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IL PRIMO SOCCORSO F. DONES

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Presentazione sul tema: "IL PRIMO SOCCORSO F. DONES"— Transcript della presentazione:

1 IL PRIMO SOCCORSO F. DONES
Presidente Vincenzo GIANNETTO A.R /2017  IL PRIMO SOCCORSO F. DONES Accade ogni giorno che il cuore di qualcuno si fermi , e non solo il cuore di chi è giunto ormai alla fine della propria esistenza, ma anche quello di chi è ancora troppo sano per morire la morte inattesa è un evento drammatico che si può e si deve non solo prevenire, limitando i fattori di rischio cardiovascolare e traumatico, ma anche combattere impedendo che un arresto cardiorespiratorio improvviso duri così a lungo da causare la morte dell’individuo. Ciò è realizzabile se si attiva tempestivamente una sequenza d’interventi critici cui partecipano coordinandosi,cittadini ed operatori sanitari per formare quella che viene chiamata catena della sopravvivenza. Le linee guida 2000 per la RCP introducono così il concetto di emergenza urgenza sanitaria le cui definizioni possono essere: Rotary International Distretto 2110 Sicilia e Malta   Nunzio SCIBILIA Governatore 2016/17 Commissione Distrettuale “BLS”

2 EMERGENZA: condizione patologica ad insorgenza improvvisa, ad evoluzione rapida, in cui il pericolo di perdita della vita o di un organo del paziente, senza adeguato intervento sanitario, è calcolato in minuti URGENZA: condizione patologica ad insorgenza improvvisa, in cui il pericolo di perdita della vita o di un organo del paziente, senza adeguato intervento sanitario, è calcolato in ore o giorni Le condizioni di emergenza urgenza sanitaria sono situazioni patologiche ad insorgenza improvvisa in cui il pericolo per la perdita della vita o di un organo del paziente può esser calcolato in minuti o ore. E’ chiaro quindi che il personale addetto a rispondere all’emergenza deve agire secondo protocolli prestabiliti e collaudati in modo da abbattere drasticamente gli indici di mortalità o le sequele invalidanti conseguenti ad un situazione di emergenza urgenza sanitaria, qualunque sia l’eziologia

3 Obiettivi formativi generali dell’emergenza sanitaria
SAPERE: identificare le principali condizioni cliniche che necessitano dell’applicazione del supporto vitale di base ed avanzato SAPER FARE: essere in grado di definire ed applicare l’esatto iter operativo necessario a mettere in atto le manovre di rianimazione Per risolvere in modo rapido l’instabilità delle funzioni vitali , conseguenti al trauma , è criterio pragmatico ed efficace fissare l’attenzione unicamente sui problemi emergenti che riguardano la respirazione la circolazione la termoregolazione e l’equilibrio biochimico: sostenendo ripristinando e mantenendo le funzioni vitali Per fare questo il personale addetto a rispondere all’emergenza deve agire in fretta applicando conoscenze teorico pratiche definite e di sicura efficacia . Ogni elemento del team di soccorso deve essere pienamente consapevole del suo ruolo in modo che l’azione sia efficace e coordinata con gli altri elementi dell'équipe Per raggiungere questo scopo ogni soccorritore deve possedere anche un elevato controllo delle proprie azioni ed emozioni SAPER ESSERE: adattare il proprio comportamento a quello degli altri componenti dell’équipe di rianimazione al fine di perseguire la maggior efficacia possibile degli atti necessari allo svolgimento dell’intervento di emergenza

4 Principali cause di morte nei Paesi industrializzati
Cancro Traumi Malattie cardiovascolari Fra le principali cause di morte nei Paesi industrializzati possiamo indicare le neoplasie le patologie cardiovascolari e la patologia traumatica Questa per altro sale al primo posto come causa di morte se consideriamo la popolazione con età inferiore ai 40 anni

5 Decessi conseguenti ad infarto del miocardio
Una delle principali emergenze sanitarie è rappresentata dall’arresto della pompa cardiaca. Molte di queste situazioni si realizzano all'esterno dell’ospedale ed è quindi necessario una campagna informativa per il BLS in modo da abbassare il picco di mortalità prima dell’ingresso in ospedale del soggetto colpito da cardiopatia.

