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Integrazione e ordine sociale
Parsons Durkheim Teorie del capitale umano Classici Contemporanei Boudon Collins Weber Bourdieu Bernstein Marx Marx Visione conflittualista
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La visione sistemica della società (1902-1979)
TALCOTT PARSONS La visione sistemica della società ( )
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LA SOCIALIZZAZIONE La prospettiva integrazionista di Durkheim viene letta e specificata in chiave funzionalista da Parsons. La socializzazione procede attraverso progressive specificazioni e differenziazioni funzionali, consistendo nella formazione della personalità e nella acquisizione delle competenze e degli orientamenti necessari ad un agire per “ruolo”. La socializzazione secondaria riguarda i processi di diversificazione e specializzazione. La scuola/il mondo del lavoro: i princìpi di autorità, prestazione, competizione, cooperazione (e il loro legame con il mondo del lavoro) Il gruppo dei pari: solidarietà (appartenenza) e competizione (individualità); riti di passaggio e di iniziazione La socializzazione primaria riguarda quell’insieme di processi volti ad assicurare la trasmissione delle abilità sociali di base, ovvero di quelle abilità indipendenti dalla posizione che l’individuo avrà nella società e che tutti gli individui devono avere, anche in una società differenziata (es. competenza comunicativa di base, capacità di relazionarsi agli altri, etc.).
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Il ruolo della scuola La scuola è agenzia di socializzazione e formazione, ma anche agenzia di selezione e di mobilità sociale, garantendo l’allocazione ai posti più elevati delle persone competenti e orientate positivamente all’assunzione degli impegni specifici di ogni determinato ruolo. La selezione conduce a superare le posizioni ascritte e realizzarsi con riferimento al need for achievement, orientamento all'autorealizzazione, all'acquisività, che definisce impegni e capacità personali, premiate nelle moderne società industriali e democratiche.
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La teoria funzionalista e l’istruzione
Crescita dell’istruzione come conseguenza della modernizzazione e della differenziazione sociale 1. Crescita costante del livello di qualificazione richiesto dalle occupazioni della società industriale: aumento dei posti di lavoro ad alta qualificazione/calo di quelli a bassa qualificazione; innalzamento progressivo del livello di qualificazione richiesto 2. L’istituzione scolastica fornisce il livello di qualificazione richiesto dal mercato del lavoro: un’unica istituzione specializzata rende la forza lavoro più produttiva 3. La crescita della qualificazione richiesta dal mercato del lavoro produce l’aumento della percentuale di persone che devono affrontare il percorso scolastico, e allunga la durata dello stesso. La scuola è un’istituzione che favorisce la crescita della mobilità sociale --> “visione positiva della scuola”
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La stratificazione sociale (nella versione funzionalista)
In ogni società, alcune posizioni sono più rilevanti di altre per l’equilibrio e il funzionamento del sistema sociale, richiedono capacità particolari Il numero delle persone in possesso di esso è limitato o scarso La conversione delle capacità in competenze implica un periodo di addestramento e quindi sacrifici che verranno poi ripagati. “la principale necessità funzionale che spiega la stratificazione è principalmente l’esigenza sentita da ogni società di collocare e motivare gli individui nella struttura sociale” (Davis e Moore). --> “visione positiva della scuola”
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Capitale umano come istruzione (labor economics)
Theory of human capital (Becker, 1964): l’istruzione come investimento che consente l’acquisizione di conoscenze e una maggiore produttività, che a loro volta producono un reddito più elevato. Theory of signaling (Spence, 1973): il sistema di istruzione svolge un ruolo di filtro, seleziona gli individui sulla base delle loro abilità, consentendo loro di segnalare le loro capacità ai potenziali datori di lavoro.
