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Valori e norme
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Nel linguaggio comune si parla di valore per indicare:
Il concetto di valore non si lascia definire con precisione …è polisemico e il suo significato varia a seconda dell’uso, da una disciplina a un’altra e all’interno di ogni singola disciplina. Nel linguaggio comune si parla di valore per indicare: qualcosa che non appartiene al mondo delle cose reali, ma alla sfera degli ideali e dei desideri (orienta l’azione in vista della sua realizzazione) qualcosa di reale di cui si teme la perdita (orienta l’azione in vista della sua difesa)
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valori sono definiti come
In sociologia…. valori sono definiti come insieme di idee e opinioni condivise da una collettività riguardo a ciò che è giusto, buono, apprezzabile Il valore indica un criterio di valutazione
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In tal senso i valori sono:
orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane valori e fini sono legati tra loro come in una catena trascendenti rispetto all’esistente l’orizzonte in cui si collocano può essere sia terreno sia ultraterreno indicano un dover essere che va al di là dell’essere, una tensione verso uno stato di cose ritenuto ideale e desiderabile ma che non è, o non è ancora, realizzato
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fatti sociali in quanto, e solo in quanto, vengono fatti propri da individui o gruppi sociali, i quali orientano in base a essi il loro agire i valori sono forze operanti, perché forniscono le motivazioni dei comportamenti i valori vengono fatti propri da individui e gruppi mediante processi, più o meno consapevoli, di scelta i valori sono sempre sia oggettivi, sia soggettivi
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questa affermazione è importante perché….
“i valori dominanti in una società sono quelli della classe dominante” (Marx) questa affermazione è importante perché…. stabilisce un collegamento tra dominio tout court (economico-sociale-politico) e dominio culturale considera i valori in termini di ideologia…se i valori sono quelli della classe dominante….vengono assimilati e fatti propri anche dalle classi dominate limite……esclude la possibilità di valori universalmente condivisi che non siano cioè semplicemente riconducibili ai rapporti di dominio tra le classi
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I valori universali sono i valori di “tutti”, ovvero sono quei valori nei quali una civiltà si riconosce e chi non li accetta si mette ipso facto al di fuori di essa sono i valori che definiscono i confini del vivere civile, la natura del “patto sociale” sono il risultato di processi di lungo periodo, intessuti di lotte condotte storicamente, e con alterne vicende, da gruppi umani concreti.
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Pluralismo dei valori Le società moderne, data la loro complessità e differenziazione, sono caratterizzate dal pluralismo dei valori Nelle società moderne si pone sempre più il problema dell’integrazione dei valori. Quando sistemi di valori o singoli valori sono in conflitto tra loro, i gruppi che ne sono portatori entrano essi stessi in conflitto. Lo stesso individuo può far propri valori, tra loro in linea di principio incompatibili, e trovarsi quindi di fronte a situazioni di dilemma etico.
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Nelle società moderne e avanzate:
si sta allargando il grappolo dei valori universali cioè dei valori condivisi dalla maggioranza della popolazione i sistemi di valori si frammentano (complessità, differenziazione, secolarizzazione, fine grandi narrazioni) si assiste a un processo di “presentificazione” (uno dei caratteri dei valori è il “differimento”) dell’orizzonte di realizzazione dei valori, in cui ogni individuo cerca di realizzare il proprio ideale di “vita buona” nel qui e ora o, almeno, nell’arco della propria stessa esistenza
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possiamo intendere le norme come delle obbligazioni
Valori guide capaci di orientare i comportamenti nell’ambito consentito dalle norme Norme Ci dicono cosa fare o non fare per realizzare un determinato valore….sono i mezzi che prescrivono o vietano dei comportamenti in vista di qualche fine/valore possiamo intendere le norme come delle obbligazioni Le norme sociali sono uno strumento che rende prevedibile il comportamento altrui entro un numero limitato di alternative. Le norme sociali sono tali in quanto i comportamenti che da esse si scostano incontrano invariabilmente qualche forma di sanzione in ogni società la conformità alle norme viene mantenuta attraverso l’uso o la minaccia di sanzioni.
