illuminazione: D65 Intensità dell‘illuminazione: 1000 lx Sfondo: grigio neutro Campo di osservazione: > 4° Campione: colore uniforme – contatto diretto – differenza colore unità CIELAB Come menzionato prima, SL, Sc e SH sono funzioni ponderali che regolano la dimensione e la forma dell’ellisse a seconda della posizione dello standard nello spazio del colore. Esempio per SC: Maggiore il valore assoluto di C* e maggiore è SC. C* = 0 SC = C* = SC = 3.4 Di conseguenza dC* diventa più piccolo. Ciò tiene conto del fatto che per i colori saturi le differenze in croma non sono percepite molto bene e pertanto pesano meno nel calcolo CMC. Page 51, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

52 DECMC e DE94 Formula della differenza colore Limiti
Tolleranze basate su DL*C*H* La variazione del colore dovuta all’angolo di osservazione non è parte del calcolo Page 52, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

53 DIN 6175- Parte 2: Tolleranze per le vernici per automobili
Sviluppata in collaborazione con gli OEM europei:  Usato da VW, Audi, BMW, Mercedes, General Motors, Kia … Basata sulla valutazione visiva di campioni metallizzati Buona correlazione con il visivo Usa funzioni ponderali dipendenti dal colore dello standard Usa fattori aggiuntivi per differenziare tra le esigenze applicative (=fattori G): Consegna del lotto di vernice Linea di verniciatura + parti aggiunte, riparazione Un approccio relativamente nuovo che si è stabilito nell’industria automobilistica tedesca è la DIN 6175 – Part 2. E’ la prima equazione che sia stata sviluppata in base alla valutazione visiva di campioni metallizzati. L’approccio è molto simile al CMC: - funzioni ponderali che dipendono dal colore dello standard per migliorare la correlazione con la percezione visiva - fattori aggiuntivi per differenziare tra le applicazioni con diversi livelli di tolleranza Page 53, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

54 DIN 6175- Part 2: Tolleranze per le vernici automotive - 2001
Non-cromatici: 2 * ' ÷ ø ö ç è æ + = g b a L S Db Da DL DE ï î í ì = + 7 . 5 31 15 g b a L S Cromatici: 2 * ' ÷ ø ö ç è æ + = g H C L S DH DC DL DE L’equazione è un po’ più complessa del CMC, ma come detto molto simile. Funzioni ponderali che dipendono dal colore dello standard e che includono l’angolo di misura: fattori S Fattori aggiuntivi (fattori g) per differenziare tra le applicazioni con livelli di tolleranza diversi Differenziazione tra colori cromatici e acromatici: L*a*b* o L*C*H* ï î í ì ÷ ø ö ç è æ + - = g 21 20 . 14 7 ; max 42 35 48 5 31 15 L C S H

55 DIN 6175- Parte 2: Cromatici – Non Cromatici
I campioni possono differire da angolo ad angolo Il pannello master e i campioni possono differire 27 cromatici Differenza di colore effettiva combinata: DE’eff (g) = s(g) DE’ab(g) + (1 - s(g)) DE’CH(g) s = f (C*; L*) Acromatici: s = 1 Cromatici: s = 0 10 18 La DIN 6175 impiega una differenziazione più dettagliata per i colori cromatici e acromatici (V. diapositiva). Con la condizione di L*< 27 i colori pastello sono eliminati. Problema che può accadere: - Un campione può essere cromatico per un angolo di misura, ma acromatico per un altro, ad es. un blu che può essere quasi nero per gli angoli di sfioramento. - O il pannello master è cromatico mentre il campione è acromatico. Pertanto si calcola il dE’eff, usando una transizione di fase che combina dE’ab con dE’CH. La transizione di fase è una funzione di croma e luminosità: - Per i colori acromatici la parte di dE’CH diventa zero - Per i colori cromatici la parte di dE’ab diventa zero Page 55, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

