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Dinamiche industriali Docente: Francesca Lotti
Industria 4.0: il caso italiano Dinamiche industriali Docente: Francesca Lotti Relatori: Iovino Fabiana Piccini Niccolò Santonicola Chiara Stangoni Marco a.a. 2016/2017
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Cosa significa Industry 4.0?
Due accezioni di «quarta rivoluzione industriale»: 1. Cambiamento che stanno portando le tecnologie digitali in tutti gli ambiti dell’economia e della società. 2. Riferimento all’applicazione delle nuove tecnologie digitali nel comporto industriale e manifatturiero.
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Tecnologie abilitanti: cosa sono e a cosa servono?
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Le imprese italiane Il nuovo contesto per le imprese è la digitalizzazione dell’economia: Crescita del numero di persone interconnesse. Trasformazione non solo tecnologica ma deve riguardare l’intera sfera organizzativa: priorità per i vertici aziendali. Relazioni di filiera e fra azienda e dipendenti Tempestività nel rispondere ai cambiamenti o anticiparli è sempre più determinante. Flessibilità e dinamicità che difficilmente si sposano con i modelli di business tradizionali.
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L’indice DESI E’ l’indice della digitalizzazione della società e dell’economia della Commissione Europea Compreso tra 0 e 1 ,con 1 che indica altri livelli di digitalizzazione È composto da 5 dimensioni È la sintesi di 30 indici Il peso attribuito a ciascuna dimensione è proporzionale all’importanza attribuita alla stessa da parte della Commissione Europea ai fini della valutazione del livello di digitalizzazione: la connettività e il capitale umano hanno entrambi un peso pari al 25% , l’uso di internet ha un peso del 15%, l’integrazione della tecnologia digitale del 20% e infine i servizi pubblici digitali del 15% Prestazioni dell’Italia nelle cinque dimensioni DESI rispetto agli altri Paesi dell’UE
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
Connettività: Condizione necessaria per lo sviluppo di una società digitale è la capacità dei suoi membri di connettersi ad internet. Una semplice connessione ad internet non è più sufficiente. Infrastruttura necessaria dell’economia e della società digitale. DESI Connectivity Dimension calculated as the weighted average of the four sub-dimensions: 1a Fixed Broadband (33%), 1b Mobile Broadband (22%), 1c Speed (33%), 1d Affordability (11%).
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
Capitale umano Deve necessariamente accompagnare la connettività per usufruire completamente dei vantaggi apportati dalla rivoluzione 4.0. 2. La dimensione considera conoscenze di base (come l’acquista contenuti digitali) e conoscenze avanzate(come skills che permettono la creazione permettono alla forza lavoro di sviluppare nuovi beni e servizi digitali e di beneficiare della tecnologia per accrescere la produttività e la crescita. 3. le competenze digitali sono anch’esse una necessaria infrastruttura per una economia ed una società digitali.
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Previsioni sul mercato del lavoro
La digitalizzazione sta cambiando il mondo del lavoro, la demografia e la globalizzazione. Ha un potere di influenza nel futuro del lavoro per il prossimo decennio con il continuo aumentare della potenza dei computer. Disoccupazione tecnologica di massa. Innovazioni distruttive, e quindi sostanziale perdita di lavoro nel breve periodo, compensato nel lungo termine dalla creazione di più produttivi e gratificanti impieghi con sostanziali miglioramenti negli standard di vita. Però il rapido progresso nell’ambito dell’IA sta mostrando come si stia ampliando lo spettro di attività che possono essere svolte da macchine. Previsioni sulle percentuali di lavoro distrutto e modificato da parte della digital innovation nei settori a medio-alto rischio
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Numero di computer per ogni 100 studenti (Istituti superiori)
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
Uso di internet: I cittadini che hanno a disposizione di una connessione ad internet e delle capacità necessarie di beneficiare di essa possono fare una moltitudine di attività online. Queste possono essere la fruizione di contenuti online (musica, film, tv, etc.), le moderne attività di comunicazione (Skype, etc.), fino all’e-commerce. DESI Use of Internet Dimension calculated as the weighted average of the three sub-dimensions: Content (33%), Communication (33%), Transactions (33%)
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
Integrazione della tecnologia digitale: Dal lato delle imprese, la digitalizzazione è uno dei maggiori fattori della crescita economica. L’adozione della tecnologia digitale per aumentare l’efficienza, ridurre i costi o permettere un legame più stretto con i consumatori, collaboratori o altri stakeholders è un requisito obbligatorio per essere competitivi. Questo, insieme con l’abilità nell’utilizzo di internet come canale di vendita, può contribuire significativamente alla modernizzazione delle aziende e al loro successo. DESI Integration of Digital Technology Dimension calculated as the weighted average of the two sub-dimensions: 4a Business digitization (60%), 4b eCommerce (40%)
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
- Servizi pubblici digitali Riguarda l’interazione tra cittadini e imprese con il settore pubblico che può essere migliorata grazie all’utilizzo di tecnologie digitali. Tali guadagni di efficienza si materializzano sia dalla parte della Pubblica Amministrazione sia dal lato delle imprese. La PA può trarre vantaggi dalla tecnologia per rispondere meglio e sempre di più alle esigenze delle imprese e dei cittadini e allo stesso tempo realizzare significative riduzioni dei costi. Con servizi pubblici più accessibili e diretti, i cittadini e le imprese guadagnano in efficienza, sia in termini di migliore fruibilità che di riduzione del tempo impiegato.
