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L’ostetrica e la presa in carico della donna

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Presentazione sul tema: "L’ostetrica e la presa in carico della donna"— Transcript della presentazione:

1 L’ostetrica e la presa in carico della donna
Diagnose, monitor, and examine a woman during her pregnancy
•    Develop, assess, and evaluate individual care programs
•    Identify pregnancies that are high risk and referring mothers to specialists as needed
•    Making arrangements and providing education for health and parenting to the mother, the mother’s partner, and possibly family
•    Encouraging the participation of family members during birth to support mother and also enhance the bonding of mother and baby as well as the relationship of the family
•    Supervise and assist the mother during labor, monitor the baby’s condition, and helping with pain management.
•    Providing advice and support on the baby’s care, including bathing and breastfeeding.
•    Giving guidance and advice on a timely and safe trip home
•    Participating in supervision and training of other colleagues.

2 L’accoglienza Si esprime nel primo incontro con l’altro quando si è in grado di creare una comunicazione affettiva Desiderio di imparare a comunicare non imponendo il proprio linguaggio ma accettando di sviluppare il linguaggio del corpo che è quello delle percezioni Stimolare la scoperta del nuovo tempo Proporre il tatto Proteggere l’intimità, l’isolamento sensoriale

3 ACCOGLIENZA DELLA DONNA:
Prima visita OBIETTIVI: Valutare lo stato di salute generale mediante un’anamnesi accurata e, eventualmente, test di screening Valutare i parametri di base Identificare eventuali fattori di rischio Fornire alla donna l’ascolto necessario per esprimere i propri bisogni e preoccupazioni Offrire supporto e assistenza globale Impostare una relazione basata sulla fiducia reciproca

4 L’ostetrica centrata sulla comunicazione
L’operatore e la donna in gravidanza attribuiscono allo stato delle cose significati reali e simbolici del tutto diversi: per l’operatore tutto ciò che accade è lavoro, con i suoi tempi e modi, e finisce alla fine del turno o con l’esplicarsi dell’evento. Per la donna ciò che accade è un’esperienza di vita e ciò che avviene oggi sarà presente con segni differenti anche nella vita futura. La comunicazione è un elemento costitutivo della professionalità dell’ostetrica, non delegabile a nessun altro.È quindi utile sapere che la comunicazione efficace è essenziale, chiara, empatica, autorevole e pertinente

5 L’ostetrica centrata sulla comunicazione
La comunicazione è “un ballo in cui si conduce e si è condotti”. Un colloquio professionale è un processo comunicativo sequenziale, in cui il professionista deve prepararsi, chiedendosi: • con chi sto parlando? • che obiettivo mi pongo? • che informazioni ho bisogno di sapere,che informazioni è necessario che io dia? • che aspettative ha il mio interlocutore? • cosa è in condizioni di capire? • dove ci troviamo (il contesto fisico come luogo, ma anche in che ambito, in che punto della nostra conoscenza e della temporalità degli avvenimenti di cui stiamo parlando).

6 ACCOGLIENZA DELLA DONNA:
Prima visita Idealmente la donna dovrebbe essere accolta da una ostetrica che già conosce Dove non è possibile è molto importante che si stabilisca da subito un buon rapporto ost/donna/coppia Un’ostetrica deve sapere ottenere molto osservando la donna/coppia Accogliere la donna nell’unità travaglio/parto, presentarsi e chiederle come desidera essere chiamata, sono momenti utili per costruire un rapporto di fiducia reciproca

7 ACCOGLIENZA DELLA DONNA: Prima visita
Eseguire una valutazione immediata per capire se il parto è imminente: in questo caso le formalità del ricovero devono essere ridotte per iniziare i preparativi per la nascita Essere consapevoli che ogni donna/coppia reagisce diversamente all’inizio e durante il travaglio