6 Obiettivi formativi dell’emergenza sanitaria
1) Valutazione del paziente 2) Controllo delle vie aeree e RCP 3) Uso dei defibrillatori automatici esterni 4) Predisposizione accesso venoso 5) Somministrazione di farmaci di emergenza 6) Diagnosi e trattamento dello shock 7) Gestione extraospedaliera del paziente critico 8) Provvedimenti terapeutici fondamentali in terapia intensiva

7 BLS: Basic Life Support
Sigle internazionali rappresentative dei principali programmi formativi BLS: Basic Life Support PBLS: Pediatric Basic Life Support ACLS: Advanced Cardiac Life Support PHTLS: Prehospital Trauma Life Support ATLS: Advanced Trauma Life Support L’approccio al paziente critico con particolari bisogni dal punto di vista clinico, è stato in seguito sviluppato in metodologie di intervento oggi ampiamente utilizzate in tutto il mondo e indicate con acronimi, o sigle, che riassumono interventi sicuramente utili per il buon successo dell’intervento di soccorso.E’ opportuno sottolineare che ogni sigla indica interventi idonei in relazione all’età del paziente, alla gravità della lesione, alle conoscenze ed ai mezzi a disposizione del soccorritore FCCS: Foundamental Critical Care Support

8 Valutazione dei rischi
Fumo Incendio Sostanze pericolose (benzina, alcool, caustici) Precarietà delle strutture Cavi elettrici Ambienti chiusi Presenza di liquidi organici (sangue, ecc.) Altri pericoli (animali, ecc)

9 Verifica equipaggiamento
Guanti, mascherina, occhiali protettivi, camice, Integrare in base a quanto rilevato sul posto Integrare il materiale di soccorso routinario (aspiratore, ecc.)

10 Intervento Eliminare i rischi minori (spegnere apparecchiature elettriche, allontanare il materiale pericoloso, aprire le finestre) Allertare 118, VVF, Forze dell’ordine ecc. Valutare l’infortunato Raccogliere notizie sull’incidente Integrare materiale di soccorso

11 Valutazione primaria

12 Valutazione stato di coscienza
Alert Vigile e cosciente (può anche essere confuso) V Vocal Risposta agli stimoli vocali P Painful Risposta solo agli stimoli dolorosi U Unresponsive Non c’è risposta

13 Chiamare e scuotere dolcemente il paziente
Pizzicare il trapezio e/o il gran pettorale Osservare le risposte agli stimoli diretti verbali,tattili e dolorifici Se incosciente allertare il 118 se si è soli o farlo chiamare Per determinare se il paziente esegue ordini semplici far uscire la lingua

14 Respirazione Frequenza, ritmo, ampiezza,volume (tachipnea, bradipnea)
Dispnea (respirazione difficoltosa ed affannosa) Periodica, costale,diaframmatica Rumori respiratori Simmetria dell’espansione Tosse Mucose Colorito Capillary refill test

15 Cute Colore Temperatura Umidità

16 Apparato cardiocircolatorio
Valutazione polsi Valutazione stato di shock

17 Valutazione polsi Carotideo e femorale (centrali)
Radiale e pedidio (periferici) Frequenza Ampiezza Ritmo

18 Frequenza Nell’adulto: - 60-100 b/m’ (normocardico)
- < 60 b/m’ (bradicardico) - > 100 b/m’ (tachicardico) Nel bambino (valori normali) - neonato b/m’ - 6° mese b/m’ - 1 anno b/m’ - 3 anni b/m’ - 10 anni b/m’

19 Ampiezza Normali Filiforme Martellante

20 Ritmo Ritmico Extrasistole fibrillante

21 Valutazione stato di shock
Condizione clinica che tende ad aggravarsi Capillary refill test Posizione e manovre anti-shock

22 Sistema nervoso centrale
Pupille Segni neurologici Glasgow Coma Scale Stato mentale

23 Pupille Diametro: Midriasi Miosi Anisocoria
Rettività agli stimoli luminosi

24 Segni neurologici Deficit di lato Motilità sensibilità

25 I GLASGOW COMA SCALE Spontanea 4 Allo stimolo verbale 3
SCORE Apertura degli occhi Spontanea 4 Allo stimolo verbale 3 Soltanto allo stimolo doloroso 2 Non risposta 1 Risposta verbale Orientata, appropriata 5 Confusa Parole inappropriate Parole incomprensibili Risposta motoria Obbedisce ai comandi 6 Localizza lo stimolo doloroso Si ritrae al dolore Flette al dolore Estende al dolore

