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PubblicatoRenzo Morelli Modificato 7 anni fa
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI L’ORIENTALE IL Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza adottato dall’Università degli studi di Napoli L’Orientale per il triennio
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Strumenti di contrasto alla corruzione
La legge 6 novembre 2012 n. 190 ha introdotto nell’ordinamento norme recanti misure di contrasto alla corruzione, intervenendo sia sul piano della prevenzione sia su quello della repressione del fenomeno Sul piano della repressione, il legislatore ha, da un lato, rivisitato alcune fattispecie di illeciti penali e, dall’altro, ha introdotto nuove ipotesi di reato. Di recente, con l. 69/2015, il legislatore è intervenuto ad inasprire le pene di taluni delitti contro la pubblica amministrazione Sul piano della prevenzione, l’intervento normativo del 2012 si articola in diversi ambiti, individuando soggetti, strumenti e settori sostanziali che assumono particolare rilievo ai fini della prevenzione della corruzione. Principale strumento preventivo di lotta alla corruzione è IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE, che deve contenere gli obiettivi strategici sia in materia di prevenzione della corruzione che in materia di trasparenza (P.T.P.C.T)
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Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione
Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, i cui compiti sono disciplinati dalla L. 190/2012, dal D.lgs 33/2013, dal D.lgs 39/2013 e dal DPR 62/2013 gli Organi di indirizzo politico, cui compete l’adozione del P.T.P.C.T. e dei suoi aggiornamenti, la designazione del Responsabile della prevenzione della corruzione, la definizione degli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza l’Organismo Indipendente di Valutazione (Nucleo di Valutazione) attraverso la verifica della coerenza dei piani triennali per la prevenzione della corruzione con gli obiettivi stabiliti nei documenti di programmazione strategico-gestionale, la formulazione del parere obbligatorio sul Codice di Comportamento, lo svolgimento dei compiti di cui agli artt. 43 e 44 del Dlgs 33/2013, la eventuale partecipazione al processo di gestione del rischio le Strutture e gli Organismi che esercitano le competenze in materia disciplinare, attraverso lo svolgimento dei compiti di cui all’art. 43 del Dlgs 33/2013 tutti i soggetti tenuti ad osservare le Misure di contrasto al fenomeno della corruzione tutti i dipendenti dell’Ateneo, attraverso l’osservanza delle misure di prevenzione della corruzione e del Codice di Comportamento, la segnalazione di illeciti, la segnalazione di proprie situazioni di conflitto di interessi i collaboratori, a qualsiasi titolo dell’Ateneo, ai quali si estendono, in quanto compatibili, le disposizioni del Codice di Comportamento nonché le Misure di contrasto al fenomeno della corruzione
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza
L'organo di indirizzo politico adotta il P.T.P.C.T. su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza entro il 31 gennaio di ogni anno Il P.T.P.C.T. è pubblicato sul sito istituzionale dell’Ateneo entro un mese dall’adozione ed è portato a conoscenza di tutti i dipendenti mediante comunicazione personale L’efficace attuazione del piano e la sua idoneità sono verificate dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza con cadenza semestrale, acquisendo dai Responsabili delle Strutture appositi report attraverso i quali monitora lo stato di attuazione del Piano ed attraverso altri strumenti di verifica (esame singole misure e check list)
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Obiettivi strategici per il contrasto della corruzione Il P.T.P.C.T contiene gli Obiettivi strategici per il contrasto della corruzione definiti dal Consiglio di Amministrazione
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Prevenzione della corruzione
Obiettivo Linee di intervento Obiettivi specifici Azioni specifiche 1) Riduzione del livello di rischio Trattamento dei rischi Svolgimento attività istruttoria Garantire la condivisione all’attività istruttoria nei casi di maggiore delicatezza Trasparenza Incrementare i livelli di trasparenza Individuare i dati ulteriori da pubblicare Razionalizzazione dei processi Procedure di affidamento Accorpare le procedure di affidamento di contratti pubblici aventi ad oggetto la fornitura di materiali di consumo Automatizzazione Sviluppare l’informatizzazione Individuare altri ambiti in cui sviluppare processi di informatizzazione oltre quelli già interessati da tale sviluppo
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Prevenzione della corruzione
Obiettivo Linee di intervento Obiettivi specifici Azioni specifiche 2) Creazione di un contesto culturale sfavorevole alla corruzione Misure di sensibilizzazione sui temi dell’integrità ed etica pubblica e di approfondimento di tematiche e strumenti in materia di prevenzione della corruzione Realizzare attività di formazione/informazione Attuare percorsi formativi di livello generale, destinati a tutti i dipendenti. Attuare percorsi formativi di livello specifico, destinati ai funzionari addetti alle aree a rischio. Attuare iniziative di diffusione/formazione/informazione in materia di prevenzione della corruzione, destinate agli studenti.
