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Dall’organizzazione del primo censimento nazionale agli archivi integrati delle persone fisiche
Giovanni Bigi Comune di Modena Una città per contare: convegno nazionale usci Brescia 8-9 settembre 2011
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Il primo censimento del Regno d’Italia aveva come data di riferimento il 31 dicembre 1861.
La pubblicità avvenne tramite pubbliche affissioni: le modalità di esecuzione erano riassunte sul manifesto. I questionari, dovevano essere consegnati ai cittadini nelle due settimane precedenti la data del censimento ai capo famiglia che dovevano curarne la compilazione e riconsegnarle ai commessi nei primi giorni dell’entrante gennaio. Con il censimento del 1861 si rilevò che solo il 23% dei residenti in provincia di Modena era grado di leggere da solo tali avvisi, gli altri erano analfabeti.
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Venne incaricata una commissione per eseguire il censimento che ingaggiò dei commessi (rilevatori) organizzati per “Centri di Popolazione” denominati in seguito anche sezioni di censimento. Nel caso di Modena le parrocchie in cui era suddiviso il territorio cittadino.
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I “Centri di Popolazione” seguivano delle regole stabilite dall’organo allora preposto: il ministero dell’agricoltura. Un centro di popolazione deve avere la “condizione principalissima dell’agglomerazione di case separate da via.”
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Nell’allegato alle istruzioni per il censimento della popolazione vennero inseriti degli esempi concreti e molto realistici. Un comune medio: Dogliani nel mandamento di Mondovì in provincia di Cuneo. Questo comune al censimento 1861 risultò avere una popolazione di 4823 abitanti su una media nazionale di 3317 residenti per comune. Oltre a usare nomi esistenti per i centri(sezioni) e per le vie anche i cognomi citati sono del luogo e forse anche i nomi dei capi famiglia erano quelli allora esistenti. Insomma qualcosa di meno generico del Mario Bianchi degli esempi Istat
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L’anagrafe nel Comune di Modena, venne istituita nel 1865
Un buon itinerario di sezione poteva essere comodamente costituito dallo stato delle anime delle parrocchie coincidenti con le sezioni di censimento.
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La commissione di censimento,
dopo aver informato i commessi sulla utilità di chiedere ai parroci oltre alla indicazione dell’ubicazione delle case e dei fuochi anche una copia dello stato delle anime, scrisse una lettera ai parroci per chiedere di collaborare con i commessi fornendo loro le indicazioni richieste.
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Fattore determinante per la riuscita dell’operazione censuaria è la copertura finanziaria.
L’ufficio provinciale di censimento: la prefettura, fornì dettagliate rassicurazioni sui rimborsi dello stato citando circolari del Ministero dell’agricoltura.
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E’ predisposta una scheda di rilevazione con poche ma essenziali domande: una sorta di short form:
Cognome e nome Genere Stato civile Età Istruzione (saper leggere e/o scrivere) Condizione professionale Relazione di parentela col capo famiglia Luogo della nascita Luogo della dimora Lingua parlata Tra le poche informazioni richieste anche due domande riguardanti dati sensibili ai sensi dell’articolo 4 della legge 196/2003: Religione professata Infermità(se sordo-muto o cieco)
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Nell’esempio di scheda compilata viene sciolto un dubbio legittimo:
la scheda deve essere riempita dal capo famiglia e, se questi non sa scrivere se la farà riempire da una persona di sua fiducia. Il comune citato nell’esempio, Ormea, è sempre in provincia di Cuneo. Vi sono esempi di classificazioni delle professioni: tra le arti liberali è annoverato l’impiegato comunitativo(l’impiegato comunale). Questo sarà poi quello che dovrà compilare le “schede di spoglio” con i dati riassuntivi di ciascun modello, ed il registro su cui effettuare la sintesi dei dati raccolti che, il Ministero dell’Agricoltura chiamava “Registro comunitativo”
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Finita la rilevazione sul campo si organizzò lo spoglio dei dati utilizzando le “schede di spoglio”, per ogni censito, come indicato dal ministero dell’agricoltura
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Riassumendo di volta in volta i dati come previsto dal
“Registro comunitativo”
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La prima sintesi provvisoria, calcolò una popolazione di fatto di 55
La prima sintesi provvisoria, calcolò una popolazione di fatto di individui. Il risultato finale fu: Popolazione di fatto: Popolazione di diritto:
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Sul volume ufficiale del “Censimento generale 31 dicembre 1861” edito a Firenze nel 1865 sono date le seguenti definizioni: “La popolazione di fatto consta dei soli presenti” Che sono: le persone della famiglia che erano presenti la notte del censimento Le persone estranee alla famiglia che erano presenti la notte del censimento “La popolazione di diritto” è data da: Persone della famiglia presenti la notte del censimento Assenti dalla famiglia la notte del censimento
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Restarono dei dubbi sulla popolazione di diritto anche ad operazioni concluse:
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Il ministero competente volle i nomi dei valorosi funzionari che…
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Il ruolo di popolazione impiantato nel 1865 fornirà una popolazione residente di unità, di poco superiore alla popolazione di diritto censita nel 1861.
