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Quando il Lavoro ricomincia

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Presentazione sul tema: "Quando il Lavoro ricomincia"— Transcript della presentazione:

1 Quando il Lavoro ricomincia
Natale Forlani Amministratore Delegato Italia Lavoro S.p.A. Quando il Lavoro ricomincia Roma, 9/11/2006

2 Premesse Generali Politiche del Lavoro e Politiche di Workfare
Inclusione, Partecipazione, Rimpiazzo Difficile da valutare a priori; Esempi: qualità del sistema scolastico; qualità del sistema domanda – offerta. Probabile convergenza nei Paesi che hanno buone Politiche del Lavoro e buone iniziative di Workfare. L’analisi riguarderà le Politiche di Workfare ovvero le “contaminazioni” che queste politiche hanno con quelle del lavoro in senso lato (normative sul rapporto di lavoro, politiche salariali, politiche formative) Flexsecurity

3 Contesto anni 90 Profondi cambiamenti delle politiche del lavoro.
Produzione Impatto sui rapporti di lavoro Impatto sulle Politiche del lavoro Integrazione profonda tra innovazione di prodotto-processo e rapporti di lavoro. Aumento della flessibilità nel rapporto di lavoro. Flessibilità nei rapporti di lavoro. Alta mobilità del capitale e delle tecnologie. Aumento dei tassi di mobilità del lavoro. Evoluzione delle politiche di workfare. Evoluzione verso l’economia dei servizi. Incremento delle asimmetrie tra domanda ed offerta di lavoro. Evoluzione dei sistemi informativi e formativi. Mutamento del rapporto tra produzione e consumatore.

4 Evoluzione delle economie verso i Servizi
Percentuale degli occupati per settore di attività sul totale degli occupati ( ). Elaborazione Italia Lavoro su dati Ocse 2006.

5 Cambiamenti dell’offerta:
i tassi di invecchiamento della popolazione in età lavorativa Rapporto tra la popolazione in età attiva (15-64 anni) e la popolazione con più di 64 anni. (EU 15; ). Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

6 Impatto sulle politiche del lavoro
Spinta verso l’aumento del tasso di occupazione; Spinta verso la riforma dei sistemi di welfare; Spinta verso la caratterizzazione delle politiche del lavoro come politiche di inclusione.

7

8 Evoluzione dei tassi di occupazione negli anni 1995-2005
Tassi di occupazione anni ( ). Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

9 Tassi di occupazione 15-64 anni. Femmine (1995-2005).
Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

10 Tasso di occupazione 15-24 anni (1995-2005).
Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

11 Tasso di occupazione 55-64 anni (1995-2005).
Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

12 Tendenza della Spesa nel periodo 1998 – 2004.
Politiche passive stabili o ridotte; Politiche attive in aumento. NL, IT, BE, ES, AT, DE Politiche passive in aumento; Politiche attive ridotte. FR Politiche passive ridotte; Politiche attive stabili. UK Politiche passive ridotte; Politiche attive ridotte. DK, SE, FI, IE

13 Spese politiche attive (% sul PIL) (1998-2004).
Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

14 Spese politiche passive (% sul PIL) (1998-2004).
Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

15 Spesa per politiche attive
Generale aumento degli incentivi all’occupazione (+ 5%); Diminuzione della spesa per la creazione diretta dei posti di lavoro (- 6%); Caduta, anche radicale in molti Paesi, delle spese per la formazione (- 5%); Aumento delle spese per disabili (+ 4%).

16 Ripartizione della spesa per politiche attive per categoria nel periodo 1998 – 2003; Italia e Media EU 15 Formazione Incentivi all’occupazione Creazione lavoro diretto Integrazione Disabili ‘98 ‘03 Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

17 Ripartizione della spesa per politiche attive per categorie nel periodo 1998 – 2003 (valori percentuali) * Dato stimato. Elaborazione Italia Lavoro su dati Eurostat 2006.

18 I potenziali utenti delle politiche attive del lavoro
Tasso di inattività per sesso e classe di età nei Paesi EU 15. Fonte: Eurostat Potenziali Utenti Politiche attive: 70Mln Disoccupati ed Inattivi disposti a lavorare a determinate condizioni Mln; Occupati a termine Mln; Contratti incentivanti Mln; Pensionati under Mln.

19 Evoluzione delle Politiche Passive
Periodo : Processi di riforma sulla base degli indirizzi strategici dell’OCSE OCSE - Jobs Strategy (1994): Limitazione temporale dei sostegni al reddito; Definizione degli importi erogati in modo tale da rafforzare la proattività e incentivare la ricerca attiva di un nuovo impiego; Irrigidimento del sistema sanzionatorio. Tendenze delle riforme realizzate dai Paesi: Mantenimento dell’impianto universalistico dei sistemi di sostegno al reddito; Esplicita integrazione delle politiche passive con le politiche attive secondo modelli di policies mix.

20 Evoluzione delle Politiche Passive
Margine disponibilità al lavoro Sussidio condizionato Condizione di Eleggibilità Minori disincentivi Riduzione durata del sussidio Entità del sussidio Sanzioni in caso di rifiuto Belgio X Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Paesi Bassi Austria Portogallo Finlandia Svezia Regno Unito x Paesi che hanno seguito le indicazioni di Riforma suggerite dalle Jobs Strategy dell’OCSE per ciascuna misura di riforma Fonte: OCSE

21 Tendenze di riforma del sistema dei servizi per il lavoro
Verso un sistema aperto degli operatori: UK, DE, NL, DK, SE. Superamento generalizzato del monopolio pubblico Con una regolamentazione: FR, ES, PL, HU, BE. Prevalentemente organizzativo (eccetto ES, IT). Integrazione di politiche passive e attive (DE, UK). Decentramento Forme di integrazione tra gestione centrale dei sostegni al reddito e attività dei servizi per l’impiego (NL, PL, HU). Separazione delle funzioni per il sostegno al reddito da quelle dei servizi per l’impiego (FR). Costruzione di reti telematiche integrate per l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro (costruite o in fase di costruzione in quasi tutti i Paesi). Servizi Informativi Elevata in DE, UK, NL (affidamento ai privati delle azioni di reinserimento occupazionale). Cooperazione pubblico-privato Limitata in DK (dove però operano i fondi sindacali), FR, PL, HU.

