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Tecniche del colloquio psicologico

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Presentazione sul tema: "Tecniche del colloquio psicologico"— Transcript della presentazione:

1 Tecniche del colloquio psicologico
Un buon incontro: La valutazione secondo il modello Tavistock Eleonora Ambu Barbara Marasco Alessio Pennesi A.A. 2009/10

2 Il primo incontro Perché una persona si rivolge ad uno specialista?
Perché è importante la valutazione ? Com’è cambiato il ruolo della valutazione da Freud a oggi ?

3 La valutazione Il momento della valutazione può segnare in modo indelebile il futuro della terapia. Valutare un disturbo emotivo e la disponibilità della persona o del nucleo familiare a intraprendere una terapia è una modalità esplorativa attenta e complessa, in relazione a bisogni e situazioni specifiche. È importante che il terapeuta sia preparato a trasformare una fase tanto critica in un “buon incontro”

4 Premesse storiche Freud: lo scopo dei primi colloqui è quello di escludere le patologie che non traggono giovamento dalla psicoanalisi. Con l’analisi di prova, introdotta in un secondo momento, i primi incontri sono considerati esperienza emotiva significativa e quindi intervento terapeutico. A. Freud: durante la diagnosi è necessario tracciare un profilo dei sintomi del bambino, dell’ambiente e della storia familiare, poi passare al quadro interno. Quest’ultimo riflette lo stato della struttura della personalità del bambino in base a precisi presupposti teorici e non viene invece direttamente derivato dalle relazioni di transfert/controtransfert come avviene nel modello kleiniano.

5 Melanie Klein Il transfert è costituito dalle fantasie inconsce che il bambino ha riguardo ai suoi genitori. Il bambino è analizzabile allo stesso modo dell’adulto tramite la drammatizzazione del gioco, che sostituisce le libere associazioni. Il quadro interno passa in secondo piano rispetto al mondo interno, cioè “la raffigurazione soggettiva delle persone e delle cose che tutti portiamo dentro e che può corrispondere più o meno adeguatamente alla realtà esterna”.

6 Il modello Tavistock I primi colloqui sono veri e propri interventi terapeutici brevi l’attenzione si concentra fino dall’inizio su: mondo interno della persona hic et nunc della relazione fenomeni di transfert e controtransfert identificazione proiettiva

7 Aspetti della valutazione
Compito della valutazione: esplorazione della possibilità di mettere in moto nell’individuo un processo attraverso cui egli possa iniziare ad osservare e pensare alla natura dei suoi rapporti Ambiente esterno: importanza di comprendere in che tipo di sistema il bambino è collocato Stato mentale del terapeuta: l’analista deve cercare di sviluppare la capacità di risonanza con quel che proietta il paziente

8 Quindi … Per realizzare un “buon incontro” è necessario dare valore alla conoscenza e all’esplorazione piuttosto che incasellare il paziente in una particolare categoria. Di fondamentale importanza è l’esperienza emotiva che la persona fa con il terapeuta.

9 IL CASO DI ROSA

10 Rosa è una bambina di sei anni e mezzo affetta da gravi difficoltà di alimentazione che arriva in consultazione dopo essere già stata sottoposta un controllo medico completo.

11 “… quando entrò nella stanza le chiesi di disegnare una persona…”

12 Conclusioni dell’ analista
Figura materna due vitellini: desiderio di prolungamento periodo allattamento al seno sirena: struttura onnipotente a cui ricorre in assenza contenitore materno morso sul sedere: esperienze vissute durante svezzamento o in concomitanza altre separazioni sole: madre sessuale Figura paterna grande uomo: figura paterna forte e protettiva cerchio intorno a padre e bimba: legame edipico segreto impossibilità di comprare la fede: debolezza e dominazione da parte della madre

13 Conclusioni dell’ analista
Coppia genitoriale cavallo e mucca che si uccidono a vicenda: immagine mentale di una coppia i cui elementi si mordono e si attaccano a vicenda Fratelli, sorelle, coetanei nutrimento diversi bambini: condivisione cure materne aggressività a scuola: proiezione dell’aggressività vs fratello su coetanei

14 Considerazioni sulla fase di valutazione
Poiché il disturbo dell’alimentazione implica il diniego delle emozioni e il mancato sviluppo di una maturità emotiva, i bambini affetti sono candidati idonei per una terapia individuale L’incontro preliminare viene svolto attraverso l’uso di disegni e giochi È utile provare a trovare insieme al bambino somiglianze e differenze tra le persone della storia ed il bambino stesso Il tempo restante della seduta viene dedicato ad esplorare i motivi delle sue scelte L’intervento dell’analista consiste nell’osservare e ascoltare le parole del bambino e le indicazioni del proprio controtransfert

15 IL CASO DI CARA

16 Cara ha 9 anni, dopo essere stata ricoverata per tre mesi nell’unità pediatrica con una storia di malattie, si è chiusa sempre più in se stessa smettendo di camminare, mangiare, bere e parlare, costretta ad essere alimentata tramite una sonda nasogastrica. Al primo incontro si presenta su una sedia a rotelle, con il corpo raggomitolato ed il viso completamente coperto dalle mani, dalle braccia e dai lunghi capelli ricci

17 “… vidi, che rappresentando le storie di lato, ella riusciva a voltarsi verso di me …”

18 Conclusioni dell’analista
si nasconde dietro ai capelli: diniego massiccio della realtà raggomitola il corpo e mani contro il viso: costrizione corporea ed erotizzazione osserva di nascosto quando non è guardata direttamente: onniscienza e onnipotenza primitive gradualmente guarda in modo più diretto: sviluppo dell’attaccamento alle figure di accudimento

19 Considerazioni sulla fase di valutazione
Poiché il rifiuto pervasivo del cibo implica il diniego massiccio della realtà è necessario: - ricorrere all’osservazione diretta - analizzare il controtransfert - descrivere le situazioni e gli oggetti attraverso la drammatizzazione - tradurre lo stato mentale e le risposte non verbali del bambino in contenuti verbali - parlare della vita che il bambino conduce nell’unità psichiatrica

20 Struttura del trattamento nei disturbi alimentari
Almeno due incontri di valutazione della famiglia Valutazione individuale Monitoraggio del medico di famiglia Terapia familiare Contatti con ospedali in caso di peggioramento delle condizioni di salute

21 Quindi … Il bisogno fondamentale dei bambini con difficoltà di alimentazione è quello di sentirsi profondamente compresi in una intima relazione umana Essenziale è inoltre determinare l’intensità del contatto che ogni bambino può tollerare al fine di aiutarlo

22 Interrogandoci … linguaggio frustrazione reciprocità
… le tre regole del gioco sono applicate nei casi descritti? Se si, in che modo?

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