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Parte VI Settore delle istituzioni finanziarie

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Presentazione sul tema: "Parte VI Settore delle istituzioni finanziarie"— Transcript della presentazione:

1 Parte VI Settore delle istituzioni finanziarie
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

2 Attività bancaria e gestione delle istituzioni finanziarie
16 Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

3 Anteprima Le banche svolgono un ruolo fondamentale nel trasferire le risorse finanziarie dalle unità in surplus alle unità in deficit, che le impiegano in modo produttivo. Le banche concedono finanziamenti a imprese e famiglie sotto forma di prestiti (consentendo a queste ultime, per esempio, di accendere mutui per l’acquisto di case). Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

4 Anteprima (cont.) In questo capitolo esamineremo come l’attività bancaria viene condotta al fine di ottenere il massimo dei profitti. Ci concentreremo sul settore delle banche commerciali, illustrando il modo in cui esse concedono prestiti, gestiscono il proprio bilancio e producono reddito. Gli argomenti trattati includono: Bilancio della banca Fondamenti dell’attività bancaria Principi generali di gestione bancaria Attività fuori bilancio Come misurare le performance della banca Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

5 Bilancio della banca In Italia, in base alle normative specifiche, il bilancio delle banche è composto dai seguenti documenti: stato patrimoniale conto economico prospetto della redditività prospetto delle variazioni del patrimonio netto rendiconto finanziario nota integrativa Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

6 Bilancio della banca (cont.)
Lo stato patrimoniale rappresenta l’insieme delle attività e delle passività di una banca. In qualsiasi bilancio vale la relazione seguente: totale attività = totale passività + capitale proprio Le passività rappresentano le fonti di fondi dalle quali provengono le risorse da impiegare nell’esercizio dell’attività bancaria, mentre le attività costituiscono gli usi di fondi e cioè la destinazione delle risorse disponibili. Nel conto economico sono invece registrati i costi e i ricavi della gestione. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

7 Bilancio della banca (cont.)
Nelle prossime due slide proponiamo i dati relativi alle principali voci di bilancio rispettivamente delle banche italiane e di quelle statunitensi. Ciò consente di farsi una prima idea sulle differenze più rilevanti, soprattutto per quanto riguarda le composizioni dell’attivo e del passivo. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

8 Bilancio della banca (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

9 Bilancio della banca (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

10 Passivo di bilancio La voce del passivo indicata come raccolta da clientela si riferisce ai depositi in conto corrente e ai depositi a risparmio. I conti correnti sono strumenti di raccolta caratterizzati da funzione monetaria e rappresentano una quota significativa delle passività di una banca (circa un terzo, in Italia). Diverso è il caso degli Stati Uniti, dove, anche se un tempo erano la principale fonte di provvista bancaria, oggi rappresentano soltanto il 4%. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

11 Passivo di bilancio (cont.)
L’altra componente importante della raccolta da clientela è costituita dai depositi a scadenza prestabilita. In Italia questi depositi si sono progressivamente ridotti nel corso del tempo e oggi costituiscono il 40% dei depositi totali delle banche. Nel mercato statunitense, invece, i depositi a scadenza (per esempio, CD negoziabili) sono la fonte primaria di provvista bancaria, rappresentando al 2010 circa il 74% delle passività delle banche commerciali. In Italia, uno strumento di provvista fondamentale per le banche è poi rappresentato dalle emissioni obbligazionarie. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

12 Passivo di bilancio (cont.)
Le banche ottengono fondi anche tramite prestiti da altre banche e istituzioni finanziarie e dalla banca centrale. Nel caso della BCE, operazioni di mercato aperto e di rifinanziamento marginale sono gli strumenti attraverso cui avviene l’immissione di liquidità a favore delle banche. Un’altra modalità più specifica è quella dei discount loan, operazioni erogate al netto degli interessi. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

13 Passivo di bilancio (cont.)
Le banche possono usufruire inoltre di prestiti overnight negoziati nel mercato interbancario, in pratica un mercato dove esse si scambiano fondi a breve e brevissimo termine. Infine, un’ulteriore fonte di prestiti è costituita dalle operazioni di pronti contro termine (vendita con patto di riacquisto) condotte nei confronti di altre banche o della banca centrale. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

