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Lo sviluppo cognitivo Noemi Mazzoni

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo cognitivo Noemi Mazzoni"— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo cognitivo Noemi Mazzoni Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione Psicopedagogia e tecniche di osservazione – Modulo 1 Lezione 7, 8, 9, 10 23 Novembre 2016

2 Cos’è lo sviluppo cognitivo?
Cognizione significa «conoscenza» Con sviluppo cognitivo si intende l’acquisizione della conoscenza Comprende processi di : Percezione Ricordo Classificazione Comprensione Ragionamento Pensiero Risoluzione dei problemi Concettualizzazione Pianificazione Tutti gli aspetti dell’intelligenza umana, che usiamo per adattarci al mondo e per comprenderlo

3 Lo studio della cognizione nel XX secolo
I tre principali teorici del XX secolo che hanno indagato lo sviluppo cognitivo nel bambino sono: Jean Piaget ( svizzero) Lev Vygotskij ( – russo) Jerome Bruner (1915-) – statunitense)

4 Biografia Piaget (è anche dentro langrenzi racconta piaget):
Lagrenzi racconta Piaget: Intervista a Piaget: Piaget rap: Esperimento di conservazione dei liquidi ita: Esperimenti di conservazione liquidi, quantità, volume ING: (tutti gli stadi)

5 Jean Piaget Intervista a Piaget: (fino min 4:27) La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l’acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza è adattamento e si costruisce nella relazione individuo-ambiente.

6 Come avviene lo sviluppo cognitivo?
Obiettivi di Piaget: Non tanto misurare il risultato, ma i processi che hanno portato ad ottenere quel risultato individuare i processi cognitivi alla base dei comportamenti del bambino e, dunque, della formazione della conoscenza come questi vengano acquisiti o sviluppati durante la crescita

7 Come avviene lo sviluppo cognitivo?
Cosa sostiene Piaget: La conoscenza viene costruita attraverso l’interazione tra l’ambiente e le strutture mentali proprie del bambino in quella determinata fase di vita Attraverso questa interazione dinamica e continua tra individuo e ambiente, le strutture mentali cambiano e si evolvono nel corso dello sviluppo Per comprendere lo sviluppo guardare come il bambino interagisce con l’ambiente

8 Come avviene lo sviluppo cognitivo?
Metodologia: Osservazione descrittiva del comportamento infantile nei primi anni Intervista clinica semistrutturata (dai 3 anni) Piaget elabora una teoria sullo sviluppo della conoscenza in cui distingue 4 stadi universali, in cui il bambino conosce il mondo agendo su di esso attraverso diversi schemi mentali via via più sofisticati VIDEO: Lagrenzi racconta Piaget

9 Come avviene lo sviluppo cognitivo?
I cambiamenti cognitivi, all’interno degli stadi e tra gli stadi, avvengono secondo tre processi (invarianti funzionali): Equilibrio Assimilazione Accomodamento EQUILIBRIO: è il motore dello sviluppo Solo se l’evento nuovo non è troppo discrepante da ciò che il bambino è in grado di elaborare Il bambino fa esperienze che non corrispondono alle strutture mentali di cui dispone => DISEQUILIBRIO Attribuisce significati alla nuova esperienza => RIPORTA EQUILIBRIO Assimilazione Accomondamento

10 Come avviene lo sviluppo cognitivo?
ASSIMILAZIONE: i bambini incorporano la realtà esterna nelle strutture cognitive di cui dispongono ACCOMODAMENTO: i bambini modificano ed estendono il proprio repeprtorio di azioni per adattarsi alle richieste dell’ambiente La crescita dell’intelligenza è un percoso di adattamento all’ambiente

11 Come avviene lo sviluppo cognitivo?
La conoscenza è un processo attivo: Crea nuove teorie Bambino = piccolo scienziato Nuovo problema/ nuove osservazioni Usa le proprie conoscenze per spegarlo

12 Gli stadi dello sviluppo
Fin dalla nascita, il bambino è dotato di strutture mentali che gli consentono di conoscere il mondo che si modificano, secondo una sequenza fissa e universale (Stadi di sviluppo), passando da semplici azioni fisiche a operazioni mentali complesse e astratte Nei primi anni di vita: Costruisce la conoscenza del mondo agendo su di esso Bambino più grande: costruisce concezioni astratte degli oggetti e delle relazioni con essi, conosce lo spazio attraverso simbologie mentali

