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(Sardegna centro-occidentale)
Utilizzo di S.E.V. e stratigrafie per lo studio dell'acquifero superficiale del Campidano centro-settentrionale (Sardegna centro-occidentale) Ilaria C. Galiano1, Roberto Balia1 e Gabriele Uras1 1Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Università degli Studi di Cagliari, via Marengo 3, Cagliari. Parole chiave: Campidano centro-settentrionale, Sondaggi Elettrici Verticali (SEV), stratigrafia Sezione 2 Introduzione Obiettivo del presente lavoro, tuttora in svolgimento, è ricostruire l'assetto idrogeologico complesso della zona di interesse, il Campidano centro-settentrionale, attraverso l'utilizzo di Sondaggi Elettrici Verticali (SEV) e stratigrafie variamente distribuiti. I SEV vengono spesso impiegati per scopi geologici ed idrogeologici: essi sono indagini geofisiche di tipo indiretto, non invasivo, che consentono di ottenere informazioni sulle litologie e sugli acquiferi attraverso misure di resistività elettrica. Il prodotto primario dello studio è sintetizzato in due sezioni idrogeologiche Nella Bonifica di Arborea è presente sabbia media e fine fino a 5-8 m di profondità, poi limo, limo argilloso ed argilla, come si evince dalle stratigrafie e viene confermato dai risultati dei SEV. In questa zona, più a Sud rispetto alla precedente, il letto dell'acquifero sembra essere meno profondo, in quanto primo strato di argilla si incontra a circa 8-10 m di profondità. In base ai risultati dei SEV l'area ad Est della Bonifica di Arborea presenterebbe un mezzo conduttivo nella zona di superficie (limi, limi argillosi, argille), un complesso sabbio-ghiaioso-argilloso resistivo e, procedendo verso il basso, un complesso conduttivo formato da argille del Plio-Pleistocene e, probabilmente, da marne del Miocene. Infine la zona a ridosso del Monte Arci sembrerebbe essere costituita da un complesso sabbio-ghiaioso e,subordinatamente,sabbio-ghiaioso argilloso, per lasciare posto, a maggiori profondità, a limi ed argille e, a profondità di circa 100 m, alle vulcaniti del Pliocene (fig.3). Area di studio Figura 1. Area di studio (stralcio I.G.M. 1: ) L'area oggetto di studio (fig.1) è compresa nei Fogli (Capo San Marco - Oristano) della Carta Geologica d'Italia dell'IGM in scala 1: , e in particolare nelle Tavolette 528, 529, 538 e 539 della Carta IGM 1: Tale area, di circa 315 km2, è situata nella Sardegna centro-occidentale, ed è compresa fra il Fiume Tirso a Nord, il massiccio vulcanico del Monte Arci ad Est, il Rio Mogoro a Sud ed il mare ad Ovest. 0.5-5 ohm.m Terreni salati superficiali 10-20 ohm.m Limi superficiali ohm.m Compl. sabbio-ghiaio-argilloso asciutto ohm.m Compl. sabbio-ghiaio-argilloso imbevuto 5-10 ohm.m Compl. di base argillo-sabbioso 30-60 ohm.m Calcari marnosi, arenarie 3-15 ohm.m Marne-argille ohm.m Vulcaniti e Paleozoico Sezione 1 Nella zona della Bonifica di Arborea vi è piena coerenza fra stratigrafie e risultati dei SEV, che indicano un quadro abbastanza uniforme: Materiali e metodi Oggetto specifico del presente lavoro è l'acquifero superficiale del Campidano centro-settentrionale, centrato nella Bonifica di Arborea. Si tratta di una falda freatica ospitata in depositi sabbiosi superficiali, il cui letto è rappresentato da un livello argilloso spesso circa 5 m, che si trova a m s.l.m. sabbie medio-grossolane e ghiaie fino ad una profondità di circa 15 m e poi argilla sabbiosa, sabbia fine ed argilla compatta. L'area dell'ex Sassu costituisce una zona depressa, con valori di resistività molto piccoli, che indicano la presenza di materiali conduttori, come le argille o il limi, eventualmente anche in presenza di acqua salmastra. L'area ad Est, adiacente al Sassu, è costituita in prevalenza da sabbie, limi ed argille; procedendo verso il Monte Arci si trovano invece ghiaie alluvionali, sabbie e subordinatamente argille. Per quanto riguarda il contributo dei SEV, il lavoro di sintesi ha indicato le corrispondenze fra tipologie di terreni (fornite dalla geologia di superficie e dalle stratigrafie) e campi di resitività, sintetizzate di seguito: Figura 2. Geologia dell'area di studio, localizzazione dei SEV e delle stratigrafie e tracciati lungo i quali sono state realizzate le sezioni geologiche Figura 3. Sezione 1 (a Nord) e sezione 2 (a Sud) e rispettive legende. I risultati del presente studio sono stati ottenuti essenzialmente dall'interpretazione di SEV e stratigrafie. L’interpretazione idrogeologica dei SEV diviene problematica laddove non sono presenti informazioni supplementari, nello specifico stratigrafie, e quando essi stessi sono situati ad intervalli che non consentono correlazioni affidabili. Nell'area di studio inoltre vi sono zone nelle quali sono stati realizzati diversi SEV ma nessun carotaggio. Si auspica di poter effettuare ulteriori studi a supporto e perfezionamento dei risultati qui esposti.
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