ATTENZIONE DATI NECESSARI ALL’ASSISTENZA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "ATTENZIONE DATI NECESSARI ALL’ASSISTENZA"— Transcript della presentazione:

1 ATTENZIONE DATI NECESSARI ALL’ASSISTENZA
RICOVERO OSPEDALIERO RACCOLTA DATI FINALIZZATA ALLE DISABILITA’ ATTUALI/RISCHI (qui e ora) SID/ RESIDENZE Raccolta dati FISICI PSICHICI E SOCIALI anche riferiti al contesto di vita della persona

2 Valutazione infermieristica riferita alla comunicazione
Scheda Ospedaliera

3 Valutazione infermieristica riferita alla comunicazione scheda domiciliare

4 Per esempio la raccolta dati in ospedale………
" La compilazione di R.D. dove vengono richieste gli hobby del paziente e le abitudini di sonno e riposo, solo ai fini di un astratto concetto di completezza, devono essere messe fortemente in discussione se producono dati che non vengono utilizzati per l'assistenza. I dati non utilizzati o utilizzabili sono, per definizione, dati inutili: il tempo per raccoglierli o documentarli è da considerare tempo perso “ (P. Di Giulio)

5 Scheda valut territ Pag 83 wilkinson Validazione dati??
J. Wilkinson 2013

6

7 La signora Maria di 76 anni, da un anno e mezzo è affetta dalla patologia di Alzheimer, vive con il marito, anche lui colpito circa un anno fa da ictus, fortunatamente senza esiti. Il giorno 15 aprile viene ricoverata in Medicina per un peggioramento delle condizioni cliniche; nelle ultime due settimane infatti appariva sempre più soporosa e non riusciva più ad alimentarsi anche se aiutata; al momento del ricovero presentava disidratazione e disfagia globale. Parametri vitali: PA 135/79, FC 75, TC 36,6 , peso Kg 56 Stato mentale: confuso e disorientato Condizioni generali: scadenti Deambulazione: costretta a letto Mobilità:leggermente limitata Incontinenza: fecale ed urinaria (norton 9) Viene posizionato un sondino naso-gastrico per consentire l’alimentazione enterale e l’idratazione ed in un secondo momento si è provveduto a confezionare una gastrostomia. Terapia: Tolep, Cipralex, Tachidol. Osmolyte, Acqua 130cc 4 volte/die

8 Dati anagrafici (C.N. età, genere, data ricovero)
Quale patologia ha determinato il ricorso alle cure medico infermieristiche (motivo del ricovero) e tipo di accesso Chi è la persona (dati identificativi, vive con, dove, situazione familiare, care giver, stile di vita, credenza religiose …) Conoscenze scientifiche della patologia causa del ricovero (quadro fisiopatologico, terapia, prognosi….) DATI CLINICI: parametri vitali, segni e sintomi, patologie concomitanti, farmaci assunti, uso di tabacco- alcol-droghe-allergie, risultati esami diagnostici, visite specialistiche …. ACCERTAMENTO: respirazione, eliminazione, alimentazione, funzione motoria, igiene e integrità cutanea, comunicazione/relazione, sonno e riposo. VALUTAZIONE CON SCALE APPROPRIATE (es. Schmid, Norton, Glasgow, MNA…) Accertare l’incapacità di risposta ai bisogni, individuare i PC e DI e ordinarli per priorità PIANIFICARE LA DIMISSIONE (dimissione protetta, continuità assistenziale, trasferimento)

9 RAGIONAMENTO DIAGNOSTICO
Definizione incidenza Eziologia Fattori di rischio Segni e sintomi Diagnosi Terapia prognosi complicanze Raccolta dati

10 Focalizzare 1° step Osservazione e ipotesi
Qual è il motivo del ricovero? Come si sviluppa la malattia e quali problemi/disabilità causa alla persona?