14 Passivo di bilancio (cont.)
Il capitale proprio rappresenta l’ultima categoria di passività e, in considerazione del vincolo di bilancio, è equivalente alla differenza fra il totale delle attività e il totale delle passività. In questa voce rientrano, oltre al capitale sociale, anche gli accantonamenti di utili e le riserve. Il capitale proprio è la grandezza di riferimento di molte norme di vigilanza prudenziale, oltre che una sorta di “cuscinetto di sicurezza” a fronte di un’eventuale perdita di valore delle attività che potrebbe portare la banca in condizione di insolvenza. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

15 Attivo di bilancio Le riserve di liquidità sono costituite sia dai saldi disponibili che le banche detengono presso la banca centrale, sia dal denaro in cassa. Nell’ambito delle riserve detenute presso la banca centrale, una quota è costituita dal coefficiente di riserva obbligatorio, cioè una percentuale dei depositi bancari che per vincolo la banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili. Ma le banche accantonano anche riserve liquide in eccesso (rispetto ai vincoli), dette anche riserve libere, attività cioè che possono essere immediatamente utilizzate per fare fronte agli impegni di pagamento. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

16 Attivo di bilancio (cont.)
Il possesso di titoli da parte di una banca costituisce un’importante attività fruttifera di interessi: negli Stati Uniti, la quota in titoli rispetto al totale attività è pari al 17%, in Italia all’11%. I titoli possono essere classificati in tre categorie: di Stato, di autorità locali e municipali, altri. I titoli di Stato a breve termine, per la loro elevata liquidità, assumono il ruolo di riserve secondarie, utilizzate ai fini della gestione dell’equilibrio finanziario della banca. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

17 Attivo di bilancio (cont.)
Le banche generano reddito soprattutto grazie alla concessione di prestiti, i quali hanno liquidità variabile a seconda della loro finalità. Le categorie più rilevanti per le banche sono costituite dai prestiti verso le imprese e da quelli immobiliari. Le banche commerciali erogano anche il credito al consumo e prestiti interbancari. In Italia, alla fine del 2010, i prestiti delle banche ammontavano a miliardi di euro. La voce più rilevante è rappresentata dai prestiti verso le società non finanziarie, che corrispondono al 45% del totale dell’attivo. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

18 Fondamenti dell’attività bancaria
Le banche ottengono i propri profitti dalla vendita di passività caratterizzate da combinazioni differenti di liquidità, rischio, dimensioni e rendimento e impiegano il ricavato nell’acquisto di attività con caratteristiche differenti. Questo processo viene spesso chiamato trasformazione delle attività finanziarie in termini di tasso, rischio e scadenza. Detto altrimenti, “la banca si indebita a breve e presta a lungo”, poiché concede prestiti a medio-lungo termine che finanzia con l’assunzione di depositi a breve scadenza. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

19 Fondamenti dell’attività bancaria (cont.)
Analisi del T-account: versamento di 100 euro in contanti presso Banca Nuova Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

20 Fondamenti dell’attività bancaria (cont.)
Versamento presso Banca Nuova di 100 euro con assegno tratto su un conto detenuto presso Banca del Molino: Conclusione: quando una banca riceve un versamento ottiene un uguale ammontare di riserve, mentre quando registra un prelevamento perde un uguale ammontare di riserve. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

21 Fondamenti dell’attività bancaria (cont.)
Questa analisi semplificata si complica quando prendiamo in considerazione i vincoli di regolamentazione. Per esempio, se Banca Nuova, che ha appena ricevuto il versamento di 100 euro, dovesse trattenere il 10% di tale somma sotto forma di riserve obbligatorie, il suo T-account sarebbe: Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

22 Fondamenti dell’attività bancaria (cont.)
Si ipotizzi che la banca decida di non tenere riserve in cassa, impiegando dunque i 90 euro per concedere prestiti; in questo caso il T-account si movimenterebbe così: Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

23 Principi generali di gestione bancaria
Vediamo come un istituto di credito può gestire le proprie attività e passività con l’obiettivo di massimizzare il profitto. I quattro mandati principali di chi amministra una banca sono: gestione della liquidità gestione delle attività gestione delle passività gestione del capitale proprio (o gestione dell’adeguatezza del capitale) Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

24 Principi generali di gestione bancaria (cont.)
Qui ci concentreremo su questi quattro aspetti, ma nel Capitolo 22 andremo oltre tali principi generali e analizzeremo in dettaglio il modo in cui i responsabili delle istituzioni finanziarie gestiscono il rischio di credito e il rischio di tasso di interesse. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