26 Stato mentale Normale Agitazione psico-motoria sopore

27 Apparato gastroenterico
Nausea Vomito Ematemesi Melena Dolore Pirosi

28 Apparato urinario Anuria Etc.

29 AMPLE A Allergies Allergie a farmaci e/o altre sostanze M Medications
Documentazione di terapie in atto P Past illness Patologie pregresse o in atto L Last lunch Tempo trascorso dall’ultimo pasto E Events Circostanze ambientali e fisiologiche in cui si è verificato l’evento

30 Ipotesi di percorso formativo in emergenza/urgenza sanitaria
METODICHE DI BASE BLS PBLS Delineando in questo modo un ipotetico percorso formativo in emergenza urgenza sanitaria che in linea di massima può essere diviso in due grossi gruppi: 1) Le metodiche di base atte a sostenere le funzioni vitali le cui nozioni sono rivolte ad un ampio pubblico che va dai laici al personale direttamente o indirettamente implicato nell’emergenza territoriale. si tratta quindi di metodiche molto semplici, ma salva vita, che non necessitano di particolare strumentazione 2) Le metodiche avanzate rivolte invece a personale che professionalmente in maniera diretta o indiretta è implicato nelle situazioni di emergenza ed urgenza e che ha quindi a disposizione attrezzature particolari e specifiche conoscenze in merito ACLS FCCS Foundamental Critical Care Support ATLS METODICHE AVANZATE

31 Catena della sopravvivenza 2) RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
Il successo della RCP dopo arresto cardiaco dipende da una serie di interventi critici, se solo uno di questi viene trascurato o ritardato, l’esito finale sarà invariabilmente negato. L’AHA ha adottato , come dicevo all’inizio, la definizione di catena della sopravvivenza per descrivere questa sequenza d’interventi Se consideriamo l’emergenza extraospedaliera, l’anello più importante della catena è il singolo cittadino che deve essere adeguatamente informato sulle tecniche di primo soccorso, e sulle modalità di attivazione del sistema nazionale di emergenza 118 1) ALLARME PRECOCE 2) RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE 3) DEFIBRILLAZIONE PRECOCE 4) ALS (ADVANCED LIFE SUPPORT)

32 La catena della sopravvivenza
L’insieme delle azioni per tentare di salvare una persona colpita da morte improvvisa cardiaca prende il nome di catena della sopravvivenza, costituita da quattro anelli tutti egualmente importanti. Il primo anello è l’allarme immediato, cioè la telefonata di chi è testimone, anche occasionale, al 118. La rapidità del soccorso è essenziale. Allertare il 118 rientra nei doveri di ogni cittadino di fronte ad unapersona priva di coscienza e che non respira. Il secondo anello è rappresentato dalla rianimazione cardiopolmonare precoce. Ognuno dovrebbe saperavviare questa manovra, che aumenta le possibilità di sopravvivenza della vittima di arresto cardiaco, ed è utile anche in diverse altre condizioni (svenimento, annegamento, soffocamento, folgorazione elettrica,intossicazione da farmaci o da droghe). In molti paesi è insegnata nella scuola o è obbligatoria per avere la patente di guida.

33 Algoritmo BLS per l’adulto
VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA A.AIRWAY Apertura delle vie aeree Il paziente non respira: due ventilazioni di soccorso Il paziente respira: posizione laterale di sicurezza B:BREATHING valutazione del respiro SI ON L’ILCOR e le altre associazioni nazionali ed internazionali che fanno capo ad esso , propongono per la comprensione e l’insegnamento delle tecniche di RCP degli algoritmi decisionali, algoritmi che dai soccorritori ,devono essere considerati come strumenti mnemonici e non certo come rigide impostazioni di intervento.DESCRIVERE ALG. * I corsi BLS sono promossi in Italia dall’IRC secondo le indicazioni ILCOR basate sulle linee guida dell’AHA *Sono rivolti alle persone laiche ed al personale medico e non indirettamente e direttamente coinvolto nella emergenza urgenza * Hanno una durata di uno o due gg a seconda della categoria di allievi da addestrare *Vengono certificati dall’AHA e dal IRC * Sono soggetti a retreaining ogni anno Polso assente: massaggio cardiaco esterno frequenza 100/min. compressioni toraciche 15/2 Polso presente: continuare la ventilazione rivalutare il polso ogni minuto SI C: CIRCULATION valutazione del circolo ON