11 Ragionamento diagnostico
Malattia di Alzheimer Motivo del ricovero Definizione incidenza Eziologia Fattori di rischio Segni e sintomi Diagnosi Terapia prognosi complicanze

12 La malattia di Alzheimer è una forma di demenza progressiva
La malattia di Alzheimer è una forma di demenza progressiva. Ad oggi ancora non si conoscono le cause di questa malattia. Nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer si osserva una perdita di cellule nervose nelle aree cerebrali vitali per la memoria e per altre funzioni cognitive. Si riscontra, inoltre, un basso livello di quelle sostanze chimiche, come l'acetilcolina, che lavorano come neurotrasmettitori e sono quindi coinvolte nella comunicazione tra le cellule nervose. E’ una malattia dal decorso lento, in media i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi della malattia ma la rapidità con cui i sintomi si acutizzano varia da persona a persona. Sintomi che permettono una prima diagnosi sono gravi perdite di memoria, il paziente che pone più volte le stesse domande, casi nei quali il malato si perde in luoghi familiari, l’incapacità di seguire delle indicazioni precise, disorientamenti sul tempo, sulle persone e sui luoghi, in alcuni casi anche a trascurare la propria sicurezza personale, l’igiene e la nutrizione.  I sintomi dell’ Alzheimer variano nel corso della malattia. Le varie fasi indicate di seguito forniscono un’ idea generale di come le abilità del paziente cambiano durante il corso della malattia. A livello prettamente medico, l’unico modo per avere una diagnosi certa di demenza di Alzheimer è l’identificazione delle placche amiloidi nel tessuto cerebrale, possibile solo con l’autopsia dopo la morte del paziente. Durante il decorso della malattia, quindi, i medici possono fare solo una diagnosi di Alzheimer ‘probabile’, avvalendosi di alcuni test neuropsicologici per misurare la memoria, la capacità di risolvere problemi, il grado di attenzione, la capacità di contare e di dialogare.  Le Terapie Purtroppo non esistono farmaci in grado di fermare e far regredire la malattia e tutti i trattamenti disponibili puntano a contenerne i sintomi. Per i pazienti dove la malattia è in uno stadio lieve o moderato, vengono usati farmaci come tacrina, donepezil, rivastigmina e galantamina che possono aiutare a limitare l’aggravarsi dei sintomi per alcuni mesi. Sono tutti principi attivi che funzionano come inibitori dell'acetilcolinesterasi, l’enzima che distrugge l'acetilcolina, il neurotrasmettitore carente nel cervello dei malati di Alzheimer.  Inibendo questo enzima, si spera di mantenere intatta nei malati la concentrazione di acetilcolina e quindi di migliorare la memoria.Nella terapia farmacologica vengono poi associati altri farmaci per aiutare a contenere i problemi di insonnia, di ansietà e di depressione.

