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LO SPORT DEL GHIACCIO “ TRA SCOPETTE E PATTINI”

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Presentazione sul tema: "LO SPORT DEL GHIACCIO “ TRA SCOPETTE E PATTINI”"— Transcript della presentazione:

1 LO SPORT DEL GHIACCIO “ TRA SCOPETTE E PATTINI”
IL CURLING LO SPORT DEL GHIACCIO “ TRA SCOPETTE E PATTINI”

2 IL CURLING Lo sport La scuola di Cembra ed il gioco nel Progetto Didattico Cembra e il curling HOME

3 Ritorna a indice CURLING
LO SPORT Il gioco La superficie Curling in carrozzina Le stones La storia del gioco HOME Ritorna a indice CURLING

4 IL GIOCO RITORNA A SPORT
Il curling è giocato da due squadre di quattro componenti ciascuna. I giocatori sono definiti a seconda dell'ordine di lancio: il primo è il lead, seguito dal second (secondo), dal third (terzo) ed infine dallo skip, che Il lancia per ultimo ed è il capitano della squadra. Una partita consiste generalmente in dieci mani (end). Ad ogni mano tutti i giocatori lanciano a turno due stones, alternando i componenti delle squadre. Mentre i primi tre giocatori lanciano le stone e fanno lo sweeping, lo skip rimane nella zona della casa per coordinare le strategie di lancio. Quando tocca a lui lanciare questa funzione è ricoperta dal terzo detto viceskip. Per lanciare una stone il giocatore usa la staffa per darsi una spinta e scivolare verso la hog line. Prima di raggiungere la linea il giocatore deve rilasciare la stone. Se la stone non riesce a superare la hog line più lontana, o supera la back line, viene tolta dal gioco. Lo scopo è di bocciare le stones avversarie e di piazzare le proprie vicino al tee. I giocatori che effettuano lo sweeping, scopamento, cercano di indirizzare la stone verso il punto indicato dal capo squadra spazzolando il ghiaccio immediatamente davanti alla stone in movimento con delle scope: il calore generato dallo spazzamento causa un momentaneo scioglimento di una parte del ghiaccio, dal che segue una diminuzione dell‘attrito e pertanto una diminuzione della decelerazione della stone, mentre la traiettoria della pietra diventa più rettilinea. Inoltre le scope possono essere utilizzate per pulire il ghiaccio dai frammenti (debris) che si vengono a creare sulla pista di gioco. Dopo che entrambe le squadre hanno lanciato tutte e otto le stones a loro disposizione viene determinato il punteggio. La squadra con la stone più vicina al tee riceve un punto per ogni stone che sia ad una distanza minore dal tee della più vicina stone avversaria. La squadra che non ha segnato punti nella mano ha diritto a tirare l'ultima stone, detta hammer, nella mano successiva. HOME RITORNA A SPORT

5 SUPERFICIE DI GIOCO RITORNA A SPORT
Il campo di curling, detto rink, è una lastra di ghiaccio lunga 146 piedi (in Italia 44,5 m) e larga 14 piedi e 2 pollici (4,75 m) perfettamente livellata per permettere alle stones (pietre) di scivolare con il minor attrito possibile. Molto importante per la preparazione del ghiaccio è il cosidetto pebble, uno spruzzo d'acqua nebulizzata che ghiaccia al contatto con la pista. Il pebble aiuta le stones a scivolare più velocemente ma, durante la gara, l'azione del pebble sulle stones può modificarsi a causa dell'erosione provocata dall'attrito. Sul ghiaccio del rink, circa alle due estremità, sono disegnati due bersagli detti house (case) con un raggio di 6 piedi (1,88 m). Il centro delle case, chiamato tee, viene individuato dal punto d'incontro di due linee: la center line, che divide il campo a metà longitudinalmente, e la tee line, posta a 16 piedi (ca. 4,9 m) dal fondo della pista. Sul campo, a 37 piedi (ca. 11,3 m) sono segnate altre due linee, le hog lines. Gli anelli del bersaglio sono definiti dal loro diametro: 4, 8 e 12 piedi, e si distinguono per il colore (blu, bianco e rosso). Vicino al fondo della pista, a cavallo della center line sono poste le hacks, le staffe, utilizzate dai giocatori per avere un punto d'appoggio per il piede in occasione del tiro. HOME RITORNA A SPORT