34 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT
Valutazione Azione A = Airway: Coscienza-Vie aeree 118-apertura vie aeree B = Breathing: Presenza respiro Insufflazioni C = Circulation: Presenza polso Massaggio cardiaco

35 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT
Fase A: Valutazione stato di coscienza Fase A: Allertamento sistema di emergenza

36 ABC A – Airways controllo pervietà delle vie aeree: - apertura bocca
- controllo visivo - se intercorso trauma da caduta (collare) - se trauma evitare movimenti della testa

37 Ripristino pervietà delle vie aeree
Iperestensione Sublussazione della mandibola Pulizia cavo orale: - dita ad uncino per solidi - aspirazione per liquidi - pinze per materiale grande e profondo - togliere protesi se instabile

38 Mantenimento della pervietà delle vie aeree
Cannula di Guedel - verificare che l’inserimento non abbia spinto indietro il corpo della lingua - fare attenzione alla misura della cannula: Una cannula troppo grande può causare laringospasmo, mentre una troppo piccola può essere inutile

39 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT Fase A: Apertura vie aeree

40 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT
Fase B: Valutazione della presenza di respiro Inginocchiati accanto alla testa della vittima, con l’orecchio vicino alla sua bocca e con lo sguardo rivolto verso il torace: G.A.S. Guardo: movimenti del torace Ascolto: passaggio di aria da naso e bocca Sento: alito sulla guancia

41 B - Breathing Valutazione Scoprire il torace
Osservare (GAS: Guardo, Ascolto, Sento) - tempi: 10” - colorito della pelle: normale, cianosi, pallore - movimenti del torace: FR atti/m’ - posizionare mano immediatamente sotto lo sterno per valutare movimenti diaframmatici - saturimetria

42 respira Aiutare - ossigeno - monitorare saturimetria

43 non respira Garantire - Ambu + O2 ad alti flussi (10-15 l/m) con
reservoire - verificare che vi sia espansione toracica in concomitanza con le ventilazioni

44 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT Fase B: Respirazione artificiale
Bocca a bocca Bocca naso Maschera utilizzo cefalico

45 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT Fase B: Respirazione artificiale
Utilizzo sistema pallone ossigeno Percentuali di O2 Pallone : 21% Pallone+ O2 (10/12 l/min):50% Pallone+ O2 +Reservoir: 90%

46 C - Circulation valutazione Osservare
- polso carotideo (apprezzabile a 50 mmHg contro gli 80 del radiale) - valutazione shock: ipovolemico, neurogeno, cardiogeno e anafilattico - capillary refill test: deve essere inferiore a 2”

47 Circolazione presente
monitorare

48 Circolazione assente RCP: - 2 insufflazioni iniziali
- 1 soccorritore: 15 compressioni/2 insufflazioni - 2 soccorritori: 15 compressioni/2 insufflazioni - FC: 80 compressioni/m’ - controllare dopo 4 cicli se ripresa attività cardiaca

49 Se circolazione assente riprendere RCP
Se circolo presente controllare respirazione Se circolazione e respiro presente: monitoraggio parametri vitali Se circolo presente e respiro assente riprendere ventilazione

50 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT
Fase C: Valutazione della presenza di polso carotideo per 10 secondi

51 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT
Fase C: Massaggio Cardiaco Esterno Rapporto compressioni / ventilazioni = 15 : 2 Frequenza delle compressioni: 100 / min.