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Prevenzione della corruzione
Obiettivo Linee di intervento Obiettivi specifici Azioni specifiche 3) Intensificazione dei controlli Attività di verifica sui processi classificati a rischio nel Piano triennale di prevenzione della corruzione Realizzare un’attività di monitoraggio di livello generale ed un’attività di monitoraggio specifica Acquisire periodicamente riscontri, proposte e osservazioni sull’attuazione del PTPC e delle specifiche misure, da parte delle strutture tenute ad attuarle Verificare la effettiva attuazione di specifiche misure di prevenzione della corruzione previste nel PTPC, in riferimento a campioni di processi Acquisire osservazioni sulla effettiva e concreta attuabilità di specifiche misure di prevenzione della corruzione, anche da parte di strutture non direttamente interessate all’attuazione delle medesime Whistleblowing Favorire l’utilizzo dello strumento di segnalazione degli illeciti Dare maggiore evidenza alle informazioni sulle modalità di segnalazione degli illeciti e i meccanismi di tutela del dipendente che effettua la segnalazione
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Aree di rischio
L’Ateneo ha individuato le Aree di rischio in cui si inquadrano le Attività c.d. «a rischio» del verificarsi del fenomeno corruttivo, distinguendo le Aree di carattere generale ( AREE DI RISCHIO GENERALI ) e quelle di carattere specifico ( AREE DI RISCHIO SPECIFICHE ).
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AREE DI RISCHIO GENERALI
A) Area: acquisizione e progressione del personale 1. Reclutamento 2. Progressioni di carriera 3. Conferimento di incarichi di collaborazione 4. Conferimento e autorizzazione di incarichi al personale interno B) Area: contratti pubblici 1. Definizione dell’oggetto dell’affidamento 2. Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento 3. Requisiti di qualificazione 4. Requisiti di aggiudicazione 5. Valutazione delle offerte 6. Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte 7. Procedure negoziate 8. Affidamenti diretti 9. Revoca del bando 10.Redazione del cronoprogramma 11.Varianti in corso di esecuzione del contratto 12.Subappalto 13.Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto 14. Liquidazione e pagamento di lavori, servizi e forniture 15. Collaudi, validazione, attestazioni di conformità e regolarità di esecuzione 16. Procedure per acquisizioni di beni, servizi, lavori
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C) Area: provvedimenti che incidono sulla sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an 2. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato 3. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale 4. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an e nel contenuto D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato 3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato 4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an 6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an e nel contenuto E) Area: gestione dei beni 1. Gestione dei buoni pasto, gestione del magazzino, custodia di valori 2. Procedura di discarico di beni mobili 3. Gestione del Fondo economale F) Area: Affari legali e contenzioso 1. Istruttoria per l’Avvocatura dello Stato o Avvocati del libero foro 2. Pareri
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AREE DI RISCHIO SPECIFICHE
G) Area: Ricerca 1. Assegni di ricerca 2. Dottorati di ricerca, master 3. Utilizzazione fondi per la ricerca 4. Contratti di collaborazione per la ricerca H) Area: didattica 1. Valutazione studenti 2. Test di verifica delle conoscenze I) Area: servizi agli studenti 1. Servizi amministrativi come descritti nella Carta dei servizi cui si rinvia 2. Servizi per la didattica 3. Servizi di supporto alla formazione 4. Servizi bibliotecari 5. Servizi informatici L) Area: Terza missione 1. Attività conto terzi
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Attività a rischio
Il P.T.P.C.T. identifica, inoltre, le cd Attività a rischio, in relazione alle quali può verificarsi il fenomeno corruttivo. Oltre alle attività, qualificate “a rischio” dall’art. 1, comma 16, della Legge 190/2012, l’Ateneo ne ha identificate altre sulla base del criterio secondo cui sono considerate a rischio tutte quelle attività che, astrattamente, sono idonee ad incidere, anche solo potenzialmente ed anche in via non autoritativa, nella sfera di interesse di destinatari nonché tutte quelle attività che comportano la gestione o custodia di beni di varia natura.
