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La destinazione degli utili e il ristorno
Convegno di studio LE SOCIETA’ COOPERATIVE La destinazione degli utili e il ristorno rag. Luigi Minafra – commercialista in Altamura Altamura 23 settembre 2016
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Quadro sinottico delle norme sulla destinazione degli utili
Art.2514 lett.a c.c. Il divieto di distribuire i dividendi in misura superiore all'interesse massimo dei buoni postali fruttiferi, aumentato di due punti e mezzo rispetto al capitale effettivamente versato Art.2521 comma 3 n.8 c.c. L’atto costitutivo deve contenere : 8) le regole per la ripartizione degli utili e i criteri per la ripartizione dei ristorni Art.2545-quater c.c. Qualunque sia l'ammontare del fondo di riserva legale, deve essere a questo destinato almeno il trenta per cento degli utili netti annuali Una quota degli utili netti annuali deve essere corrisposta ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, nella misura e con le modalità previste dalla legge L'assemblea determina, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 2545-quinquies, la destinazione degli utili non assegnati ai sensi del primo e secondo comma Art.2545 quinquies c.c. L'atto costitutivo indica le modalità e la percentuale massima di ripartizione dei dividendi tra i soci cooperatori Possono essere distribuiti dividendi, acquistate proprie quote o azioni ovvero assegnate ai soci le riserve divisibili se il rapporto tra il patrimonio netto e il complessivo indebitamento della società è superiore ad un quarto La condizione non si applica nei confronti dei possessori di strumenti finanziari Art.26 d.lgs CPS N.1577/47 Legge Basevi Il divieto di distribuzione dei dividendi in misura superiore alla remunerazione dei prestiti sociali il divieto di distribuzione delle riserve fra i soci durante la vita sociale la devoluzione, in caso di scioglimento della società, dell'intero patrimonio sociale - dedotto soltanto il capitale versato e i dividendi eventualmente maturati – ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo
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Tipologia di destinazione degli utili
La destinazione degli utili Tipologia di destinazione degli utili DESTINAZIONI OBBLIGATORIE almeno il 30% ad incremento del fondo di riserva legale (senza alcun limite) il 3% ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione una ulteriore quota ad altre riserve o fondi statutari nei modi e nei termini indicati nello statuto stesso DESTINAZIONI FACOLTATIVE O DISCREZIONALI dividendo ai soci, nei limiti previsti dal 1 comma, lett.a)dell’art cod.civ. ristorno, ai soci delle cooperative di lavoro, come previsto dall’art.3 comma 2, lett.b) della legge 142/2001 rivalutazione gratuita del capitale sociale, in capo ai soci, secondo il disposto dell’art.7 della legge n.59/92 a riserve e fondi mutualistici previsti quali facoltativi dalle clausole statutarie a fondi per fini mutualistici
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Distribuzione dell’utile a favore di particolari categorie di soci
La destinazione degli utili Distribuzione dell’utile a favore di particolari categorie di soci legge n.59/1992 Art.4 p.to 6 SOCI SOVVENTORI Lo statuto può stabilire particolari condizioni a favore dei soci sovventori per la ripartizione degli utili e la liquidazione delle quote e delle azioni Il tasso di remunerazione non può comunque essere maggiorato in misura superiore al 2% rispetto a quello stabilito per gli altri soci legge n.59/1992 Art.5 p.to 7 SOCI PORTATORI DI AZIONI COOP.VE Ai possessori delle azioni di partecipazione cooperativa spetta una remunerazione maggiorata del 2% rispetto a quella delle quote o delle azioni dei soci della cooperativa Art c.c. SOCI FINANZIATORI La distribuzione degli utili dei soci finanziatori va prevista e regolata nell’atto costitutivo 4
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Limiti alla destinazione degli utili nelle cooperative diverse