13 Salto da uno stadio all’altro
Sviluppo continuo e discontinuo Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto governato da funzioni invarianti di adattamento ed equilibrio ma anche discontinuo in quanto con il crescere delletà si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo. SVILUPPO COGNITIVO Continuo Assimilazione Stadio Discontinuo Accomodamento Salto da uno stadio all’altro

14 Gli stadi di sviluppo I cambiamenti si verificano in specifici momenti evolutivi (2, 6/7, 11/12 anni) La riorganizzazione è generale, coinvolge tutte le funzioni cognitive Ad ogni stadio corrisponde un particolare tipo di pensiero, che riflette una struttura mentale predominante, e che è qualitativamente diverso dal precedente e dal successivo

15 Stadi di sviluppo Ciascun stadio prevede una forma di organizzazione psicologica Il passaggio da uno stadio al successivo può essere graduale e l’età può variare da un bambino ad un altro. Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forme e regole proprie Le acquisizioni di uno stadio vengono integrate in strutture più evolute

16 Stadi di sviluppo Stadio sensomotorio [dalla nascita ai 24 mesi]
Stadio pre-operatorio [dai 2 ai 6 anni] Stadio operazioni concrete [dai 7 ai 12 anni] Stadio operazioni formali [dai 12 anni in su]

17 Stadio sensomotorio Dalla nascita ai 2 anni
Il bambino esplora il mondo e acquisisce conoscenza grazie ai sensi ed alle azioni che esercita sull’ambiente e sugli oggetti (es. succhiare, afferrare, guardare, ecc) Il bambino conosce il mondo attraverso attività fisiche (motorie e sensoriali) che può compiere. Schemi di azione pratici che si coordinano per dar luogo a sequenze. Questo stadio termina con l’acquisizione del pensiero e del linguaggio.

18 Stadio sensomotorio Da schemi rigidi a schemi flessibili
Prima: pattern di risposta rigidi che si attivano in risposta a stimoli specifici. Poi: stessa azione su più oggetti Da schemi rigidi a schemi flessibili Prima: un oggetto=un’azione Poi: un oggetto=più azioni (simultanee o coordinate in sequenza) Da schemi isolati a combinazioni di azioni Da comportamenti reattivi a comportamenti intenzionali (fine 1°anno) Prima: riflessi o azioni casuali (non pianificate) Poi: attività intenzionale e pianificata (comprensione causa-effetto) Prima: risoluzione di problemi per prove ed errori Poi: manipola mentalmente persone ed oggetti per programmare attività (senza doverle agire) Da azioni manifeste a rappresentazioni mentali: La costanza dell’oggetto

19 Stadio sensomotorio Nozione di oggetto permanente: consapevolezza che le cose continuano ad esistere anche se il bambino non le percepisce. E’ la capacità di mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e di ripetere mentalmente azioni viste. Prima: nel momento il cui il bambino non è più in contatto con l’oggetto, esso smette di esistere Metodologia: test dell’oggetto nascosto - A 7 mesi: Fallimento permanenza dell’oggetto A 9 mesi: ok permanenza, ma fallisce il test A non B

20 Stadio pre-operatorio
I bambini sviluppano l’abilità di usare i simboli (qualcosa - parole o immagini – che rappresenta qualcos’altro) per comprendere il mondo => NON sono più legati al qui ed ora. Ma non è ancora pienamente acquisito il pensiero logico. Un’operazione è un’azione interiorizzata, grazie alla quale le informazioni provenienti dall’ambiente possono essere organizzate a scelta dell’individuo

21 Stadio pre-operatorio [2-7 anni]
Si sviuppa il pensiero rappresentazionale: Le immagini possono essere manipolate mentalmente (Gioco simbolico) Le parole possono essere usate per indicare cose e persone (linguaggio) Rappresentazione ossia capacità di immaginare se stesso e i propri movimenti nello spazio come se li vedesse dall’esterno Prima: il bambino non ha nemmeno il «senso di sè» (che richiede di saper collegare nel tempo varie impressioni)

22 Stadio pre-operatorio [2-7 anni]
Invece di usare l’interazione diretta con l’ambiente, ora il bambino usa le rappresentazioni mentali dell’ambiente È possibile creare un mondo di fantasia diverso da quello reale Ma in questa fase l’uso delle operazioni mentali è ostacolato da: Egocentrismo Animismo Rigidità Ragionamento prelogico