13 Fase 4 : Declino cognitivo moderato
(Malattia di Alzheimer lieve o in fase iniziale) A questo punto, un colloquio medico attento dovrebbe essere in grado di rilevare i sintomi chiave in diverse aree: Dimenticanza di eventi recenti Compromissione della capacità di eseguire calcoli mentali impegnativi - per esempio, contare all'indietro da Maggiore difficoltà a svolgere compiti complessi , come ad esempio la pianificazione di una cena, pagare le bollette o la gestione delle proprie finanze Dimenticanze sulla propria storia personale Diventare lunatici o ritirati, soprattutto in situazioni socialmente o mentalmente impegnative  Fase 5 : Declino cognito moderato grave (Malattia di Alzheimer moderata) Le lacune nella memoria e il pensiero sono evidenti, e gli individui cominciano ad avere bisogno di aiuto per le attività quotidiane. In questa fase, non sono in grado di ricordare il proprio indirizzo o numero di telefono o la scuola superiore o l'università in cui ci si è laureati. Diventano confusi su dove sono o che giorno sia. Hanno problemi con l'aritmetica mentale meno impegnativa , come ad esempio contare all'indietro da 40 sottraendo 4 o da 20 sottraendo 2 Hanno bisogno di aiuto per scegliere abbigliamento adeguato per la stagione o l'occasione Ricordano ancora i dettagli significativi su se stessi e la loro famiglia Ancora non necessitano di assistenza con il mangiare o l’andare in bagno  Fase 6 : grave declino cognitivo (Malattia di Alzheimer moderatamente grave) La memoria continua a peggiorare, possono aver luogo cambiamenti di personalità e le persone hanno bisogno di aiuto con le attività quotidiane . In questa fase, gli individui possono perdere la consapevolezza delle recenti esperienze e non riconoscere gli ambienti. Ricordano il proprio nome, ma hanno difficoltà con la loro storia personale Distinguono i volti noti e non noti , ma hanno difficoltà a ricordare il nome di un coniuge o di badante Hanno bisogno di aiuto vestirsi correttamente e possono, senza controllo, fare errori, come mettere il pigiama sopra i vestiti o le scarpe sui piedi sbagliati Possono invertire il ritmo sonno-veglia - dormire durante il giorno e diventare irrequieto di notte Hanno bisogno di aiuto in bagno Hanno difficoltà sempre più frequenti con  il controllo della loro vescica o dell’intestino Possono intervenire modificazioni della personalità e comportamentali, tra cui sospettosità e deliri (come credere che il loro caregiver è un impostore un ladro), compulsioni,  comportamenti ripetitivi come strette di mano o triturazione dei tessuti Tendono a vagare o a perdersi  Fase 7 : Declino cognitivo molto grave (Morbo di Alzheimer grave o in fase avanzata) Nella fase finale di questa malattia , gli individui perdono la capacità di contatto con l’ambiente, non riescono a portare avanti una conversazione e a controllare i movimenti. Possono ancora dire parole o frasi . In questa fase hanno bisogno di aiuto per la maggior parte della loro cura personale quotidiana , tra cui mangiare o andare in bagno. Possono anche perdere la capacità di sorridere, di sedersi senza supporto e di tenere la testa alta . I riflessi diventano anormali, i muscoli si irrigidiscono, la deglutizione è compromessa.   (Malattia di Alzheimer lieve o in fase iniziale) Dimenticanza di eventi recenti Compromissione della capacità di eseguire calcoli mentali impegnativi - per esempio, contare all'indietro da Maggiore difficoltà a svolgere compiti complessi , come ad esempio la pianificazione di una cena, pagare le bollette o la gestione delle proprie finanze Dimenticanze sulla propria storia personale Diventare lunatici o ritirati, soprattutto in situazioni socialmente o mentalmente impegnative   (Malattia di Alzheimer moderata) Le lacune nella memoria e il pensiero sono evidenti, e gli individui cominciano ad avere bisogno di aiuto per le attività quotidiane. In questa fase, non sono in grado di ricordare il proprio indirizzo o numero di telefono o la scuola superiore o l'università in cui ci si è laureati. Diventano confusi su dove sono o che giorno sia. Hanno problemi con l'aritmetica mentale meno impegnativa , come ad esempio contare all'indietro da 40 sottraendo 4 o da 20 sottraendo 2 Hanno bisogno di aiuto per scegliere abbigliamento adeguato per la stagione o l'occasione Ricordano ancora i dettagli significativi su se stessi e la loro famiglia Ancora non necessitano di assistenza con il mangiare o l’andare in bagno   (Malattia di Alzheimer moderatamente grave) La memoria continua a peggiorare, possono aver luogo cambiamenti di personalità e le persone hanno bisogno di aiuto con le attività quotidiane . In questa fase, gli individui possono perdere la consapevolezza delle recenti esperienze e non riconoscere gli ambienti. Ricordano il proprio nome, ma hanno difficoltà con la loro storia personale Distinguono i volti noti e non noti , ma hanno difficoltà a ricordare il nome di un coniuge o di badante Hanno bisogno di aiuto vestirsi correttamente e possono, senza controllo, fare errori, come mettere il pigiama sopra i vestiti o le scarpe sui piedi sbagliati Possono invertire il ritmo sonno-veglia - dormire durante il giorno e diventare irrequieto di notte Hanno bisogno di aiuto in bagno Hanno difficoltà sempre più frequenti con  il controllo della loro vescica o dell’intestino Possono intervenire modificazioni della personalità e comportamentali, tra cui sospettosità e deliri (come credere che il loro caregiver è un impostore un ladro), compulsioni,  comportamenti ripetitivi come strette di mano o triturazione dei tessuti Tendono a vagare o a perdersi   (Morbo di Alzheimer grave o in fase avanzata) Nella fase finale di questa malattia , gli individui perdono la capacità di contatto con l’ambiente, non riescono a portare avanti una conversazione e a controllare i movimenti. Possono ancora dire parole o frasi . In questa fase hanno bisogno di aiuto per la maggior parte della loro cura personale quotidiana , tra cui mangiare o andare in bagno. Possono anche perdere la capacità di sorridere, di sedersi senza supporto e di tenere la testa alta . I riflessi diventano anormali, i muscoli si irrigidiscono, la deglutizione è compromessa.  

