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DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE, DELLA COMUNICAZIONE E

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Presentazione sul tema: "DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE, DELLA COMUNICAZIONE E"— Transcript della presentazione:

1 DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE, DELLA COMUNICAZIONE E
1 DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE, DELLA COMUNICAZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2015/2016 secondo Quaglino, Cortese, Casagrande, Castellano a cura di Dott.ssa Sara Laguni Andreini

2 “i principi e le modalità di funzionamento del gruppo”
2 IL METODO “i principi e le modalità di funzionamento del gruppo” Norme operative comuni; Il metodo deve essere condiviso da tutti i membri del gruppo; Lo si definisce in forma sovraindividuale, contrattuale e negoziata. MODALITÀ DI INTERAZIONE relazioni MODALITÀ TECNICHE azioni

3 Le trappole possibili l'abitudine la fretta l'imposizione
l'urgenza del fare l'abitudine l'imposizione l'improvvisazione OGNI GRUPPO CREA IL PROPRIO METODO Che determina il clima e genera la cultura del gruppo

4 Chi fa che cosa? Come? Dove? Quando?
4 ANALISI DELLE RISORSE e DEI VINCOLI DISCUSSIONE DECISIONE PIANIFICAZIONE DELL’USO DEL TEMPO PROBLEM SOLVING i componenti, le loro qualità personali e professionali, i mezzi, il tempo Acclimatamento Perché siamo qui? Che cosa dobbiamo fare? Chi fa che cosa? Come? Dove? Quando? Agenda di lavoro per obiettivi e priorità

5 Perché, come succede? Chi è stato?
5 Chi è stato? Perché, come succede? Non cercare il colpevole, ma orientarsi alla ricerca del problema; Separare dati e informazioni dalle opinioni; Analisi, diagnosi, soluzione e verifica da tutti i punti di vista presenti secondo criteri sovraordinati; Negoziare una logica comune.

6 I fondamentali del gioco di squadra
Il METODO attiva la COMUNICAZIONE e stimola la COLLABORAZIONE

7 MODALITA' DI LAVORO RELAZIONALI
COMUNICARE Giro di tavolo (tutti e in tempi predeterminati, esercizio di divergenza); Sintesi (esercizio di convergenza); Interruzione; Scrittura (personale e di gruppo). COLLABORARE Libere associazioni (sinteticità, no giudizio, disponibilità, sistematizzazione); Scambio di informazioni (dall’individuo al gruppo, «memoria condivisa»); Punto della situazione (focus interno e esterno); Scelta tra alternative (definizione, eliminazione, valutazione, votazione, revisione). MODALITA' DI LAVORO RELAZIONALI

8 Alcune considerazioni dettate dall’esperienza..
8 Alcune considerazioni dettate dall’esperienza.. È necessaria la massima coerenza tra compito e metodo. Non esiste un metodo di lavoro ottimo per qualsiasi situazione e qualsiasi gruppo. Il metodo deve regolare il conflitto, preservandone la presenza ma stabilendo le modalità. Il presidio del metodo spetta principalmente al coordinatore. Il metodo può essere modificato in itinere.


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