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Percorsi di autonomia con il metodo Feuerstein

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Presentazione sul tema: "Percorsi di autonomia con il metodo Feuerstein"— Transcript della presentazione:

1 Percorsi di autonomia con il metodo Feuerstein
Floriana Castoro Applicatrice valutatrice formatrice del metodo Feuerstein

2 Reuven Feuerstein

3 Educazione La sola persona che è stata educata è la persona che ha imparato come si impara; la persona che ha imparato come adattarsi e cambiare; la persona che si è resa conto che nessuna conoscenza è sicura, che solo il processo di cercare la conoscenza dà una base di sicurezza Carl Rogers, Freedom to learn

4 Che cos’è l’intelligenza?
La componente essenziale di una teoria dell’intelligenza è che il suo soggetto sia ben definito: che cos’è l’intelligenza? In che misura è innata?

5 Il principio della modificabilità
‘ …. l’intelligenza non è un fattore predeterminato e stabile ma un elemento passibile di evoluzione’ Reuven Feuerstein L’intelligenza può essere modificata

6 L’intelligenza come processo di adattamento
L’intelligenza si evolve per adattarsi all’ambiente e rispondere alle sue richieste. L’intelligenza comprende tale capacità di adattamento dell’individuo e il processo ( dinamiche e meccanismi) messi in atto.

7 Cosa accade durante il processo di cambiamento
‘La corteccia cerebrale perfeziona selettivamente le proprie capacità di elaborazione per adattarsi al compito da svolgere…non si limita ad imparare ma impara come imparare’ ( Merzenich, Doidge)

8 La filosofia e i presupposti teorici
Modificabilità cognitiva strutturale Mediazione Ambiente modificante

9 Cos’è la modificabilità ?
La mente ha una propensione ad integrare l’apprendimento derivante da nuove esperienze in schemi plastici precedentemente formati; gli schemi si adattano alla nuova situazione di apprendimento e si modificano.

10 Come si origina? Qual è l’origine della plasticità e della flessibilità della mente? Come si spiega che la modificabilità non è uguale in tutti gli individui e in tutte le aree?

11 Modello dell’esperienza dell’apprendimento mediato

12 Il mediatore Il mediatore si interpone fra gli stimoli e l’individuo, con lo scopo di fornirgli dei paradigmi cognitivi e modelli di comportamento che lo renderanno capace poi di affrontare gli stimoli ambientali e di organizzarli senza restarne sopraffatto.

13 Come agisce la mediazione?
Il mediatore seleziona, organizza, suddivide gli stimoli , ne cambia l’ampiezza, la frequenza e la rilevanza ,li converte in potenti determinanti del comportamento al posto di stimoli casuali la cui manifestazione, registrazione ed efficacia sono di natura puramente probabilistica.

14 ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO MEDIATO
L’interazione fra l’individuo che apprende e il mediatore si chiama esperienza di apprendimento mediato ( EAM) che produce la plasticità e la flessibilità nell’ adattamento che chiamiamo intelligenza.

15 Modificabilità cognitiva
nessuno raggiunge la piena realizzazione delle proprie potenzialità intellettive ma può continuare a svilupparle tutta la vita. Le potenzialità si realizzano alla presenza di alcune condizioni Non ci sono limiti definitivi di età e, in generale, di condizione

16 Caratteristiche della MCS
una forte relazione fra le parti e il tutto una maggiore disponibilità dell’individuo a essere coinvolto nei processi di cambiamento tendenza del cambiamento ad auto-regolarsi e auto-perpetuarsi, cioè a conservarsi nel tempo e ad estendersi ad altri campi

17 Gli effetti della mediazione-
L’effetto peculiare dell’EAM è la creazione di una propensione, un’inclinazione a beneficiare dell’esposizione diretta degli stimoli. Determina una crescente espansione degli schemi da una natura senso-motoria o percettiva a un livello astratto di operazioni mentali.

18 Effetti della mediazione
Essa spiega anche lo sviluppo dei processi mentali superiori che non possono essere spiegati dalla mera esposizione agli stimoli e dalla semplice interazione con essi.

19 Eziologia dello sviluppo cognitivo
Due eziologie distinte spiegano lo sviluppo cognitivo : un fattore distale (endogeno- genetico o organico- o esogeno,ambientale ed educativo), e un fattore prossimale ( l’EAM), che determina lo sviluppo cognitivo e gioca un ruolo di primaria importanza nel determinare l’orientamento evolutivo

20 I criteri della mediazione
Tre criteri fondamentali appartengono a tutte le culture e le situazioni ; senza di essi non può esserci apprendimento: Intenzionalità e reciprocità Trascendenza Mediazione del significato

21 Altri criteri di mediazione
Altri criteri di mediazione riguardano : La strutturazione del contesto Ricostruzione della fiducia in sé Controllo del comportamento

22 La carta cognitiva La carta cognitiva serve a descrivere l’atto mentale associato alla risoluzione di compiti specifici. L’analisi del compito attraverso la carta cognitiva permette di fare un’analisi delle possibili carenze e orienta il mediatore verso gli elementi specifici da acquisire.

