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Miglioramento della professionalità docente

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Presentazione sul tema: "Miglioramento della professionalità docente"— Transcript della presentazione:

1 Miglioramento della professionalità docente
Formazione docenti neo assunti Miglioramento della professionalità docente Prof. Rita Coccia Dirigente Scolastico I.T.T.S. “A.Volta” Perugia

2 Documenti generali Contratto di lavoro POF Triennale
Regolamento interno DPR 249/98-DPR 156/99 Regolamento di disciplina degli alunni DPR 249/98-DPR 156/99 Carta dei servizi DPCM 7 giugno 95 Piano annuale delle attività CCNL Scuola Testo Unico Legge 107/2015 "D.P.R. 16 aprile 2013, n Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici"

3 La responsabilità giuridica dell’insegnante

4 La responsabilità giuridica dell’insegnante
artt. 2047, 2048 c.c. i genitori e gli insegnanti hanno l’obbligo di vigilare sui soggetti sottoposti alla loro tutela. Il mancato adempimento dell’obbligo di sorveglianza concorre alla causazione del danno, commesso dal minore o dall’alunno. La prova liberatoria del " responsabile " consiste nel dimostrare al giudice che egli non ha potuto impedire il fatto dannoso.

5 La responsabilità giuridica dell’insegnante
l’art , 3° c . del c.c. prevede una responsabilità "aggravata" (6) a carico dei docenti in quanto essa si basa su di una colpa presunta , ossia sulla presunzione di una "culpa in vigilando", di un negligente adempimento dell’obbligo di sorveglianza sugli allievi, vincibile solo con la prova liberatoria di non aver potuto impedire il fatto (7) .E’ necessario cioè che venga provato da parte dell’insegnante il caso fortuito, ossia un evento straordinario non prevedibile o superabile con la diligenza dovuta in relazione al caso concreto ( età, grado di maturazione degli allievi, condizioni ambientali ecc) .. I "precettori " non si liberano dalla responsabilità se non dimostrano in "positivo" di aver adottato in via preventiva le misure idonee ad evitare la situazione di pericolo favorevole alla commissione del fatto dannoso . (Cfr. Cass. Sez. Un , n.997. cit. , ove si ritiene che la presenza dell’insegnante avrebbe potuto impedire l’evento dannoso con un intervento tempestivo finalizzato a dividere i due alunni che litigavano , evitando così che le ingiurie sfociassero in colluttazione )

6 Contratto di lavoro

7 PREMESSA CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II - RELAZIONI SINDACALI CAPO III - NORME COMUNI CAPO IV - DOCENTI CAPO V - PERSONALE ATA CAPO VI - LA FORMAZIONE CAPO VII - TUTELA DELLA SALUTE NELL’AMBIENTE DI LAVORO CAPO VIII - ASPETTI ECONOMICO-RETRIBUTIVI GENERALI CAPO IX - NORME DISCIPLINARI CAPO X - PERSONALE DELLE SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO CAPO XI - PERSONALE DELLE ISTITUZIONI EDUCATIVE CAPO XII - CONCILIAZIONE E ARBITRATO CAPO XIII - TELELAVORO CAPO XIV - DISPOSIZIONI FINALI

8 Assenza del personale scuola
CAPO III - NORME COMUNI Assenza del personale scuola Ferie (art 13-15) = 32 giorni fruizione solo durante sospensione attività did. = 6 giorni senza oneri per lo stato (durante attività didattiche) Festività soppresse(art 14) = 4 giorni +1 santo patrono Permessi retribuiti art = 3 giorni Permessi per lutto = 3 giorni Permessi brevi (art 16) = ½ dell’orario giornaliero per doc max 2 ore obbligo entro 2 mesi successivi Assenze per malattia ( art 17) Aspettativa per famiglia (art 18) Congedo fino a 30 giorni/fino a 2 anni Anno sabbatico per formazione Anno sabbatico

9 AREA PROFESSIONALE DEL PERSONALE DOCENTE
ART 25 Docenti della scuola primaria; Docenti della scuola secondaria di 1° grado; Docenti diplomati e laureati della scuola secondaria di 2° grado; Personale educativo dei convitti e degli educandati femminili.