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Le sanzioni si distinguono in:
positive ricompensano chi rispetta la norma negative puniscono chi non rispetta la norma formali se applicate da specifiche autorità a ciò preposte informali reazioni più spontanee e meno organizzate -interne quando le norme sociali sono state interiorizzate e quindi trasformate in norme morali
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Tipi di norme - regole costitutive pongono in essere delle attività che non esisterebbero all’infuori delle regole stesse, non ammettono eccezioni e la loro applicazione non richiede in genere un apparato preposto alla loro interpretazione (regole del gioco…come ad esempio gli scacchi) regole regolative indicano ciò che è prescritto o ciò che è vietato nell’ambito di un’attività già costituita, ammettono eccezioni e consentono in genere ampio spazio all’interpretazione (avvocati..giudici..arbitri..tribunali..) norme giuridiche (le leggi) sono emanate dall’autorità (potere legislativo), presuppongono un apparato per la loro applicazione (potere giudiziario) e per l’amministrazione delle sanzioni da esse previste (istituzioni penali) - norme implicite (galateo, buone maniere) sono quell’insieme di norme e regole di comportamento che seguiamo quotidianamente e che diamo per scontate - norme che valgono soltanto per gli appartenenti a determinati gruppi sociali e regolano i rapporti sia all’interno del gruppo, sia con soggetti esterni codici deontologici codici d’onore
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Anche se in genere gli individui nella maggior parte delle situazioni sanno che cosa è vietato e che cosa è permesso fare, sanno cioè quali sono i vincoli che le norme sociali pongono al loro agire, non è infrequente che si verifichino situazioni nelle quali: - vi è un eccesso di norme ricorso agli esperti - vi sono norme contraddittorie: la stessa azione è nello stesso tempo prescritta da una norma e vietata da un’altra dilemma etico - vi è una carenza di norme e quindi l’azione non trova chiari punti di riferimento normativi anomia
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Istituzione nel linguaggio comune per istituzione si intende: un apparato preposto allo svolgimento di funzioni e compiti per l’interesse pubblico Nelle scienze sociali per istituzione si intendono modelli di comportamento che in una determinata società sono dotati di cogenza normativa.
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Rispetto al linguaggio comune, il concetto sociologico di istituzione assume un significato:
- più ampio riguarda in generale tutti i modelli di comportamento e non solo quelli che si manifestano in apparati e organizzazioni - più preciso sottolinea come, affinché un modello di comportamento possa essere considerato un’istituzione, sia necessaria la presenza di un elemento normativo in qualche misura vincolante…controllo sociale
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dal grado di interiorizzazione nei codici morali individuali
Le varie istituzioni si possono ordinare lungo un continuum, a seconda del grado di istituzionalizzazione raggiunto Il grado di istituzionalizzazione di un sistema di regole dipende da diversi fattori : forme flessibili o rigide del controllo sociale che ne garantiscono l’osservanza grado di informazione in merito alla loro esistenza che ne hanno gli attori coinvolti grado di accettazione di tali regole da parte della società nel suo complesso tipo e intensità di sanzioni che premiano la conformità o puniscono la trasgressione dal grado di interiorizzazione nei codici morali individuali - dal grado in cui le norme vengono di fatto osservate oppure no
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Ogni sistema sociale per esistere deve soddisfare quattro requisiti fondamentali:
formulare dei fini funzione economica (assicurare l’approviggionamento dei beni e servizi, la loro produzione..) adattare i mezzi ai fini funzione politica (garantire la sicurezza interna) regolare le transazioni tra le sue parti funzione normativa mantenere nel tempo i propri orientamenti di fondo funzione della riproduzione biologica e culturale (mantenimento dell’identità, dei valori..) Alle varie funzioni corrispondono istituzioni diverse, anche se molte istituzioni svolgono una pluralità di funzioni.
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Le istituzioni, come ogni prodotto dell’attività umana, hanno una durata temporale.
Nella dinamica delle istituzioni si possono distinguere due tipi fondamentali di processo: da un lato le istituzioni nascono, si sviluppano e muoiono per effetto di processi spontanei, vale a dire non intenzionalmente voluti e prodotti dalle azioni di individui e gruppi identificabili - dall’altro lato, invece, tali eventi e processi sono imputabili alla volontà specifica di qualche attore
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La vita e il mutamento delle istituzioni dipende dalla loro capacità di rispondere efficacemente alle sfide che provengono: dall’ambiente esterno fattori di mutamento esogeni - dall’ambiente interno fattori di mutamento endogeni In linea di principio, due possono essere i tipi di risposta strategica alle sfide ambientali: una risposta “rigida”, tendente a conservare l’identità e l’integrità dell’istituzione di fronte alla turbolenza interna o esterna una risposta “flessibile” in grado di modificare la propria struttura interna, di ridefinire i confini con l’ambiente e quindi l’identità stessa dell’istituzione
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