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Le difficoltà nell’apprendimento della matematica
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La matematica….. …<<un linguaggio simbolico universale che rende gli individui in grado di operare, registrare e comunicare idee inerenti gli elementi e le loro relazioni di quantità>> (Lerner, 1981).
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Classificazione delle difficoltà di calcolo
l’acalculia fasica; l’acalculia visuo-spaziale; l’anaritmetica.
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Classificazione delle difficoltà di calcolo
Incapacità a riconoscere i simboli numerici; incapacità a ricordare le operazioni di base o a usare i simboli matematici; incapacità a ricordare le tabelline; incapacità nel considerare il valore posizionale delle cifre;
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4 tipi di difficoltà Difetti di logica (<<sintesi spaziale>>). Difetti di progettazione dell’azione. Perseverazione di procedure. Incapacità ad eseguire semplici operazioni.
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quantità ordine dimensione spazio distanza
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Le difficoltà di calcolo
Quali siano i processi psicologici di volta in volta coinvolti e tentare di identificare, considerando gli errori, a quale livello si colloca la disfunzione al fine di programmare idonei interventi riabilitativi. Descrizione della natura del compito al fine di precisare le specifiche difficoltà incontrate dal soggetto nell’attivare l’algoritmo spesso complesso, che porterebbe alla esecuzione corretta.
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Le difficoltà di calcolo Human Information Processing (HIP)
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Le difficoltà di calcolo
Codifica Memoria a lungo termine Stimolo Memoria sensoriale Memoria di lavoro Recupero attenzione percezione Risposta
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In presenza di un calcolo orale il soggetto può accedere direttamente alle informazioni archiviate in memoria a lungo termine e questo soprattutto quando la richiesta non è per lui eccessivamente complessa. 3+2=?
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32+25 (30+20)+(2+5) (32+20)+5
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Le difficoltà di calcolo
Difficoltà nel momento iniziale di accesso ai dati. Nella fase di composizione e scomposizione dei numeri. Nella ritenzione dei risultati intermedi.
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41-118 Organizzazione spaziale dei dati. Utilizzazione corretta dei simboli. Produzione di cifre. Confronto di grandezza. Il calcolo vero e proprio. (Resnick, 1982)
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Le difficoltà di calcolo
Per quanto concerne l’area percettiva, Wagner (1982) individua 4 categorie di errori che ricorrerebbero con una certa frequenza : A) errori di direzionalità; B) errori dovuti a scrittura speculare; C) errori di rotazione; D) errori misti.
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Perché i problemi sono difficili???
Caratteristiche del compito Processi di soluzione attivati per risolverlo
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Perché i problemi sono difficili???
<<Strategie inventate>> <<Grammatica per il conteggio>> (eseguire semplici operazioni, contare oggetti, confrontare grandezze)
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Perché i problemi sono difficili???
Conoscenze dichiarative Conoscenze procedurali Stile cognitivo
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Difficoltà matematiche e lettura
Muth (1984) sostiene che i deficit in aritmetica possono essere attribuiti ad una scarsa capacità di lettura.
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Chi sono i soggetti con difficoltà nell’apprendimento della matematica?
Attività: tendenza ad effettuare movimenti grossolani, vigorosi e veloci. Adattabilità: definita come capacità di adattamento a nuove situazioni sociali. Avvicinamento/accomodamento: tendenza ad avvicinarsi a ad allontanarsi da situazioni sociali.
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Chi sono i soggetti con difficoltà nell’apprendimento della matematica
Distrazione: tendenza ad interrompere l’attenzione a causa anche di stimoli scarsamente rilevanti. Intensità emotiva: tendenza ad esprimere in maniera forte i sentimenti, quelli negativi in particolar modo. Persistenza: durata dell’attenzione e tendenza a resistere ai lavori.
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Chi sono i soggetti con difficoltà nell’apprendimento della matematica?
Socialmente meno aperti dei coetanei labili dal punto di vista attentivo. Meno perseveranti in presenza di compiti difficoltosi. Intraprendono le attività scolastiche con meno prontezza.
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Quali sono le cause dell’insuccesso in matematica????
Cause neuropsicologiche Cause psicologiche Cause ambientali
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Strumenti e procedure per l’analisi delle difficoltà nell’apprendimento della matematica
Test standardizzati. Prove oggettive per l’accertamento dell’apprendimento matematico.
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Suggerimenti per il trattamento
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Il richiamo all’esperienza diretta della realtà
Occasioni di riflessioni e discussione costante. Processo di generalizzazione. Formazione di automatismi cognitivi.
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Intervento La gradualità del processo di insegnamento-apprendimento.
Ricorrere costantemente ai feedback. Aumentare l’atteggiamento favorevole verso l’apprendimento. Facilitare il mantenimento e la generalizzazione.
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