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Cap. 2 La «critica» della teoria delle OCA

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Presentazione sul tema: "Cap. 2 La «critica» della teoria delle OCA"— Transcript della presentazione:

1 Cap. 2 La «critica» della teoria delle OCA
Tre ordini di critiche: - rilevanza delle differenze fra paesi (e dunque degli shock asimmetrici): se poco rilevanti, i costi delle OCA sono minori - Efficacia della politica monetaria (e del cambio) - Credibilità delle politiche monetarie nazionali se inefficace (per problemi di credibilità) non ci sono costi nell’abbandonarla

2 Rilevanza degli shock 1. effetti dell’integrazione
2. Differenze nelle istituzioni: mercato del lavoro 3. Differenze nel funzionamento del mercato dei capitali 4. Politiche nazionali e shock asimmetrici

3 1. Differenze fra paesi e shock asimmetrici
Probabilità e rilevanza degli shock asimmetrici al procedere dell’integrazione. 2 opinioni: Ottimista (convergenza) (Commissione Europea: One market, one money 1990) Il commercio è prevalentemente intra-industriale (basato su economie di scala e diversificazione del prodotto); porta a strutture di specializzazione simili L’integrazione conduce a strutture economiche sempre più simili e riduce la probabilità di shock asimmetrici (lo stesso shock di domanda si ripercuoterà in modo simile sui diversi paesi) Pessimista (divergenza) (Krugman 1991) - Economie di scala portano a effetti di agglomerazione e concentrazione geografica (es. automobile Usa-EU; ma vedi Germania e paesi dell’Est) - l’integrazione aumenta la probabilità di shock asimmetrici

4 Simmetria degli shock e grado di integrazione del commercio
Simmetria: coefficiente di correlazione fra tasso di crescita del PIL fra 2 paesi Grado di integrazione: interscambio intra-UE in rapporto al PIL UE

5 Figure 2.1 The European Commission view
symmetry Trade integration

6 Figure 2.2 The Krugman view
Symmetry Trade integration

7 Chi ha ragione? Entrambe hanno qualche verità
Ma (sostiene l’argomentazione «ottimista») anche se dovesse prevalere la visione pessimista, gli effetti di agglomerazione travalicheranno i confini nazionali (Germania/ est-Europa; Italia nord-est/Baviera): il cambio non aiuta a risolvere questo tipo di shock Dunque la politica monetaria nazionale non può essere d’aiuto contro shock asimmetrici «nazionali» L’evidenza empirica. Due problemi separati: Correlazione fra unioni monetaria e integrazione commerciale (studi econometrici: inizialmente sopravvalutata) Integrazione-simmetria degli shock: Frankel e Rose trovano una relazione positiva (dunque correlazione crescente dei cicli) sostiene la visione ottimista

8 Ruolo dei servizi Meno soggetti a economie di scala
L’aumento del loro peso nel PIL riduce gli effetti di agglomerazione Es. USA (e in futuro UE?) Conclusione: UM  maggior integrazione  maggior eguaglianza nelle strutture produttive minor peso di shock asimmetrici

9 2. Differenze nelle istituzioni: mercato del lavoro
Le differenze istituzionali nel MdL creano asimmetrie nella trasmissione degli shock [Modello di McDonald e Solow (1981) su differenti reazioni della BC a w-u] (es. politica della Bundesbank nel mercato tedesco) Con la MU viene meno la possibilità di usare la PM mirata a ciascun MdL nazionale Ma esistono altri strumenti di intervento (riforme strutturali, fiscali, ecc.) Tuttavia il MdL è segmentato; relazioni industriali diverse: grado di centralizzazione, corporativismo, sindacati rappresentativi di diverse categorie di lavoratori/industrie

10 Differenze nei sistemi legali e nei mercati finanziari
Es: Struttura per scadenze (maturity) del debito pubblico Paesi a più alta inflazione (Italia) avevano difficoltà a emettere titoli a lunga scadenza Germania: scadenze più lunghe Con l’UM aspettative di inflazione simili, si allunga la durata del debito italiano Ma: Crisi degli stati sovrani: aumenta il rischio e riduce la durata Dunque: la MU di per sé non riduce le divergenze nei mercati dei titoli né nei sistemi legali (o funzionamento dei mercati finanziari) [questo è un aspetto che è stato messo in rilievo solo dopo la crisi]