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Nel 1930, a seguito di un regio decreto, si istituisce a Modena l’ufficio di statistica che, oltre a produrre le statistiche richieste dal recentemente nato istituto centrale di statistica, redige, come da disposizioni, un bollettino mensile. Ora disponendo di una buona serie di dati e di un supporto sul quale pubblicarli ci si può industriare nella loro rappresentazione.
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Demografia: residenti al 31.12.2008 n. 181.807
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PREZZI Inflazione a Modena: + 3,5% Dato nazionale……: + 3,3%
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I dati possono essere fruibili anche on line
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Le tavole on-line: e’ possibile accedere alla pubblicazione on-line attraverso il seguente indirizzo:
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PREZZI - INFLAZIONE: dati mensili on-line
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IL DATA WAREHOUSE DELL’OSSERVATORIO SOCIO-DEMOGRAFICO
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L’informatica offre la possibilità di integrare dati provenienti da fonti diverse
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Schema conferimento e interrogazione data warehouse
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L’integrazione degli archivi: ANAGRAFE – CENSIMENTO – PRA - SIATEL
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L’integrazione degli archivi: ANAGRAFE – CENSIMENTO – PRA - SIATEL
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Schema conferimento e interrogazione data warehouse
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Integrazione dell’informazione ici sull’archivio integrato delle persone fisiche
Il dato delle denunce ici, ripulito dal ced del Comune di Modena ed integrato con la base catastale, fornisce esaustive indicazioni sul numero di abitazioni possedute da ciascuna famiglia modenese nel territorio comunale (somma delle quote di possesso, relative ad abitazioni, di ogni componente il nucleo familiare). L’indirizzo normalizzato delle abitazioni denunciate, una volta integrate con l’anagrafe comunale, permette di sapere se una famiglia vive in un’abitazione che possiede in tutto od in parte, oppure no.
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DATI ICI FAMIGLIE PER NAZIONALITA’ GODIMENTO DELLA ABITAZIONE E CLASSI DI ETA' AL 31/12/2009 -
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Una prima analisi mostra quel che già ci si aspettava:
La quota di famiglie che vive in casa propria aumenta al crescere dell’età del capo famiglia e questo vale anche per gli stranieri. Dato interessante: il 4,2% degli stranieri vive in un’abitazione di proprietà.
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Confrontando poi il “dato ici” con il reddito si scopre, manco a dirlo, che al crescere di questo aumenta il numero di abitazioni possedute. Le famiglie che hanno denunciato un reddito superiore ai euro, nel 42% dei casi possiedono almeno 3 abitazioni.
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DATI ICI FAMIGLIE PER REDDITO GODIMENTO DELLA ABITAZIONE E CLASSI DI ETA' AL 31/12/2009 -
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DATI ICI FAMIGLIE PER AUTOVETTURE ED ABITAZIONI POSSEDUTE E REDDITO MEDIO AL 31/12/2009 -
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ESEMPIO DW ANZIANI POPOLAZIONE ULTRASETTANTACINQUENNE RESIDENTE IN FAMIGLIA E IN CONVIVENZA PER TIPOLOGIA FAMILIARE E RETE DI ASSISTENZA AL 15/05/2010 -
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ESEMPIO DW REDDITI VARIAZIONE DEL REDDITO NELLA PROFESSIONE A SECONDA DEL TITOLO DI STUDIO
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ESEMPIO DW REDDITI VARIAZIONE DEL REDDITO NELLA PROFESSIONE A SECONDA DELLA CILINDRATA MASSIMA TRA I VEICOLI POSSEDUTI
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Numero e % di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica per ordine di scuola nell'anno scolastico 2009/2010
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ESEMPIO DW ISTRUZIONE Esito finale nelle scuole superiori per nazionalità e luogo di nascita degli studenti nell'anno scolastico 2008/2009
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Il numero delle famiglie residenti aumenta di anno in anno
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Questo soprattutto per l’aumento delle famiglie unipersonali che nel 1996 erano e nel 2009 sono
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L’aumento delle famiglie unipersonali è dovuto in buona parte al fenomeno delle coabitazioni che riguardano soprattutto gli stranieri. Per questi, mentre la media dei componenti per famiglia è pari a 2,1 il numero medio di individui per alloggio è pari a 3,3. Il fenomeno della coabitazione, anche se in misura minore riguarda anche le famiglie con due componenti e più . Percentuale di famiglie unipersonali e non in coabitazione al 31/12/2009
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L’anno di insediamento influenza la struttura familiare
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