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Resistenza al Fascismo e al Nazismo

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Presentazione sul tema: "Resistenza al Fascismo e al Nazismo"— Transcript della presentazione:

1 Resistenza al Fascismo e al Nazismo
La resistenza in Europa. La Resistenza in Italia e i partigiani. Gli eccidi di civili. Rinasce la vita Politica in Italia. I fratelli Cervi. Resistenza tedesca. Rosa Bianca.

2 La Resistenza in Europa
In tutti i paesi occupati dai Tedeschi si erano sviluppati movimenti di opposizione clandestina che ebbero ripercussioni importanti anche nel secondo dopoguerra. Eccone alcune: 1) In molti paesi coloro che parteciparono alla Resistenza divennero la classe dirigente del dopoguerra. 2)Tra i partiti che avevano sostenuto la Resistenza si crearono divisioni contrasti a riguardo della «guerra fredda»

3 La Resistenza in Francia
La resistenza francese ebbe un esercito regolare organizzato dall’estero, con l’appoggio degli Angloamericani I gruppi di Partigiani guidarono azioni ben condotte, specialmente al nord dove la guerra con i tedeschi era più dura, essendo sotto dominio Tedesco. Difatti oltre ad aiutare molti ebrei a fuggire in spagna e prigionieri di guerra fornirono informazioni utili agli alleati, i Partigiani riuscirono anche a liberare Parigi

4 RESISTENZA OLANDESE In Olanda per colpa del territorio la guerriglia risultò impossibile, ma l’alto patriottismo diede vita a scioperi, sabotaggi, raccolta di informazioni a favore degli inglesi ed assistenza agli ebrei.

5 I partigiani liberano la Iugoslavia
In Iugoslavia la lotta contro i tedeschi fu intensissima, oggi viene ricordato il maresciallo Josip Broz che riuscì ad unire partiti e movimenti diversi, ottenendo l’ aiuto dall’ URSS e dagli Angloamericani, questo costrinse il re a rifugiarsi a Londra. Nel 1944 i partigiani liberarono Belgrado, un anno dopo nel 1945 le elezioni videro vincitori i partiti uniti da Josip, cosi cessò la monarchia e nacque la Repubblica Federale di Iugoslavia

6 RESISTENZA GRECA Forze liberali, legate alla monarchia Forze comuniste Le forze rimasero unite fino a quando i nemici erano i tedeschi, perché poi…

7 LA GUERRA CIVILE La lotta comune contro i Tedeschi unì le resistenze, ma la liberazione del paese (dicembre 1944) spostò l’attenzione su altri problemi e cosi scoppiò una guerra civile. Questa guerra terminò nel 1949 quando le forze comuniste vennero sconfitte e venne ristabilito un governo monarchico legato politicamente agli Stati Uniti.

8 LA RESISTENZA ITALIANA E I PARTIGIANI
In Italia i primi gruppi di partigiani si formarono dopo l’armistizio del 8 settembre ed inizialmente erano formati da militari che si rifugiarono sulle montagne, lì formarono delle bande. A loro si unirono studenti e liberi professionisti, senza il consiglio di nessun partito politico.

9 RINASCONO I PARTITI POLITICI
Dopo la caduta di Mussolini i partiti politici ritornarono attivi. Socialisti Comunisti Repubblicani Liberali A questi se ne aggiunsero altri… Partito d’azione Democrazia cristiana

10 LE BRIGATE Nell’ inverno i partiti politici cominciarono a sostenere la lotta armata, ciò si diffuse nel nord Italia e in Toscana. Così nacquero brigate e divisioni ognuna ispirata alle idee politiche del proprio partito.

11 LE BRIGATE E IL CLN Brigata Garibaldi Brigata Giustizia e Libertà Gli autonomi Partito Comunista Partito d’ azione Monarchici e Liberali Organizzate e numerose Poco numerose ma molto efficienti Formate da militari Per coordinare le varie brigate partiti politici decisero di creare il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), con sede a Roma.

12 LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La guerra partigiana fu contro tedeschi e fascisti, fu una guerra dura e complicata. Difatti le brigate non possedevano armi pesanti e all’avanguardia (a differenza dei tedeschi), ma l’avere armi vecchie e poche munizioni li costrinse a evitare scontri frontali. Allora la guerra partigiana diventò una guerra formata da imboscate a piccoli gruppi di nemici. I partigiani inoltre vivevano sulle montagne e non possedevano una base fissa che avrebbe portato al rischio di essere scoperti.

13 IL GAP E LA RESISTENZA NELLE CITTÀ
Nelle città erano attivi i Gruppi di azione patriottica (GAP). Per i partigiani operare nei centri urbani fu molto difficile dato che i militari nazisti e fascisti sottoponevano l’intera città a rigidi controlli, fucilando chi veniva trovato in possesso di armi o documenti falsi. Nelle città vi erano anche i comandi militari della Resistenza (uomini che coordinavano), la loro repressione da parte dei nazisti e fascisti fu molto dura. Duccio Galimberti, comando della resistenza, fucilato a Cuneo

14 GLI ECCIDI CIVILI Un rischio connesso all’attività partigiana era la possibilità che i nazisti o i fascisti di Salò mettessero in atto delle rappresaglie contro la popolazione civile. Un caso rimasto emblematico avvenne a Roma nel 1944, un attentato partigiano ce ha causato la morte di 33 soldati tedeschi. Come risposta i nazisti attuarono una spietata rappresaglia che portò alla strage delle Fosse Ardeatine, nel marzo 1944.

