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WAƘAR BAGAUDA La canzone di Bagauda
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BAGAUDA (747-796) ABDULLAHI BAYERO (1926-1953)
Waƙar Bagauda ripercorre i regni hausa da Bagauda fino a Bayero. Nella lista sono elencati 48 regni.
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Waƙar Bagauda: qualche dato
Il testo si basa su due manoscritti analizzati da Mervin Hiskett; I manoscritti sono in caratteri àjàmi; Entrambi i manoscritti sembrano essere stati redatti tra fine ’800 e inizio ’900 (> Waƙar Bagauda è una composizione orale trascritta in tempi relativamente recenti); Si tratta di un tipo di poema cumulativo; L’elenco di regni di Waƙar Bagauda si ferma alla morte di Abdullahi Bayero nel 1953; È considerato come un testo della tradizione hausa pre-islamica; Il poema ha assunto la forma della qaṣīda, un tipo di poema arabo classico in rima e con metro.
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DOSSOLOGIA ELOGIO ELENCO REGNI WAƘAR BAGAUDA SERMONE FATĀWĪ
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RINGRAZIAMENTO LEGGENDA PROFETA INCONTRO CON DIO STORIA EXCURSUS SERMONE
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A1 (1-4) Mu gode Ubangijimmu da ya yi kowa Da ya aiko fiyayyen Annabawa. Muna yin assalatu da sallamawa Bisa mai kyau sharif Ɗan Larabawa. A1 (1-4) Ringraziome il Signore che ha creato ogni cosa che ha inviato il supremo Profeta Invochiamo benedizione e pace sopra il buon e nobile Arabo
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A1 (5-8) A bahr annuri an kai ziciyassa; Ka tsaga; ka fid da mai sa harziƙawa. Aka wanke; tai sarai, aka fid da zauta. Ba yin yi fushi ba, sai baiwa ga kowa. A1 (5-8) Nel mare di luce il suo cuore fu portato; Lo dividesti in due e togliesti ciò che causa rabbia Fu lavato, le impurità rimosse. Non crea rabbia, ma è generoso con tutti
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A1 (9-12) Aka wofinta ta, ba kome cikinta Da sai haske na ilmi da aikatawa. Muhammadu shugaban dunka Ma’aika; Da shi ka cike ƙidayar Annabawa. A1 (9-12) Il suo cuore venne svuotato, non v’era nulla in esso se non la luce della conoscenza e della giusta azione Muhammad, il capo di tutti gli Apostoli, con lui si è completato il numero dei Profeti.
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A farko ba kamassa bare fa ƙarshe. Da sun zance da mai iko da kowa
(13-16) A farko ba kamassa bare fa ƙarshe. Da sun zance da mai iko da kowa Sukai asirinsu su biyu, ba na uku. Fa sai shi, sai Ta’ala mai iyawa; A1 (13-16) Dall’inizio alla fine, mai vi fu uno come lui. Quando egli e l’Onnipotente parlarono Fecero un accordo in segreto, loro due senza un terzo solo egli e l’Onnipotente
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Ta’ala ya cane da muƙarrabuna Masoyi na kiranshi yana tafowa,
(13-16) Ta’ala ya cane da muƙarrabuna Masoyi na kiranshi yana tafowa, Ku ɗauka nesa. Har Jibrilu, shi ma, Ta toge can wurin da ya ke tsayawa. A1 (13-16) L’Onnipotente disse a chi gli stava al cospetto È colui che ama che sto chiamando ed egli viene; Mantenete la distanza! Persino Gabriele, anche lui si allontanò dal luogo in cui stava.
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Fa ya yi sujada da ya ga gadon sarauta;
(23-26) Fa ya yi sujada da ya ga gadon sarauta; Yana ladabiyana daɗa sunkwiyawa. Da yai masa marhabun sarki Ta’ala, Yana ce ka yi nesa daɗo gusowa. A1 (23-26) Come vide il trono regale si prostrò Mostrò rispetto chinando il capo Quando gli ebbe dato il benvenuto, l’Onnipotente diceva: Sei lontano, fatti più vicino.
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Ya tashi ya zakuɗa kusa Jalla ya ce: Hayo kan shinfiɗa don ka fi kowa.