14 Ragionamento diagnostico piani assistenziali possibili per assistere il malato di Alzheimer

15 Ragionamento diagnostico
Stadio 1 Stadio 2 stadio3 Elettroliti Bilancio idrico Piano nutrizionale

16 Analizzare 2° step accertamento
Quali segni e sintomi presenta attualmente la persona?* Come reagisce alla patologia? *indispensabili per confermare la diagnosi Visita medico-chirurgica Conferma ipotesi di ricovero? Esami clinici da eseguire? Terapia prescritta? Cosa deve essere fatto per assistere questa persona( ev. percorso clinico/assistenziale)

17

18 Differenziare la pianificazione autonoma da quella collaborativa SITUAZIONE IDENTIFICATA (stato di salute, problema) l’infermiere può prescrivere legalmente l’intervento principale per il raggiungimento di un obiettivo? SI NO Diagnosi infermieristica Sono necessari interventi medici e infermieristici per raggiungere l’obiettivo? si no Prescrivere e attuare gli interventi che sono determinanti per la prevenzione, il trattamento o la promozione della salute Dimettere dall’assistenza infermieristica complicanze potenziali Monitorare e valutare Prescrivere e attuare interventi attinenti all’assistenza infermieristica Attuare gli ordini prescrittivi Carpenito L.J.1995

19 (DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE) (+PERSONALE DI SUPPORTO)
PROBLEMA COLLABORATIVO DIAGNOSI INFERMIERISTICA OBIETTIVO STABILITO DAL MEDICO INFERMIERE PRESCRIZIONI DEL MEDICO (DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE) INFERMIERE AZIONI INFERMIERE (MONITORA E ATTUA) INFERMIERE (+PERSONALE DI SUPPORTO) RESPONSABILITA’ DELLE AZIONI INFERMIERE INFERMIERE RESPONSABILITA’ DEL RISULTATO MEDICO INFERMIERE

20 Raccolta dati Diagnosi infermieristica
Diagnosi infermieristica Obiettivo generale (lungo termine) -stabilito dal medico Azioni infermieristiche   Prescrizioni diagnostiche  Prescrizioni terapeutiche Indicatori di risultato (obiettivo specifico e tempo in cui deve essere valutato il raggiungimento dell’obiettivo) Valutazione Dimissione/ continuità ADI -stabilito dall’infermiere Prescrizione Problemi collaborativi Per la risposta/soluzione al problema della persona occorre l’intervento del medico e le sue prescrizioni La responsabilità dell’infermiere è sulle azioni L’infermiere può prescrivere gli interventi necessari per rispondere al problema della persona. Ha la responsabilità dei risultati

21 Risolvere 3°step garantire un’assistenza sicura
Quali complicanze possono manifestarsi? Come le prevengo? Come le riconosco?