22 Note: L’apertura al mercato degli operatori privati è in corso in tutti i Paesi; I livelli di competizione con il sistema pubblico non sembrano rilevanti: in alcuni casi è forte la cooperazione sulle politiche attive pubbliche (NL, DE, UK); in molti Paesi è rilevante l’interscambio di informazioni sulla domanda / offerta. Il decentramento è in gran parte di tipo funzionale; In alcuni Paesi vi è stata un’evoluzione delle strutture centrali verso forme di coordinamento tra politiche attive e passive (NL, DE, UK).

23 Politiche attive – Personalizzazione delle politiche
Tendenze: Utilizzo dei servizi pubblici per l’impiego per politiche di workfare; Posizionamento dei servizi pubblici sui soggetti svantaggiati; Cooperazione in alcuni Paesi tra operatori pubblici e privati per le politiche pubbliche; Integrazione in Rete dei sistemi informativi; Personalizzazione delle politiche attive (soprattutto nei Paesi nordici e UK); Personalizzazione dei percorsi formativi.

24 Caratteristiche generali degli interventi
Giovani DE, ES, NL, FR, PL, HU Incentivi per l’assunzione dei giovani Apprendistato Mix tra incentivi –politiche formative-politiche salariali UK, DE, ES, HU Politiche per stage e tirocini FR, PL Contratti di professionalizzazione PL, HU, DK, FR, ES, DE Interventi per il recupero dei GAP formativi

25 Donne Caratteristiche generali degli interventi
DK, FR, NL, UK, PL, HU Congedi parentali e iniziative per la conciliazione (sovvenzioni, normative) DK, DE, ES Iniziative sulla parità FR, DE, ES Servizi dedicati

26 Anziani Caratteristiche generali degli interventi
DK, DE, NL, ES Disincentivi al prepensionamento Incentivi per la permanenza al lavoro DE, UK, PL Incentivi per le assunzioni FR Incentivi al prepensionamento

27 Sintesi dell’Analisi di Benchmark
Coerenza tra gli obiettivi raggiunti nelle politiche di Workfare, politiche del lavoro e tassi di occupazione. Paesi Nordici Fascia alta Modelli di Flexsecurity Paesi Anglosassoni Comuni filoni di intervento nella diversità: Adeguamento delle politiche passive. Apertura del mercato dei servizi. Convergenza dei modelli integrati di intervento verso le persone (sostegni al reddito, incentivi, servizi, formazione). Evoluzione dei sistemi informativi integrati domanda/offerta. Programmi di intervento mirati ai “segmenti obiettivo” per i tassi di occupazione. Evoluzione “funzionale” del decentramento: Alta capacità di coordinamento operativo nelle politiche e nei servizi

28 Riflessione sulle politiche italiane dell’ultimo decennio
Tassi di occupazione: rimane basso (58% rispetto al 65% della media UE 15), ma la performance è tra le migliori 5 dell’UE; resta inalterata la distanza nei segmenti: giovani, donne, anziani. Giovani effetto scolarizzazione Donne recupero squilibrato territorialmente Anziani buona performance ma distanze troppo rilevanti Alcune considerazioni: Bassa inclusività delle politiche del lavoro Bassa coerenza tra politiche del lavoro e politiche di Workfare, ad es.: inclusione post scolastica inserimento donne tutela bassi salari Tra il 2006 e il mln di italiani in età da lavoro

29 Riflessione sulle politiche italiane dell’ultimo decennio
Possibili cause: Tendenza ad “esternalizzare la flessibilità”: da P.I. a privato da medio-grande a piccolo nei rapporti di lavoro basso scambio tra politiche per la flessibilità e quelle per l’inclusione dei soggetti svantaggiati Politiche passive come “complemento della tutela del precedente rapporto di lavoro”: 5 sistemi principali e numerose normative in deroga (squilibri “coerenti” con le tutele nel rapporto di lavoro) inevitabile propensione assistenzialistica nell’uso dei sostegni al reddito Scollamento tra servizi / incentivi /formazione / sostegni al reddito / politiche personalizzate di reinserimento occupazionale

30 Riflessione sulle politiche italiane dell’ultimo decennio
I servizi costituiscono uno strumento strategico utile alla costruzione delle politiche di Workfare Standards di servizio: Monitoraggio reale dei sostegni al reddito Cooperazione pubblico-privato Servizi, incentivi, formazione come “doti” per i disoccupati e le persone e incentivi per le imprese Diritti/doveri del disoccupato Valutazione dei risultati

31 Riflessione sulle politiche italiane dell’ultimo decennio
Problema di Governance: Elevato decentramento difficile identificare le politiche di coesione nazionale difficile integrare le politiche di sostegno al reddito e le politiche attive Riallineamento in corso dei servizi: Apertura agli operatori privati Servizi informativi Accreditamento nelle politiche pubbliche Diritti/doveri del disoccupato Il problema italiano non è solo di spesa ma di struttura Serve uno sforzo di creatività per costruire standards utili a coordinare le politiche nazionali con le politiche decentrate


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