8 ACCOGLIENZA DELLA DONNA:
Prima visita Un ambiente confortevole, una buona preparazione e un atteggiamento positivo, incoraggiano la donna e la predispongono a rispondere positivamente allo stress del travaglio Per quanto possibile conformarsi alle richieste dei genitori e aiutarli ad avere il controllo della situazione e della nascita E’ bene preparare i genitori sulla possibilità di cambiare i propri piani alla luce di eventuali nuove circostanze

9 CONDURRE L’ANAMNESI Indagare il motivo che ha portato la donna/coppia al centro nascita Evitare di comunicare con la donna/coppia durante la contrazione Chiedere informazioni sulla parità, la perdita di liquido dai genitali, l’eventuale perdita ematica Porre attenzione alle circostanze sociali, cultura, capacità di capire la lingua, presenza di altri bambini, disponibilità del partner, presenza di un nucleo familiare

10 Con quali modalità deve essere raccolta e conservata la documentazione clinica del percorso assistenziale? La documentazione dell’assistenza alla donna in gravidanza e al momento del ricovero ha tre funzioni principali: • la definizione e l’identificazione di condizioni di rischio materno e fetale e/o di situazioni che richiedono la pianificazione di interventi specifici • la comunicazione tra i professionisti che assistono la donna, la progettazione di audit e di indagini epidemiologiche • la raccolta di dati amministrativi.

11 Elementi di particolare rilevanza al ricovero in travaglio
ANAMNESI REMOTA Elementi di particolare rilevanza al ricovero in travaglio Parità Caratteristiche dei parti precedenti, in particolare se operativi Peso e condizioni di salute dei neonati precedenti Età Malattie materne (preeclampsia, anemia, diabete, ecc.) Compatibilità tra i gruppi Valutazione dei Test infettivologici ed esami di screening Se la gravidanza è stata regolarmente seguita la donna sarà in possesso degli esami eseguiti durante la gravidanza

12 ESAME GENERALE DELLA DONNA
Osservare il comportamento generale per capire come la donna affronta le contrazioni Con la donna in piedi osservare la struttura, la statura, l’andatura Rilevare la pressione arteriosa e osservare la presenza di edemi (effettuazione di albu-test) Con la donna supina eseguire, attraverso le manovre di Leopold, un esame addominale dettagliato Esplorazione vaginale Rilevare la presenza e le caratteristiche del BCF mediante stetoscopio ostetrico o cardiotocografia

13 Esame generale: Le manovre di Leopold

14 Le manovre di leopold : valutazione della parte presentata (mobile o impegnata) e diagnosi di presentazione (testa o podice); livello del fondo uterino; situazione fetale grado di discesa della parte presentata

15 Manovre di Leopold In uno studio osservazionale con le le manovre di Leopold sono state riconosciute il 53% delle malpresentazioni, con una correlazione definita fra anni di esperienza clinica e risultati migliori

16 Da che lato è il dorso del feto?
retto curvo

17 Il dorso del feto è di solito sul lato retto

18 MISURAZIONE SINFISI FONDO

19 MISURAZIONE SINFISI FONDO
Misurazione del sviluppo uterino mediante la misurazione della distanza tra il fondo dell’utero e la sinfisi pubica Con la donna semisupina a vescica vuota assicurarsi che l’utero non sia contratto

20 MISURAZIONE SINFISI FONDO
Esseguire una palpazione accurata per individuare il fondo uterino

21 MISURAZIONE SINFISI FONDO
Assicurare il metro con ua mano al fondo dell’utero Misurare dal fondo fino all’apice della sinfisi pubica

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24 ESPLORAZIONE VAGINALE
Deve sempre essere preceduto dallo svuotamento della vescica e da un esame addominale, da una corretta informazione alla donna e dal suo consenso L’esplorazione vaginale completa l’insieme delle osservazioni e permette all’ostetrica di avere un quadro sufficientemente accurato sulla fase del travaglio e sulla sua progressione

