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SPORTELLO SALUTE MENTALE
DISTURBI D’ANSIA I disturbi d’ansia colpiscono con maggior frequenza le donne (13-19%) rispetto agli uomini (4-7%). DISTURBI DEL SONNO L’insonnia comporta la sensazione di dormire poco e male o comunque di non trarre abbastanza riposo dal proprio sonno. È un disturbo frequente che colpisce dall’8 al 25% della popolazione con maggior prevalenza nel sesso femminile. La deprivazione cronica di sonno, alterando il ciclo sonno-veglia e tutti i ritmi biologici associati, comporta l’esaurimento dell’energia che alimenta la nostra vita, compromettendone la qualità in tutte le sue dimensioni: personale, affettiva, familiare, socio-relazionale e lavorativa. Il sonno è dunque caposaldo della salute. Per tale motivo, i disturbi morfeici devono sempre essere presi in seria considerazione e condivisi con il proprio medico di fiducia per poter identificare e dunque eliminare, laddove possibile, le eventuali cause scatenanti, attraverso un intervento mirato comportamentale e/o farmacologico. La cosiddetta igiene del sonno, che si realizza attraverso l’adozione di comportamenti che hanno lo scopo di favorire un buon riposo notturno, già consente di migliorare la qualità del sonno e di mantenerla nel tempo, rappresentando la strategia primaria per combattere l’insonnia. Ma in taluni casi queste misure possono non essere sufficienti, giustificando così il ricorso a terapie farmacologiche, che devono sempre essere valutate e concordate con il proprio medico curante. DISTURBI MENTALI 12 Ottobre 2017 dalle h 9 alle h 12 SPORTELLO SALUTE MENTALE Piano Rialzato Area Azzurra dell’Ospedale Maggiore di Lodi – Largo Donatori del Sangue Editing e grafica a cura di Dr.ssa Barbara Grecchi Coordinamento Aziendale Promozione Salute - WHP & HPH - ASST di Lodi
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DEPRESSIONE PERINATALE DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Tra i disturbi dell’umore, la depressione e i disturbi bipolari sono i più frequenti. Sono circa 340 milioni i depressi nel mondo, in Europa oltre 30 milioni, di cui quasi 4 in Italia. La depressione colpisce in età adulta più frequentemente il sesso femminile (10-25%) rispetto a quello maschile (5-12%). DEPRESSIONE REATTIVA E’connessa ad un evento di particolare significato esistenziale (come una perdita, una grave malattia, gravi problemi economici ) che incide su situazioni complessuali di fondo ed assume il ruolo di situazione scatenante” DEPRESSIONE PERINATALE La gravidanza, il parto e il puerperio rappresentano fattori di alto rischio per l’insorgenza di disturbi affettivi, come evidenziato da numerosi studi scientifici. Non disponiamo di dati epidemiologici italiani aggiornati sul fenomeno, ma si stima che nel nostro Paese siano oltre le donne che soffrono di disturbi depressivi e di ansia nel periodo perinatale, che comprende la gravidanza, il puerperio e i dodici mesi successivi al parto. A esserne colpite sono circa il 16% delle donne nel periodo della maternità, con percentuali dal al 14-23% in gravidanza e dal al 20-40% nel post partum. Si tratta di stime molto approssimative, dal momento che i sintomi sono frequentemente sottovalutati sia dalle pazienti sia dai clinici e che solo in circa la metà dei casi viene riconosciuto il disturbo e data risposta adeguata. DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE Anoressia e bulimia sono malattie molto complesse, determinate da condizioni di profondo e radicato disagio psicologico ed emotivo, che richiedono un trattamento mirato sia del problema alimentare in sé sia della sua natura psichica. Cruciale è il riconoscimento precoce di queste condizioni per impostare tempestivamente un programma terapeutico specifico, che dovrà necessariamente essere multidisciplinare e integrato. Il primo passo per guarire è vincere il senso di colpa e la vergogna, chiedere aiuto. Purtroppo i disturbi della condotta alimentare, in particolare l’anoressia, portano all’isolamento e sono così profondamente determinati dalla forte volontà personale che chi ne soffre difficilmente li riconosce come una grave minaccia per la propria salute e, a volte, per la vita stessa. L’anoressia colpisce prevalentemente le donne, esordendo tipicamente nel periodo adolescenziale. Anche la bulimia nervosa interessa con maggior frequenza il sesso femminile, ma l’età d’esordio è leggermente posticipata, collocandosi intorno alla tarda adolescenza/prima età adulta. FONTE: Da un indagine di Onda “Donne e patologie psichiatriche”
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