La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

3^ GIORNATA DELLA TRASPARENZA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "3^ GIORNATA DELLA TRASPARENZA"— Transcript della presentazione:

1 3^ GIORNATA DELLA TRASPARENZA
COMUNE DI CORATO 3^ GIORNATA DELLA TRASPARENZA Art. 10, comma 6 del D.Lgs. n. 33/2013 Sala Consiliare 17 dicembre2016 Dott. Luigi D’Introno Segretario Generale Responsabile anticorruzione e trasparenza

2 CONTESTO NORMATIVO D.Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150, Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”; Legge 6 novembre 2012 n. 190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”; D.Lgs. 14 marzo 2013 n 33, “Riordino della disciplina riguardante riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”; D.Lgs. 8 aprile 2013 n. 39, “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art. 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”; Decreto del presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n. 62, “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’art. 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”; Decreto Legislativo 25 maggio 2016 n. 97, “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ain sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 2016, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”; Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione – A.N.A.C. con delibera n. 831 del 3 agosto 2016.

3 I SOGGETTI COINVOLTI NELLA LOTTA ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Referenti per la prevenzione della corruzione Ufficio per i procedimenti disciplinari Responsabile per la prevenzione della corruzione I SOGGETTI COINVOLTI NELLA LOTTA ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il personale del Comune di Corato Organo di indirizzo politico (la Giunta Comunale) Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) Stakeholders

4 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Legge 190/ Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE D.Lgs. 33/2013 PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA CODICE DI COMPORTAMENTO PIANO DELLA PERFORMANCE D.Lgs. 150/2009 D.P.R. 62/2013

5 Stakeholders ART. 10, C. 1, D.LGS 33/2013
Ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, adotta un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, da aggiornare annualmente ART. 10, C. 6, D.LGS 33/2013 Ogni amministrazione presenta il Piano e la Relazione sulla performance di cui all'articolo 10, comma 1, lettere a) e b), del D.Lgs. n. 150/2009 alle associazioni di consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni altro osservatore qualificato, nell'ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Stakeholders ART. 1, C. 44, L. 190/2012 Ciascuna pubblica amministrazione definisce, con procedura aperta alla partecipazione, un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento di cui al comma 1 (D.P.R. 62/2013)

6 PIANO DELLA PERFORMANCE (1 di 2)
(D.lgs. 150/2009) Il Piano della Performance è il documento di programmazione approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 59 del che, avviando il ciclo della performance, contiene l’insieme degli obiettivi e dei risultati che il Comune di Corato vuole perseguire Il governo di funzioni complesse, cioè le attività di competenza attribuite al Comune necessita di una corretta programmazione degli obiettivi e del controllo sul loro andamento Il monitoraggio costante dell’andamento degli obiettivi individuati, la verifica finale e la successiva misurazione degli esiti previsti e dei risultati raggiunti consentono di rendicontare alla collettività sull’utilizzo delle risorse pubbliche e sulla gestione della “macchina amministrativa”

7 PIANO DELLA PERFORMANCE (2 di 2)
(D.lgs. 150/2009) Il piano della performance individua gli obiettivi strategici triennali del Comune, a partire dai quali vengono articolati a cascata gli obiettivi operativi annuali di tutti i livelli organizzativi e gli obiettivi individuali di tutto il personale comunale Per il monitoraggio costante e la misurazione dei risultati attesi, vengono definiti per ogni obiettivo annuale l’indicatore di misurazione e il target da raggiungere, cioè il valore in termini quantitativi, qualitativi o temporali dell’indicatore.

8 CICLO DELLA PERFOMANCE
PROGRAMMA DI MANDATO MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI E INTERVENTI CORRETTIVI DEFINIZIONE OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI MISURAZIONE, CONTROLLO E RENDICONTAZIONE RISULTATI RELAZIONE SULLA PERFORMANCE PIANO DELLA PERFORMANCE SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE

9 IL CODICE DI COMPORTAMENTO
dei dipendenti del Comune di Corato integra e completa quanto disposto dal “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato con D.P.R. N. 62/2013 PRINCIPALI NOVITA’ estensione degli obblighi di condotta, a tutti i collaboratori o consulenti, anche di imprese fornitrici di beni e servizi obbligo di inserire negli incarichi e nei contratti apposite clausole di risoluzione o decadenza in caso di violazione degli obblighi derivanti dal codice rispetto dei principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza, indipendenza e imparzialità, astensione in caso di conflitto di interessi obbligo di rispettare le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione previste nel piano per la prevenzione della corruzione

10 IL QUADRO NORMATIVO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Legge 6 novembre 2012 n. 190 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n.62 Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici LEGGE 6 novembre 2012, n.190 Disposizione per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33 Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni DECRETO LEGISLATIVO 8 aprile 2013, n. 39 Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubblica amministrazione presso gli enti privati in controllo pubblico Piano Nazionale Anticorruzione approvato con la delibera CIVIT n. 72/ 2013 Aggiornamento 2015 approvato con Determinazione n 12/2015 dell’A.n.a.c. e Piano Nazionale Anticorruzione 2015 approvato all’A.n.a.c. con Delibera n. 381 del 3 agosto 2016. Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

11 ESTENSIONE DEL CONCETTO DI CORRUZIONE
Si passa da un approccio finalizzato alla sola repressione degli eventi corruttivi a una maggiore attenzione alla fase di prevenzione Dunque ESTENSIONE DEL CONCETTO DI CORRUZIONE come definita nel Titolo II, Capo I, del codice Penale Circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del “ tutte le situazioni in cui, nel corso dell’attività dell’amministrazione pubblica, si riscontri l’abuso, da parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati di qualsiasi genere, nonchè le situazioni dalle quali emerga un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite”

12 Piano Nazionale Anticorruzione
Il termine “corruzione” deve essere inteso in senso lato, comprensivo delle varie “situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab esterno, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo (P.N.A.). Quindi MALA AMMINISTRAZIONE (Decisioni assunte devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari – Agg. P.N.A.).