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Tabella di definizione delle Misure di prevenzione della corruzione
Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Misure di prevenzione della corruzione In relazione alle Attività cd «a rischio», sono state definite le misure di prevenzione della corruzione che le Strutture sono chiamate ad attuare per concorrere al contrasto al fenomeno della corruzione. Alcune misure prevedono la acquisizione di dichiarazioni; altre misure - che appaiono avere un connotato di maggiore astrattezza - quali ad esempio il generico riferimento all’obbligo di osservare il codice etico o di segnalare i casi di conflitti di interesse, acquisiscono, una maggiore tangibilità attraverso l’obbligo che grava su tutti i soggetti coinvolti nei processi indicati di informare il Responsabile della prevenzione della corruzione. Le attività a rischio e le misure di prevenzione della corruzione sono riportate all’interno del P.T.P.C.T. nella Tabella di definizione delle Misure di prevenzione della corruzione
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Obiettivi strategici in materia di trasparenza Il P.T.P.C.T contiene anche gli Obiettivi strategici in materia di trasparenza definiti dal Consiglio di Amministrazione
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Obiettivi strategici in materia di trasparenza Trasparenza Obiettivo Linee di intervento Obiettivi specifici Azioni specifiche 1) Promozione di maggiori livelli di trasparenza Pubblicazione e Accesso Incrementare i livelli di trasparenza Individuare i dati ulteriori da pubblicare Agevolare la accessibilità ai dati, documenti e informazioni pubblicate Dare maggiore evidenza alle informazioni sulle modalità di esercizio dell’accesso civico e dell’accesso civico “generalizzato” ed i limiti a tale esercizio Rapporti con soggetti interni ed esterni Misure di sensibilizzazione Svolgere azione di responsabilizzazione delle persone ai fini dell’attuazione degli adempimenti in tema di trasparenza Promuovere le “giornate della trasparenza” 2) Intensificazione dei controlli Attività di verifica sugli obblighi di pubblicazione Realizzare un’attività di monitoraggio generale e specifica sull’attuazione degli obblighi di pubblicazione Acquisire periodicamente i riscontri sull’adempimento degli obblighi di trasmissione e pubblicazione dei dati, documenti, informazioni Verificare, a campione, l’avvenuta pubblicazione di dati, documenti, informazioni per i quali sussiste l’obbligo di pubblicazione
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza - Flussi informativi destinati alla pubblicazione Il P.T.P.C.T. contiene anche la tabella relativa agli obblighi di pubblicazione che definisce gli obblighi di trasparenza, individuando le strutture competenti per la pubblicazione nella sezione Amministrazione trasparente, individuando le strutture tenute alla trasmissione dei dati da pubblicare e stabilendo i tempi di pubblicazione e aggiornamento dei dati da pubblicare
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Monitoraggio
Il Responsabile della prevenzione della corruzione monitora l’attuazione del P.T.P.C.T. e delle misure di contrasto alla corruzione. Al fine di verificare se le misure di contrasto al fenomeno della corruzione previste nel P.T.P.C.T. sono efficaci per contrastare i fenomeni di corruzione si tiene conto: dell’effettivo verificarsi di eventuali fenomeni corruttivi; di informazioni e segnalazioni che dovessero pervenire da dipendenti e da soggetti esterni.
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Monitoraggio
Il monitoraggio è svolto attraverso: l’acquisizione di un report semestrale; l’aquisizione di check list per singole procedure individuate a campione; l’acquisizione di dichiarazioni che concernono: i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che sono interessati a procedimenti di erogazione sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici i rapporti di parentela tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti che stipulano contratti con l’Ateneo e i dirigenti e i dipendenti dell’Ateneo medesimo;
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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza – Monitoraggio sugli obblighi di trasparenza Sull’adempimento degli obblighi di trasparenza, intesi come obblighi di pubblicazione, vigila il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Il monitoraggio è svolto attraverso: l’acquisizione, con cadenza semestrale, della Dichiarazione di trasmissione/pubblicazione; verifiche a campione sull’attuazione degli obblighi di trasparenza.
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