22 Ragionamento diagnostico valutazione delle condizioni fisiche e psichiche della signora Maria = Problemi reali (convalidati attraverso segni e sintomi) piani assistenziali da attuare per la signora Maria

23 Valutazione infermieristica (=area autonoma e responsabilità diretta)
La persona è autonoma nel soddisfacimento delle attività di vita quotidiana? Cosa deve essere fatto per aiutare la persona? E’ necessaria la competenza dell’infermiere o può essere aiutato da altri? (OSS, care giver) Respirazione Alimentazione Eliminazione Mobilizzazione/integrità cutanea Relazione/interazione Cura di se’

24 Ragionamento diagnostico valutazione delle condizioni fisiche e psichiche della signora Maria = Problemi reali (convalidati attraverso segni e sintomi) Inadeguata cura di se’ piani assistenziali da attuare per la signora Maria

25 Risolvere F A R E Sviluppare un piano di attuazione
Valutare la soluzione più adatta Sviluppare un piano di attuazione Piano di attuazione

26 Deficit nutrizionale correlato a difficoltà di deglutizione
Obt. Garantire un adeguato apporto nutrizionale Interventi: Valutare giornalmente il peso corporeo Somministrare le soluzioni prescritte Eseguire i controlli ematochimici Controllare e annotare le quantità di nutrienti assunti dalla signora I.R. il peso è superiore a …(valore all’ingresso) Assume le quantità giornaliere di nutrienti prescritti

27 Inadeguata cura di sé conseguente a stato confusionale cronico
OBT: INTERVENTI / PRESCRIZIONI INFERMIERISTICHE I.R.

28

29

30 Focalizzare 1° step Osservazione e ipotesi
Qual è il motivo del ricovero? Come si sviluppa la malattia e quali problemi/disabilità causa alla persona?

31 La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile a seconda della gravità. La malattia è solitamente progressiva ed è associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è una modifica dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria. Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Non esiste al momento una cura efficace, ma sono disponibili diversi trattamenti per controllare i sintomi e per evitare pericolose complicanze. Fondamentale è invece la prevenzione, per ridurre al minimo i fattori di rischio (fumo di sigaretta in primis). I sintomi Prima della diagnosi, i due sintomi principali della Bpco sono la tosse e la dispnea, qualche volta accompagnati da respiro sibilante. Spesso la tosse è cronica, più intensa al mattino e caratterizzata dalla produzione di muco. La dispnea compare gradualmente nell'arco di diversi anni e nei casi più gravi può arrivare a limitare le normali attività quotidiane. In genere, queste persone sono soggette a infezioni croniche dell'apparato respiratorio, che occasionalmente provocano ricadute accompagnate da una sintomatologia aggravata. Con il progredire della malattia questi episodi tendono a divenire sempre più frequenti.

32 La diagnosi Il principale strumento diagnostico per la Bpco è la spirometria, che permette di misurare la capacità polmonare residua. La malattia è stata classificata in quattro diversi livelli di gravità: stadio 0: soggetto a rischio, che presenta tosse cronica e produzione di espettorato. La funzionalità respiratoria risulta ancora normale alla spirometria stadio I: malattia lieve, caratterizzata da una leggera riduzione della capacità respiratoria stadio II: malattia moderata, caratterizzata da una riduzione più consistente della capacità respiratoria e da dispnea in caso di sforzo stadio III: malattia severa caratterizzata da una forte riduzione della capacità respiratoria oppure dai segni clinici di insufficienza respiratoria o cardiaca. Stadio IV:  I sintomi peggiorano, gli episodi di tosse e produzione di muco sono sempre più frequenti e qualsiasi attività, anche l'atto di mangiare, può risultare difficile. I pazienti che soffrono di BPCO allo stadio IV si affidano spesso all'ossigenoterapia; le acutizzazioni della malattia sono sempre più gravi fino a diventare, in alcuni casi, potenzialmente letali. 

33

34 Analizzare 2° step accertamento
Quali segni e sintomi presenta attualmente la persona?* Come reagisce alla patologia? *indispensabili per confermare la diagnosi Visita medico-chirurgica Conferma ipotesi di ricovero? Esami clinici da eseguire? Terapia prescritta? Cosa deve essere fatto per assistere questa persona( ev. percorso clinico/assistenziale)

35

36 Risolvere 3°step garantire un’assistenza sicura
Quali complicanze possono manifestarsi? Come le prevengo? Come le riconosco?