6 Si possono usare i seguenti link per cercare in Wikipedia
Curling in carrozzina Il curling in carrozzina, noto anche con il termine inglese wheelchair curling, è la variante del curling praticabile da persone con disabilità agli arti inferiori. La differenza più evidente nel meccanismo di gioco è l'assenza della fase di sweeping, che rende il curling in carrozzina ancora più simile alle bocce. Per il resto la superficie di gioco, le pietre e le regole sono le stesse. Alcuni adattamenti sono legati al fatto che i giocatori si spostano su sedie a rotelle: non sono necessarie le apposite scarpe con suole differenziate, si può usare un manico estensore per lanciare la stone, e un compagno di squadra può aiutare a tenere ferma la carrozzina durante il lancio. Si possono usare i seguenti link per cercare in Wikipedia L'attività agonistica internazionale è organizzata World Curling Federation. Il curling in carrozzina è stato inserito nel programma dei Giochi Paralimpici a partire dal IX Giochi Paralimpici invernali di Torino 2006, con un torneo unico riservato a squadre miste. HOME RITORNA A SPORT

7 Le stones La stone è una roccia di granito scozzese tonda (circonferenza di 30 cm, altezza 11,4 cm) e del peso approssimativo di 20 kg (max. 19,958 kg). Nella parte superiore viene applicata una maniglia mentre il fondo è concavo. La superficie di scivolamento di una stone è larga solamente 6-12 mm, questo permette al pebble presente sul ghiaccio di agire sul movimento della pietra Durante il lancio la stone subisce una rotazione e successivamente viene rilasciata. Se la maniglia viene fatta ruotare verso il corpo del lanciatore il lancio è detto in-turn, viceversa la rotazione verso l'esterno è detta out-turn. la traiettoria della stone subirà quindi un effetto laterale corrispondente alla rotazione che le è stata impressa, specialmente verso la fine della sua corsa. HOME RITORNA A SPORT

8 Si possono usare i seguenti link per cercare in Wikipedia
La storia del gioco Si possono usare i seguenti link per cercare in Wikipedia Generalmente l'invenzione di questo gioco viene fatta risalire al XVI secolo in Scozia, ne è una dimostrazione l'incisione della Stirling Stone datata al 1511 che contiene la prima citazione scritta di questo sport. In realtà il gioco doveva essere già diffuso nel nord Europa se in due dipinti di Pieter Bruegel il Vecchio sono immortalati alcuni contadini olandesi intenti a giocare sul ghiaccio con delle pietre. Qualunque sia la verità sulla sua terra d'origine, il curling all'aperto divenne molto popolare in Scozia tra il XVI secolo ed il XIX secolo cioè fino quando il clima invernale rimase abbastanza freddo da permettere il formarsi sugli specchi d'acqua di uno strato di ghiaccio sufficientemente spesso. Una riprova della grande diffusione del curling in quel paese è che la World Curling Federation, il massimo organo internazionale della disciplina, ha sede proprio in Scozia, a Perth. Il curling è divenuto sport olimpico nel 1924, ai giochi olimpici invernali di Chamonix e la disciplina resta olimpica fino a Lake Placid nel Dopo di che per più di 50 anni non viene praticata a livello olimpico, fino alla XVIII Olimpiade Invernale, svoltasi nel 1998 a Nagano. In quell'edizione si aggiudicano la medaglia d'oro la Svizzera (maschile) e la Norvegia (femminile). Attualmente il paese con il maggior numero di praticanti è il Canada. In Italia la pratica del curling ha avuto un luogo d'origine ben preciso: Cortina d'Ampezzo. Dopo una fugace apparizione nel periodo tra il 1925 ed il 1930, il curling è stato praticato regolarmente dal 1952 trovando nuovi appassionati soprattutto nelle regioni dell'arco alpino, mentre la nazionale italiana ha esordito ufficialmente nei Giochi olimpici invernali con l'edizione di Torino 2006. Il curling fa parte ufficialmente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG). La società in Italia con il maggior numero di vittorie in campo maschile è il curling Club Dolomiti di Cortina, campione d'Italia dal 2002 al Ai campionati europei del 2006 la nazionale italiana maschile ha conseguito il secondo posto nel gruppo B. HOME RITORNA A SPORT

