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L’immigrazione in provincia di Brescia: stato di fatto e prospettive

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Presentazione sul tema: "L’immigrazione in provincia di Brescia: stato di fatto e prospettive"— Transcript della presentazione:

1 L’immigrazione in provincia di Brescia: stato di fatto e prospettive
Valerio Corradi Centro d’Iniziative e di Ricerche sulle Migrazioni - CIRMiB Università Cattolica di Brescia

2 Centro di Iniziative e di Ricerche sulle Migrazioni - BS
Nasce nel 1998 come OPI e diventa CIRMIB nel 2006. Attività: - Rilevazione della presenza di stranieri a Brescia, analisi e diffusione dei dati; - Ricerca e approfondimento di alcuni aspetti del fenomeno migratorio; - Consulenza per enti locali, associazioni, scuole, terzo settore… Servizio di documentazione: 650 volumi e 240 testi (report ricerche, documenti internazionali), 100 Riviste e quaderni, 50 tesi di Laurea/dottorato; ecc. sui temi delle migrazioni e dell’intercultura

3 Andamento e previsioni demografiche della popolazione straniera in ITALIA (Istat)

4 Migrazione e Migrazioni
a) gli immigrati per lavoro. b) gli immigrati stagionali o lavoratori a contratto. c) gli immigrati qualificati e gli imprenditori (skilled migrations; imprenditoria etnica) d) i familiari al seguito (ricongiungimenti familiari) e) i rifugiati e richiedenti asilo (più ampiamente: “migrazioni forzate”) f) immigrati irregolari, “clandestini”, vittime del traffico di esseri umani. g) migranti di seconda generazione h) migranti di ritorno i) minori stranieri non accompagnati; minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo ecc.

5 Le fonti d’informazione
DATI ON LINE CIRMiB: ISTAT: (dati delle anagrafi comunali) ISMU/ORIM: (survey regionale) PER RICHIEDERE DATI INTEGRAZIONE: Cnel (indice di integrazione Italia); Ismu (indice integrazione province lombarde) LAVORO: Amministrazioni provinciali (avviamenti rapporti lavoro); Inail (infortuni); Istat (dati della Rilevazione delle Forze Lavoro) CRIMINALITA': Questure (denunce per tipologia); carceri (presenze per cittadinanza)

6 Gli aspetti quantitativi e la tipologia di presenza

7 Status «giuridico» degli stranieri presenti in provincia di Brescia – anno 2015

8 I RESIDENTI

9 Stranieri residenti in Provincia di Brescia al 1° Gennaio 2015 per genere
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* 2013 2014 2015 M 57.039 62.610 67.473 73.939 81.582 85.941 89.564 78.629 82.270 85.268 82.834 F 42.601 48.053 53.372 60.041 68.171 74.343 81.199 77.298 80.759 83.778 83.808 Tot. 99.640 La tabella 3 mostra il rapporto tra il totale dei residenti e i residenti stranieri sui singoli Piani di Zona: l’incidenza maggiore di stranieri si registra sul territorio di Asola (16,1%), mentre l’incidenza minore sul PdZ di Mantova (10,5%); tuttavia, come dimostra la tabella 4, in rapporto alla distribuzione della popolazione straniera sui singoli Piani di Zona, il valore assoluto più alto è sul PdZ di Mantova che accoglie stranieri, ovvero il 30,7% del totale. Var. ‘14-’15

10 Acquisizioni di cittadinanza nella provincia e nella città di Brescia
Fonte: elaborazioni Ismu su dati Istat

11 Aree di provenienza (prime 10 nazionalità)

12 Genere, età, religione e istruzione

13 Stranieri residenti per classe d’età e per genere in provincia di Brescia. Anni 2010-2014

14 Religione Riduzione progressiva della quota di musulmani, scesi dal 64 al 37 per cento del totale degli stranieri fra 2000 e 2012, mentre nello stesso lasso di tempo i cattolici sono passati dall’11 al 14 per cento e soprattutto gli altri cristiani – per lo più ortodossi – dal 7 al 22 per cento, e anche l’incidenza delle altre religioni (sikh ed altre) è cresciuta, dal 15 al 21 per cento

15 La presenza degli stranieri nel Mercato del Lavoro della provincia di Brescia

16 Imprese gestite da stranieri
Il contesto recessivo non ha arrestato l’inserimento degli stranieri nell’ambito del lavoro autonomo L'incidenza della componente straniera sul totale degli imprenditori è in costante aumento Il 56% sono titolari di ditte individuali, il 30% amministratori d'impresa e l'11% soci d'impresa Nel 2014 erano attive imprese straniere (+15,3% rispetto al 2012) Nel 2012 le imprese straniere generavano posti di lavoro (5,2% di tutti gli addetti della provincia) Ruolo forte svolto da Rumeni e Cinesi (Romania 15,6% del totale degli imprenditori; Cina 15,5%, Marocco 15%, Pakistan 13%, Albania 10,5% e Senegal 9,2%)