52 FASI DEL BASIC LIFE SUPPORT Fase C: Massaggio Cardiaco Esterno
Posizione del soccorritore

53 OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO
Flusso respiratorio sufficiente: * nessuna manovra Flusso respiratorio insufficiente o assente: * manovra di Heimlich

54 Manovra di Heimlich Prima di effettuarla riprovare le precedenti
Stendere il paziente per terra Sedersi sulle gambe del paziente Provocare un colpo di tosse arificiale sullo stomaco immediatamente sotto lo sterno con entrambe le mani a pugno con un’inclinazione di 45° rispetto alla verticale Ripetere questa manovra per 5 volte

55 OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE
MANOVRA DI HEIMLICH Pz. cosciente Pz. incosciente

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57 Algoritmo universale ACLS Monitor/defibrillatore
Algoritmo BLS Monitor/defibrillatore Riconoscere il ritmo FV/TV Valutare il polso Non FV/TV Durante la CPR se non già fatto 1)Controllare collegamento elettrodi 2)Effettuare e verificare intubazione e accesso venoso 3)Somministrare adrenalina ogni 3’ 4)Correggere le cause reversibili 5)Considerare altri farmaci Defibrillare 3 volte se necessario Il passaggio dal BLS all’ACLS avviene nel momento in cui il soccorritore occasionale, che ha attivato il 118, è sostituito o integrato dal personale di soccorso professionista il quale collega un monitor ECG alla vittima. Da questo momento in poi le sequenze di soccorso saranno dettate dal ritmo cardiaco rilevato al monitor. Tutti gli algoritmi proposti dalla AHA e dal ILCOR una volta iniziati entrano in un loop ripetitivo del tipo RCP-defibrillazione-farmaci RCP da cui si esce solo con la ripresa del ritmo cardiaco normale o con l’exitus della vittima * Corsi proposti dall’AHA e da IRC secondo le linee guida proposte dall’ILCOR * Organizzazione a carico del SSN *Rivolto a personale sanitario direttamente o indirettamente coinvolto nell’emergenza urgenza * Il corso ha una durata di due giorni * come il BLS è soggetto a retraining CPR fino a 3 min. FV/TV Cause potenzialmente reversibili 1)Ipossia/Ipovolemia )Pneumotorace iperteso 2)Iper/ipokaliemia e alterazioni metaboliche 5)Tamponamento cardiaco 3)Ipotermia )Tromboembolia/ostruzione meccaniche

58 Gestione extraospedaliera del politraumatizzato secondo il programma PHTLS
1) Controllo della scena 2) Valutazione primaria 3) Valutazione secondaria 4) Trasporto all’ospedale più idoneo in base alle ferite della vittima L'intervento di soccorso extraospedaliero si basa su alcuni punti chiave:... 5) Consegna del paziente al reparto d’accoglienza

59 Valutazione primaria: algoritmo di esecuzione
ESTRINSECAZIONE E VALUTAZIONE SEGNI VITALI Valutazione primaria Manovre di BLS A- B - C Intubazione orotracheale Defibrillazione Accesso venoso Manovre di ACLS Descrivere algoritmo 1) estrinsecazione (manovra d’urgenza REUTEK) 2) sostenere le funzioni vitali 3) valutare il danno neurologico e anatomico Manovre PHTLS/ATLS Drenaggio pnx iperteso Controllo temporaneo emorragie

60 Revised Trauma Score 1) Può essere calcolato diverse volte durante il trattamento del traumatizzato 2) Utile per indirizzare il traumatizzato al centro più idoneo 3) Ha una sensibilità dell’80%

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62 Il terzo anello è costituito dalla defibrillazione elettrica precoce, per ripristinare il più presto possibile unritmo cardiaco efficace. L’erogazione dello shock elettrico tramite due placche applicate sul torace è fatta da operatori sanitari, ma anche da “laici” addestrati, autorizzati e dotati di DAE, soprattutto personale dei servizi di sicurezza (polizia di stato e locale, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, addetti in luoghi di grande affollamento). La manovra viene eseguita secondo le indicazioni a voce dell’apparecchio.

