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INIZIAZIONE CRISTIANA… SPERIMENTARE L’AMORE DI GESÙ

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Presentazione sul tema: "INIZIAZIONE CRISTIANA… SPERIMENTARE L’AMORE DI GESÙ"— Transcript della presentazione:

1 INIZIAZIONE CRISTIANA… SPERIMENTARE L’AMORE DI GESÙ

2 INIZIAZIONE CRISTIANA….
una questione di DEVOZIONE o di ACCOMPAGNAMENTO ? Lo scopo dell’iniziazione cristiana è quello di un cammino comune verso Cristo, dove si incontrano un IO e un TU….

3 Lo scopo dell’iniziazione cristiana è tendere e conformarsi a Cristo
Quindi non è solo un passaggio di alcune nozioni contenute nel catechismo…ma un ricercare con ansia il vero amore…Gesù

4 L’iniziazione Cristiana è la consapevolezza di accogliere e dover svolgere un compito vocazionale

5 Nell’IC c’è la consapevolezza da parte dell’animatore/catechista che Dio pone nelle nostre mani un germe di fede… Questa certezza, se ben capita, porta l’animatore a sapere che tra le sue mani ha un dono prezioso che deve sostenere, qualcosa che STA A CUORE A DIO…prima che a noi.

6 L’IC, come dice il termine è un AVVIO ad un percorso…
che deve svilupparsi contemporaneamente con le diverse fasi di crescita e che arriva a piena maturazione nell’età adulta… ma che è sempre alla ricerca…

7 Questo cammino ha 2 caratteristiche ben precise:
è un cammino dove si SCEGLIE e si CRESCE nella fede in maniera reciproca; è un processo che coinvolge la persona in maniera globale, che si attua in un TEMPO PRECISO, che viene scandito dall’ASCOLTO della parola e reso vivo nella CELEBRAZIONE EUCARISTICA.

8 Alcuni passi…..

9 Occorre educare al dono, alla gratuità ricevuta e data…
1° passo: PEDAGOGIA DEL DONO e MISTERO L’IC non si merita dopo aver superato alcuni esami…. L’IC è accogliere un dono che Dio fa liberamente alle persone… Occorre educare al dono, alla gratuità ricevuta e data…

10 2° passo: PEDAGOGIA DELL’APPARTENENZA E DELL’AMICIZIA
IL DONO, di cui parlavamo prima, NON è UN ATTO DISCONTINUO. Si tratta in realtà di una nuova nascita, di un atto generativo per cui l’iniziato entra a far parte della famiglia di Dio, con cui stabilisce legami di figlio amato dal Padre.

11 3° passo: PEDAGOGIA DELL’APPRENDISTATO E DELL’ESPERIENZA
L’Ic non è una semplice trasmissione di sapere per la quale occorre trovare il metodo più all’avanguardia possibile, ma è scoprire l’amicizia con Gesù attraverso l’esperienza viva…

12 Per fare ciò occorre partire dalla parola di Dio
Per fare ciò occorre partire dalla parola di Dio. L’educatore/catechista AIUTA A COLLEGARE la parola con la vita e le sue esigenze di ogni giorno, in modo che la stessa parola non diventi ricetta, MA FERMENTO EVANGELICO delle esperienze…. L’obiettivo è quello di arrivare a giudicare le vicende con L’OCCHIO, L’INTELLIGENZA E IL CUORE DI GESÙ…

13 IL PUNTO CARDINE DI TUTTO QUESTO è SICURAMENTE L’EUCARESTIA, come punto centrale dell’incontro con Lui, il nostro amico…. -Come educhiamo alla partecipazione alla messa? -I nostri ragazzi sono coinvolti nella preparazione della messa? -Durante la celebrazione eucaristica i ragazzi hanno un ruolo?

14 4° passo: PEDAGOGIA DELL’ITINERARIO E DEL CAMMINO
Quest’ultimo punto attua i primi tre punti!!!! Occorre che l’itinerario dell’IC abbia un tempo e soprattutto un itinerario ben pensato secondo alcuni sotto passaggi:

15 Il percorso è fornito dalle indicazioni della chiesa (vescovi, diocesi, sacerdoti, parrocchia, catechista) e non dalle mie idee o suggestioni…. Il percorso deve prevedere uno stile ben preciso, che si pone obiettivi concreti e li va a verificare

16 A tal proposito…alcune domande per riflettere:
Nella preparazione di questo itinerario, qual’è il mio stile?? Cerco il dialogo con gli altri catechisti? Cerco con cadenza fissa un incontro di programmazione? Prima di progettare, cerco di parlare e affrontare i problemi che ci sono nel gruppo o con altri catechisti? Sento forte la presenza del sacerdote durante tutta la fase di costruzione e attuazione della catechesi? Sento la comunità parrocchiale parte integrante di questo cammino?

17 SIATE SEMPRE LIETI NEL SIGNORE!!(Fil 4,4)

18 LA GIOIA DEL VANGELO Molto spesso si perde tempo su quale sia la migliore formula per arrivare ai bambini o su quale sia la maniera più rapida e incisiva per passare alcuni contenuti. Occorre partire (o forse ripartire) dal Vangelo, cioè dal più efficace ed efficiente degli annunci!!!!