56 DIN 6175- Parte 2: Tolleranze tipiche
Fattori di applicazione 1.0 DEeff Tolleranza DEP DEC gL ga gb gC gH Approvazione lotto di vernice 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 Verniciatura carrozzeria 2.0 1.2 1.2 1.8 1.2 Riparazione 2.0 1.2 1.2 1.8 1.2 1.5 DEP Riparazione con gap 2.0 1.2 1.2 1.8 1.2 3.0 DEP Un vantaggio della DIN 6175 è che può essere impiegato un dE uniforme per tutti i colori. In questo caso dEDIN = 1. Per differenziare tra l’approvazione del lotto di vernice che di solito è più restrittiva e il CQ in produzione sulla linea di verniciatura, vengono definiti fattori g diversi: Fattori g più piccoli per l’approvazione del lotto di vernice perché le tolleranze sono più strette. dEC = dE Charge (lotto in tedesco); dEP = dE Production Per la linea di riparazione con e senza gap si ha un approccio diverso: viene usato lo stesso dEP con i fattori g della produzione, ma viene permessa una tolleranza più ampia. 1.5 per la linea di riparazione di parti senza gap 3.0 per la linea di riparazione di parti con gap Page 56, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

57 CMC vs. DIN 6175 Formula della differenza di colore Influenza delle funzioni ponderali su ΔECMC e ΔEP Blu Metallizzato con ΔL* Std. Blue R272 D65/10° Differenza Colore: dECMC Le differenze colore CMC si correlano meglio alla percezione visiva dECMC 1,48 0,90 1,19 1,72 2,41 1,59 Angle dL* da* db* dC* dH* dE* dE'p Blue 2153 -15 -4,00 1,57 -0,60 -0,99 1,36 4,34 1,03 Blue 2153 15 -2,48 -0,17 -0,76 0,57 0,53 2,60 0,49 Blue 2153 25 -1,42 -2,38 -0,25 1,86 -1,50 2,78 1,38 Blue 2153 45 -2,65 0,83 -0,27 0,08 0,86 2,78 1,17 Blue 2153 75 -1,84 1,94 -0,25 0,63 1,85 2,69 1,80 Blue 2153 110 -1,24 1,16 0,36 0,02 1,21 1,74 1,27 Visivamente vediamo una piccola differenza rispetto al Blue R272 Differenza Colore: dE* Le differenze colore CIELab si correlano poco alla percezione visiva Questo esempio mostra un blu metallizzato: Il dE* normale di circa 3 è dato principalmente da una differenza in luminosità. Visivamente la percepiamo come una piccola differenza. Applicando il calcolo CMC la differenza è ridotta a dECMC di 1 – 2 che si correla meglio alla percezione visiva. Applicando il calcolo DIN la differenza si riduce ad un dEDIN di circa 1 che è accettabile e si correla con la percezione visiva. Le differenze colore DIN 6175 – Parte 2 sono le più correlate alla percezione visiva Differenza Colore: dEDIN’p Page 57, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

58 Visivamente vediamo una piccola differenza
CMC vs. DIN 6175 – Formula della differenza di colore Influenza delle funzioni ponderali su ΔECMC e ΔEP per un Silver Metallizzato con ΔL* Std. Polar Silver | D65/10° | Angle dL* da* db* dC* dH* dE* dECMC dE'p 3 Fascia -15 3,65 0,47 0,56 0,16 -0,71 3,72 1,56 1,00 3 Fascia 15 3,76 0,44 0,42 -0,04 -0,61 3,81 1,51 0,89 3 Fascia 25 4,60 0,41 0,15 -0,42 -0,12 4,62 1,73 1,00 3 Fascia 45 2,67 0,39 0,20 -0,42 0,13 2,71 1,25 0,88 3 Fascia 75 -1,12 0,57 0,76 -0,94 -0,14 1,47 1,35 1,20 3 Fascia 110 -2,52 0,73 1,06 -1,29 0,00 2,83 2,08 1,85 Visivamente vediamo una piccola differenza Differenza Colore: dE* Le differenze colore CIELab si correlano poco con la percezione visiva Questo esempio mostra un silver metallizzato: Il dE* normale di circa è principalmente dovuto ad una differenza di luminosità. Visivamente la percepiamo come una lieve differenza. Applicando il calcolo CMC la differenza si riduce a dECMC di 1 – 2 che si correla meglio con la percezione visiva. Applicando il calcolo DIN la differenza si riduce a dEDIN di circa 1 che è accettabile e si correla alla percezione visiva. Le differenze colore CMC si correlano meglio con la percezione visiva Differenza Colore: dECMC Le differenze colore DIN 6175 – Parte 2 sono le più correlate alla percezione visiva Differenza Colore: dEDIN’p Page 58, BYK-Gardner GmbH, BYK-mac Presentation

59 Grazie per la vostra attenzione!


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