15 LE STRAGI PIU’ SANGUINOSE IN TOSCANA E EMILIA
Gli eccidi più gravi, stragi di centinaia di persone, avvennero in Toscana e Emilia, a Sant’Anna di Stazzema e a Marzabotto. Le autorità fasciste di Bologna inviarono una relazione a Mussolini, il quale chiese la costituzione di una commissione di inchiesta. I tedeschi risposero che si era trattato di un combattimento contro i partigiani, in realtà avevano massacrato civili inermi a gruppi di centinaia, per la frustrazione di non riuscire a debellare i partigiani e per indurre la popolazione a non fornire aiuto ai partigiani

16 CACCIA AGLI ITALIANI IN ISTRIA E VENEZIA GIULIA
Dopo la dissoluzione dell’esercito italiano i territori dell’Istria e della Venezia Giulia furono conquistati dalla resistenza iugoslava e per rivendicare le violenze subite dai fascisti dilagò la violenza. Molti italiani vennero imprigionati, uccisi e gettati nelle foibe.

17 Con la resistenza rinasce la vita politica dell’Italia
Il 21 Aprile 1944 fu varato il primo governo di unità nazionale, presieduto dal maresciallo Badoglio, che mesi dopo si dimise e fu sostituito da Ivanoe Bonomi. Furono nominati ministri alcuni esponenti politici, fra cui Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti. I partiti impegnati nella lotta partigiana avevano un fine comune: la cacciata dei Tedeschi, erano però divisi su due questioni: Il ruolo da riservare alla monarchia. Le rivendicazioni politico-sociali, ossia la richiesta di maggiori poteri per le classi popolari nella politica e nell’economia.

18 Il sostegno della popolazione per i partigiani
I partigiani provenivano da diversi gruppi sociali, ovvero erano operai, benestanti, contadini, artigiani, borghesi e prigionieri alleati liberati. Fu notevole pure la partecipazione delle donne anche tramite la lotta contro gli occupanti tedeschi I rapporti dei partigiani con la società furono generalmente buoni, molti avevano compreso che la vittoria degli Alleati era sempre più vicina e che quindi la caduta del fascismo e di Mussolini era imminente.

19 La Resistenza porta una maggiore maturità politica
Il bilancio delle perdite fu pesante per la Resistenza italiana, che costituì il gruppo più forte della Resistenza in tutta Europa. Il significato della Resistenza non fu solo quello militare, di certo molto importante. Durante i venti mesi di lotta crebbe la maturità politica della popolazione. Inoltre, fu proprio grazie alla Resistenza che nacquero l’Assemblea Costituente e la nuova Costituzione democratica italiana, e furono possibili libere elezioni e una vita politica democratica.

20 L’eredità della Resistenza nel dopoguerra
La Resistenza facilitò il reinserimento internazionale dell’Italia, riacquistò la propria sovranità e recuperò gradualmente un posto di rilievo nelle organizzazioni internazionali. Nel dopoguerra rimasero forti i contrasti con chi era stato sconfitto e la Resistenza fu spesso rivendicata.

21 FRATELLI CERVI I sette fratelli Cervi appartenevano a una famiglia di contadini con radicati sentimenti antifascisti che presero parte alla Resistenza, formando con il padre la «banda» Cervi. Nel 1943 vennero fatti prigionieri torturati e fucilati il 28 dicembre dello stesso anno.

22 Chiese comunità religiose
LA RESISTENZA TEDESCA Nonostante l’alto odio verso il regime poliziesco la resistenza tedesca fu una resistenza «senza popolo», interessando solo piccoli ambienti. Inoltre i vari gruppi si muovevano in modo autonomo e scoordinato, e con maggior vigore solo nelle due realtà principali: Chiese comunità religiose L’esercito

23 La mancanza di persone e dell’aiuto degli alleati fa si che le varie comunità vengano facilmente scoperti dalla «polizia segreta di stato» e dal «servizio di sicurezza». Inoltre la maggioranza delle sporadiche manifestazioni finivano spesso in tragedia, come nel caso del volantinaggio della Rosa Bianca.

24 LA ROSA BIANCA La Rosa Bianca fu un gruppo di studenti cristiani che si oppose al regime nazista in modo non violento. L’organizzazione era formata da cinque ragazzi di Monaco di Baviera che scrissero sei opuscoli, promuovendo un’Europa federale aderente ai principi cristiani di tolleranza e giustizia, inoltre sappiamo che questi studenti universitari avevano combattuto sul fronte francese e russo. I ragazzi avevano già preparato un settimo opuscolo quando vennero scoperti dalla Gestapo per poi venire decapiti.

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26 FINE Grazie per l’attenzione!


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