63 Il cuore e' posizionato nel mediastino medio ed e' completamente avvolto dal pericardio. Il pericardio e' costituito da due foglietti, di cui quello interno e a contatto con il muscolo cardiaco e‘ detto pericardio sieroso o epicardio. Il foglietto esterno e' detto pericardio fibroso ed e' costituito da tessuto connettivo Il miocardio e' costituito da fibre muscolari striate e involontarie e rappresentano il tessuto contrattile(miocardio comune) Nel miocardio comune ci sono formazioni muscolari specializzate denominate miocardio specifico che rappresenta il sistema di conduzione del cuore. Internamente il cuore e' rivestito dall'endocardio

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65 Il sistema di conduzione cardiaco e' costituito da:
- Nodo seno-atriale (pacemaker fisiologico) - Tratti internodali (conduzione atriale) - Nodo atrio-ventricolare - Sistema di conduzione intraventricolare (fascio di His, tronco comune e branche destra e sinistra) - Fibre di Purkinje il sistema di conduzione del cuore e' un tessuto in grado di generare ritmicamente impulsi che inducono il miocardio a contrarsi anch'esso ritmicamente e di condurre tali impulsi per tutta l'estensione del cuore. Questo e' reso possibile grazie alla capacita' dei miociti del sistema di conduzione di autoeccitarsi e quindi di autogenerare potenziali di azione che vengono rapidamente trasmessi alle fibrocellule muscolari cardiache inducendo cosi' contrazioni ritmiche automatiche

66 - Il nodo seno-atriale e' situato nell'atrio destro presso lo sbocco della vena cava superiore (a livello del solco terminale) immediatamente sotto l'endocardio Nodo seno-atriale

67 Tratti internodali - Conduzione atriale
Dal nodo seno-atriale partono i tratti internodali che costituiscono le vie di conduzione degli atri e tra gli atri e i ventricoli e che sono: - Banda miocardica interatriale anteriore (fascio di Bachmann) che va all'atrio sinistro e al nodo atrio-ventricolare - Vie internodali centrale e inferiore essenzialmente al nodo atrio-ventricolare

68 Nodo atrio-ventricolare
Il nodo atrio-ventricolare e' situato posteriormente sul lato destro del setto interatriale, in prossimita' del seno coronarico E' in sede subendocardica E' costituito da 3 regioni che si susseguono in senso cranio-caudale: - Atrio-Nodale (A-N): zona di transizione tra atrio e nodo atrio-ventricolare - Nodale (N): parte centrale del nodo atrio-ventricolare - Nodo-Hisiana: fusione delle fibre nodali con il fascio di His

69 Sistema di conduzione intraventricolare
E' costituito dal fascio di His che decorre lungo il lato destro del setto interventricolare in sede subendocardica per circa 12 mm Il tronco comune del fascio di His con il nodo atrio-ventricolare formano la giunzione atrio-ventricolare. Dal tronco comune hanno origine le branche destra e sinistra, dirette ai rispettivi ventricoli. La branca destra prosegue il decorso del fascio di His lungo il setto La branca sinistra, di spessore maggiore, perfora il setto interventricolare dividendosi in un fascio anteriore-superiore e uno posteriore-inferiore

70 Fibre di Purkinje - Le fibre di Purkinje rappresentano la rete di conduzione che si ramifica nel subendocardio dei due ventricoli e rappresentano quindi la parte terminale del sistema di conduzione cardiaco. - Diffondono l'impulso a tutte le parti del miocardio ventricolare che quindi si contrae in maniera sincrona - Sono cellule di grosse dimensioni, in pratica le piu' grandi del cuore e in esse la velocita' di trasmissione dell'impulso e' particolarmente elevata (da 1,5 a 4 m/s) in modo da attivare rapidamente tutti i ventricoli

71 L'elettrocardiogramma
- L'elettrocardiogramma (ECG) e' la registrazione e la riproduzione grafica dell'attivita' elettrica del cuore delle varie fasi dell'attivita' cardiaca. - E' uno strumento diagnostico fondamentale e insostituibile ma che deve comunque essere sempre valutato nel contesto clinico e nella storia del paziente

72 Gli elettrodi vengono posti in questo modo:
- Rosso - Braccio destro - Giallo - Braccio sinistro - Nero -Gamba destra (neutro) - Verde - Gamba sinistra

73 Ciclo cardiaco - Ogni ciclo cardiaco e' costituito da:
- Onda P di depolarizzazione atriale - Complesso QRS di depolarizzazione ventricolare - Onda T di ripolarizzazione ventricolare

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76 La Morte Cardiaca Improvvisa
Definizione: Morte dovuta dall' insorgere di un improvviso, caotico e non produttivo ritmo cardiaco

77 La Morte Cardiaca Improvvisa, detta anche Arresto Cardiaco, è la situazione in cui il cuore improvvisamente e senza preavviso si ferma e il sangue non viene piu’ pompato nel resto del corpo. Essa è responsabile della metà di tutte le morti per causa cardiaca.