(27-30) Ya tashi ya zakuɗa kusa Jalla ya ce: Hayo kan shinfiɗa don ka fi kowa. Da takalminsa sau, ba a ce cire ba. Ku san dai ba kamassa Annabawa. A1 (27-30) Si alzò, si fece più vicino e Dio disse: Stai sul tappeto, ché sei il migliore. Con i suoi sandali, non gli era stato detto di rimuoverli Sappiatelo che non v’è nessuno pari a lui tra i Profeti
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A2(27) Ka dubo baya can; sannan gabanka Idan fa da hankali da yawan nitsawa Ka dubi sarakunan da ke wo a baya, Da labarinsu (ya yi kusa yacewa) A2(27) Guarda indietro, e poi davanti se hai buon senso e calma in abbondanza Guarda ai re del passato e alla loro storia (prossima all’oblio)
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A2(31) Bagauda shi ya sari Kano da farko Tana daji sa’an nan babu kowa Tana dawa ƙirmijin sai ko gumakai Da imbeci da ɓaunaye da giwa. A2(31) Bagauda fu il primo ad occupare [tagliare] Kano Era allora foresta disabitata Una foresta immensa con nient’altro che idoli, Antilopi, bufali ed elefanti
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Yana Gaya shi Bagauda na gidansa Maharbi na riƙaƙƙe mai kashewa
(35-38) Yana Gaya shi Bagauda na gidansa Maharbi na riƙaƙƙe mai kashewa Ya zo ci rani yai bukka Maɗatai. Ya zauna, ’yan ’uwansa suna tafowa. A2 (35-38) Bagauda veniva da Gaya Era un famoso cacciatore Venne in cerca di cibo nela stagione secca e costruì una capanna d’erba a Madatai Si stabilì, e poi vennero i suoi figli [lignaggio]
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A3 (3-6) Maharba gurguzu suka ɗora taru A gunsa kisan zaki da giwa. Da nama yai yawa ɗanye ƙafaffe Fa ba mata maza ne ke dafawa. A3 (3-6) Erano tutti cacciatori, continuarono a venire e a stare assieme intorno a lui, uccidendo il leone e l’elefante. Di carne, fresca o essiccata, v’era abbondanza Però non c’erano donne, erano gli uomini che cucinavano
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A3 (7-10) Madaba tai yawa, bukka da bukka, Fa sai aiki fa mata na tafowa. Da Gwale da shi da Yakasai, da Sheshe Da Guguwa, manya-manya Maguzawa. A3 (7-10) L’insediamento crebbe, capanna dopo capanna Finché non mandarono a chiamare le donne e esse iniziarono a venire Ora Gwale assieme a Yakasa, Sheshe e Guguwa, gli uomini importanti di Maguzawa,
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Ana cewa da su, su ne sarakai na noma, sunka zuwa gewayawa.
(11-14) Ana cewa da su, su ne sarakai na noma, sunka zuwa gewayawa. Garin kallon dawan suka kama gona, Fa sai aike iyali na tafowa. A3 (11-14) Si dice di loro che fossero capi agricoltori venuti a esplorare il terreno [per coltivare] Mentre ispezionavano la foresta, iniziarono un campo E poi mandarono a chiamare e le loro famiglie presero a venire.
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A3(15-22) (Ga Malam Nuhu nan na ji babu ƙage, Batun nana ba shi tare da ƙaryatawa. Kutunbawa Kanau ne kakakinsu, Shinsa yawa gare shi da ko nutsewa A gunsa na ji ɗoras babu zaida,) Gama halin mutane gardamawa. Matso nana ɗan aboki in ba ka shuta Batun nan na kakanimmu (na ke tabbataswa) A3 (15-22) (È da Malam Nuhu che l’ho sentito, non c’è falsità In questa mia storia non c’è menzogna, Furono i Kanau gli antenati dei Kutunbawa, la sua conoscenza è molta e anche la riflessione, Da lui l’ho sentita e non c’è esagerazione,) Del carattere degli uomini si sta discutendo, Vieni da me, amico mio, cosicché possa recitarlo È la storia dei nostri antenati che sto stabilendo.
