Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
Diadattica generale 3-4 ottobre 2016
2
3 ottobre Visione del film PARADA Analisi didattica (i dispositivi, il progetto educativo, il modello educativo) Analisi della relazione educativa
3
L’agire educativo Dipende dal sapere pedagogico soggettivo
Si inserisce in una cultura contestualizzata Normalizzazione o apertura al possibile? « attività pratico-poietica con una specificità che lo contraddistingue da altre forme di agire professionale in contesti socio-educativi: il rivolgersi alla crescita in umanità della persona e alla valorizzazione di tutte le potenzialità » Costruire lo spazio-tempo della mediazione non per la trasposizione di saperi bensì per la devoluzione e l’accesso a modi di interpretare se stesso nel mondo. Equilibrio e distanziamento.
4
L’esperienza educativa
Necessita di radicarsi e nello stesso tempo di differenziarsi dalla quotidianità, modulando al contempo la propria forma sulle caratteristiche, gli interessi, le esperienze pregresse dei soggetti che la attraversano (Massa, 1987)
5
Progettualità Le finalità
Promuovere il riconoscimento delle risorse di cui è portatrice la persona e attivare processi per la loro valorizzazione Ampliare e accrescere il bagaglio di risorse personali per dare ai soggetti più possibilità di interagire con la realtà Fare in modo che l’acquisizione di nuove risorse, e la consapevolezza di quelle esistenti, si traformino in possibilità e capacità di azione
6
Modello educativo « un modello rappresenta uno schema di connessione tra una finalità, che costituisce una peculiare interpretazione della problematica educativa, e un insieme di pratiche educative, che acquistano senso e legittimità in relazione ad essa. Sul piano pragmatico, un modello corrisponde ad una scelta educativa determinata e possiede una precisa valenza normativa: è capace di ispirare e guidare la concreta organizzazione dell’esperienza educativa (Baldacci, 2010)
7
Il dispositivo È uno spazio-tempo intenzionalmente predisposto per supportare un cambiamento soggettivo e dipende dalle prospettive con cui, chi progetta, guarda a un problema. Al suo interno vi sono strumenti e attività che danno vita a una partecipazione determinata da come il soggetto in formazione interpreta il dispositivo. Le azioni che attiva provocano la creazione di nuove routine e di pratiche non tutte previste dal progettista, sempre e comunque frutto di un’interazione attiva del soggetto con la realtà. Il focus del dispositivo è nella gestione della mediazione fra un prospettato dal progettista e un realizzato dal soggetto che lo interpreta. Il dispositivo può essere considerato efficace quando produce nei soggetti pratiche di libertà, nel senso di auto-progettazione e definizione identitaria, provoca un mutamento nella percezione del sé in rapporto ai problemi e alla possibilità di affrontarli e risolverli (Magnoler, 2009).
8
Il progetto pedagogico
Nasce all’interno di un contesto culturale, sociale che porta con sè un pensiero implicito sulla realtà, sui soggetti Agisce « negli » individui, non senza gli individui: nulla può succedere senza il consenso dell’educando Crea occasioni per nuovi apprendimenti Nasce all’interno di una rete (persone, comunità). Pensare la rete, pensarsi in rete. Incontra i soggetti in ambienti strutturati Va incontro ai soggetti nei loro ambienti
9
La mediazione educativa
Finalità: suscitare nel soggetto il desiderio della propria formazione. Competenze da sviluppare: saper decidere, saper prevedere, saper risolvere problemi, saper empatizzare, saper creare mondi e relazioni Funzioni: accompagnare, contenere, tutorare Si realizza attraverso un metodo: « la via per… » Cogliere il rischio del « no » dell’educando, sospendendo l’azione sulla soglia della sua libertà
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.