10 PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
Articolo 27 Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze Disciplinari, Psicopedagogiche, Metodologico-didattiche, Organizzativo-relazionali Ricerca Documentazione Valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola.

11 Attività di insegnamento
Articolo 28 Le istituzioni scolastiche adottano ogni modalità organizzativa che sia espressione di autonomia progettuale e sia coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa Nel rispetto della libertà d’insegnamento, i competenti organi delle istituzioni scolastiche regolano lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine possono adottare le forme di flessibilità previste dal Regolamento sull’autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge n. 59 del 15 marzo 1997 – e, in particolare, dell’articolo 4 dello stesso Regolamento tenendo conto della disciplina contrattuale Gli obblighi di lavoro del personale docente sono correlati e funzionali alle esigenze come indicato al comma 2.

12 OBBLIGHI DI LAVORO DEL PERSONALE DOCENTE
attività di insegnamento attività funzionali alla prestazione di insegnamento Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ e i conseguenti impegni del personale docente, che sono conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive. Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal collegio dei docenti ( superato)

13 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia
attività di insegnamento 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia 22 ore settimanali nella scuola elementare +2 ore programmazione didattica in tempi non coincidenti con orario di lezione 18 ore settimanali nelle scuole e istituti d’istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali

14 Attività funzionali all’insegnamento
Articolo 29 Comprendono tutte le attività: Programmazione, Progettazione, Ricerca, Valutazione, Documentazione, Aggiornamento e Formazione, Preparazione dei Lavori degli Organi Collegiali, Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ e i conseguenti impegni del personale docente, che sono conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive.

15 Attività funzionali all’insegnamento
Articolo 29 Adempimenti individuali dovuti senza limiti orari Preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; Correzione degli elaborati; Rapporti individuali con le famiglie Trovarsi in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni Assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni Assistere all’uscita degli alunni Svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.

16 Attività funzionali all’insegnamento
Articolo 29 Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti con limiti orari Partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, 40 ore annue; la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; nella predetta programmazione occorrerà tener conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno di 40 ore annue;

17 Il Consiglio d’Istituto sulla base delle proposte del Collegio dei Docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.

18 Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione
Gli insegnanti hanno diritto alla fruizione di cinque giorni nel corso dell’anno scolastico per la partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi vigente nei diversi gradi scolastici Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione Articolo 66 In ogni istituzione scolastica ed educativa il Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione destinate ai docenti è deliberato dal Collegio dei docenti coerentemente con gli obiettivi e i tempi del POF, considerando anche esigenze ed opzioni individuali

19 Sezione I - Sanzioni disciplinari
Art Sanzioni (modificato dal DL 28 agosto 1995 n. 361, convertito con modificazioni dalla legge 27 ottobre 1995 n. 437) 1. Fino al riordinamento degli organi collegiali, le sanzioni disciplinari e le relative procedure di irrogazione sono regolate, per il personale direttivo e docente, dal presente articolo e dagli articoli seguenti. 2. Al personale predetto, nel caso di violazione dei propri doveri, possono essere inflitte le seguenti sanzioni disciplinari: a) la censura; b) la sospensione dall'insegnamento o dall'ufficio fino a un mese; c) la sospensione dall'insegnamento o dall'ufficio da oltre un mese a sei mesi; d) la sospensione dall'insegnamento o dall'ufficio per un periodo di sei mesi e l'utilizzazione, trascorso il tempo di sospensione, per lo svolgimento di compiti diversi da quelli inerenti alla funzione docente o direttiva; e) la destituzione. 3. Per il personale docente il primo grado di sanzione disciplinare è costituito dall'avvertimento scritto, consistente nel richiamo all'osservanza dei propri doveri.