37

38 Valutazione infermieristica (=area autonoma e responsabilità diretta)
La persona è autonoma nel soddisfacimento delle attività di vita quotidiana? Cosa deve essere fatto per aiutare la persona? E’ necessaria la competenza dell’infermiere o può essere aiutato da altri? (OSS, care giver) Respirazione Alimentazione Eliminazione Mobilizzazione/integrità cutanea Relazione/interazione Cura di se’

39 RESPIRAZIONE: alterazione funzionalità respiratoria. Dispnea e tosse
RESPIRAZIONE: alterazione funzionalità respiratoria. Dispnea e tosse. O2 terapia prima con occhialini 2 l/min dopo sostituzione con VM 31% ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE: peso 63kg, altezza 1,60 m BMI 24,61 (Normopeso), nega allergie alimentari. Assume dieta leggera, buono stato nutrizionale. La paziente assume liquidi in autonomia, cute elastica e mucose umide. Durante le prime giornate del ricovero è stata prescritta soluzione fisiologica 0,9% ev.40ml/h ELIMINAZIONE: autonoma. Feci normocromiche, alvo regolare. Urine normocromiche e compatibili con buono stato di salute. FUNZIONE MOTORIA: motricità spontanea, la persona in assenza di dispnea deambula senza ausili Schmid : 2 IGIENE E INTEGRITA’ CUTANEA: parzialmente dipendente nello svolgimento dell’igiene personale, in relazione alla compromissione dello stato di salute. CONDIZIONI IGIENICHE SODDISFACENTI Norton 16. Cute integra, assenza LDD COMUNICAZIONE/RELAZIONE: comunicazione normale. Si relaziona con gentilezza con il personale sanitario, è lucida e collaborante. SONNO/RIPOSO: Il sonno è disturbato dall’ansia, dalla tosse e dalla dispnea parossistica notturna. SICUREZZA: Schmid : 2 assenza rischio cadute.

40 PC/DI pc: alterato modello respiratorio correlato a ipoventilazione alveolare secondaria a bpco che si manifesta con ipossia e dispnea. pc: intolleranza all’attivita’ fisica correlata a deficit scambi gassosi e trasporto o2 che si manifesta con perdita delle adl di: disturbi del modello del sonno correlato a dispnea e ansia in pz con bpco pc: inefficace clearance mucociliare delle vie aeree correlato a bpco riacutizzata pc: rischio di malnutrizione calorico-proteica correlata ad inappetenza, aumento fabbisogno energetico secondario a bpco

41 Risolvere F A R E Sviluppare un piano di attuazione
Valutare la soluzione più adatta Sviluppare un piano di attuazione Piano di attuazione

42 PC: alterato modello respiratorio correlato ad ipoventilazione alveolare secondario a bpco
OBT: ripristinare un modello respiratorio efficace  INTERVENTI somministrare terapia secondo prescrizione (broncodilatatori, mucolitici, corticosteroidi, aerosol, antibiotico, antipiretico Somministrare 02 terapia come da prescrizione a bassi flussi (1-3 l/min) con occhialini Corretta idratazione gestione eventuale del dolore dovuto alla broncopolmonite Monitorare esami ematochimici prescritti con particolare attenzione a pcr, ves, leucociti Fornire dieta iperproteica con Pasti leggeri, piccoli, frequenti. eseguire esame colturale e microbiologico da espettorato come da prescrizione Rilevare parametri vitali: FR, PA, SPO2, osservazione clinica monitorare la TC x3 e al bisogno. Favorire posizione ortopnoica seduta (fowler) Educare ad un modello respiratorio efficace (respirazione labbra socchiuse, tosse efficace, respirazione diaframmatica) Educare allo svolgimento della tosse efficace Mantenere il microclima Fornire un umidificatore da posizionare in camera. IR: all’osservazione clinica si vedrà diminuita l’ansia, la dispnea, la tachicardia, sudorazione e affanno. La paziente eseguirà tosse efficace e manterrà una posizione seduta per favorire la respirazione. assenza di dolore VAS < 3. Diminuzione affanno e difficoltà respiratorie TC in progressiva diminuzione  <= 37°C in 12h, dopo le 24h <37°C sp02 >= 90 % entro 24h FR a/m entro 48 ore Assenza di segni di ipossiemia. EGA nei range. (po2 > 50 mmHg, pc02 < 50 mmHg entro 48h)

