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PROGRAMMARE PER COMPETENZE

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Presentazione sul tema: "PROGRAMMARE PER COMPETENZE"— Transcript della presentazione:

1 PROGRAMMARE PER COMPETENZE
D.M. 254/2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (sostituiscono le Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati D.lgs 59/2004 e successive Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione di cui al D.M. 31 luglio 2007) C.M. 3/2015 Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo i istruzione  prevede che al termine del primo ciclo di istruzione sia rilasciata ad ogni allievo una certificazione delle competenze acquisite in esito al percorso formativo frequentato.

2 PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI
analisi situazione Definizione obiettivi Criteri verifica e valutazione Definizione contenuti e metodi

3 Da: C.M. 22/2013 Avvio delle misure di accompagnamento delle Indicazioni Nazionali 2012
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati

4 DEFINIZIONE DEI TRAGUARDI DI COMPETENZE E OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ANALISI DELLA SITUAZIONE SELEZIONE DEI TRAGUARDI E DEGLI OBIETTIVI SELEZIONE DELLE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO CRITERI DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE

5 I traguardi di competenza, essenziali e irrinunciabili, vanno “definiti” e spalmati nell’arco dei tre e cinque anni, a seconda della potenzialità della classe Dall’analisi della distanza tra traguardi di apprendimento e situazione reale del singoli alunni, definisco gli obiettivi ed escogito le strategie e attività per avvicinarmi il più possibile al traguardo (personalizzazione) Gli obiettivi di apprendimento, “indicativi” e non prescrittivi, sono strumentali a sviluppare i traguardi di competenza adeguati alla classe.

6 LE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO
Fanno riferimento a: Spazio fisico (classe,scuola, extrascuola) Dimensione sociale (lavoro individuale, di gruppo, cooperativo) Materiali (libro, materiale digitale, materiale cartaceo) Contemplano quindi una diversificazione ampia delle attività, nel rispetto delle potenzialità dei singolo allievi. In questa fase si realizza la prescrittività dei traguardi di competenza: Non basta definirli e non basta selezionarli E’ NECESSARIO CHE TUTTI GLI ALLIEVI POSSANO RAGGIUNGERLI

7 VERIFICA E VALUTAZIONE
I docenti sono chiamati a valutare tre aspetti: gli apprendimenti (conoscenze e abilità) il comportamento le competenze I criteri e le prove di valutazione dei tre aspetti sono diversi. Partiamo da una distinzione tra verifica e valutazione: la verifica si attua durante il processo di apprendimento e consente di raccogliere dati e informazioni per “verificare” se il processo si sta compiendo in modo giusto e se sia necessario attivare procedure compensative e migliorative. La verifica non ha funzione misurativa, ma informativa, migliorativa e proattiva. La valutazione avviene alla fine del processo per accertare il livello di possesso degli apprendimenti e delle competenze.

8 risorse interne possedute
Si tratta del soggetto considerato nella sua complessità. Entrano qui in gioco non solo le conoscenze concettuali e operative acquisite significativamente e stabilmente, ma anche l'insieme delle convinzioni (incluso il sistema di assunzioni e di attese di natura prevalentemente epistemologica), delle motivazioni, delle aspirazioni e dei desideri; inoltre, la flessibilità intellettuale, la sensibilità al contesto specifico e la volizione, intesa quest’ultima come capacità di perseguire con costanza, sistematicità e perseveranza le scelte effettuate; ecc. Tra queste risorse interne sarebbe necessario includere la disponibilità a impegnarsi nella “pratica di sé”, “tecnologia del sé”, “cura di sé”: impegno formativo rivolto alla propria persona e diretto a fornire senso, energia e prospettiva allo sviluppo del sé e delle sue risorse interne (M. Foucault )

9 UNITA’ DI APPRENDIMENTO
FASE DELLA PROGETTAZIONE Contesto sociale e culturale di riferimento Percorso rivolto ad alunni di scuola primaria, classe _______ Sono presenti nella classe: alunni stranieri __________________________________________________ alunni diversamente abili __________________________________________ alunni DSA _____________________________________________________ alunni BES _____________________________________________________ Scopo del percorso Favorire la socializzazione e la conoscenza del’altro….. Competenze del profilo e traguardi c.m.3/2015 Indicazioni Nazionali D.M.254/12 Obiettivi di apprendimento Organizzazione dell’ambiente di apprendimento

10 FASE DELLA REALIZZAZIONE Motivazione
Svolgimento dell’attività Dall’osservazione alla concettualizzazione Dal gioco alla concettualizzazione Dalla realizzazione del gioco all’invenzione di …. Dall’azione alla riflessione ……. FASE DELLA VALUTAZIONE FORMATIVA E AUTENTICA DOCUMENTAZIONE ALUNNI DOCUMENTAZIONE DOCENTI (diario di bordo, osservazioni sistematiche, autobiografie cognitive)

11 COMPITI DI REALTA’ L’accertamento delle competenze richiede un passaggio dalla Pedagogia della risposta Alla Pedagogia del problema Compito di realtà (consiste nella richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica complessa e nuova, più vicina al mondo concreto, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive da un contesto a un altro)

12 ESEMPI DI COMPITI DI REALTA’
UDA: PICCOLE STORIE CRESCONO… (classe seconda) Immaginate di essere dei giovani scrittori che devono inventare delle fiabe da raccogliere in un libro che potrà essere donato alle mamme e ai papà per la fine dell’anno scolastico. Lavorando in piccoli gruppi dovrete: Scegliere gli elementi da cui partire per il vostro racconto Elaborare la vostra fiaba Inserire delle parti descrittive Inserire delle illustrazioni

13 UDA: LE COLONNE SONORE CHE ACCOMPAGNANO LE NOSTRE ESPERIENZE (classe quinta)
In previsione della giornata dell’Open Day per la presentazione della scuola ai futuri iscritti alla classe prima, in gruppi di cinque alunni, progettate uno spot sulla vostra scuola elaborando uno slogan, scegliendo un brano musicale appropriato e immaginando le possibili forme di realizzazione dello spot (presentazione power point, semplice video…)


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