25 ESPLORAZIONE VAGINALE Indicazioni alla visita vaginale in travaglio
porre diagnosi di travaglio identificazione ed impegno della PP presenza delle membrane ed eventuale amniorexi escludere un prolasso di funicolo valutare la progressione del travaglio e della PP applicare elettrodo sulla testa fetale valutare appianamento del collo e dilatazione della bocca uterina

26 ESPLORAZIONE VAGINALE
Tecnica e finalità Posizione della donna per la palpazione esterna e per la visita vaginale

27 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Osservare un comportamento rispettoso della privacy Osservare i genitali esterni: Presenza di varicosità, edema, condilomi o ulcere Presenza di cicatrice da episiotomia o lacerazione Presenza di mutilazioni genitali femminili riscontrabili in alcune etnie Presenza di secrezioni o emorragia o fuoriuscita di liquido amniotico (osservare i colore, e l’odore)

28 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Prima di procedere detergere le mani e indossare i guanti e lubrificarli l’esplorazione vaginale deve essere efettuata con estrema gentilezza e rispetto LE MANI DEVONO SAPER TOCCARE

29 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Le pareti soffici e distensibili Osservare se le pareti sono rigide per la presenza di tessuto cicatriziale Nelle pluripare è possibile riscontrare la presenza di cistocele Attraverso la parete vaginale posteriore si può percepire il retto pieno

30 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Quando le dita esaminatrici raggiungono il fornice posteriore vanno ruotate in modo che i polpastrelli siano rivolti verso l’alto ed entrino in contatto con la cervice Il collo dell’utero viene localizzato spostando gentilmente le dita all’interno della vagina: può essere al centro, ma nelle fasi iniziali del travaglio può trovarsi posteriormente

31 localizzazione del fornice vaginale posteriore

32 ESPLORAZIONE VAGINALE: E’ necessario valutare:
Tecnica e finalità E’ necessario valutare: Il grado di appianamento del collo dell’utero La consistenza cervicale la dilatazione cervicale L’integrità delle membrane identificazione e livello della parte presentata Diagnosi di posizione modellamento della testa fetale e pervietà pelvica

33 ESPLORAZIONE VAGINALE: E’ necessario valutare:
Tecnica e finalità E’ necessario valutare: Il grado di appianamento del collo dell’utero una cervice lunga e completamente chiusa indica che il travaglio non è ancora iniziato (collo posteriore, formato, chiuso) un certo grado di appianamento, a volte associato ad una iniziale dilatazione, in particolare nelle pluripare, non sempre sono segni di travaglio attivo

34 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità La consistenza cervicale La cervice dovrebbe essere soffice, elastica e aderente alla parte presentata Se è tesa e rigida il travaglio può essere prolungato o ancora in fase prodromica

35 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità la dilatazione cervicale la dilatazione della bocca uterina viene calcolata in centimetri ( dilatazione completa = 10 cm) la bocca uterina non può più essere quando il diametro massimo della testa fetale l’ha oltrepassata la cervice uterina va palpata in tutta la sua circonferenza (nelle fasi avanzate del travaglio è possibile raggiungere la rima cervicale solo parzialmente)

36 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità

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39 ESPLORAZIONE VAGINALE: Falsa dilatazione completa
Tecnica e finalità 10 cm Falsa dilatazione completa Testa bassa Cervice posteriore Dilatazione 4 cm

40 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Valutazione accorciamento cervice (pervietà) 2 falangi 1 falange < 1 falange Cervice formata (raccorciata 0-30%) Cervice raccorciata 50% Cervice scomparsa (raccorciata > 80 %)

41 ESPLORAZIONE VAGINALE: Cervice molto raccorciata
Tecnica e finalità Valutazione accorciamento cervice (chiusa) fornice 2 falangi 1 falange < 1 falange Cervice formata (raccorciata 0-30%) Cervice raccorciata (50-60 %) Cervice molto raccorciata (80 %)