20 D.P.R. 275/99 Regolamento autonomia

21 Regolamento dell’autonomia
ART.4 Autonomia didattica ART.5 Autonomia organizzativa ART.6 Autonomia di ricerca ART.7 Reti di scuole e territorio ART.8 Curricolo di scuola ART.9 Ampliamento Offerta Formativa ART.10 Verifiche certificazioni ART.11 Iniziative di innovazione ART.3 PIANO OFFERTA FORMATIVA

22 Definizione di POF Progetto, mappa che comunica in modo leggibile l’offerta formativa PIANO Servizio che la scuola si impegna a realizzare OFFERTA Finalità educative, formative FORMATIVA

23 PIANO OFFERTA FORMATIVA
ART.3 PIANO OFFERTA FORMATIVA Struttura del POF Le scelte educative Le scelte curricolari Le scelte didattiche Le scelte organizzative Le scelte finanziarie Le scelte di supporto alla qualità dell’offerta formativa

24 Le scelte curricolari Prospetto delle discipline e attività (con le ore) Obbligatorio comune Obbligatorio opzionale Facoltativo aggiuntivo Obiettivi disciplinari e trasversali Temi e argomenti trattati Criteri di strutturazione e articolazione dei percorsi e le logiche di progressione Unità Moduli Progetto Progetti di particolare rilevanza

25 Dirigente Scolastico Prof. R.Coccia
ART.4 Autonomia didattica Le scelte didattiche Regolazione dei tempi e dello svolgimento delle singole discipline o attività in relazione al tipo di studi e ritmi di apprendimento: articolazione modulare discipline, unità di insegnamento non coincidenti con unità oraria, percorsi didattici individualizzati, articolazione modulare di alunni di stessa classe, classi diverse, aggregazione di discipline in aree e ambiti disciplinari Criteri da seguire per la rilevazione degli apprendimenti con interventi di consolidamento e potenziamento di competenze Dirigente Scolastico Prof. R.Coccia

26 Le scelte organizzative
ART.5 Autonomia organizzativa Le scelte organizzative Gruppi di lavoro dipartimenti Organizzazione organi collegiali Incarichi attribuiti Organizzazione oraria Classi e insegnanti assegnati Organizzazione personale ATA Sistemi di comunicazione e trasparenza

27 LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.

28 Autonomia Scolastica LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107 .
Commi da 1 a 4 Autonomia Scolastica C. 2 programmazione triennale offerta formativa C.3 forme di flessibilità didattica e organizzativa Commi da 5 a 7 Organico dell’autonomia C.6 fabbisogno attrezzature e infrastrutture C.7 fabbisogno posti e obiettivi formativi prioritari Comma 10 Formazione studenti tecniche di primo soccorso Comma 11 Fondo funzionamento scuole modalità di erogazione

29 Piano triennale offerta formativa C.12 termini POF triennale
LEGGE 13 luglio 2015 , n Commi da 12 a 19 Piano triennale offerta formativa C.12 termini POF triennale C.13 verifiche POF da parte USR C. 14 modifica Regolamento autonomia C.17 trasparenza e pubblicità POF C. 18 personale C.19 risorse Comma 22 Edifici scolastici in periodo si sospensione attività didattiche Comma 24 Modalità insegnamento per alunni con disabilità Comma dal 28 al 32 Percorso formativo e curriculum studenti sec II° C.28 ins opzionali, c.29 utilizzo finanziamenti esterni, c.30,colloquio esame di stato, c.31 doc coordinatori, c.32 orientamento scolastico

30 LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107 . Commi da 33 a 44
Alternanza scuola lavoro c.33 durata dei percorsi, c.35 alternanza estero, c.37 carta dei diritti e doveri studenti, c.38 formazione studenti sulla sicurezza, c.39 risorse, c.40 individuazione imprese, c.41 registro nazionale imprese, c.44 istituzioni formative accreditate regioni Comma 45 a 55 Istituti tecnici Superiori ITS Comma 56 a 62 Piano nazionale scuola digitale c.57 iniziative scuole c.58 obiettivi c.59 doc coordinatori c.60 Lab territoriali c.61 responsabilità soggetti esterni uso locali c.62 Copertura oneri finanziari