43 2) DI: Intolleranza all’attività fisica correlata ad ipo-Ossigenazione muscolare e deficit di trasporto di O2 che si manifesta con perdita delle adl OBT: migliorare la tolleranza allo sforzo promuovendo il ritorno graduale all’autonomia nello svolgimento adl INTerventi: primi due giorni Educare alla respirazione diaframmatica Fornite strategia di adattamento ambientale (sedia vicino al letto, dotazione di ausili) Dal terzo giorno: programmare attività quotidiana alternata al riposo fornire pasti piccoli e frequenti, dieta leggere e integratori. Stabilire programmi di mobilizzazione graduale giornaliera IR: la persona userà tecniche di respirazione efficace, dal terzo giorno:Aumenterà la capacità di deambulare diminuendo progressivamente gli episodi di affanno, effettuerà spostamenti senza provocare alterazioni del polso, della FR, FC, cadute pressorie o alterazioni del colorito cutaneo

44 PIANIFICARE LA DIMISSIONE (dimissione protetta, continuità assistenziale, trasferimento)
La signora può essere dimessa al proprio domicilio. Chiesta la continuità assistenziale del distretto per garantire la fornitura di ossigeno, in attesa di conferma. Giorno 10/3 Il paziente è stato dimesso a domicilio con mezzi propri. Sono state fornite adeguate informazioni alla gestione della patologia, e precauzioni da prendere al fine di evitare riacutizzazioni della patologia

45

46 Il sig. B. Mario, di anni 72, nato e residente a Trieste, coniugato, viene ricoverato presso il reparto di Medicina Clinica dopo un primo accoglimento in pronto soccorso in cui viene emessa una diagnosi d’ingresso di “scompenso cardiaco riacutizzato”. Trasferito nel reparto di Medicina viene accolto dal personale medico/infermieristico di turno i quali rilevano, attraverso un’accurata anamnesi ed esame obbiettivo, segni e sintomi che fanno sospettare una riacutizzazione dello scompenso cardiaco congestizio, già ipotizzato al pronto soccorso.

47 Focalizzare 1° step Osservazione e ipotesi
Qual è il motivo del ricovero? Come si sviluppa la malattia e quali problemi/disabilità causa alla persona?

48 I step http://www.youtube.com/watch?v=R_WDlBI9JGo
Qual è il motivo del ricovero? >valutare percorso diagnostico-terapeutico al momento del ricovero (valutazione Pronto soccorso/visita medica), esami diagnostici, parametri vitali =Scompenso cardiaco riacutizzato Confermato da : segni e sintomi, es diagnostici, terapia. Conoscenze pregresse: Cos’è lo scompenso cardiaco? Quali organi e/o apparati coinvolge? Quali sono le cause? Come si manifesta? Segni e sintomi Diagnosi Quali disabilità fisiche,psichiche, sociali determina nella persona che ne soffre? Qual è l’evoluzione e le complicanze? Come si possono prevenire? Terapia casi e piani assitenza\scompenso CV\opuinfoscomp.pdf

49 Scompenso cardiaco http://www. msd-italia

50 Ragionamento diagnostico

51 Analizzare 2° step accertamento
Quali segni e sintomi presenta attualmente la persona?* Come reagisce alla patologia? *indispensabili per confermare la diagnosi Visita medico-chirurgica Conferma ipotesi di ricovero? Esami clinici da eseguire? Terapia prescritta? Cosa deve essere fatto per assistere questa persona( ev. percorso clinico/assistenziale)

52 Ragionamento diagnostico
I dati disponibili (visita e documentazione) quali problemi confermano? Problema/i reali attuali Qual è il problema reale più urgente per la persona? Qual è l’obiettivo generale da perseguire con l’assistenza? Quali azioni su prescrizione mediche sono prevedibili? Quali azioni infermieristiche autonome ? Quali risultati oggettivi e realistici sono prevedibili?

