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     IL RISCHIO BIOLOGICO E LA SICUREZZA DEGI OPERATORI

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Presentazione sul tema: "     IL RISCHIO BIOLOGICO E LA SICUREZZA DEGI OPERATORI"— Transcript della presentazione:

1    IL RISCHIO BIOLOGICO E LA SICUREZZA DEGI OPERATORI NELLE STRUTTURE SANITARIE UNO STUDIO SULLA QUALITA’ DELL’ARIA E L’EFFICACIA DEGLI IMPIANTI ESTRATTO Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

2 - prove di decadimento -
Le tecniche di misura: - prove di decadimento - Le prove sperimentali sono state realizzate seguendo la norma “UNI EN ISO 12569”: METODO DEL DECADIMENTO: Saturazione ambiente di prova con gas tracciante (N2O) Utilizzo di un ventilatore per distribuire uniformemente il gas immesso Interruzione erogazione gas e spegnimento ventilatore Attesa decadimento Termine prova: concentrazione valori trascurabili Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

3 - strumenti impiegati -
Le tecniche di misura - strumenti impiegati - Anemometro a filo caldo - DO Analizzatore di gas - B&K mod Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

4 - prove di decadimento -
Le misure realizzate: - prove di decadimento - Posizionamento sonda: Prove eseguite a due differenti velocità di rotazione del ventilatore di mandata: 1120 rpm (default) 1250 rpm Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

5 - prove di decadimento -
Le misure realizzate: - prove di decadimento - Equazione regressione: Numero di ricambi orari n: Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

6 - risultati ottenuti dalle prove di decadimento -
Le misure realizzate: - risultati ottenuti dalle prove di decadimento - Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

7 - prove svolte con anemometro a filo caldo -
Le misure realizzate: - prove svolte con anemometro a filo caldo - Le prove sperimentali sono state realizzate seguendo la norma “UNI ISO 10169”: impiego di un condotto atto a convogliare ed accelerare il flusso proveniente dall’ anemostato regola proposta dalla norma per il posizionamento della sonda all’ interno del condotto Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

8 - Confronto dei diversi andamenti ottenuti -
21,5 21 15,1 media 22,6 19,3 14,6 7 (1250 rpm , 42,5 Hz) 20,3 22,8 15,6 6 (1250 rpm , 42,5 Hz) 10,8 10,6 9,0 7,9 7,7 8,5 5 (1120 rpm , 38 Hz) 11,6 11,1 4 (1120 rpm , 38 Hz) 12 10,7 9,6 3 (1120 rpm , 38 Hz) 11,4 12,2 9,5 2 (1120 rpm , 38 Hz) 11,9 11,3 8,8 1 (1120 rpm , 38 Hz) griglia ritorno centro sala ricambi/h n DECADIMENTO ANEMOMETRO PROVA Si noti la differenza tra i valori ricavati tramite decadimento e quelli ottenuti con l’ anemometro Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

9 - Affinamento del metodo del decadimento per la determinazione dei ricambi/ora-
Confrontando quindi i due esponenziali ed esaminando l’ andamento dell’ errore percentuale si nota come esso tenda ad aumentare notevolmente quando la concentrazione di gas risulta molto bassa. Sulle basi di quanto appena detto si è deciso di rielaborare tutti i dati senza considerare i punti finali. Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA

10 - Affinamento del metodo del decadimento per la determinazione dei ricambi/ora-
16,3 21,5 15,1 21 media 15,9 22,6 14,5 19,3 14,6 7 (1250 rpm) 16,7 20,3 15,7 22,8 15,6 6 (1250 rpm) 9,1 10,8 10,6 9,0 8,3 7,9 8,2 7,7 8,5 5 (1120 rpm) 9,2 11,6 9,7 11,1 4 (1120 rpm) 12 8,8 10,7 9,6 3 (1120 rpm) 9,9 11,4 9,4 12,2 9,5 2 (1120 rpm) 11,9 11,3 1 (1120 rpm) senza ult. quarto griglia ritorno centro sala DECADIMENTO ANEMOMETRO PROVA ricambi/h n PROPOSTA DI MIGLIORAMENTO Eliminazione dell’ ultimo quarto di punti dalla curva di decadimento ottenuta con gas tracciante: in questo modo il calcolo del numero dei ricambi d’ aria orari diventa quasi coincidente con quello ricavato dalle prove condotte con l’ anemometro. Genova 18 febbraio 2005 Relatore Ing. Ilmo LANZA


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