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La Fenomenologia dello Spirito (1807)
Hegel La Fenomenologia dello Spirito (1807)
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Fenomenologia dello Spirito
Fenomenologia: scienza dell’apparire e del manifestarsi: quindi descrizione dell’Assoluto nella forma dell’essere determinato e dell’essere molteplice (ossia del finito); descrizione del progressivo conoscersi dello Spirito attraverso una serie di tappe coincidenti con i diversi momenti storico culturali dalla civiltà greca all’età moderna; storia romanzata della coscienza umana che esce dalla sua individualità per riconoscersi come coscienza infinita, universale, ripercorrendo «i gradi di formazione dello spirito universale», le figure fenomenologiche.
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Figure fenomenologiche
Immagini che sintetizzano da un lato le singole tappe di sviluppo dell’Assoluto nei più diversi settori della vita umana: conoscenza, società, religione dall‘altro le tappe dell’evoluzione della conoscenza dell’uomo, momenti della progressiva conquista della verità da parte dell’uomo. Non momenti separati ma continui superamenti in cui ognuna è il risultato di quelle precedenti in cui il superamento di ciascuna figura avviene senza che essa sia eliminata, in un processo di integrazione che alla fine conduce ad una sintesi unitaria.
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Le tappe dell’itinerario fenomenologico
Coscienza; Autocoscienza; Ragione; Spirito; Religione; Sapere assoluto.
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Dalla Coscienza all’ Autocoscienza
Dal percepire l’oggetto come qualcosa di esterno, di altro da sé alla consapevolezza di sé (autocoscienza), come soggetto delle rappresentazioni per cui l’oggetto non è altro da sé, ma dipende da sé attraverso la certezza sensibile, che ci rende certi della presenza di un cosa singola qui davanti a noi; la percezione, con la quale la coscienza percepisce la cosa come un insieme di proprietà da essa unificate; l’intelletto, con il quale la coscienza si rende conto che la cosa esiste solo in essa.
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Dialettica servo - signore
Incontro con altre autocoscienze e conseguente conflitto per il possesso delle cose. Conflitto che si conclude con la sottomissione di una all’altra, del servo che ha paura della morte al signore che rischia la morte Soggiogamento che si risolve con l’emancipazione, l’indipendenza del servo dalle cose attraverso il lavoro.
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Stoicismo e scetticismo
indifferenza verso il mondo esterno, ossia la pretesa di svincolarsi dai condizionamenti della realtà (passioni, affetti, ricchezze) tramite l’atarassia; la coscienza si sente libera in qualsiasi condizioni «sul trono e in catene». Scetticismo: negazione del mondo esterno: sospende l’assenso su tutto ciò che è ritenuto vero e reale; contraddizione: «profferisce la nullità del vedere, dell’udire ed è proprio lei che vede e ode …. Profferisce la nullità dell’essenze etiche e ne fa le potenze del suo agire».
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Coscienza infelice Irriducibile separazione
tra il finito, il mutevole in cui vive, e da cui vorrebbe rendersi indipendente e l’infinito, l’eterno, l’immutabile a cui aspira per rendersi indipendente; separazione tra uomo e Dio: coscienza lacerata e scissa che scorge l’infinito, l’eterno, il vero nella divinità, ma avverte l’impossibilità di una autentica unione col divino. Ebraismo: assoluta trascendenza di Dio Cristianesimo: fallimento della riconciliazione attraverso l’incarnazione con Cristo Dio l’irraggiungibile che sfugge nell’atto in cui si tenta di afferrarlo.
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Dall’autocoscienza alla Ragione
Riconciliazione uomo – Dio possibile non con la discesa dell’infinito, di Dio nel finito ma solo con la comprensione del finito di essere infinito, soggetto assoluto L’autocoscienza diventa ragione intesa come unità organica delle differenze, come conciliazione degli opposti senza la loro eliminazione ossia la certezza di essere tutta la realtà.
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Dalla Ragione allo Spirito
Certezza che diventare verità solo se giustificata, verificata attraverso tre tappe Ragione che osserva la natura, che prende possesso del mondo che individua una razionalità, un ordine dandole delle leggi; Ragione che agisce cercando di imporre alla natura le proprie norme Ragione che si fa Spirito nella vita dei popoli, nelle istituzioni storiche di una società
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Spirito Non dimensione trascendente del divino
ma come l’ambito dei valori, delle istituzioni e della cultura nate dalle relazioni tra gli uomini Noi che è Io una identità collettiva che si costituisce come individualità universale, unità di autocoscienze diverse Io che è Noi consapevolezza della presenza in ogni individuo dell’intera storia dell’umanità
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