25 Gestione della liquidità
Immaginiamo che lo stato patrimoniale iniziale di Banca Nuova sia il seguente: Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

26 Gestione della liquidità (cont.)
Se le riserve obbligatorie ammontano al 10% e Banca Nuova registra un deflusso nei depositi pari a 10 milioni, lo stato patrimoniale diventerà: In sintesi, quando una banca possiede un livello elevato di riserve, in caso di deflusso non deve necessariamente intervenire su altri elementi del proprio stato patrimoniale. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

27 Gestione della liquidità (cont.)
Ipotizziamo invece che la banca non abbia riserve di liquidità sufficienti, ovvero che, in luogo dei 10 milioni iniziali di riserve di liquidità, Banca Nuova abbia concesso prestiti per altri 10 milioni: In caso di deflusso di liquidità pari a 10 milioni di euro, lo stato patrimoniale si modificherebbe così: Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

28 Gestione della liquidità (cont.)
Dopo l’operazione di storno pari a 10 milioni dai depositi e conseguentemente dalle riserve, la banca si trova a dover affrontare questo problema: ha obblighi di riserve pari al 10% di 90 milioni, ossia 9 milioni, ma non possiede più riserve! Per ovviare a questa situazione sono possibili quattro opzioni. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

29 Gestione della liquidità (cont.)
Prestiti da altre banche o società: Vendita di titoli: Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

30 Gestione della liquidità (cont.)
Prestiti dalla banca centrale: Revoca o cessione di prestiti in essere: Conclusione: le riserve rappresentano una garanzia contro i costi associati ai deflussi dei depositi. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

31 Gestione delle attività
Per massimizzare i profitti, una banca deve cercare i rendimenti migliori su prestiti e titoli, ridurre il rischio e nello stesso tempo provvedere ad accantonamenti adeguati dal punto di vista della liquidità. Questi tre obiettivi sono perseguibili: trovando prenditori di fondi con basso rischio di insolvenza e disposti a pagare tassi di interesse elevati acquistando titoli con alti rendimenti e rischi ridotti diversificando il proprio portafoglio prestiti/titoli gestendo la liquidità dei propri titoli Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

32 Gestione delle passività
Con l’espressione “gestione delle passività” si fa riferimento alla politica di composizione del passivo. A partire dagli anni sessanta, le grandi banche americane iniziarono ad adottare tecniche di liability management grazie a cui le passività potevano fornire riserve e liquidità: espansione dei mercati dei prestiti overnight sviluppo dei CD negoziabili Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

33 Gestione del capitale proprio
Il capitale proprio contribuisce alla solvibilità di una banca. Per esempio, consideriamo queste due banche: Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

34 Gestione del capitale proprio (cont.)
Che cosa succede se queste due banche hanno concesso prestiti o investito in titoli che alla fine generano perdite? Ipotizziamo che entrambe le banche perdano 5 milioni di euro per i prestiti erogati: Conclusione: una banca mantiene capitale proprio per ridurre la probabilità di diventare insolvente. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

35 Gestione del capitale proprio (cont.)
Perché allora le banche non detengono quantità maggiori di capitale proprio? Quanto maggiore è il capitale sociale, tanto più basso è il rendimento per gli azionisti della banca. ROA = utile netto/totale attivo ROE = utile netto/capitale proprio EM = totale attivo/capitale proprio ROE = ROA × EM capitale ↑, EM ↓, ROE ↓ Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

36 Gestione del capitale proprio (cont.)
Esiste un trade-off fra stabilità (elevato capitale) e rendimento per gli azionisti (ROE). Le banche dispongono di un capitale proprio anche perché, in una certa misura, il suo possesso è reso obbligatorio dalle autorità di controllo (requisiti minimi di capitale, che approfondiremo nel Capitolo 17). Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

37 Applicazione pratica: strategie per la gestione del capitale proprio
Che cosa dovrebbe fare il direttore generale di una banca se si rendesse conto che il capitale proprio è eccessivo? Le alternative sono tre: ridurre il capitale mediante il riacquisto delle azioni in circolazione diminuirlo tramite il pagamento di maggiori dividendi agli azionisti, abbassando così la quantità di utili non distribuiti mantenere costante il capitale proprio, incrementando però le attività della banca grazie all’acquisizione di nuovi fondi (per esempio mediante l’emissione di obbligazioni) da destinare all’investimento in prestiti o all’acquisto di titoli Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