23 I parametri della carta cognitiva
L’universo dei contenuti Il linguaggio di presentazione La fase dell’atto mentale Il tipo di operazione Il livello di astrazione Il livello di complessità Il grado di efficienza

24 Le 3 tre fasi dell’atto mentale
Le tre fasi dell’atto mentale sono: 1. INPUT: raccolta dati 2. ELABORAZIONE: rielaborazione delle informazioni 3. OUTPUT: produzione delle risposte

25 Operazioni richieste dall’atto mentale
…….. confronto analisi/sintesi seriazione pensiero analogico pensiero divergente categorizzazione/classificazione deduzione induzione codificazione/decodificazione Sillogismo…………………..

26 I sotto- obiettivi del metodo
Correggere le funzioni cognitive carenti insegnare i concetti di base Suscitare una motivazione intrinseca di consolidamento delle funzioni cognitive suscitare una motivazione intrinseca all’esercizio Produrre l’esperienza di “insight”

27 I sotto- obiettivi del metodo
Facilitare la costruzione di un’immagine di sé come di una persona capace di creare informazioni, cambiando il ruolo del soggetto da passivo ricettore e riproduttore di dati a produttore consapevole delle proprie capacità di creazione e di estrapolazione di informazioni.

28 Materiali LPAD standard e basic PAS 1, 2, 3 Pas basic 1, 2

29 Strumenti : LPAD LPAD ( learning propensity assessment device) :test ( organizzazione visuo- motoria e percettiva, memoria, operazioni mentali) per la valutazione dinamica

30 Strumenti : PAS PAS standard ( Programma di Arricchimento Strumentale) : 14 strumenti ( 500 schede) per l’insegnamento delle funzioni cognitive e delle operazioni mentali PAS basic: strumenti d’avvio all’insegnamento delle funzioni cognitive e di educazione emozionale

31 Andamento degli apprendimenti

32 Il primo strumento : OP

33

34 Progetto prisma 1 -azione 1
Formazione di 24 educatori Tirocinio 30 h per 22 ragazzi Applicazione per 60 h per 10 ragazzi Corso per i genitori

35 Criteri e modalità di scelta degli utenti
Età compresa fra 11 e 18 anni per il tirocinio, fra i 9 e i 13 per l’applicazione Disturbi misti delle capacità d’apprendimento e della sfera emozionale Disturbo dell’attenzione e iperattività Disturbi specifici dell’apprendimento

36 Tempi dell’applicazione
Da settembre ad aprile 2016 Frequenza : varia, ma generalmente 2 volte alla settimana Durata delle sedute d’applicazione: da 1 ora a 1 e 1/2

37 Valutazione dei risultati
Criterio : accrescimento della modificabilità Modalità: Valutazione tramite test pre e post Osservazione degli educatori

38 L’osservazione Criterio: diminuzione della mediazione (cioè accresciuta modificabilità) nelle aree corrispondenti ai sotto-obiettivi del metodo

39 I sotto-obiettivi del metodo come aree di osservazione
Correggere le funzioni cognitive carenti  Suscitare una motivazione intrinseca al consolidamento delle funzioni Produrre l’esperienza di “insight” attraverso la riflessione   Facilitare la costruzione di un’immagine di sé come di una persona capace di creare informazioni 

40 Aree di osservazione concreta
Attenzione e concentrazione Interesse curiosità coinvolgimento Metodo nell’affrontare un compito Controllo del comportamento Miglioramento delle funzioni cognitive carenti Capacità di argomentare in modo logico Autostima e sicurezza di sé Capacità di trasferire in altri contesti quanto appreso

41 Scala di valutazione Pochi 2 sufficienti 3 buoni 4 Molto buoni 5
Pochissimi progressi, quasi nulla 1 Pochi 2 sufficienti 3 buoni 4 Molto buoni 5

42 Indicatori di progressi
Che corrispondono a: Molte mediazioni, come all’inizio del percorso 1 Molte mediazioni ma meno che all’inizio 2 Abbastanza mediazioni, con qualche (poche) performance migliori 3 Alcune mediazioni di supporto 4 Non sono quasi necessarie mediazioni e l’esecuzione del compito è autonoma 5

43 Attenzione e concentrazione Miglioramento cognitivo
Tabulazione della raccolta dati anonimo Risultati Attenzione e concentrazione Interesse e coinvolgimento Metodo Controllo del comportamento Miglioramento cognitivo Argomentare Autostima e sicurezza Capacità Di trasferire 4 3 2 5 1

44 Risultati per aree 4 5 3 4 5 4 4 5 5 2 Attenzione e concentrazione
Interesse curiosità Metodo Controllo

45 Risultati per aree Miglioramento FC 4 4 4 4 4 4 4 4 3 2
Logica nell’argomentare Autostima Trasferimento

46 Obbiettivo raggiunto non previsto
Individuazione delle criticità: Tempi e regolarità dell’applicazione Individuazione del destinatario adatto

47 Incontri con i genitori
Obbiettivo: la creazione di un ambiente modificante Ciclo di 7 incontri a scadenza settimanale Contenuti: le mediazioni del metodo applicate alle difficoltà incontrate nel ruolo genitoriale

48 Obbiettivi raggiunti “mi ha aiutato : a dargli fiducia …
“mi sento più forte nel prendere le distanze da situazioni negative” “mi ha aiutato : a dargli fiducia … a dar valore ai piccoli miglioramenti … ad essere più consapevole delle mie risorse … a osservare di più mio figlio , a capirlo meglio …”

49 Reuven Feuerstein

50 Grazie per l’attenzione Floriana Castoro


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