le riserve indivisibili provenienti dal periodo di permanenza dei requisiti di mutualità prevalente nonché quelle formatesi successivamente per volontà dell’assemblea o per effetto delle disposizioni fiscali, restano indivisibili la quota minima di riserva legale a incremento obbligatorio annuale è una riserva indivisibile l’atto costitutivo deve indicare le modalità e la percentuale massima di ripartizione dei dividendi tra i soci cooperatori è possibile distribuire dividendi, acquistare proprie quote o azioni ovvero assegnare ai soci le riserve divisibili solo se il rapporto tra il patrimonio netto e il complessivo indebitamento della società è superiore ad un quarto l'atto costitutivo può, autorizzare l'assemblea ad assegnare ai soci le riserve divisibili solo attraverso: l'emissione degli strumenti finanziari di cui all'articolo 2526 cc; l’aumento proporzionale delle quote sottoscritte e versate, o mediante l'emissione di nuove azioni, anche in deroga a quanto previsto dall'articolo 2525, nella misura massima complessiva del 20% per cento del valore originario
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La destinazione degli utili
Norme correlate alla distribuzione degli utili ai soci mutuate da SPA/SRL SPA art 2433 c.c. Distribuzione degli Utili ai Soci La deliberazione sulla distribuzione degli utili e' adottata dall'assemblea che approva il bilancio ovvero, qualora il bilancio sia approvato dal consiglio di sorveglianza, dall'assemblea convocata a norma dell'articolo 2364-bis secondo comma Non possono essere pagati dividendi sulle azioni, se non per utili realmente conseguiti e risultanti dal bilancio regolarmente approvato Se si verifica una perdita del capitale sociale, non può farsi luogo a ripartizione di utili fino a che il capitale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente I dividendi erogati in violazione delle disposizioni del presente articolo non sono ripetibili, se i soci li hanno riscossi in buona fede in base a bilancio regolarmente approvato, da cui risultano utili netti corrispondenti SRL art 2478 bis c.c. Bilancio e distribuzione degli Utili ai Soci
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Soggetti beneficiari degli utili delle cooperative
La destinazione degli utili Soggetti beneficiari degli utili delle cooperative I SOCI in caso di distribuzione dei dividendi o aumento di capitale sociale LA COOPERATIVA con l’accantonamento a riserve legale o a fondi e riserve facoltative o al fondo di riserva indivisibile I TERZI rappresentati dal Fondo mutualistico o altre assegnazione di quote di utili ai terzi previste da leggi speciali o stabilite nello statuto
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La destinazione degli utili ed il ristorno
I RISTORNI La disciplina art sexies c.c. L'atto costitutivo determina i criteri di ripartizione dei ristorni ai soci proporzionalmente alla quantità e qualità degli scambi mutualistici Le cooperative devono riportare separatamente nel bilancio i dati relativi all'attività svolta con i soci, distinguendo eventualmente le diverse gestioni mutualistiche L'assemblea può deliberare la ripartizione dei ristorni a ciascun socio anche mediante aumento proporzionale delle rispettive quote o con l'emissione di nuove azioni, in deroga a quanto previsto dall'articolo 2525, ovvero mediante l'emissione di strumenti finanziari
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La destinazione degli utili ed il ristorno
Criticità non esiste una nozione legislativa del ristorno Lacuna colmata da Dottrina e Giurisprudenza : tesi 1 è un maggiore costo o un minore ricavo tesi 2 è una parte dell’utile dell’esercizio tesi Amm.ne finanziaria sono valide entrambe le tesi
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La destinazione degli utili ed il ristorno
La definizione di ristorno (Cass.Civ. – Sent.n.9513/1999) – circ. AE n.53E/2002 I ristorni costituiscono uno degli strumenti tecnici per attribuire ai soci il vantaggio mutualistico (risparmio di spesa o maggiore remunerazione) derivante dai rapporti di scambio intrattenuti con la cooperativa Essi, in sostanza, si traducono in un rimborso ai soci di parte del prezzo pagato per i beni o servizi acquistati dalla cooperativa (cooperative di consumo), ovvero in integrazione della retribuzione corrisposta dalla cooperativa per le prestazioni del socio (cooperative di produzione e di lavoro)
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La destinazione degli utili ed il ristorno
Metodo di assegnazione del vantaggio mutualistico condizioni combinato disposto artt e 2545-sexies c.c. l’atto costitutivo deve indicare i criteri per la ripartizione dei ristorni ai soci, proporzionalmente alla quantità e alla qualità degli scambi mutualistici intrattenuti da ciascuno di essi con la cooperativa nel bilancio dell’esercizio della cooperativa siano riportati separatamente i dati relativi all’attività svolta con i soci, con eventuale distinzione tra le varie gestioni mutualistiche l’organo deputato alla deliberazione sull’eventuale assegnazione e sulla quantificazione dei ristorni distribuibili ai soci sia l’assemblea i ristorni sono attribuibili anche tramite aumento proporzionale delle quote o emissione di nuove azioni, o mediante emissione di strumenti finanziari
