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Quale uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Michele Graziadei | Dipartimento di Giurisprudenza - Università di Torino.

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Presentazione sul tema: "Quale uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Michele Graziadei | Dipartimento di Giurisprudenza - Università di Torino."— Transcript della presentazione:

1 Quale uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza
Michele Graziadei | Dipartimento di Giurisprudenza - Università di Torino SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE

2 Come misurare l’uguaglianza? Il gap salariale
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Come misurare l’uguaglianza? Il gap salariale Un dato misurabile: il divario retributivo legato al genere nel lavoro dipendente Nella UE, il gap salariale legato al genere corrisponde mediamente al % (dati EU 2013) Il gap salariale in Italia è del 7.3 per cento, in Germania sale al 21,1 %, nel Regno Unito è del 19,7 %, in Francia del 16,9 % I dati italiani sono da ponderare: la percentuale degli uomini occupati è del 65,5%; le donne toccano la quota del 47.2% (dati Istat) In Italia, sebbene il divario salariale sia minore rispetto a UK vi è una percezione meno positiva della parità sul lavoro da parte delle donne, soprattutto a livello di manager La maternità rimane un rischio.

3 Come misurare l’uguaglianza? Laureate e laureati
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Come misurare l’uguaglianza? Laureate e laureati La situazione delle laureate Tra i 25 e i 34 anni, il 30% delle donne ha una laurea contro il 18% degli uomini ma, a cinque anni dalla laurea, sono occupati l’88% dei laureati e solo il 63,5% delle laureate. Inoltre il divario aumenta per quel che riguarda la retribuzione: gli uomini guadagnano in media 1556 euro contro i 1192 delle donne (alma laurea, 2013)

4 Un dato di lungo periodo Il dato segnalato è un dato di lungo periodo.
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale Uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Un dato di lungo periodo Il dato segnalato è un dato di lungo periodo. In sede di negoziazione del Trattato CEE la Francia pretese l’inserimento di una norma sulla parità salariale, temendo la concorrenza tedesca basata sul lavoro femminile Ai ritmi attuali, la correzione del gap salariale richiede tempi considerevoli (decenni !).

5 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Quale uguaglianza? La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Come è potuto accadere ? Il dato è contro intuitivo, perché le carte costituzionali europee proclamano e garantiscono l’uguaglianza come uno dei cardini dell’ordine costituzionale europeo Il costituzionalismo non ha però mantenuto la promessa di emancipazione di cui era portatore, consacrando una distinzione tra la sfera pubblica e la sfera privata che riproduceva distinzioni di genere Un dato simbolico: la presenza femminile nella magistratura costituzionale italiana (3 su 15, al pari del Giappone)

6 Un costituzione di genere
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza? La Società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Un costituzione di genere Il costituzionalismo del XIX secolo e dei primi decenni del XX riteneva che il ruolo della donna fosse relegato all’ambito familiare, e che in quest’ambito la donna avesse una posizione subordinata Si riteneva che il consenso ‘liberamente dato’ alle nozze giustificasse un regime diseguale, di stampo patriarcale, destinato ad affermare la disuguaglianza tra i sessi. Sul piano del discorso: la posizione della donna è prima trattata in termini di subordinazione poi di separazione, infine complementarietà

7 Il costituzionalismo del secondo dopoguerra
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza? La società italiana e la negoziazione dell’uguagianza Il costituzionalismo del secondo dopoguerra Più marcata tendenza all’uguaglianza. Ma non completa rottura con il modello costituito dall’idea di sfere separate pubblico/privato, e di distinti ruoli sociali per gli uomini e le donne Nella Costituzione, vi è una costituzione della famiglia, e una protezione assegnata alla maternità, e non alla genitorialità (breadwinner family model). Le costituzioni del XIX secolo tacevano sul punto

8 della Costituzione italiana
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza? La società italiana e la negoziazione del’uguaglianza Qualche norma simbolo della Costituzione italiana Art, 29, 2° co.: Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare. ART. 37: La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.

9 Una uguaglianza differenziata…
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Una uguaglianza differenziata… Per molto tempo, permangono regimi discriminatori, iniziano ad essere abbattuti dalla giurisprudenza costituzionale alla fine degli anni ’60. Tuttavia, fino agli anni 2000, si ritiene che il regime di uguaglianza istituito dalla Costituzione sia nella sostanza compatibile con ruoli differenziati nella famiglia Il mutamento di rotta inizia con il maturare della convinzione che la distribuzione dei ruoli e del potere all’interno della famiglia sia questione importante sotto il profilo costituzionale (superamento del modello dell’’accomodation’, vivace giurisprudenza in materia di permesso di ‘maternità’)

10 Una uguaglianza differenziata… ancora oggi ?
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Una uguaglianza differenziata… ancora oggi ? Riserva del matrimonio alle coppie eterosessuali Implicita/esplicita affermazione che la biologia determina i ruoli protezione delle altre unioni in nome della asserita parità di trattamento Accesso differenziato alla genitorialità

11 Una uguaglianza sconvolta dalla violenza contro le donne (Istat 2015)
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Una uguaglianza sconvolta dalla violenza contro le donne (Istat 2015) La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne nel corso della propria vita subiscono qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece per lo più degli sconosciuti (76,8%).

12 Una uguaglianza sconvolta dalla violenza contro le donne (Istat 2015)
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Una uguaglianza sconvolta dalla violenza contro le donne (Istat 2015) l 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece per lo più degli sconosciuti (76,8%).

13 Più di un segnale incoraggiante
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Più di un segnale incoraggiante Miglioramento rispetto all'indagine precedente: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all'11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Migliorano i dati sulla la violenza fisica sia la sessuale, dai partner e ex partner (dal 5,1% al 4% la fisica, dal 2,8% al 2% la sessuale) come dai non partner (dal 9% al 7,7%). Il calo è particolarmente accentuato per le studentesse, che passano dal 17,1% all'11,9% nel caso di ex partner Rispetto al 2006, le vittime sono più soddisfatte del lavoro delle forze dell'ordine. Per le violenze da partner o ex, le donne molto soddisfatte passano dal 9,9% al 28,5%.

14 La violenza grave però non è in calo
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza La violenza grave però non è in calo Non scendono gli stupri e i tentati stupri (1,2% sia per il 2006 sia per il 2014). Le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Anche le violenze da parte dei non partner sono più gravi.

15 Abbiamo ancora molta strada da fare
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Quale uguaglianza La società italiana e la negoziazione dell’uguaglianza Abbiamo ancora molta strada da fare Grazie


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