38 Applicazione pratica: strategie per la gestione del capitale proprio (cont.)
E se, al contrario, il capitale proprio fosse insufficiente? Anche in questo caso le alternative sono tre: aumentare il capitale proprio tramite l’emissione di azioni ordinarie incrementarlo riducendo il dividendo agli azionisti, e ampliando così la quantità di utili non distribuiti che può essere sommata al capitale netto mantenere costante il capitale proprio mediante la riduzione delle attività della banca, ottenibile revocando alcuni prestiti o vendendo titoli e utilizzando il ricavato per diminuire le passività Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

39 Caso: come il capital crunch ha provocato un credit crunch nel 2008
Il rallentamento della crescita del credito innescò, sulla scia della crisi iniziata nel 2007, un credit crunch, che rese estremamente arduo procurarsi dei fondi. Che cosa provocò il credit crunch? Il boom-and-bust del mercato immobiliare generò ingenti perdite per le banche, comprese quelle sui SIV che avevano sponsorizzato. Tali perdite ridussero il capitale proprio delle banche. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

40 Caso: come il capital crunch ha provocato un credit crunch nel 2008 (cont.)
Per fronteggiare i loro deficit, le banche avevano a disposizione solo due strade: sottoscrivere nuove quote di capitale proprio limitare l’incremento delle attività intervenendo sulla dimensione del portafoglio prestiti Riuscite a indovinare quale strada scelsero le banche? Perché gli istituti di credito sono riluttanti a procedere ad aumenti di capitale durante una fase di crescente debolezza dell’economia? Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

41 Attività fuori bilancio
Le attività fuori bilancio includono: cessione di prestiti (loan sale o secondary loan participation) ricavi da commissioni derivanti da negoziazione in cambi gestione di operazioni ipotecarie offerta di linee di credito attività di trading e tecniche di gestione del rischio Tutte queste attività comportano un certo grado di rischio e conflitti potenziali. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

42 I rouge trader Per evidenziare i problemi che alcune di queste attività fuori bilancio generano, accenniamo a due drammatici casi (fra gli altri) che hanno prodotto effetti devastanti. Barings Bank: Nick Leeson iniziò un’attività speculativa sul Nikkei. Le perdite di Leeson (1,3 miliardi di dollari in totale!) assorbirono l’intero capitale di Barings Bank e ne provocarono il fallimento. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

43 I rouge trader (cont.) Daiwa Bank: Toshihide Iguchi, collezionò gradualmente perdite per 1,1 miliardi di dollari svolgendo attività di trading. Quando Iguchi rivelò le perdite ai suoi superiori, questi decisero di non renderle pubbliche agli organi di controllo della banca. Come risultato, a Daiwa Bank fu comminata una multa di 340 milioni di dollari e non le fu più permesso di operare negli Stati Uniti. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

44 Come misurare le performance di una banca
Per conoscere lo “stato di salute” di una banca dobbiamo iniziare dall’analisi del suo conto economico, comprendente: reddito operativo costi operativi risultato netto operativo Questo modo di esaminare il conto economico (tipico della realtà statunitense) differisce sotto diversi aspetti dall’approccio italiano e, più in generale, da quello europeo, ma è comunque utile conoscerlo. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

45 Conto economico bancario
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

46 Conto economico bancario (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

47 Conto economico bancario (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

48 Tendenze recenti nell’andamento degli indici bancari nel mercato statunitense
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

49 Tendenze recenti nell’andamento degli indici bancari nel mercato statunitense (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

50 Riassunto Bilancio della banca: abbiamo passato in rassegna le principali voci che compongono lo stato patrimoniale di una banca (attività, passività, capitale proprio). Fondamenti dell’attività bancaria: abbiamo esaminato, attraverso semplici esempi, il modo in cui le banche traggono la propria redditività dal processo di trasformazione delle attività in termini di scadenza, rischio e tasso. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

51 Riassunto (cont.) Principi generali di gestione bancaria: abbiamo discusso il modo in cui le banche gestiscono la liquidità, le attività, le passività e il capitale proprio. Attività fuori bilancio: abbiamo brevemente descritto alcune delle (rischiose) attività che intraprendono le banche e che non compaiono nei loro stati patrimoniali o conti economici. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

52 Riassunto (cont.) Come misurare le performance di una banca: abbiamo analizzato il conto economico di un’istituzione bancaria e i principali indici comunemente usati per misurare e confrontare le performance delle banche. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

53 Thank you


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