78 La morte improvvisa si verifica quando c’è una malfunzione del sistema elettrico del cuore. Essa non è l’Attacco di Cuore (noto anche come infarto miocardico). L’attacco di cuore è quando una ostruzione nelle arterie del cuore (coronarie) blocca il flusso di sangue ossigenato al cuore, causando la morte del muscolo cardiaco.

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81 La causa piú frequente di arresto cardiaco è un disturbo del ritmo cardiaco o aritmia chiamata Fibrillazione Ventricolare (FV). Il cuore ha un sistema elettrico intrinseco e nel cuore sano un segnapassi dá inizio al battito cardiaco, poi l’impulso elettrico si diffonde attraverso vie di conduzione in tutto il cuore, causando la contrazione in modo ritmico e regolare.

82 Quando c’è la contrazione, il sangue viene pompato
Quando c’è la contrazione, il sangue viene pompato. Ma nella Fibrillazione Ventricolare, i segnali elettrici che controllano l’attivitá di pompa del cuore, improvvisamente diventano rapidi e caotici. Di conseguenza, i ventricoli cominciano a tremare, fibrillano, invece di contrarsi e non pompano piú il sangue dal cuore al resto del corpo. Se il sangue non puó arrivare al cervello, questo rapidamente soffre e la persona perde la coscienza in pochi secondi.

83 La Morte Cardiaca Improvvisa spesso si verifica in persone attive e apparentemente sane senza precedenti problemi cardiaci o altri problemi di salute. Ma la veritá è che la morte improvvisa non è un evento fortuito; infatti, la maggior parte delle vittime ha problemi di cuore o altri problemi di salute, anche se essi non lo sanno ancora.

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85 Tachicardia ventricolare
Ritmo anomalo di origine ventricolare Funzione di pompa debole e inefficace

86 Tachicardia ventricolare

87 Fibrillazione ventricolare

88 Asistolia

89 Se uno Shock di emergenza non viene erogato al cuore per ripristinare il suo ritmo regolare, con un apparecchio chiamato Defibrillatore, la morte si verifica in pochi minuti. Infatti, oltre il 70% delle vittime di Fibrillazione Ventricolare muore prima di raggiungere l’ospedale.

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91 Defibrillazione La defibrillazione consiste nell'erogazione di una scarica elettrica che attraverso le piastre attaccate al torace attraversa il cuore. La scarica elettrica che arriva dall'esterno può "azzerare" il ritmo cardiaco in modo da consentire la ripresa dell'attività elettrica spontanea e organizzata del cuore, quindi una funzione di pompa efficace.

92 Tempo necessario: Riconoscere un arresto cardiaco 2 min. Attivare il sistema di emergenza locale 1min. Attivare il mezzo di soccorso 1 min. Arrivo del mezzo di soccorso (purché dotato dì un defibrillatore) 8 min. Localizzare il paziente ed erogare lo shock 2 min. Totale tempo trascorso 14 min.

93 La defibrillazione precoce
Ridurre di un minuto il tempo fra l'arresto cardiaco e la defibrillazione consente di aumentare in modo non trascurabile la sopravvivenza

94 Il defibrillatore automatico esterno (DAE)
I defibrillatori semiautomatici sono in grado di riconoscere automaticamente il segnale elettrocardiografico e permettono 1' erogazione della scarica solo quando viene riconosciuto un ritmo defibrillabile

95 Analizza automaticamente l'attività elettrica del cuore attraverso due elettrodi adesivi che vengono posizionati sul torace del paziente • Solo in presenza di fibrillazione o tachicardia ventricolare, viene data l'indicazione di erogare la scarica. • Guide vocali e visive guidano il soccorritore nelle varie fasi. I livelli di energia sono preimpostati in accordo con le linee guida

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108 Ritmo sinusale

109 Grazie per l’attenzione


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