13 Il Piano Anti Corruzione
PRIMO LIVELLO: PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE SECONDO LIVELLO: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Ogni pubblica amministrazione definisce un P.T.P.C.,che sulla base delle indicazioni del P.N.A., effettua l’analisi e la valutazione dei rischi specifici di corruzione e conseguentemente indica gli nterventi organizzativi volti a prevenirli.

14 IL CONTESTO AMBIENTALE
Il piano triennale della prevenzione della corruzione de tener conto dell’analisi del contesto sia esterno che interno. Per analisi del contesto esterno si intende la descrizione delle caratteristiche sociali, economiche e culturali del territorio nel quale il soggetto opera; essa si pone l’obiettivo di evidenziare come tali peculiari caratteristiche possano inficiare l’attività dell’organizzazione ed influenzare il verificarsi di fenomeni corruttivi all’interno della stessa. Per analisi del contesto interno occorre invece realizzare la mappatura dei processi, ponendo particolare attenzione nell’individuare i processi peculiari della amministrazione. Per redigere una mappatura dei processi completa ed esaustiva c’è l’esigenza che tutta la struttura organizzativa, quindi tutto il personale, sia partecipe della sua realizzazione e non lo consideri un mero adempimento di legge e che addirittura lo consideri un sottrarre tempo al suo operare.

15 INDIVIDUAZIONE MISURA
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO FASE 1: Analisi del contesto MAPPATURA PROCESSI FASE 2: Valutazione del Rischio IDENTIFICAZIONE ANALISI PONDERAZIONE DEL RISCHIO FASE 3: Valutazione del Rischio INDIVIDUAZIONE MISURA PROGETTAZIONE MISURE

16 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
TRASPARENZA NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge n. 241 del 2. Legge n. 662 del art.1 comma 127 3. Decreto Legislativo n. 150 del 4. Decreto Legislativo n. 33 del 5. Decreto Legislativo n. 97 del

17 DECRETO LEGISLATIVO N. 33 DEL 14.03.2013
“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” Art. 1 “l’accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche” DECRETO LEGISLATIVO N. 33 DEL come modificato dal Decreto Legislativo n. 97/2016 Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni Art. 1 “La trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.

18 CONTENUTI DEL PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’
effettua una ricognizione degli obblighi informativi a carico del Comune di Corato individua le strutture comunali responsabili della pubblicazione e dell’aggiornamento dei dati sul sito istituzionale definisce le tempistiche e le modalità di pubblicazione dei dati a carico delle singole strutture dispone le misure di monitoraggio e vigilanza sull’attuazione degli obblighi di trasparenza definisce l’istituto dell’accesso civico

19 DECRETO LEGISLATIVO N. 33 DEL 14.03.2013 (1 di 2)
L’art. 5 prevede un nuovo istituto: ACCESSO CIVICO CHIUNQUE può chiedere documenti, informazioni o dati DIRITTO DI ACCESSO DIRITTO DI ACCESSO CIVICO D.Lgs. 33/2013 DIRITTO DI ACCESSO CIVICO D.Lgs. 97/2016 Accesso documentale Accesso civico Accesso generalizzato Occorre una motivazione e la richiesta può essere presentata solo dall’interessato Non occorre motivazione e può essere presentata da chiunque Necessita motivazione Non necessita motivazione Si riferisce ai documenti amministrativi, ossia a “ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale” Si riferisce SOLO ai documenti, alle informazioni o ai dati la cui pubblicazione sia prevista sul sito web istituzionale come obbligatoria dalla normativa vigente Non vi sono limitazione di accesso tranne i casi previsti dall’art. 5bis e specificatamente le eccezioni assolute e limiti (esclusioni relative o qualificate)

20 DECRETO LEGISLATIVO N. 33 DEL 14.03.2013 (2 di 2)
RIVOLUZIONE nella Pubblica Amministrazione. I documenti, le informazioni e i dati, sia oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della vigente normativa che non, SONO PUBBLICI, e chiunque ha diritto di conoscerli, fruirne gratuitamente, utilizzarli e riutilizzarli, ovviamente con obbligo di citare la fonte e rispettarne l’integrità.

21 Per maggiori informazioni
Sito istituzionale del Comune di Corato Sezione “Amministrazione Trasparente”

22 DECRETO LEGISLATIVO N. 33 DEL 14.03.2013
Con il D.lgs. 33/2013 obbligo di istituire sul sito istituzionale la sezione AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE in cui pubblicare informazioni e dati organizzati in base a regole rigorose per formato, struttura, tempistiche, nome dei contenuti


Scaricare ppt "3^ GIORNATA DELLA TRASPARENZA"

Presentazioni simili


Annunci Google