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Il manuale della sorveglianza e il catalogo dei difetti

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Presentazione sul tema: "Il manuale della sorveglianza e il catalogo dei difetti"— Transcript della presentazione:

1 Il manuale della sorveglianza e il catalogo dei difetti
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma SEMINARI - CONTROLLO e MANUTENZIONE DELLE OPERE D’ARTE STRADALI E FERROVIARIE 12 OTTOBRE 2015 Il manuale della sorveglianza e il catalogo dei difetti Ing. Alberto ASCENZI

2 IL MANUALE DELLA SORVEGLIANZA

3 IL MANUALE DELLA SORVEGLIANZA
Lo scopo: Rappresenta la guida a tutte le attività relative al monitoraggio dei ponti e delle gallerie I capitoli: Premessa La sorveglianza delle opere d'arte stradali L’istituzione di un servizio di Sorveglianza Le modalità' operative per lo svolgimento delle ispezioni Il sistema informatico Le schede anagrafiche - regole per la compilazione Il rilievo dei difetti dei ponti Il rilievo dei difetti delle gallerie Il rapporto di ispezione straordinaria L'utilizzazione del sistema informatico Stone I documenti di base per la gestione Le tabelle che riassumono lo stato delle opere d’arte stradali La pianificazione degli interventi I controlli strumentali Le banche dati delle ispezioni di dettaglio Le elaborazioni complesse Appendice Tabelle

4 LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA E IL MONITORAGGIO
MANUALE DELLA SORVEGLIANZA Cap. 1. Premessa Cap. 2. La sorveglianza delle opere d'arte stradali LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA E IL MONITORAGGIO

5 La Manutenzione Programmata
La manutenzione programmata si pone in alternativa a due altri tipi di manutenzione: quella che prevede la riparazione del danno quando questo è avvenuto (che chiameremo "manutenzione corrente“) la cadenzata o periodica che sostituisce un elemento a cadenza regolare prima che l'elemento possa guastarsi La manutenzione programmata si adotta invece seguendo l'andamento dello stato dei manufatti (sorveglianza), in modo da identificare nella massa quelli che tendono ad un grave ammaloramento, e intervenendo su di essi con ampio margine di tempo prima che si giunga alla rottura, con lavori mirati ad ottenere il massimo beneficio col minimo impegno finanziario.

6 La Manutenzione Programmata
Quando si sceglie la manutenzione programmata? Quando il costo del disservizio diviene tale da rendere conveniente spendere per il controllo teso ad impedire che questo avvenga o assuma dimensioni rilevanti. Il concetto si adatta perfettamente ai ponti in base al rilevante costo di costruzione o di sostituzione. Ma diviene ancor più calzante quando la rete viaria a cui appartengono le opere convoglia grossi flussi di traffico.

7 La Manutenzione Programmata
È chiaro che il danno da valutare non è solo quello subito dal gestore, ma si estende a tutta la comunità che usufruisce del bene. Diverso è l’impatto della chiusura di un ponte in una rete fittamente interconnessa, dalla chiusura di un ponte autostradale; come è diverso l’impatto delle modalità di effettuazione dei lavori di ripristino (chiusura totale, riduzione di carreggiata o di corsia) e dei tempi di esecuzione. Caso emblematico: l’interruzione della Palermo – Catania per il fuori servizio del ponte Himera

8 Le fasi della Manutenzione Programmata
MONITORAGGIO PIANIFICAZIONE ESECUZIONE PROGETTAZIONE

9 Il Monitoraggio La conoscenza del patrimonio
I punti fondamentali sono: La conoscenza del patrimonio La conoscenza del suo stato di conservazione La formazione della graduatoria delle opere in funzione del loro stato per stabilire la priorità negli interventi

10 La conoscenza del patrimonio – la ricerca d’archivio
Quali sono le opere Come sono È richiesta quindi una ricerca di archivio tra le contabilità finali o i progetti, cosa non sempre facile, visto che spesso tali archivi sono molto carenti o addirittura mancano. In alternativa sono possibili rilievi sul campo con esecuzione di saggi per tentare la cosiddetta riprogettazione dell’opera allo scopo di ricavarne le caratteristiche salienti.

11 La conoscenza del suo stato di conservazione – L’ispezione visiva
Il metodo che attualmente risulta diffuso in tutti i paesi è quello dell’ispezione visiva da parte di tecnici, eventualmente integrata da controlli strumentali. Metodo che tra l’altro risponde alle disposizioni legislative. L’ispezione visiva permette di suddividere le opere tra: quelle che sono in buono stato quelle in cattivo stato quelle che richiedono un ulteriore controllo di tipo strumentale per definire la loro appartenenza la primo od al secondo gruppo. Ed inoltre di stabilire una graduatoria di gravità di condizioni delle opere che si rispecchia nella priorità degli interventi necessari.