11 4. Politiche nazionali e shock asimmetrici
Politiche nazionali in campo: Fiscale: T e G Sociale Lavoro (salari e produttività), competitività Possono condurre a divergenze nel tasso di crescita dei paesi membri [tentativo di neutralizzarne gli effetti con trattato di Maastricht, invito a riforme strutturali, in modo da rendere la struttura delle economie sempre più simile: «modello ideale»]

12 Divergence in growth prior to financial crisis
Fig.2.4

13 These lead to divergences in competitive positions

14 Conseguenze: problemi di aggiustamento
I paesi che hanno perduto competitività devono ridurre w e p (o aumentare la produttività); processo lento e doloroso Nel passato avrebbero potuto ricorrere alla svalutazione

15 Conclusion on effect of integration
Economic integration can produce economic structures that lead to more convergence, However, the continued existence of the nation states can set in motion macroeconomic dynamics in monetary unions that lead to strong divergences. Thus, despite the fact that at the microeconomic level trade integration may lead to less asymmetric shocks, the absence of a political union may set in motion macroeconomic dynamics leading to large asymmetric shocks. There is therefore a need to embed a monetary union in a stronger political union. [Commentare: questo significa che si deve avere anche una politica fiscale unica? Tutti i paesi diventano uguali?]

16 2. Efficacia della politica monetaria
Se PM (e del cambio) sono inefficaci, la loro perdita non è grave 1. (in)efficacia della svalutazione per contrastare uno «shock» (perdita di competitività) permanente

17 Figure 2.6: Price and cost effects of a national monetary policy
PF After monetary expansion real wage declines Workers will want to be compensated by higher nominal wage Supply shifts upwards thereby reducing output effect of monetary expansion Effectiveness of monetary policy is reduced It does not make a difference whether country is in MU S’F(W2) SF(W1) F’ F D’F DF YF

18 «A world of difference» (Keynes 1936)
Fra politica monetaria (e del cambio) e «svalutazione interna», cioè riduzione di W e P) Se richiede politiche fiscali restrittive, la caduta del reddito può peggiorare il bilancio pubblico e indurre crisi di credibilità Differenze con un paese che può svalutare, e controllare la propria moneta (in cui è denominato il debito). La possibilità di mantenere un livello più alto del reddito (cioè l’efficacia di una svalutazione) dipende dagli effetti salari/prezzi. Cioè i lavoratori devono accettare riduzioni nel w reale [dice De Grauwe] per evitare che la AS si sposti verso l’alto [cioè, notare: «in entrambi i casi il w/p deve ridursi) per ristabilire la competitività», il prezzo delle importazioni è infatti aumentato]

19 Figure 2.7 Currency depreciation and deflationary policies compared
Adjustment through deflation Adjustment through monetary expansion P P Y Y

20 Shock temporanei: business cycle
Desincronizzazione dei cicli: boom in F e recessione in G (e viceversa) In MU la BC è paralizzata: espansione monetaria aggrava l’inflazione nel paese in boom (e viceversa per la PM restrittiva) (Walter’s critique) Inoltre, se il paese in recessione lascia operare gli stabilizzatori automatici, può essere soggetto alle solite manovre speculative, che aggravano la recessione. Dunque limitato uso di stabiliz automat. Fuori da un’UM ciascuno potrebbe usare la PM più adatta

21 Figure 1.1 Aggregate demand and supply in France and Germany.
PF PG SG SF DG DF YF YG

22 Produttività e inflazione in un’economia a 2 settori: l’effetto Balassa-Samuelson
Inflation differentials in monetary union can be significant Figure 2.8: Average yearly inflation in Eurozone countries, (%)