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Karl Marx ( ) Il conflitto di classe è alla base della società e del suo cambiamento Gli individui sono divisi in classi sociali definite dalla loro posizione nel sistema economico. La contrapposizione fondamentale è quella tra i proprietari dei mezzi di produzione (capitalisti), e la classe dei lavoratori (proletari) Queste due classi non hanno valori in comune Una classe sfrutta l'altra o ne è a sua volta sfruttata. Le due classi sono in continua lotta tra loro. Questa lotta – nel pensiero di Marx – è la forza motrice della storia. Secondo Marx il conflitto economico doveva tradursi in lotta politica (Rivoluzione e superamento del capitalismo) La classe si definisce come l’insieme degli agenti posti nelle medesime condizioni all’interno del processo di produzione
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TEORIE SULL’ISTRUZIONE DI MATRICE MARXISTA
Le teorie di matrice neo-marxista riprendono da Marx lo schema di analisi del conflitto ma non le sue idee riguardo l’istruzione Lo sviluppo dei sistemi scolastici è strettamente legato alle dinamiche dei rapporti di produzione e della lotta tra le classi sociali La scuola è un’istituzione che perpetua le diseguaglianze sociali La scuola come elemento funzionale alla riproduzione del sistema capitalistico: ideologia meritocratica e trasmissione di attributi non cognitivi (Bowles e Gintis) Il principio di corrispondenza tra i rapporti sociali a scuola e quelli del mondo della produzione: divisione gerarchica, scarsa autodeterminazione, strumentalità dell’agire, competizione/frammentazione,
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Pierre Bourdieu ( ) Influenzato contemporaneamente dal marxismo e dallo strutturalismo, Bourdieu si è dedicato in particolare alla sociologia dei processi culturali, elaborando il concetto originale di "violenza simbolica" connessa ai processi educativi (acquisizione di capitali culturali, sociali e simbolici). Inoltre, Bourdieu ha sviluppato il concetto di "habitus", che permette (nel suo approccio) di spiegare l’insieme delle dinamiche attraverso cui un essere sociale interiorizza la cultura dominante riproducendola.
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Pierre Bourdieu sostiene che la relazione tra l’individuo
e la società si basa su due modi di esistenza del sociale: 1. Le strutture sociali esterne, il sociale fatto “cosa”, contenuto nelle condizioni oggettive; 2. Le strutture sociali interiorizzate, il sociale fatto “corpo”, incorporato nell’agente. Mentre le prime si riferiscono a campi di posizioni sociali storicamente costituiti, le seconde si riferiscono agli habitus, cioè sistemi di disposizioni incorporate dall’agente nel corso della sua traiettoria sociale. Torneremo su questi punti più avanti.
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Il sociale prende dunque due forme:
Il sociale fatto cosa, è la forma oggettiva del sociale, ed esprime la sua forza all’interno di uno spazio sociale istituzionalizzato: il campo. Il sociale fatto corpo: è l’incorporazione attraverso l’educazione di un habitus capace di determinare le nostre disposizioni. Le nostre stesse rappresentazioni sono il prodotto dell’intimo legame tra queste due dimensioni del sociale (il campo, l’habitus, l’ethos).
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Il concetto di “habitus”
L'habitus è anche definibile come "ordine sociale incorporato". L'habitus si ripercuote pertanto sulle pratiche degli agenti sociali, le quali ne disegnano le "traiettorie" sociali, i percorsi che gli individui scelgono di seguire tra i vari possibili . "…il principio generatore e unificatore che ritraduce le caratteristiche intrinseche e relazionali di una posizione in uno stile di vita unitario, ossia in un insieme unitario di scelte di persone, pratiche e beni." (La distinzione, 1979) “…se i gusti e le condotte sono in una certa misura regolari e prevedibili, è perché dipendono fortemente dalla posizione degli agenti nello spazio sociale.” (La distinzione, 1979)
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Habitus: struttura “strutturante” e “strutturata”
“sistemi di disposizioni durabili e trasferibili, di strutture strutturate predisposte a funzionare come strutture strutturanti, ovvero, al contempo, come principi generatori e organizzatori delle pratiche e delle rappresentazioni che possono essere oggettivamente adattate agli scopi degli individui”
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Ceti Le classi sociali sono raggruppamenti a base economico-occupazionale Ceti sociali sono raggruppamenti che condividono stile di vita,culture professionali, agire di consumo,e di conseguenze anche status sociale, prestigio,reputazione Per Bourdieu il campo sociale comprende ceti dotati di un diverso capitale che combina ricchezza economica e ricchezza culturale. La collocazione di ceto condiziona il processo di socializzazione, orienta le pratiche (culturali, di consumo, etc.), il sistema di valori (ethos)