42 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità L’integrità delle membrane attraverso l’orifizio in fase di dilatazione si possono palpare le membrane integre il sacco amniotico diventa teso durante la contrazione uterina a volte sono particolarmente adese alla parte presentata e quindi di difficile palpazione se le membrane sono rotte si osserverà fuoriuscita di liquido amniotico dal caratteristico odore osservare il colore del liquido amniotico che deve essere trasparente o lievemente rosato

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44 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità identificazione e livello della parte presentata fare diagnosi in base agli indici presentazione (vertice, podice, fronte , faccia, spalla) il livello della parte presentata viene stimato in relazione alle spine ischiatiche considerare i rapporti fra parte ossea del cranio e le spine ischiatiche tenendo in considerazione la presenza del tumore da parto valutare la progressione della parte presentata nel canale da parto (più attendibile se la valutazione viene eseguita sempre dalla stessa persona)

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46 ESPLORAZIONE VAGINALE: Tecnica e finalità
Valutazione, mediante le dita esploratrici, della progressione della testa fetale riferendosi al piano delle spine ischiatiche

47 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Diagnosi di posizione la sutura sagitale : facilmente reperibile all’inizio del travaglio in corrispondenza dei diametri obliqui destro o sinistro o, a volte, traverso. Nel travaglio avanzato ruoterà sul diametro antero-posteriore della pelvi la sutura sagittale deve essere seguita con il dito fino a raggiungere una fontanella (testa ben flessa fontanella triangolare) la localizzazione della fontanella o delle fontanelle fornisce informazioni sulla posizione dell’occipite

48 ESPLORAZIONE VAGINALE: Palpazione della sutura sagittale
Tecnica e finalità Palpazione della sutura sagittale

49 ESPLORAZIONE VAGINALE: Tecnica e finalità
Identificazione della fontanella posteriore o triangolare

50 ESPLORAZIONE VAGINALE: Tecnica e finalità
Identificazione della fontanella anteriore o bregmatica

51 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità modellamento della testa fetale e pervietà pelvica valutare il grado di sovrapposizione delle ossa craniche del feto Valutare la presenza di caput succedaneum valutazione delle spine ischiatiche e dell’angolo sottopubico possibilità di raggiungere il promontorio

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54 ESPLORAZIONE VAGINALE:
Tecnica e finalità Completamento dell’esame vaginale al termine della visita osservare l’eventuale presenza di sangue o liquido completando e comparando le osservazioni fatte in precedenza rimuovere i guanti, auscultare il BCF e aiutare la madre a trovare una posizione più confortevole informare la madre sulle rilevazioni eseguite e sull’andamento del travaglio trascrivere i dati raccolti sulla cartella ostetrica

55 Rilevazione del Battito Cardiaco Fetale
(BCF) Auscultazione al termine di ogni visita si procede alla auscultazione del BCF è possibile utilizzare lo stetoscopio di Pinard o un rilevatore US

56 Rilevazione del Battito Cardiaco Fetale
(BCF) Auscultazione mediante stetoscopio ostetrico posizionare lo stetoscopio sull’addome nella posizione in cui si presume sia il focolaio di massima auscultazione

57 Rilevazione del Battito Cardiaco Fetale
(BCF) appoggiare l’orecchio su di esso in contatto molto stretto ritrarre la mano per evitare di produrre suoni estranei

58 Rilevazione del Battito Cardiaco Fetale
(BCF) Da non confondere con il battito fetale : La FC materna: contemporaneamente controllare il polso materno (diagnosi differenziale) Il soffio uterino “soffiante” causato dalla pulsazione del sangue attraverso le uterine

59 Rilevazione del Battito Cardiaco Fetale
(BCF) Auscultazione mediante rilevatore US accendere il rilevatore, controllare il livello di volume Posizionare la sonda US nell’area addominale in cui si presume sia il focolaio di auscultazione


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