9 La Nuova Scuola Primaria di Cembra
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10 Progetto curling Sc. Primaria di Cembra
A fronte del contesto locale è stato pensato di attivare un progetto rivolto alla scuola Primaria (per le classi III, IV e V ) da svolgere all’interno delle ore di educazione motoria . L’idea è motivata dal fatto che si ritiene importante permettere a tutti di avvicinarsi ad una disciplina invernale che può colmare il periodo di sosta di altri sport praticati dai ragazzi nelle stagioni più calde (calcio, ciclismo, ecc.) . Inoltre sembra corretto, da parte della scuola, valorizzare una risorsa territoriale così particolare ed uno sport emergente. Gli alunni della Primaria di Cembra affronteranno alcune lezioni sul ghiaccio,della durata di 2 ore ciascuna, per sperimentare la disciplina sportiva. Per gli alunni della Primaria si è pensato ad una sorta di semplice avvicinamento allo sport, con un’ introduzione al regolamento della disciplina . DOCENTI REFERENTI Scuola Primaria : Sergio Vastarella I referenti avranno il compito di organizzare ,e presentare in direzione, il calendario degli incontri al palacurling, in modo che agli alunni venga garantita la copertura assicurativa . Sarà compito del referente comunicare in segreteria il numero di ore complessive svolte, a fine percorso, in modo da permettere il versamento della quota spettante all’Associazione Curling Cembra .

11 CEMBRA E IL CURLING 1972 1973/89 1990/2008 Il campione locale
Joel retornaz HOME

12 TORNA A CEMBRA E IL CURLING
Il curling a Cembra nacque nel 1972 su iniziativa di paesani e grazie all’aiuto di una persona di Trento che aveva già praticato il curling a Cortina d’Ampezzo. Fu proprio in quel di Cortina che i primi potenziali curlers cembrani si recarono per imparare le principali regole di gioco e le rudimentali tecniche di lancio. Nel ritorno a Cembra i nuovi curlers portarono tutto il materiale necessario per iniziare questa nuova attività. Era il dicembre del 1972, quando nacque la prima società di curling a Cembra, la “Lago Santo Sport Ghiaccio”. Questa società prese il nome dalla pista naturale sulla quale si cominciò a praticare il curling a Cembra, ossia le acque ghiacciate del Lago Santo; a seguito dei controlli e dell’autorizzazione concessa da un tecnico della F.I.S.G. (Federazione Italiana Sport Ghiaccio), assieme al sindaco ed al maresciallo dei carabinieri. TORNA A CEMBRA E IL CURLING

13 TORNA A CEMBRA E IL CURLING
Finalmente il 6 gennaio 1973 si cominciò a praticare il curling a Cembra. A breve il numero di giocatori aumentò e nuove squadre nacquero. Le prime due squadre cembrane furono la “Lago Santo” e la “Stella Alpina”, mentre a Trento e a Lavis si formarono rispettivamente la “Vecchia Trento” e i “Samurai”. Nel 1989 fu fondata l’Associazione Curling Cembra, la quale raggruppava le quattro società di curling cembrane: il Curling Club Lago Santo (1972), il Curling Club Stella Alpina (1973), il Curling Club ANA (1976) e il Curling Club Cembra 88 (1988). TORNA A CEMBRA E IL CURLING

14 TORNA A CEMBRA E IL CURLING
Poco dopo, nei primi anni 90, il curling a Cembra affrontò un periodo buio, quando la legge sulla sicurezza venne modificata e non fu più possibile praticare attività sportiva sul Lago Santo. Furono in pochi a continuare l’attività nelle località in cui era presente una pista artificiale di ghiaccio. Poi, a causa della lontananza e dei costi sostenuti, quasi tutti abbandonarono anche questa strada. Solamente un ristretto nucleo di persone continuò perseverante con i propri sforzi a mantenere vivo, anche se in maniera minima, il curling a Cembra. Sforzi che nel 1995 furono premiati con l’inaugurazione a Cembra della pista mobile artificiale destinata esclusivamente alla pratica del curling. Grazie a questa struttura ed all’inarrestabile volontà di pochi appassionati, il curling a Cembra ricominciò a vivere regalando tante soddisfazioni ai curlers cembrani sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Chiusa nel 2005 dopo ben 10 anni di servizio, la pista mobile artificiale ha lascito il posto al nuovo funzionale Palacurling. TORNA A CEMBRA E IL CURLING

15 FINE Sergio Vastarella HOME


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