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A3 (23-26) Manoman nan da sunka tafo da fari Sukai sara suna kuma dandatsewa. Sa’annan sai ruwan bazara ya sauka; Sukai shukassu, ta fito ba ƙafewa. A3 (23-26) Questi agricoltori, quando vennero all’inizio Abbatterono (la foresta) e ne fecero legna Poi venne la pioggia della stagione calda , ed essi sparsero i semi, germogliarono e non si seccarono
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A3 (27-32) Ku san sabon dawa gero ya kan yi, Da dawa ba irin da ke tsimbirewa. Sukai dawa da gero ba misali Da sai yunwa ta auko mai kashewa, Da babu awo da sai an zo garesu A ke samu, ana kuma rafatawa. A3 (27-32) Sappiate che il miglio cresceva, e anche il grano, e non v’era pianta danneggiata. Coltivarono il grano e il miglio come non s’era mai visto Finché non giunse una carestia letale, e non vi fu più cibo e bisognava recarsi presso di loro per ottenerne, e veniva dato in piccole quantità.
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A3 (33-36) Sukai ƙarfi na bayi har dawakai, Da su ne manya-manya tajirawa. (Gabas ta tafo; da yamma; har arewa; Wajen kudu sunka ɓarko Maguzawa, A3 (33-36) Erano ricchi [forti] in schiavi e cavalli, ed erano commercianti importanti. (vennero da est, da ovest, e persino da nord, dal sud vennero gli hausa pagani,
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A4 (1-4) Da Barnawa, da Katsinawa da Daura, Da Zamfara can ta Habe da Gobirawa; Sukai ta zuwa, suna kamun gidaje. Kabawa Kambarawa Adarawa.) A4 (1-4) e le genti del Borno, quelle di Katsina e di Daura, e la Zamfara degli Habe e le genti di Gobir; Essi vennero e si stabilivano I Kaba, i Kambarawa, e le genti dell’Adar.)
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A4 (5-9) Da yunwa ta hayaƙa ta watsu Azben. Gudunsu ya yiwo Kano gun sauƙaƙewa. A gulbin Kura ne suka yar da zango, Da har yunwa ta je jalin ficewa, Da warkewa ta zo ƙoshi ya samu. A4 (5-9) Quando la carestia giunse al suo punto massimo, si estese a Azben. Fuggirono a Kano dove trovarono sollievo. Si accamparono presso le sponde del fiume Kura, finché la carestia cominciò a scomparire, e venne il benessere e si ritrovò l’abbaondanza.
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A4 (10-14) Dare ɗaya anka duba ba kowa. Da Tokarci fa bayi ne na Azben, Fa sunka ƙi binsu; sun ga wurin sakewa. Bugaje masu yin wasan maƙera, Fa ba su ubangiji sai Azbenawa. A4 (10-14) Una notte si guardò e non c’era nessuno Ora i Tokarci sono schiavi degli Asben, ma si rifiutarono di seguirli; video un posto dove si poteva vivere bene [stare in pace] I Bugaje, coloro che fanno il gioco dei forgiatori, non hanno altri padroni se non gli Asben.
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A4 (15-20) Fa can daga Lambu sara ne ya kama, Ta Kanwa ta Kwankwaso har Tanburawa, Da tun daga Yankatsare gida ya kama, Ta Mariri ya kawo Gunduwawa. Gidaje sun yawa (wasu) har su Gungun Da Jirima, abin ya fi lasafawa. A4 (15-20) Persino a Lambu si è tagliata la foresta, attraverso Kanwa e Kunkuso fino a Tanburawa, e fino a Yankatsare l’insediamento si è esteso, attraverso Mariri ha raggiunto Gunduwawa. Le case erano tante fino a Gungun e Jirima, [così tante] che non si potevano contare.
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A4 (21-26) Mutane ne sarai sun yi shanya. Da ba sarki ba; ba garun tsarewa. Da Tunbi da shi da Washa sun ga banza Fa sun gama kai, suna kame Kanawa. Da manya sunka ce: sai ai sarauta. Sukai sarki Bagauda mai tsarewa. A4 (21-26) La gente viveva completamente sparpagliata. Non c’era un capo, né un un muro di cinta. Tunbi e con lui Washa videro la follia, giunsero le forze e conquistarono la gente di Kano. Allora gli anziani dissero: che via sia un capo. Nominarono capo Bagauda, il protettore.