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Metodo di assegnazione del vantaggio mutualistico ai soci Operazioni preliminari Predisposizione di idonee procedure di misurazione che : consentano di separare l’attività svolta con i soci da quella svolta nei confronti dei terzi permettano nell’ambito dell’attività svolta con i soci di determinare, qualitativamente e quantitativamente, il valore degli scambi che ciascun socio effettua con la cooperativa stessa
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Massimo ristorno assegnabile ai soci (circ.agenzia entrate n.37/E del 2003) Il massimo ristorno assegnabile ai soci (ovvero l’avanzo di gestione generato dall’attività con i soci) deve essere prioritariamente determinato come il risultato della seguente formula : PERCENTUALE DI SCAMBIO MUTUTALISTICO x AVANZO DI GESTIONE DELL’ESERCIZIO
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Massimo ristorno assegnabile ai soci LA PERCENTUALE DI SCAMBIO MUTUALISTICO La percentuale di scambio mutualistico è determinato in base a diversi parametri a seconda del tipo di scambio mutualistico e coincide con il risultato dei parametri che documentano la prevalenza di cui agli artt e 2513 c.c. n.b. : a tale soluzione aderisce l’AE con circ.37/E 2003
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Massimo ristorno assegnabile ai soci AVANZO DI GESTIONE DELL’ESERCIZIO
La destinazione degli utili ed il ristorno Massimo ristorno assegnabile ai soci AVANZO DI GESTIONE DELL’ESERCIZIO L’ avanzo di gestione dell’esercizio si ottiene seguendo il procedimento prescritto nel modello di verbale di revisione previsto dal MAP. Partendo dal risultato dell’esercizio si avrà: UTILE(PERDITA) DELL’ESERCIZIO ( rigo 23 del conto economico) + VARIAZIONI IN AUMENTO: Eventuali ristorni imputati a conto economico VARIAZIONI IN DIMINUZIONE: Eventuale D del conto economico (solo se saldo positivo) Eventuale E del conto economico (solo se saldo positivo) = AVANZO DI GESTIONE DELL’ESERCIZIO
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Massimo ristorno assegnabile ai soci Esempio RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI (A.1) 10.000 DI CUI: NEI CONFRONTI DI SOCI 6.500 DI CUI: NEI CONFRONTI DI TERZI 3.500 ALTRI RICAVI E PROVENTI (A.5) 2.000 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 12.000 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 9.000 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (A-B) 3.000 PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C ) 700 RIVALUTAZIONI (D.18) 1.500 SVALUTAZIONI (D.19) 500 PROVENTI STRAORDINARI (E.20) 2.700 ONERI STRAORDINARI (E.21) 200 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE ( A - B + - C + - D + - E ) 7.200 IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO (22) 2.200 UTILE DELL'ESERCIZIO (23) 5.000 CALCOLO DA ESEMPIO PERCENTUALE DI SCAMBIO MUTUALISTICO RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI NEI CONFRONTI DEI SOCI X 100 TOTALI DEI RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI Ovvero / = 65% AVANZO DI GESTIONE DELL’ESERCIZIO UTILE DELL’ESERCIZIO - (D) RETTIF.VALORE ATTIVITA’ FINANZIARIE (1.000) - (E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (2.500) VALORE NETTO MASSIMO RISTORNO ASSEGNABILE AI SOCI 65% X = 975
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La destinazione degli utili ed il ristorno
Massimo ristorno assegnabile ai soci CASO PARTICOLARE LE COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO Per le cooperative di produzione e lavoro nella determinazione del massimo ristorno attribuibile ai soci si dovrà tenere conto di quanto previsto dall’art. 3, comma 2, lett. b) della legge 142/2001 In questo caso il ristorno massimo erogabile sarà l’importo minore tra : l’avanzo di gestione generato dall’attività con i soci il 30% dei trattamenti retributivi aggiuntivi riconosciuti ai soci lavoratori possono essere deliberati dall’assemblea ed erogati trattamenti economici ulteriori a titolo di ristorno nel limite del “ 30% dei trattamenti retributivi complessivi”
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Procedura di attribuzione del vantaggio mutualistico mediante ristorni