31 Organico dell’autonomia c.63 composizione posti organico
LEGGE 13 luglio 2015 , n Commi da 63 a 69 Organico dell’autonomia c.63 composizione posti organico c.64 limite max organico c.65 ripartizione datazione tra regioni c.66 ruoli regionali docenti c.68 ripartizione organico tra ambiti territoriali c.69 ulteriore contingente di posti oltre organico autonomia Commi da 70 a 72 Reti tra istituzioni scolastiche Costruzioni Accordi Comma 73 Titolarità cattedra:scuola e ambito territoriale Comma 74 Definizione ambito territoriale e reti Comma 75 Organico posti sostegno

32 LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107 . Commi da 76 a 77 Organico autonomia
Disposizioni speciali Commi da 78 a 94 Dirigenza scolastica c.78 attribuzioni e compiti del DS c.79 proposta di incarichi ai doc. ambito territoriale c.80 formulazione proposta incarico triennale c.81 assenza cause di incompatibilità c.82 accentazione incarico del docente c.83 doc. per supporto organizzativo e didattico c.84 riduzione n. alunni per miglioramento qualità didattica c.85 supplenze fino 10 giorni c. Incremento fondo nazionale c.87 corso intensivo ds c contenzioso ds c.93 indicatori per la valutazione dei dirigenti c.94 nucleo per la valutazione dirigenti

33 c.123 autorizzazione spesa c.124 obbligatorietà formazione in servizio
LEGGE 13 luglio 2015 , n Commi da 95 a 114 Piano straordinario assunzioni a tempo indeterminato Commi da 115 a 120 Formazione in ingresso docenti periodo di prova Commi da 121 a 125 Carta elettronica per aggiornamento docenti di ruolo C 122 criteri di utilizzo c.123 autorizzazione spesa c.124 obbligatorietà formazione in servizio

34 LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107 . Commi da 126 a 130
Personale docente valorizzazione del merito c.126 istituzione fondo c.127 attribuzione del bonus ai docenti c.129 nuova composizione comitato di valutazione dei docenti c.130 criteri adottati Commi da 131 a 132 Limite contratti di lavoro Commi da 133 a 135 Comandi e distacchi Commi da 134 a 144 Commi dal145 al150 Comma 151 Portale unico della scuola – open data Bonus school Detraibilità fiscale spese per la frequenza scolastica c.142 servizio assistenza c.144 stanziamento fondi

35 Il Piano triennale dell’offerta formativa
Gli elementi da “tenere insieme” nel Piano triennale sono: •risultanze del RAV, in termini di cose che “devono” migliorare; •richieste del territorio e dell’utenza, in termini di “priorità”, cioè cose che si ritengono più importanti; •risorse dell’organico dell’autonomia (parte delle quali, soprattutto a regime, potranno essere individuate dalle scuole stesse entro limiti generali dati); •assunzione di un’identità o missione coerente sul territorio (intesa come quadro di coerenza delle diverse priorità adottate, che non possono essere divergenti o casuali).

36 I decreti attuativi della riforma
Delega al Governo in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione (c. 180 – 186) I decreti attuativi della riforma Entro 18 mesi il Governo, attraverso decreti legislativi interverrà su diverse materie del sistema di istruzione: •a) redazione di un nuovo Testo Unico •b) riordino del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria •c) promozione dell’inclusione scolastica •d) revisione dei percorsi dell’istruzione professionale •e) istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni •f) garanzia dell’effettività del diritto allo studio •g) valorizzazione della cultura umanistica •h) revisione e riordino scuole italiane all’estero •i) revisione disciplina certificazione delle competenze

37 Grazie per l’attenzione
Spero di essere stata utile per il vostro lavoro Grazie per l’attenzione


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