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La gestione del patrimonio agro-forestale nella prevenzione del dissesto idrogeologico STEFANO DE MARCO CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI.

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Presentazione sul tema: "La gestione del patrimonio agro-forestale nella prevenzione del dissesto idrogeologico STEFANO DE MARCO CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI."— Transcript della presentazione:

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2 La gestione del patrimonio agro-forestale nella prevenzione del dissesto idrogeologico STEFANO DE MARCO CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI FEDERAZIONE DEGLI ORDINI PROVINCIALI DELLA CALABRIA

3 “MULTIFUNZIONALITÀ DEL BOSCO”
Protettiva (Difesa idrogeologica) Turistico-ricreativa Storico - culturale “MULTIFUNZIONALITÀ DEL BOSCO” Produttiva Ecologica-ambientale Paesaggistica La gestione del patrimonio agro-forestale nella prevenzione del dissesto idrogeologico STEFANO DE MARCO CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI FEDERAZIONE DEGLI ORDINI PROVINCIALI DELLA CALABRIA

4 FEDERAZIONE DEGLI ORDINI PROVINCIALI DELLA CALABRIA
LE FUNZIONI DEL BOSCO GEOPEDOLOGICA Antierosiva Suolo e substrato Stabilizzante PROTETTIVA (diretta e indiretta) IDROLOGICA Ciclo delle acque (regimazione, depurazione, antivalanghiva) ECOLOGICA IGIENICA Ciclo delle componenti gassose (CO2, O2, ecc…) - Ciclo delle componenti non gassose (polveri) CLIMATICA Influenza sui regimi udo-nivometrici, termici, idrometrici, eolici NATURALISTICA Serbatoio di scambio per il ciclo dei materiali - Influenza sulle comunità animali e vegetali, sul paesaggio, sulla biodiversità ESTETICO-RICREATIVA ESCURSIONISTICA SOCIALE SCIENTIFICA STORICO -CULTURALE ordinaria estensiva PRIMARIA specializzata intensiva PRODUTTIVA paralegnosa (resina, sughera, radica, ecc…) SECONDARIA alimentare (funghi, frutti, ecc…) indiretta (apicoltura, zootecnia, caccia, ecc…) La gestione del patrimonio agro-forestale nella prevenzione del dissesto idrogeologico STEFANO DE MARCO CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI FEDERAZIONE DEGLI ORDINI PROVINCIALI DELLA CALABRIA

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7 La gestione sostenibile del patrimonio agro-forestale consente di superare il contrasto tra:
coloro che considerano il bosco come un bene indisponibile e la natura un idolo da proteggere a tutti i costi e al di là di ogni altra considerazione e coloro che ritengono il bosco un bene totalmente disponibile, sottoposto esclusivamente alle leggi di mercato. Il bosco è oggi considerato un sistema biologico complesso al quale si applicano nuove metodologie di selvicoltura che privilegiano l’attività che l’uomo svolge come componente essenziale dell’ecosistema, ma pur sempre e comunque nel rispetto e in favore della funzionalità del sistema bosco (Ciancio e Nocentini, 1996).

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9 GESTIONE DELLA VEGETAZIONE RIPARIALE
ELIMINARE O NO LA VEGETAZIONE DELLE GOLENE? Il D.Lgs 152/99 prescrive la TUTELA DELLA FASCIA RIPARIA, che aumenta la scabrezza e quindi il rallentamento delle acque che durante una piena occupano anche le golene tagli necessari ad assicurare l’efficienza delle opere e della funzionalità idraulica taglio selettivo di vegetazione ripariale presente sulle sponde o sulle isole fluviali 1- all’interno dell’alveo incisO o nelle fasce a rischio del PAI: A) tagli colturali della vegetazione arborea REALMENTE pericoloSA per l’ostruzione della sezione idraulica o particolarmente esposta alla fluitazione in caso di piena Mantenere le associazioni vegetali in condizioni giovanili B) SOLO PER gravi motivi di sicurezza idraulica, i popolamenti possono essere gestiti a ceduo senza matricine (taglio raso ) 2- al di fuori dell’alveo inciso : tagli colturali che rilascino almeno il 20 per cento di copertura residua 3- oltre i 10 metri dal ciglio di sponda: si applicano le norme generali valevoli per tutti i boschi MA in ogni caso in corrispondenza dei centri abitati oltre al dovuto controllo della vegetazione a valle occorre una intensificazione BOSCHIVA a monte per laminare le piene e immagazzinarle nelle aree inondabili

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13 Eventuali imprecisioni cartografiche
L’Autorità di Bacino della Regione Calabria, in vista dell’aggiornamento del PAI 2016, il 14 ottobre scorso ha ufficialmente chiesto la collaborazione di tutti gli Ordini Professionali al fine di fornire ogni segnalazione utile riguardo: Eventuali situazioni di dissesto e/o criticità non segnalate nell’ambito del progetto PAI 2016 Eventuali imprecisioni cartografiche Eventuali incongruenze presenti nel nuovo reticolo idrografico Dovendosi intendere tale coinvolgimento utile per ogni tipo di pianificazione SIAMO TUTTI COINVOLTI, e obbligati , deontologicamente e come da norma, a COLLABORARE in quanto tutti PROFESSIONISTI AL SERVIZIO DELLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO, ovverossia della nostra stessa SOPRAVVIVENZA

14 A VOLTE ANCHE UN PICCOLO DETTAGLIO
PUÒ SALVARE MOLTE VITE


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