23 Balassa-Samuelson model (vedere dispense)
Inflation in Germany Inflation in Ireland (we assume that inflation in non-tradables is equal to wage inflation) Inflation rates in tradable goods sectors are equal This leads to Assuming that differences in wage increases reflect differences in productivity growth (cioè l’aumento dei w nel settore tradable è = all’incremento della produttività) we obtain Inflation in Ireland exceeds inflation in Germany if Irish productivity increases faster than German productivity

24 Cioè: In un’UM che funziona, i differenziali nella crescita dei w deve riflettere il differenziale di crescita della produttività (nel settore tradable (cioè il CLUP deve crescere allo stesso tasso). Inflation in Ireland exceeds inflation in Germany if Irish productivity increases faster than German productivity

25 Precisazioni I w possono crescere meno della produttività (Germania)
I w sel settore dei servizi possono crescere in modo diverso rispetto al settore tradable: di più nel settore dei servizi, trascinando l’inflazione (Spagna, Irlanda) Di meno (Germania) aumentando la diseguaglianza salariale e influenzando la competitività

26 3. Politica monetaria, incoerenza temporale e credibilità
La credibilità influenza l’efficacia delle politiche Il modello di Barro-Gordon In economia chiusa Modello con due paesi

27 Barro-Gordon model There is a short-term trade-off between inflation and unemployment for every level of expected inflation The vertical line represents the 'long-term' vertical Phillips curve. It is the collection of all points for which This vertical line defines the natural rate of unemployment UN

28 Figure 2.10 The preferences of the authorities
Indifference curves are concave Slope expresses relative importance attached to fighting inflation versus fighting unemployment I3 I2 I1 U

29 Figure 2.11 The preferences of the authorities
‘Hard-nosed’ government ‘Wet’ government I3 I2 I3 I1 I2 I1 U U ‘Hard-nosed’ government attaches a lot of weight to fighting inflation ‘Wet’ government attaches a lot of weight to fighting unemployment

30 Figure 2.12 The equilibrium inflation rate
Announcing a zero inflation policy is not credible because authorities prefer point B to A Rational agents know this Therefore they will set their expectations about inflation such that authorities have no incentive any more from the announced inflation rate This is achieved in point E, which is the rational expectations time consistent equilibrium E C B A U UN

31 Conclusioni 1. La politica monetaria è inefficace nel ridurre il tasso di disoccupazione. Se le aspettative degli agenti sono razionali, non c’è neppure un effetto nel breve periodo. Quanto più un governo «tiene» alla disoccupazione, tanto maggiore sarà l’inflazione

32 Figure 2.13 Equilibrium with ‘hard-nosed’ and ‘wet’ governments
‘Hard-nosed’ government ‘Wet’ government E B E B A A UN U UN U ‘Hard-nosed’ government achieves lower inflation than ‘wet’ government without imposing more unemployment in the long run

33 Credibilità Supponiamo che un paese ad alta inflazione (I) entri in un rapporto di cambio fisso con un paese a bassa inflazione (G). Per mantenere il cambio, I dovrà cercare di mantenere l’inflazione al livello, più basso, del paese G

34 The Barro-Gordon model in an open economy
We add the purchasing power parity condition to link the inflation rates of two countries, called Germany and Italy, i.e.

35 How can Italy reach a more attractive (lower) inflation equilibrium?
Germany Italy E G C F A UG UI Fixing the exchange rate of the lira with the mark is not credible, because Italian authorities have an incentive to create surprise inflation (devaluation)

36 Credibilità Solo abolendo il cambio (e la BC) e adottando il marco I può sfuggire da un equilibrio di alta inflazione Altre possibilità: dollarizzazione (ma vedi l’esperienza dell’Argentina) o adozione dell’euro (e currency board) In un’UM entrambe le BC cessano e viene istituita una nuova BC, che deve crearsi una reputazione Non necessariamente buona come quella dellla Bundesbank. Questo spiega perchè I tedeschi siano riluttanti a partecipare a un’UM

37 Cost of monetary union and openness
Figure 2.17 Effectiveness of currency depreciation as a function of openness Very open country PO PC Relatively closed country SO SC DO DC YC YO

38 Figure 2.18 The cost of a monetary union and the openness of a country
(% of GDP) Trade (% of GDP

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