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
Internet Security A fronte di un ampio accesso alla Rete da parte delle imprese, il 42,9% di esse dispone di una politica di sicurezza ICT formalmente definita; l’Italia si colloca al quarto posto tra i Paesi europei, circa 11 punti percentuali sopra la media europea del 32%. Nella definizione dei rischi, circa la metà di queste imprese ha considerato tutti quelli relativi a distruzione o corruzione dei dati, divulgazione di informazioni riservate e indisponibilità dei servizi informatici. Le grandi imprese a livello europee sono più sensibili verso tali rischi: il 79,4% delle imprese dispone di una policy di sicurezza ICT . Imprese con almeno 10 adetti che hanno adottato una politica di sicurezza e individui (16-74 anni) che hanno avuto negli ultimi 12 mesi un problema di sicurezza per Paese europeo (anno 2015).
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L’Italia è pronta al nuovo paradigma tecnologico?
Il livello di digitalizzazione in Italia L'Italia si posiziona al 25° posto fra i 28 Stati membri dell'UE secondo il DESI Fa parte del gruppo di paesi che stanno recuperando il ritardo: pur collocandosi ancora al di sotto della media UE, nell'ultimo anno ha compiuto progressi più rapidamente rispetto alla media. E’ inoltre da considerare: Le criticità dell’attuale condizione di digitalizzazione sono i punti su cui il Governo intende far leva tramite il piano industriale «Industria 4.0» che verrà introdotto attraverso la legge di Stabilità del 2017 Un così profondo gap rispetto agli altri paesi può essere motivato da un ritardo nell’adozione di un piano nazione di digitalizzazione a differenza della Germania (Industrie 4.0) e degli Stati Uniti (L’Advanced Manufacturing Partnership) Posizione dell’Italia secondo l’indice DESI
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Piano nazionale Industria 4.0
Direttrici chiave: Investimenti innovativi Proroga dell superammortamento fino al primo semestre 2018 ed introduzione delll’iperammortamento con un incremente dell’aliquota di ammortamento dal 140% al 50% Scopo: incentivare gli investimenti in beni materiali strumentali attraverso una maggiore percentuale del costo fiscalmente riconosciuto dei beni medesimi Soggetti: tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa indipendentemente dalla natura giuridica Oggetto: Legge 28 dicembre 2015 n. 208 Introduzione iperammortamento Gli imprenditori hanno la possibilità di beneficiare di un bonus ammortamento al 250% della spesa effettuata: le spese inerenti il settore dell’Industria 4.0, ovvero quelli altamente innovativi, saranno ammortizzabili negli anni per un importo pari al 250% del valore Totale ammontare incentivi fiscali: circa 8.4 miliardi (Sole 24 Ore) Aumento del credito d’imposta alla ricerca Oggetto: Legge di stabilità 2015 Soggetti: Tutte le imprese indipendentemente dalla forma giuridica 25% di credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo; 50% per spese relative al personale altamente qualificato Importo massimo € per ciascun beneficiario con spese di attività di ricerca e sviluppo di almeno 30000€ Domani: Limite massimo e credito d’imposta aumentati Totale ammontare incentivi fiscali: oltre 3 miliardi Agevolazioni a favore di investimenti in startup Si applica ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche Si applica ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società che effettuano un investimento agevolato Detrazione del 19% per un importo non superiore a € Con il Piano: detrazione fiscale dal 19% al 30%, aumento del tetto massimo da € a € per contribuente
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Competenze: Digital Innovation Hub e Competence Center I4.0
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Estensione banda larga
Obiettivo: 100% delle aziende coperte a 30 mbps e almeno il 50% delle aziende coperte a 100 Mbps entro il 2020 tramite investimenti pubblici e privati. Modalità: Si parte dalle aree a più alta concentrazione di imprese garantendo una velocità di almeno 100 Mbps Successivamente nelle aree residuali sarà garantita una copertura di almeno 30 Mbps attraverso un fondo pubblico perduto Infine per le cosiddette aree isolate (bassa concentrazione di imprese) si opterà per garantire una connessione satellitare.
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Conclusioni Il percorso che porterà le imprese italiane ad abbracciare, sia concettualmente che concretamente, il concetto di “smart manifacturing” sarà a nostro avviso molto lungo. Lo stesso piano progettato dal Governo, Industria 4.0, che è fortemente incentrato su agevolazioni fiscali, non può essere considerato come una definitiva rampa di lancio per le imprese italiane verso la modernizzazione che il nuovo paradigma tecnologico sta imponendo sempre più per garantire adeguati livelli di competitività. Le ragioni sono molteplici, e riguardano, oltre che problematiche collegate alla arretratezza culturale in termini di digitalizzazione e di nuovi strumenti “smart”, anche e soprattutto di tipo strutturale: Specializzazione settoriale e ridotta dimensione aziendale delle imprese italiane Maggiore ricorso al capitale di debito rispetto al capitale azionario Scarso sviluppo delle Venture Capital Diritto fallimentare troppo penalizzante Sistema giudiziario inefficiente Carenza di offerta di lavoro qualificato Rapporti deboli tra università Inefficienza degli incentivi pubblici Rigidità del mercato del lavoro Alto livello del debito pubblico italiano (che frena gli incentivi pubblici) Elevate tasse sulle imprese (imposte sui redditi, imposte sul lavoro e contributi obbligatori, etc.)
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Grazie per l’attenzione!
Relatori: - Iovino Fabiana - Piccini Niccolò - Santonicola Chiara - Stangoni Marco
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