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Il movimento delle CITTÀ GIARDINO
Si sviluppa alla fine dell’800 come una proposta di riforma per risolvere i mali della città (crescita congestionata e informe, mancanza di abitazioni). Si configura come la ricerca di un modello di organizzazione spaziale che vuole conciliare una forma di città nella campagna. EBENEZER HOWARD, maggiore esponente del movimento, è il primo che formula una teoria riconoscibile (organizzazione fisica e funzionale della città per una comunità autosufficiente).
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L’idea di città giardino: due fonti
TRADIZIONE DELLE UTOPIE della prima metà dell’800 (comunità autosufficiente, sintesi di città e campagna in un disegno predefinito e realizzabile). CONCETTO DELLA CASA UNIFAMILIARE NEL VERDE che unisce paesaggio rurale e vita cittadina (cultura vittoriana); accento sulla PRIVACY nel tentativo di sottrarre la vita familiare ai disordini delle grandi città. L’organizzazione sociale di una comunità autosufficiente si concretizza nel controllo fisico della città.
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Presupposti della teoria
Necessità di costruire NUOVE “CALAMITE” DI CITTÀ NELLA CAMPAGNA per unire società umana e bellezze naturali (diagramma n.1). CONTROLLO FISICO DELLA CITTÀ come strumento per eliminare la speculazione privata e favorire la REGOLAZIONE SOCIALE (matrice utopista). APPLICAZIONE DEI DIAGRAMMI: la teoria deve realizzarsi nel progetto (andare oltre l’utopia!: Letchworth, Welwyn).
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Obiettivi Il controllo e l’equilibrio economico e sociale si può raggiungere ELIMINANDO LA SPECULAZIONE PRIVATA: togliere al capitale i frutti della rendita per restituirli alla comunità (conti). Controllo fisico della città (diagrammi n.2,3): conciliare funzionalmente e simbolicamente CITTÀ E CAMPAGNA IN UNA DIMENSIONE SIA URBANA (città giardino) SIA REGIONALE (rete di città giardino).
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Limiti della teoria DIMENSIONE BLOCCATA: H. disegna un ordinamento spaziale come equilibrio definitivo e immutabile, ignorando la mobilità e le dinamiche temporali degli insediamenti nello spazio. La rete stradale segmenta lo spazio in isolati di diversa dimensione, aumentando le OPPORTUNITÀ DI DIFFERENZIAZIONE DI RENDITA urbana. H. non affronta il problema del DECOLLO DEL SUO PROGETTO in termini economici: non prevede una remunerazione del capitale iniziale investito.
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Howard e l’urbanistica moderna
Pur mancando un vero rapporto tra il progetto sociale-imprenditoriale di Howard e il progetto urbano-architettonico di Unwin e Parker, l’applicazione dediagrammi costituisce IL PRIMO ESEMPIO DI ZONIZZAZIONE URBANA. H. pone in luce il problema della SCALA DI PIANIFICAZIONE (gradazione) risolvendo la questione urbana in termini di organizzazione di strutture interne che caratterizzano la città (unità urbane ibride = quartieri autonomi).
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I diagrammi di Howard anticipano alcune questioni nodali dell’urbanistica moderna e contemporanea:
questione del suolo; forma e dimensionamento urbano; piano locale/piano globale; piano/progetti. Per quasi un secolo le politiche urbane si sono sforzate di perseguire il contenimento urbano: dopo il 1900 molti sobborghi nelle principali città europee assunsero forme simili a quelle delle città giardino howardiane.
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1898: Tomorrow, a peaceful path to real
1898: Tomorrow, a peaceful path to real reform 1902: Garden Cities of To-Morrow La calamita Città-Campagna. Le entrate di Città-Giardino ed il modo in cui vengono conseguite – La parte agricola. Le entrate di Città-Giardino – La parte urbana. Le entrate di Città-Giardino – Osservazioni generali sulle spese. Ulteriori dettagli sulle spese di Città-giardino. Amministrazione. Imprese semi-municipalizzate – Opzione locale – Riforma per la temperanza. Iniziative pro-comunali. Considerando alcune difficoltà. Un’unica “somma” di proposte. Proseguendo il cammino. Città sociali. Il futuro di Londra
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