53 Ragionamento diagnostico
Dispnea cianosi Astenia SaO2 >92% Elettroliti Bilancio idrico Presenza di edemi

54 Valutazione infermieristica (=area autonoma e responsabilità diretta)
La persona è autonoma nel soddisfacimento delle attività di vita quotidiana? Cosa deve essere fatto per aiutare la persona? E’ necessaria la competenza dell’infermiere o può essere aiutato da altri? (OSS, care giver) Respirazione Alimentazione Eliminazione Mobilizzazione/integrità cutanea Relazione/interazione Cura di se’

55 Risolvere F A R E Sviluppare un piano di attuazione
Valutare la soluzione più adatta Sviluppare un piano di attuazione Piano di attuazione

56 Per assistere il signor Mario occorre sviluppare il piano di assistenza Problema collaborativo Ipossiemia correlata a riduzione della gittata cardiaca Obiettivo generale delle cure cliniche: garantire un adeguato apporto di ossigeno all’organismo Indicatori di risultato: Ad ogni controllo: Assenza o riduzione di edemi declivi, confusione mentale, rantoli polmonari, dispnea, cianosi, pallore, ansia o paura. Entro 24 ore rientro nella norma dei parametri vitali (Fr 15-18/m’, Fc 60-80/m’, SpO2 >95%, Pa 130/80 (evidenziata da un tempo di riempimento capillare < 3 secondi) entro 48H Bilancio idrico negativo, calo ponderale (- 3 kg) come indicatore di efficacia dei diuretici .

57 Interventi infermieristici
Tranquillizzare l’utente, in quanto il ricovero e le condizione generali inducono ad intenso stress e ripercussioni psicologiche (ansia, paura), inducendo ad un maggior consumo miocardio di O2. Monitorare e documentare: parametri vitali “PA, SpO2, FC, FR” (tramite telemetria e manualmente), ritmo e frequenza cardiaca, ampiezza dei polsi periferici, livello di coscienza, edemi declivi, possibile confusione mentale ed agitazione, colorito cutaneo e cianosi, tempo di riempimento capillare. bilanciodei liquidi, previo posizionamento di catetere vescicale. Eseguire gli esami di laboratorio: EGA: è in grado di evidenziare i principali parametri ematici, testimoni degli scambi respiratori, fornendo al clinico dati sufficienti a stabilire alterazioni della dinamica respiratoria. Elettroliti sierici (Na, K, Cl, Mg,)= squilibri elettrolitici possono essere causati da spostamento di liquidi, terapia diuretica o come risposta dell’organismo alla diminuizione di O2 o alla congestione. Emocromo = per evidenziare stati anemici in grado di simulare o far precipitare un quadro di scompenso. La funzionalità renale ed epatica= (azotemia, creatininemia, (transaminasi, bilirubina, gamma GT) dato che la congestione e la ridotta perfusione renale può indurre delle sofferenze dei suddetti organi. L’esame completo delle urine: è utile per ricercare un’eventuale proteinuria e glicosuria che devono far pensare alla possibile presenza di problemi renali o diabete mellito, complicando la patologia stessa.

58 Diagnosi infermieristica
Intolleranza all’attività fisica correlata allo scompenso cardiaco Obiettivo nelle prime 48 ore ridurre le richieste di ossigeno Dal terzo giorno promuovere un ritorno a livelli accettabili di attività fisica con assenza di affanno Interventi: Giorno d’ingresso Pianificare aiuto nella cura di se’ (piano di attività per l’OSS) 3° gg intervento educativo: spiegare e dimostrare come l’attività fisica deve essere progressivamente aumentata Stimolare il sig Mario ad aumentare progressivamente le attività svolte I.R. assenza di dispnea, fr < 20, PA <140

59 Problemi possibili correlati al Diabete

60 Problemi possibili correlati all’ictus

61


Scaricare ppt "ATTENZIONE DATI NECESSARI ALL’ASSISTENZA"

Presentazioni simili


Annunci Google