La destinazione degli utili ed il ristorno Procedura di attribuzione del vantaggio mutualistico mediante ristorni determinazione dei costi e/o ricavi afferenti ai rapporti con i soci, distintamente da quelli, della stessa natura, ma relativi ad attività svolte nei confronti dei terzi costruzione dei parametri di cui all’art.2513c.c. al fine di individuare la percentuale di prevalenza mutualistica determinazione dell’avanzo della gestione mutualistica, come risultato dell’applicazione della percentuale di cui al punto precedente all’avanzo di gestione complessivo (vedi verbale di revisione coop.), così come esposto nel bilancio dell’esercizio della società cooperativa definizione dell’ammontare massimo attribuibile di ristorni proposta dell’organo amministrativo in merito al quantum complessivo, nell’ambito del limite di cui la punto precedente deliberazione assembleare sulla distribuzione dei ristorni, secondo i criteri di proporzionalità quantitativa e qualitativa indicati nello statuto costruzione di parametri idonei a calcolare percentualmente l’apporto mutualistico di ciascun socio rispetto al totale degli apporti dei soci determinazione dell’ammontare dei ristorni da distribuire a ciascun socio, come risultato dell’applicazione della percentuale di cui al punto precedente al quorum complessivo deliberato dall’assemblea
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La destinazione degli utili ed il ristorno
La contabilizzazione del ristorno In merito alla contabilizzazione dei ristorni si contrappongono due tesi Tesi 1 Ristorno come quota di utile I ristorni rappresentano il vantaggio mutualistico differito dopo la chiusura dell’esercizio contabile, si possono riconoscere “proporzionalmente alla qualità e la quantità degli scambi mutualistici” solo in presenza di un utile di esercizio “parziale” relativo all’attività svolta dai soci. Essendo tale avanzo, accertato solo dopo la chiusura dell’esercizio contabile, esso è un “di cui” dell’utile complessivo, ed è per questo che viene detto “utile della gestione mutualistica” Tesi 2 Ristorno come componente economico (CNDC – “Raccomandazione in tema di ristorni per le società cooperative”versione finale 2006 ) I ristorni costituiscono dei componenti economici dell’esercizio e non una distribuzione dell’utile
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La destinazione degli utili ed il ristorno
Gli effetti di distorsione dei ristorni sulla mutualità come conseguenza della decisione dell’assemblea dei soci ESEMPIO: AUMENTO DEI COSTI X COOP.VA LAVORO costi del personale complessivi costo dei soci 49 costo dei lavoratori terzi massimo ristorno distribuibile 5 Ipotesi 1 : l’assemblea dei soci decide: di non distribuire il ristorno e destina l’utile residuo alla riserva indivisibile Ipotesi 2 : l’assemblea dei soci decide: di distribuire il ristorno come ripartizione dell’avanzo di gestione rilevando il solo debito verso i soci Ipotesi 3 : l’assemblea dei soci decide: di distribuire il ristorno imputandolo come maggiore costo del lavoro dei soci : costi del pers.compless costo dei soci (49+5) costo dei lav. terzi la coop.va non è a mutualità prevalente (i valori contabili non cambiano) (49/100)X100 < 50%) la coop.va è a mutualità prevalente (54/105) X100 >50%
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La destinazione degli utili ed il ristorno
Neutralità fiscale della contabilizzazione dei ristorni Ipotesi n. 1 - Ristorno classificato come costo di esercizio(Agenzia Entrate cir. 53E/2002) Descrizione Calcolo Importo Utile al lordo del ristorno 100 Ristorno imputato a costo (60% utile lordo di 100) 60 Utile al netto del ristorno 40 Riserva obbligatoria (20% di 40) 8 Contributo al f.do mutualistico (3% di 40) 1,2 Base per la tassazione (40-8-1,2) 30,8 Ipotesi n. 2 - Ristorno classificato come quota dell'utile di esercizio (Agenzia Entrate cir.53E/2002) Descrizione Calcolo Importo Utile al lordo del ristorno 100 Riserva obbligatoria (20% di 100) 20 Contributo al f.do mutualistico (3% di 100) 3 Ristorno quota utile disponibile (60% di 77) 46,2 Base per la tassazione ( ,2) 30,8 Tabella di confronto delle 2 ipotesi previste dall’amministrazione finanziaria Descrizione Ipotesi 1 Ipotesi 2 differenze Componente conto economico Quota utili esercizio Soci 60,0 46,2 -13,80 Riserva obbligatoria 8,0 20,0 +12,0 Fondo mutualistico 1,2 3,0 +1,8 Totale 69,2
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grazie a tutti
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