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Differenziazione dei capitali
Capitale economico: livello di reddito e livello professionale Capitale culturale: cultura trasmessa dalla famiglia, livello e tipo di istruzione, Capitale sociale: quantità e qualità delle relazioni sociali
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Mappa dello spazio sociale
Capitale economico basso Capitale economico elevato Capitale culturale basso - - - + Capitale culturale elevato + - ++
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La critica del sistema scolastico
In “La reproduction" (scritto in collaborazione con J.-C. Passeron), Bourdieu sviluppa un'analisi estremamente critica nei confronti del sistema scolastico, che, come dal titolo, ha secondo lui come risultato di "riprodurre" la struttura sociale esistente, e non la mobilità sociale che si prefiggerebbe come scopo dichiarato. Ciò avverrebbe perché l'educazione, intesa come istruzione, inculcherebbe non tanto il sapere, ma degli habitus che riguardano il rapporto col sapere. Questi habitus sarebbero convergenti con gli habitus familiari di certi gruppi sociali, che dunque si ritroverebbero avvantaggiati rispetto ad altri. In questo modo, il sistema scolastico non tenderebbe a selezionare chi possiede il sapere, ma chi appartiene ad una determinata classe sociale.
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Basil Bernstein ( ) Uno degli esponenti della scuola della “Riproduzione Culturale”, fonda i suoi lavori sull’integrazioni delle categorie di Durkheim , Marx e Bourdieu in merito a educazione e linguaggio. Le sue opere si interessano delle connessioni tra “classi sociali” e linguaggio come elementi di disuguaglianza educativa e sociale. L’elemento linguistico assume un ruolo fondamentale nella costruzione di “capitale culturale” come lo definisce Bourdieu.
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Concetto di Codice Il concetto di “codice” linguistico ed educativo a partire dal concetto di “codice culturale” definito da Bourdieu diventa fondamentale nella comprensione del processo educativo e di produzione delle disuguaglianze. B. definisce due tipi di codici, “codice ristretto” e “codice elaborato”. Il primo è associato ad alla classe lavoratrice, il secondo alla classe media. Il codice influenza e produce una socializzazione familiare differenziata (questa distinzione può essere associata alla differenziazione tra solidarietà meccanica e organica di Durkheim).
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La teoria dei codici.1 Il "codice sociolinguistico" riguarda la strutturazione sociale dei significati e le loro diverse ma connesse realizzazioni linguistiche e concettuali. La competenza linguistica ha origine biologica, cioè tutti hanno accesso all'atto creativo rappresentato dal linguaggio; l'esecuzione, la performance hanno un carattere sociale.
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La teoria dei codici.2 Le forme di socializzazione orientano verso
codici sociolinguistici che controllano l'accesso a significati relativamente dipendenti o indipendenti dal contesto. I codici elaborati orientano verso significati universalistici, i codici ristretti verso significati particolaristici.
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Educazione, Socializzazione e codici linguistici.1
B. lega le diverse forme i socializzazione all’uso dei codici linguistici e al processo educativo. La socializzazione primaria vede come strumento di fondamentale ed elemento fondamentale l’uso dei codice ristretto. La socializzazione secondaria è il teatro dell’uso del codice elaborato fonte di disuguaglianza culturale ed elemento fondante delle diverse performances degli studenti a scuola.
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Educazione, Socializzazione e codici linguistici.2
Il sistema linguistico di riferimento degli individui, rispecchiando la realtà sociale di un contesto particolare nella sua complessità, influisce più direttamente sul modo di pensare e di agire dei parlanti. La percezione e l’articolazione del mondo, come pure l’interpretazione del mondo, sono un tutt’uno con il sistema linguistico. Ne consegue che: Il linguaggio, nel suo processo di acquisizione, subisce il condizionamento da parte dell’ambiente sociale, da quello più ampio della società, a quello più ristretto della famiglia; il condizionamento sociale si estende al piano dei significati e alla stessa strutturazione esterna della lingua; a loro volta, il linguaggio e l’ambiente sociale influenzano la stessa percezione della realtà e il comportamento degli uomini.
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