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A4 (27-30) Bagauda shekara hamsin a daula Yana sarkin Kano ya kirayi kowa. Ya mata da Warsa shi ne ya gadas. Da yai hamsin ya je ramin kushewa. A4 (27-30) Bagauda regnò per cinquant’anni, era il capo di Kano e poteva convocare chiunque Morì e gli succedette Warsa. Quando fece cinquant’anni andò al cimitero.
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A4 (31-34) Nawatau shekara sab’in yana yi. Watan da ya sari birni sai ginawa. Da Gawata shekara tai talatin, Da ajali ya zo masa mai kashewa. A4 (31-34) Nawatau regnò per quarant’anni. Il mese in cui tagliò la foresta per costruire una città fortificata, questa venne costruita Gawata regnò per trent’anni, e poi il fato sopraggiunse letale.
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A21 (9-12) Ina roƙon Ta’ala wagga waƙa Da wanda ya ji ya so ta da juyatawa Bi hamdillahi waƙata ta ƙare, Da Annabi Ahmadu Ɗan Hashimawa. A21 (9-12) Prego l’Onnipotente che questa canzone che chi l’ascolta voglia tramandarla Lode a Dio, la mia canzone è giunta al termine E (lode) al profeta Ahmadu, figlio degli Hascemiti
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CONVERSIONE ALL’ ISLAM Waɗannan ne sarakan Maguzawa.
(14-17) Waɗannan ne sarakan Maguzawa. Da Umaru malami ne; shi (ya tsiruwa); Ya fura wuta ta gagara marmacewa. Ya kore Maguzawa sun bi daji. A5 (14-17) Questi erano i re pagani. Umaru era un dotto; scappò dal fuoco dell’inferno accese un fuoco impossibile da estinguere. Scacciò i pagani ed essi scapparono nella foresta.
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Kano Chronicles vs Waƙar Bagauda
Islām Kano Chronicles UMARU (1409 – 1421) Waƙar Bagauda UMARU (1226 – 1237)
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Wata fuɗu Sheshe yai kayin gadansa; Akai loba, mutane na zubewa.
EPIDEMIA DI PESTE A5 (35-36) Wata fuɗu Sheshe yai kayin gadansa; Akai loba, mutane na zubewa. (Ta sheme Sheshe. Yakubu yai, kanensa; Wata shida sai ta zo mai mangarewa.) A5 (35-36) Quattro sono i mesi nei quali Sheshe regnò; Ci fu un’epidemia, e gli uomini morivano come mosche (Abbattè Sheshe. Yakubu prese il suo posto, suo giovane fratello Sei mesi finché non giunse colei che annienta)
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Kano Chronicles vs Waƙar Bagauda
Peste Kano Chronicles Sheshere (1572 – 1582) Waƙar Bagauda UMARU (1373– 1374) 1575: epidemia di peste in Europa con Costantinopoli come possibile focolaio. 1603: peste in Egitto
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Maso Allah da Annabi kan yana so Ya tsira, ya bar tafarkin karkacewa.
TEMI PARTE FINALE A19 (11-15) Maso Allah da Annabi kan yana so Ya tsira, ya bar tafarkin karkacewa. Da Gungama da Malam Ɗan Adama Faɗarsu ta fanɗara; bari son biyawa Faɗarsu ta tinkiya mai tozali ce. A19 (11-15) Coloro che amano Dio e il Profeta, se vogliono essere salvati, che abbandonino la strada deviante. E Malam Gungama e Malam Adama, le loro parole sono di apostasia; smetti di volerle seguire il loro è un discorso da capre che amano truccarsi
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Suna dubi, su san gaibu na Allah Cikin zanen ƙasa don fanɗarewa
TEMI PARTE FINALE A19 (17-18) Suna dubi, su san gaibu na Allah Cikin zanen ƙasa don fanɗarewa A19 (17-18) Guardano con attenzione, per scoprire l’invisibilità di Dio nella terra, a cagione della (loro) apostasia [lit. ‘lo scostarsi’ (eg dalla verità, da Dio, ec)]
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Non c’era un capo, né un un muro di cinta.
دبا سركى غارو طرى وا [A4/22] da baa sarkii baa, baa gaaruu tsareewaa Non c’era un capo, né un un muro di cinta.
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تشيمى ششى يعقوب ييْ قننس
[A6/1] ta sheemee Sheshee, Yakuubu yai kanensa Abbattè Sheshe. Yakubu, il fratello più giovane, prese il suo posto
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