19 Ma per annunciare il vangelo ci vuole una condizione ben precisa che è l’elemento costitutivo dell’iniziazione Cristiana…. LA GIOIA

20 La gioia DEVE essere trasmessa
SONO GIOIOSO perché sono con Gesù Questa GIOIA MI DA LA FORZA DELL’ANNUNCIO I FANCIULLI PERCEPISCONO PRIMA QUESTA GIOIA CHE C’è IN ME ALLORA SONO DISPOSTI A SEGUIRE GESÙ ATTRAVERSO ME

21 Per trasmettere gioia occorre sperimentarla.
Rinnovare ogni giorno l’incontro personale con Cristo…decidere di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo sempre senza sosta….. Quanto sono amico di Gesù?

22 L’INIZIAZIONE CRISTIANA è GIOIA.
Allora cos’è l’IC ??? L’INIZIAZIONE CRISTIANA è GIOIA. CHI DECIDE DI DEDICARSI AD ESSA è UNA PERSONA GIOIOSA, CHE SI FA CONDURRE DA CRISTO.

23 trovo il tempo per la direzione spirituale?
QUESTA GIOIA, PER SUA NATURA, NON VIENE CONTENUTA MA HA BISOGNO DI ESPANDERSI…DEVE ESSERE TRASMESSA AD ALTRI E DEVE ESSERE MANTENUTA IN VITA… COME FARE ??? credo in Dio ? vado a messa? trovo il tempo per la direzione spirituale? condivido con la parrocchia? ho fiducia nel sacerdote che il Signore ha pensato per la mia parrocchia?

24 Iniziazione cristiana…. Portare Cristo in un mondo che cambia..

25 L’IC interpreta i segni dei tempi
L’educatore/ catechista è chiamato a capire dove svolgere la sua attività pastorale CONTESTO SOCIALE FAMIGLIA multiproblematica

26 FOCUS…..LA FAMIGLIA -IL PUNTO DEBOLE DELL’IC NON SONO I RAGAZZI MA LA FAMIGLIA; -LA FAMIGLIA VIVE l’IC COME IL «LASCIA PASSARE» PER AVERE IL SACRAMENTO; -OCCORRE INTERROGARSI SU COME INTERCETTARE LA FAMIGLIA.

27 L’INIZIAZIONE CRISTIANA CI CHIAMA OGGI A LAVORARE IN TRE AMBITI:
AMBITO DELLA PASTORALE ORDINARIA; AMBITO DELLE PERSONE BATTEZZATE CHE PERÒ NON VIVONO LE ESIGENZE DEL BATTESIMO; AMBITO DELLE PERSONE CHE NON CONOSCONO GESÙ O LO HANNO SEMPRE RIFIUTATO

28 AMBITO DELLA PASTORALE ORDINARIA;
La past. Ordinaria è rivolta a coloro che regolarmente frequentano la comunità e che si riuniscono nell’evento culmine della celebrazione Eucaristica. Obiettivo della pastorale: alimentare e accrescere la fede

29 AMBITO DELLE PERSONE BATTEZZATE CHE PERÒ NON VIVONO LE ESIGENZE DEL BATTESIMO
Questo ambito è rivolto a coloro che non hanno una appartenenza cordiale con la chiesa e non sperimentano più la condizione della fede. Obiettivo della pastorale: la chiesa come madre sempre attenta si impegna perché queste persone vivano una conversione che restituisca loro la gioia della fede e il desiderio di impegnarsi con il vangelo.

30 AMBITO DELLE PERSONE CHE NON CONOSCONO GESÙ O LO HANNO SEMPRE RIFIUTATO
Questo ambito è il più difficile perché chiede un grande sforzo di missione. I cristiani DEVONO annunciare Cristo a tutti!!! Obiettivo della pastorale: non imporre nulla a nessuno!!! Ma cercare di coinvolgere tutti nella gioia che noi abbiamo sperimentato, offrendo un bel orizzonte…

31 Giovani e adulti che si avvicinano a Cristo e alla chiesa..

32 Dobbiamo essere pronti ad accogliere grandi e piccini
Dobbiamo essere pronti ad accogliere grandi e piccini. Attenzione…non accogliere i bambini , ma prevedere un percorso anche per i genitori…spesso la maggior parte è lontana dalla fede. Nella nostra esperienza pastorale spesso vengono a mancare spazi entro i quali un adulto possa fare il passaggio dalla sua vita di estraneo o da simpatizzante ad una vita inserita nel corpo di Cristo.

33 Occorre creare spazi catecumenali in cui chiunque possa interrogarsi sul senso della propria vita in relazione a Cristo, sapendosi accolto incondizionatamente. Questo ci costringe a ridisegnare la nostra pastorale, uscendo dagli schemi e lavorando con lo spirito nuovo dell’iniziazione cristiana: per i fanciulli e le loro famiglie, per i fidanzati e gli sposati, per coloro che si sentono esclusi dalla comunità cristiana per la loro condizione di vita particolare.

34 5 BREVI TAPPE 1 tappa: la persona si converte e sceglie Cristo…
2 tappa: ammissione al catecumenato: fase di studio reciproco, di cambiamento di vita, di avvicinamento alla comunità cristiana. Prima di spiegare il messaggio di Cristo la persona si deve adeguare ad avere un linguaggio comune, a capire cosa avviene nella comunità cristiana.

35 3 tappa: tirocinio alla vita cristiana per prepararsi ai sacramenti
3 tappa: tirocinio alla vita cristiana per prepararsi ai sacramenti. Qui la persona attraverso l’ascolto della Parola, nella preghiera e nella celebrazione Eucaristica e nella vita di carità vive attraverso la propria comunità parrocchiale la preparazione ai sacramenti. 4 tappa: celebrazione dei sacramenti. 5 tappa: vivere i sacramenti ricevuti nella propria comunità cristiana.


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