17 Settori di attività delle imprese straniere
I settori di attività delle imprese straniere

18 Bilancio fiscale degli stranieri in Lombardia

19 La condizione abitativa

20 Stranieri residenti nel comune di Brescia, per zona urbana (anno 2015)
In particolare, la centralità dell’ingresso per lavoro attraverso la programmazione dei fl ussi non è più supportata dalla realtà economico-sociale: in ragione degli indicatori di base che parlano di disoccupazione in crescita, anche in settori ove l’offerta era a suo tempo ampia (assistenza alla persona, lavoro domestico, edilizia ecc.). Servono quindi elementi di maggiore flessibilità nei meccanismi ordinari, che assicurino un collegamento più realistico tra domanda ed offerta di lavoro e che favoriscano il recupero dall’irregolarità di coloro che hanno costruito con il proprio datore di lavoro un rapporto stabile, riconoscibile e rispettoso delle norme nazionali.

21 Densità (%) della popolazione straniera residente nei comuni della provincia di Brescia
In particolare, la centralità dell’ingresso per lavoro attraverso la programmazione dei fl ussi non è più supportata dalla realtà economico-sociale: in ragione degli indicatori di base che parlano di disoccupazione in crescita, anche in settori ove l’offerta era a suo tempo ampia (assistenza alla persona, lavoro domestico, edilizia ecc.). Servono quindi elementi di maggiore flessibilità nei meccanismi ordinari, che assicurino un collegamento più realistico tra domanda ed offerta di lavoro e che favoriscano il recupero dall’irregolarità di coloro che hanno costruito con il proprio datore di lavoro un rapporto stabile, riconoscibile e rispettoso delle norme nazionali.

22 Stranieri in prov. di Brescia per titolo di godimento dell’alloggio - ORIM 2016
In particolare, la centralità dell’ingresso per lavoro attraverso la programmazione dei fl ussi non è più supportata dalla realtà economico-sociale: in ragione degli indicatori di base che parlano di disoccupazione in crescita, anche in settori ove l’offerta era a suo tempo ampia (assistenza alla persona, lavoro domestico, edilizia ecc.). Servono quindi elementi di maggiore flessibilità nei meccanismi ordinari, che assicurino un collegamento più realistico tra domanda ed offerta di lavoro e che favoriscano il recupero dall’irregolarità di coloro che hanno costruito con il proprio datore di lavoro un rapporto stabile, riconoscibile e rispettoso delle norme nazionali.

23 Stranieri in prov. di Brescia per tipologia abitativa e contratto - Anno 2015 (ORIM 2016)
In particolare, la centralità dell’ingresso per lavoro attraverso la programmazione dei fl ussi non è più supportata dalla realtà economico-sociale: in ragione degli indicatori di base che parlano di disoccupazione in crescita, anche in settori ove l’offerta era a suo tempo ampia (assistenza alla persona, lavoro domestico, edilizia ecc.). Servono quindi elementi di maggiore flessibilità nei meccanismi ordinari, che assicurino un collegamento più realistico tra domanda ed offerta di lavoro e che favoriscano il recupero dall’irregolarità di coloro che hanno costruito con il proprio datore di lavoro un rapporto stabile, riconoscibile e rispettoso delle norme nazionali.

24 Andamento degli sfratti in prov. di Brescia
In particolare, la centralità dell’ingresso per lavoro attraverso la programmazione dei fl ussi non è più supportata dalla realtà economico-sociale: in ragione degli indicatori di base che parlano di disoccupazione in crescita, anche in settori ove l’offerta era a suo tempo ampia (assistenza alla persona, lavoro domestico, edilizia ecc.). Servono quindi elementi di maggiore flessibilità nei meccanismi ordinari, che assicurino un collegamento più realistico tra domanda ed offerta di lavoro e che favoriscano il recupero dall’irregolarità di coloro che hanno costruito con il proprio datore di lavoro un rapporto stabile, riconoscibile e rispettoso delle norme nazionali.

25 “l’abitare è il ponte tra la cittadinanza politica […] e la cittadinanza sociale. Qual che è certo è che l’abitare deve essere visto come un diritto umano primario e indiscutibile la cui distruzione o decostruzione può considerarsi come un crimine contro l’umanità” (A. Appadurai, 2014)

26 GRAZIE


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