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-Cos’è un sogno -Parole di Mahasweta Devi
Diritto al sogno -Cos’è un sogno -Parole di Mahasweta Devi
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Cos’è un sogno Il sogno (dal latino somnium, derivato da somnus, "sonno") è un fenomeno psichico legato al sonno, in particolare alla fase REM, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni riconosciuti come apparentemente reali dal soggetto sognante. Lo studio e l'analisi dei sogni inducono a riconoscere un tipo di funzionamento mentale avente leggi e meccanismi diversi dai processi coscienti di pensiero che sono invece oggetto di studio della psicologia tradizionale. «Preso da wikipediA»
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Parole di Mahasweta Devi riguardanti il diritto al sogno
«Io affermo che un diritto umano fondamentale è il diritto a sognare. Tutti hanno i propri sogni. Ad esempio un mondo senza polizia e sfruttatori, o il sogno dell’eguaglianza sociale. Grandi cose sono nate dai sogni.» Parole di Mahasweta Devi. «Preso da linkiesta.it»
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Diritto alla realizzazione Personale
Lo “Spirito della Realizzazione” (cioè, in pratica: ottenere la Felicità che desideri) si esprime in Tre Dimensioni principali: Personale, Sociale e Spirituale. La Dimensione Personale (“Realizzazione Personale”) non è altro che realizzare in questo mondo ciò che veramente desideri, le tue vere aspirazioni. In pratica la Realizzazione Personale è il tuo grado di Libertà: libertà dalle limitazioni di Cose, Persone e Situazioni esterne nel realizzare quello che veramente desideri. La Realizzazione Personale non è un “evento”, una cosa che ti accade come premio per esserti impegnato, dopo alcuni mesi, anni o decenni di sforzi. È invece un “processo”, un percorso, una strada che dura tutta la vita (e, ovviamente, spesso tutta la vita non basta per raggiungere la “destinazione finale”, ammesso che esista). «Preso da italocillo.it»
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Diritto alla vita La nostra concezione dei diritti umani, dipende dal concetto di “diritto alla vita”, che ci facciamo. “La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, afferma che: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”. Questa affermazione, approvata nel corso della rivoluzione francese e inserita nei documenti di molti organismi nazionali e internazionali, come lo statuto dell’ONU, pur riconoscendo un carattere prioritario al diritto alla vita, lo pone, concettualmente, sullo stesso piano di valore di tutti gli altri diritti umani. Mentre, “il diritto alla vita”, che si identifica con la persona umana ha un valore diverso, un valore assoluto, perché ogni persona che viene al mondo è titolare esclusiva di questo diritto sacro e inviolabile, inoltre, è il diritto alla vita umana che chiama alla vita tutti gli altri diritti, la cui finalità è di rendere sempre più umana e preziosa la vita. Quindi, per costruire, stabilmente, l’edificio dei diritti umani è indispensabile porre a fondamento di esso il diritto alla vita, su cui edificare tutti gli altri diritti.
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Mentre, l’attuale concezione, ponendo tutti i diritti umani su uno stesso piano di valore, crea una sorta di generalizzazione, che ne oscura la luminosità e impedisce di cogliere il suo valore reale e ideale. Ecco perché, nonostante le tante dichiarazioni autorevoli e l’incessante impegno dei grandi movimenti pacifisti, i diritti umani, soprattutto quello alla vita, continuano ad essere, troppo spesso, negati, violati, equivocati, infatti, non sono pochi quelli che considerandosi in prima linea nella difesa dei diritti umani, favoriscono la pena di morte, che uccide il diritto alla vita e, con esso, tutti gli altri diritti umani.
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«Preso da associazionelavita.it»
Perfino la Chiesa, che ha come compito fondamentale formare le coscienze al rispetto integrale dei diritti umani e in modo particolare, a quello alla vita considera, ancora oggi, in linea di principio, moralmente ammissibile la pena di morte : “L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude… il ricorso alla pena di morte”. Da ciò si evince, chiaramente, che la violazione dei diritti umani non è solo un problema di natura laica, come molti pensano, ma anche religiosa e, tuttavia, la stragrande maggioranza dei fedeli, e non solo, è profondamente convinta che la Chiesa è, in linea di principio, contraria alla pena di morte. Perciò, una opposizione culturale e morale alla pena capitale, non può, assolutamente, prescindere da questo dato di fatto. «Preso da associazionelavita.it»
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Articoli della costituzione riguardanti il diritto alla vita
-Articolo 27 "La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle Leggi militari di guerra."
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-Articolo 13 "La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità Giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla Legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla Legge, l'Autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro 48 ore all'Autorità Giudiziaria e, se questo non li convalida nelle successive 48 ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone, comunque, sottoposte a restrizione della libertà. La Legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva."
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«Preso da guidelegali.it»
-Articolo 2 "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". «Preso da guidelegali.it»
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Diritti Umani I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una branca del diritto e una concezione filosofico-politica. Essi rappresentano i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede. Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare, tra gli altri, il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto.
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Ad ogni persona vengono conferiti certi diritti fondamentali, semplicemente per il fatto di essere un essere umano. Sono detti “diritti umani” perché non sono semplicemente un privilegio (che può essere tolto in base al capriccio di qualcuno). Sono “diritti” perché sono cose che è permesso essere, fare o avere. Questi diritti esistono per proteggerti da eventuali persone che vogliono danneggiarti o farti del male. Ci aiutano inoltre ad andare d’accordo tra di noi e vivere in pace. Molte persone sanno qualcosa dei propri diritti. In genere sanno di aver diritto al cibo e ad un luogo sicuro in cui vivere. Sanno di avere il diritto di essere pagate per il proprio lavoro. Ma ci sono anche molti altri diritti. Quando la gente non conosce bene i diritti umani, si possono avere abusi come la discriminazione, l’intolleranza, l’ingiustizia, l’oppressione e la schiavitù. Nata a causa delle atrocità e delle enormi perdite di vite durante la seconda guerra mondiale, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite è stata promulgata nel 1948 per fornire una comprensione generale dei diritti di ogni persona. Costituisce la base di un mondo fondato su libertà, giustizia e pace. «Preso da
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Diritti Fondamentali Con l'espressione libertà e diritti fondamentali si indicano le situazioni giuridiche soggettive, cioè le garanzie del rispetto dei diritti di ciascuna persona umana in quanto tale, che l'ordinamento giuridico riconosce e si impegna a garantire. Secondo le più note ricostruzioni teoriche, si può avere di essi una nozione storicistica (sono tali i diritti consuetudinari), individualistica (sono tali i diritti che spettano, in base al diritto naturale, all'individuo), statualistica (sono tali i diritti che l'ordinamento definisce).
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La Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce i principi fondamentali della convivenza civile. Il rispetto della dignità della persona umana, l’uguaglianza morale e giuridica, la libertà di opinione, di stampa, di riunione, di associazione, di religione, il diritto di partecipare alle scelte che toccano tutti e ciascuno, il diritto all’istruzione, alla salute, alla giustizia, il riconoscimento del valore di ogni lavoro e la tutela di tutti i lavoratori, il riconoscimento della funzione essenziale della famiglia, costituiscono il sistema di valori fondamentali sui quali si regge la società italiana.
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