23 Egocentrismo intellettuale
Tendenza a percepire il mondo esclusivamente in base alla propria prospettiva Connota la naturale incapacità dei bambini piccoli di comprendere che le altre persone possono vedere le cose da un punto di vista diverso dal loro Metodologia: paesaggio delle tre montagne (0-1:24)

24 Animismo I bambini non sono in grado di distinguere con chiarezza le cose vive da quelle inanimate Estensione delle caratteristiche degli essere viventi agli oggetti inanimati Per gradi nel corso di questo stadio i bambini cominciano a distinguere gli oggetti animati da quelli inanimati

25 Rigidità di pensiero Irreversibilità: tendenza a pensare gli oggetti e gli eventi nell’ordine in cui sono stati originariamente sperimentati (es. (fino 0:48) Incapacità di adattarsi ai cambiamenti dell’aspetto manifesto (es. fallisce compiti di conservazione)

26 Pensiero pre-logico ed intuitivo
I bambini non sono ancora capaci di pensiero deduttivo o induttivo, ossia di procedere dal particolare al generale o viceversa Pensiero trasduttivo: vede una relazione causale tra due elementi concreti (dove in realtà non esiste un nesso di causa) solo perché i due eventi si verificano insieme Incapacità di compendere le relazioni causa-effetto

27 Stadio operatorio concreto 7-12 anni
Questo periodo è segnato dalla comparsa delle operazioni mentali, cioè dalla capacità di immaginare trasformazioni della realtà e perciò compiere manipolazioni mentali delle cose, in base a determinate regole. MA c’è ancora il bisogno di oggetti e eventi concreti per supportare le operazioni mentali Intervista a Piaget: (da minuto 4:27)

28 Conservazione Indica la comprensione del fatto che certe caratteristiche di base di un oggetto, come il peso e la dimensione, rimangono costanti anche quando il suo aspetto è trasformato in maniera percepibile Esempi: Il pensiero del bambino si sposta da una condizione di dipendenza dalla percezione (ancorata ad una sola dimensione della realtà) ad una dipendenza dalla logica (tutti gli stadi)

29 Seriazione Abilità di organizzare mentalmente gli elementi per criteri come altezza, peso, velocità o tempo Esempio “se Marco corre più veloce di Andrea e Andrea corre più veloce di Simone, chi è più veloce? Marco o Simone?” Questo porta alla capacità di fare inferenze transitive

30 Classificazione Capacità di classificare gli oggetti in diversi gruppi in base a certi criteri e di individuare la relazione tra i gruppi I bambini a questo stadio sono in grado di riconoscere la relazione tra una parte e il tutto: sono in grado di trascurare alcune caratteristiche percettive e comprendere che sono coinvolti due tratti diversi, uno dei quali è subordinato all’altro Esempio delle collane con perline

31 Stadio operatorio Formale dai 12 anni in poi
Il ragionamento sulle astrazioni I bambini sono ora in grado di ragionare sulle cose che non hanno mai sperimentato direttamente Sono in grado di riflettere sul futuro, anche il proprio, prendere in considerazione tutte le possibilità e fare progetti

32 Stadio operatorio Formale dai 12 anni in poi
E’ un pensiero di tipo ipotetico-deduttivo perché consente di compiere operazioni logiche su premesse puramente ipotetiche e di ricavarne le conseguenze appropriate sulla base del “se-allora” Esempio del pendolo (problem-solving avanzato)

33 I contributi di Piaget Il pensiero dei bambini è qualitativamente diverso da quello degli adulti Lo sviluppo intellettuale è continuo a partire dalla nascita I bambini sono apprendisti attivi: acquisire conoscenza non significa assorbire passivamente le informazioni (la curioistà li spinge a scoprire il mondo) Applicazioni: Insegnamento fondato sulla scoperta => creare un ambiente per una costruzione autonoma della conoscenza Adattare i compiti al livello cognitivo del bambino

34 Critiche alla teoria di Piaget
Le capacità dei bambini risultano più avanzate rispetto a quelle valutate da Piaget (riformulando le domande, situazioni sperimentali più reali) Esistenza o meno degli stadi si preferisce parlare di sequenze universali di sviluppo alcune (prove dimostrano come il cambiamento delle funzioni cognitive non ha luogo in modo così repentino e indiscriminato) Viene sottovalutato il ruolo dell’esperienza sociale- L’interazione sociale facilita lo sviluppo cognitivo individuale => fattori sociali e cultirali possono modificare l’età di passaggio tra gli stadi

35 Piaget: in sintesi https://www.youtube.com/watch?v=Jt3-PIC2nCs


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