12 L’ispezione visiva Il problema più pressante per nell’attuazione di questo metodo è quello di ottenere un giudizio sullo stato delle opere il più possibile omogeneo pur essendo il prodotto dell’attività di numerosi ispettori. Le soluzioni al problema sono essenzialmente due: Cercare di costruire un gruppo di tecnici il più possibile coeso e qualificato a cui affidare oltre che il rilevo dei difetti anche la valutazione della gravità degli stessi. Semplificare al massimo il rilievo dei difetti estraendo poi delle conclusioni in modo automatico dai report. La scelta compiuta da Spea ed ASPI è stata la prima ed il Manuale ed il Catalogo sono una delle risposte a tali esigenze.  Oltre a varie iniziative, quali: l’istituzione di un ufficio per il coordinamento delle attività Riunioni trimestrali tra gli ingegneri Responsabili degli uffici Scambi di visite nei Tronchi tra gli ingegneri Responsabili Rotazione degli ispettori addetti ai controlli

13 Il settore di Spea che si dedica alla Manutenzione programmata
MANUALE DELLA SORVEGLIANZA Cap. 3. L’istituzione di un servizio di Sorveglianza Il settore di Spea che si dedica alla Manutenzione programmata

14 Il settore di Spea che si dedica alla Manutenzione programmata:
16 Uffici 124 Persone 33 ingegneri 11 altre lauree 62 tecnici 18 altri 3 By-bridge 2 Laboratori mobili 2 Autopiattaforme 45 autovetture

15 Il settore di Spea che si dedica alla Manutenzione programmata:
Circa l’80 % del personale è impegnato nell’applicazione della Manutenzione Programmata per la rete di Autostrade per l’Italia. Con uffici in ognuna delle 9 Direzioni di Tronco 2 – Attrezzatura per le ispezioni alle gallerie, ponti e viadotti 1 - By-Bridge 3 – Controlli non distruttivi delle infrastrutture

16 Ufficio Tecnico Sorveglianza
I compiti Controllo opere d’arte Direzione lavori di manutenzione alle opere d’arte stradali La struttura Tipo 1 ingegnere responsabile 1 ingegnere junior N tecnici (in funzione del n° di opere controllato e delle loro dimensioni) 1 personale di segreteria

17 Supporto Tecnico alla Sorveglianza
I compiti Coordinare l’attività degli uffici periferici Gestire ed elaborare i dati inseriti nelle banche dati Produrre e gestire i software di settore Organizzare l’utilizzo dei mezzi speciali 10 Persone 2 ingegneri 1 altre lauree 8 altri

18 Progettazione interventi di Manutenzione
I compiti Progettare gli interventi riguardanti la manutenzione straordinaria delle opere d’arte autostradali 17 Persone 7 ingegneri 4 altre lauree 5 tecnici 1 altri

19 Controlli non distruttivi
I compiti Effettuare le indagini diagnostiche sulle strutture mediante prove locali, globali e monitoraggi Effettuare collaudi statici alle opere civili 9 Persone 2 ingegneri 2 altre lauree 3 tecnici 2 altri

20 MANUALE DELLA SORVEGLIANZA
Cap. 6. Le schede anagrafiche - regole per la compilazione Le regole di base

21 L’orientamento delle opere
E’ essenziale definire l'origine e la destinazione della singola opera. Per le opere sottopassanti questi coincidono, come è intuitivo, rispettivamente con il "Luogo di Origine”ed il "Luogo di Destinazione" della denominazione della autostrada di appartenenza, senza tener conto del senso di percorrenza delle carreggiate. Per i cavalcavia l'origine corrisponde per convenzione con il lato destro dell'autostrada orientata come precedentemente indicato.

22 Le Parti Strutturali ed i Voti
MANUALE DELLA SORVEGLIANZA Cap. 7. Il rilievo dei difetti dei ponti Le Parti Strutturali ed i Voti

23 Esempio di definizione delle parti strutturali
MANUALE DELLA SORVEGLIANZA Esempio di definizione delle parti strutturali L’immagine rappresentata mostra la suddivisioni in parti strutturali utilizzata per attribuire i difetti Le parti strutturali per i ponti Le parti strutturali per i ponti sono le seguenti: Fondazioni Spalle Pile Elevazioni Pile Pulvini Archi Antenne Stralli Impalcati Travi Impal. Trasversi Impalcati Solette Impalcati Sbalzi Impal. Solettone Impalcati Cassoni Smaltimento Acque Appoggi Apparecchi Appoggi Baggioli Giunti Continuita Giunti Tenuta Ammortizz. Sismici Pavimentazioni

24 I difetti e la loro valutazione
Identificazione L’elenco dei difetti rilevabili utilizzato come guida dagli ispettori Spea. Catalogazione Per ogni difetto è stata prodotta una scheda di supporto alla sua identificazione e valutazione Valutazione L’assegnazione dei voti fa comunque capo all’analisi riportata in tabella Priorità di intervento Il prodotto finale è l’elenco delle opere con la graduatoria espressa dal voto massimo rilevato.

25 Criteri per l’assegnazione del voto
A titolo di esempio mostriamo una tabella che illustra il progredire dei difetti e dei voti nel tempo per le struttura in c.a.p. Tabella tratta dal Manuale della Sorveglianza

26 CATALOGO DEI DIFETTI Lo scopo: I gruppi dei difetti:
Fornisce le indicazioni per poter attribuire esattamente i difetti ed i voti che ne indicano lo stato. I gruppi dei difetti: 1 difetti tipici di una parte strutturale: Fondazione Pila Spalla Arco Impalcato Appoggio Giunto 2 difetti tipici di più parti strutturali: Apparecchi Elementi verticali 3 difetti tipici materiale usato: Muratura Acciaio C.a.p. 4 difetti tipici : Calcestruzzo Armatura lenta Lesioni Acqua

27 GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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