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1. Dinamiche comunitarie e ruoli della donna
adulta consacrata
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In questo percorso: verranno considerati i concetti sulle dinamiche familiari ed applicate all’età adulta nella vita consacrata.
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1.1. Rapporti fraterni: promuovere e sostenere il cammino comunitario
Il legame familiare è prezioso, e generalmente gli adulti di mezza età sono coloro che fanno il PONTE, l’anello più importante di questa catena familiare.
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Come superiore: Siamo chiamate a sostenere e promuovere le diverse dinamiche comunitarie, gli incontri, i rapporti fraterni, la formazione, il dialogo, la vita spirituale ed apostolica che facilitano la crescita delle singole persone che compongono la comunità.
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1.2. Rapporto con le consorelle anziane e le giovani: essere salvaguardia del patrimonio congregazionale
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Gli adulti di mezza età, specialmente le donne, salvaguardano la tradizione nelle famiglie, e la generazione anziana offre un aiuto economico ai figli e ai nipoti.
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Nella Vita Consacrata Abbiamo un patrimonio spirituale, carismatico, apostolico ed economico da salvaguardare, curare e sviluppare, come pure una sana tradizione da essere conservata, vissuta e tramandata con una fedeltà.
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1.3. Rapporto fraterni: la cura dei genitori anziani e malati
Agli adulti di mezza età viene richiesta l’assistenza dei genitori ormai anziani, oppure di un parente anziano e malato, e tale ruolo viene più frequentemente assegnato alle donne.
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La donna consacrata non ha costituito una propria famiglia, e non vive la preoccupazione di curare i propri nipoti. Rimane comunque il problema della cura dei propri genitori, ormai anziani.
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Tale situazione spesso causa disagi alla religiosa e ai suoi superiori, che devono aiutarla a fare un saggio discernimento.
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2. Dinamiche professionali e ruoli della donna adulta consacrata
Il bisogno di realizzare e realizzarsi attraverso il lavoro continua nella media età adulta come prima. Per questa ragione, la SODDISFAZIONE per il proprio lavoro in generale aumenta con l’età.
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Nella Vita Consacrata:
Una delle grandi preoccupazioni è la formazione integrale dei suoi membri. La formazione professionale è riconosciuta come un SERVIZIO autentico al mondo che ci porta ad alcune ESIGENZE che sono correlate a questo tempo:
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2.1 Stabilità professionale e itineranza apostolica
Molte persone entrano ora nella fase della stabilità della loro vita lavorativa, di rallentamento della carriera, non desiderano un ulteriore avanzamento e a volte nemmeno questo è possibile. In questa situazione: RIDEFINISCONO il loro rapporto con il lavoro.
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Nella Vita Consacrata:
Molte di noi abbiamo già una certa STABILITÀ nel lavoro e nella vita, ma per virtù dei voti professati siamo chiamate all’itineranza, alla disponibilità apostolica, al servizio della carità, alle richieste di trasferimento di comunità.
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Momento propizio per una RIDEFINIZIONE della propria vita, di una nuova valutazione dell’equilibrio tra il fare e l’essere consacrato, momento per un “deciso impegno di vita spirituale”
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2.2. Logorio, alienazione e fedeltà creativa, rinnovata Logorio e alienazione: Sono due problemi particolari che si possono verificare quando una persona svolge lo stesso lavoro da anni.
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LOGORIO: è uno stato in cui il ritmo e le condizioni di lavoro svuotano completamente il lavoratore di energia ed entusiasmo.
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L’ALIENAZIONE: si verifica quando la persona considera il proprio lavoro di scarso interesse, di poca importanza; non si sente riconosciuta come tale, ma è considerata come mezzo per portare a termine qualche operazione.
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La donna consacrata Dopo tante occupazioni assunte e tanto e lavori svolti per gli altri, ora si trova di fronte alla domanda: Che cosa ho fatto fino ad oggi? Che senso ha la mia vocazione? Ho realizzato qualcosa di valido che giustifichi la mia esistenza?
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È necessario aiutare le persone consacrate di mezza età a rivedere, alla luce del Vangelo e dell’ispirazione carismatica, la propria OPZIONE ORIGINARIA, non confondendo la totalità della dedizione con la totalità del risultato.
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Riguardo al rischio dell’alienazione, la donna consacrata potrebbe facilmente trovarsi di fronte alla tentazione di non sentirsi riconosciuta come persona, ma come un mezzo per portare avanti le diverse attività apostoliche.
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Può nascere rapporti ostili con i superiori segnati dalla MANCANZA DI DIALOGO. Per la nostra crescita è importante aprirsi al dialogo con i propri superiori, per un DISCERNIMENTO e trovare una risposta adeguata alla difficoltà del logorio e dell’alienazione.
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