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Cinema e psicoanalisi.

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Presentazione sul tema: "Cinema e psicoanalisi."— Transcript della presentazione:

1 Cinema e psicoanalisi

2 Psicoanalisi e cinema Si possono classificare TRE TIPI DI STUDI sul cinema dal punto di vista della psicoanalisi. Fonte principale: Christian Metz, Cinema e psicanalisi. Il significante immaginario, Venezia, Marsilio,

3 Psicoanalisi e cinema 1 Il PRIMO
considera il testo filmico come se fosse una sorta di sintomo, esaminando il quale si possa analizzare la psiche del cineasta. Non è il film in sé ad interessare l’analista, quanto piuttosto il regista, o comunque il suo autore reale (cfr. «Narratologia»).

4 Psicoanalisi e cinema 2 Il SECONDO tipo si interessa al testo filmico,
ma concentra la sua attenzione prevalentemente sul significato di uno o più film, anche se non può prescindere dalla catena dei significanti, in cui i significati stessi si esprimono (cfr. «Narratologia»).

5 Psicoanalisi e cinema 3 Il TERZO tipo,
interessandosi al film e alla sua struttura, studia in particolar modo il significante e, ancor più specificamente, analizza il significante propriamente cinematografico (cfr. «Narratologia»).

6 Psicoanalisi e film Si possono classificare DUE TIPI diversi di testi filmici Fonti: Christian Metz, cit. Emile Benveniste, Problemi di linguistica generale, Milano, 1959 Seymour Chatman, Storia e discorso, Parma, 1978.

7 Psicoanalisi e film 1 quelli che (TIPO 1) trattano temi psicoanalitici: personaggi, eventi, situazioni che hanno a che fare direttamente con qualche forma di disagio psichico, di nevrosi o di psicosi, oppure con il lavoro dello psicoanalista; le varianti sono numerosissime e potrebbero esser classificate in svariati sotto-tipi; sono psicoanalitici sul piano del significato, o della storia .

8 Psicoanalisi e film 2 e quelli che (TIPO 2)
sono psicoanalitici sul piano del discorso e si strutturano a livello di significanti, in particolare di quelli cinematografici (scansione dei campi e dei piani, movimenti interni ed esterni all’inquadratura, montaggio, ecc.), in modo da invocare una lettura psicoanalitica.

9 Psicoanalisi e film 3 Ovviamente, ci sono film che posseggono entrambe le caratteristiche cioè sono psicoanalitici sia sul piano del significato, o della storia sia sul piano del significante, o del discorso

10 Psicoanalisi e film 4 Naturalmente queste distinzioni risultano sempre un po’ arbitrarie e ogni film, in linea di principio, è analizzabile applicando modelli ispirati alla psicoanalisi e, anzi, ancor più precisamente, il cinema stesso, in quanto apparato che produce storie e discorsi (o discorsi che raccontano storie), è un congegno psichico di per sé interessante per la “scienza” inaugurata da Freud.

11 Film e sogno Tra un film e un sogno vi sono somiglianze.
Naturalmente, assistere ad un film non è come sognare ma lo stato in cui si trova uno spettatore nella sala cinematografica buia, “costretto” ad una relativa immobilità, posto nelle condizioni di percezione visiva ed uditiva focalizzata quasi totalmente da ciò che accade sullo schermo, è molto simile allo stato onirico, anche se lo spettatore non dorme come il sognatore.

12 Film e sogno 1 Chi guarda un film sa di essere al cinema
ed è sempre (o quasi) in grado di dire a se stesso: “in fondo è soltanto un film”, un po’ come quando ci si sta risvegliando da un sogno e si può dire: “non è altro che un sogno”; ma il piacere del cinema consiste proprio nel dimenticare che si sta guardando un film e nell’immedesimarsi nella vicenda e nei personaggi, vivendone le emozioni intensamente come se fossero reali.

13 Film e sogno 2 Per questo motivo, assistendo ad un film di cui non siamo autori né protagonisti, possiamo provare un’impressione di realtà simile alla vera e propria illusione di realtà che ci dà un sogno, di cui siamo, sia pur inconsciamente, autori, sceneggiatori, registi, attori e spettatori nello stesso tempo. Fonti: Marcelin Pleynet e Jean-Louis Baudry (rivista Cinéthique).

14 Film e sogno: metafora e metonimia
METAFORA e METONIMIA sono delle iper-figure, cioè grandi gruppi di processi di significazione: da un lato le figure fondate sulla similitudine (metafora), dall’altro quelle fondate sulla contiguità (metonimia). Fonte: Jakobson, Saggi di linguistica generale, Milano, 1966

15 Figure retoriche e sogno
Lacan ha messo in luce il rapporto generativo che lega alla METAFORA la CONDENSAZIONE e alla METONIMIA lo SPOSTAMENTO.

16 Film e sogno: condensazione
La CONDENSAZIONE consiste nel far convergere su un elemento onirico le caratteristiche di molteplici elementi della realtà, secondo una catena associativa che l’interpretazione può esplicitare: ad esempio, un personaggio del sogno può riunire in sé più persone reali.

17 Film e sogno: metafora La METAFORA
non è altro che similitudine condensata, in cui avviene una “sovraimposizione di significanti” (Lacan): quando diciamo, ad esempio, “la tempesta della passione” operiamo una sorta di corto circuito, in cui l’intensità emotiva e semantica di un fenomeno viene sovradeterminata, mentre si somma e si sintetizza con l’ìntensità emotiva e semantica di un altro fenomeno.

18 Film e sogno: spostamento
Lo SPOSTAMENTO è una dinamica con la quale si trasferisce un carattere da un elemento del sogno ad un altro: ad esempio, da un personaggio, che possiede quel carattere nella realtà, ad un altro personaggio onirico.

19 Film e sogno: metonimia
La METONIMIA non è altro che un trasferimento di significante, o “una virata di significazione” (Lacan), in cui qualcosa viene nominato o rappresentato tramite qualcos’altro sulla base di relazioni di contiguità: quando parliamo, ad esempio, di “discorso della Corona”, attribuiamo un’attività del monarca ad un suo accessorio altamente simbolico.

20 Figure retoriche e sogno
I due processi sono distinguibili, ma asimmetricamente connessi: ad esempio, la condensazione può costituirsi come il risultato di una pluralità di spostamenti.

21 Film e sogno: l’ordine del simbolico
METAFORA, METONIMIA, CONDENSAZIONE, SPOSTAMENTO, tra loro intrecciate, costituiscono i fondamenti dell’ordine del simbolico, cui appartengono sia l’inconscio (condensazioni e spostamenti), sia il linguaggio cosciente (metafore e metonimie).


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