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Introduzione al mondo del digitale
La musica digitale Introduzione al mondo del digitale
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MUSICA DIGITALE Con il termine musica digitale si intende una qualsiasi composizione musicale convertita in segnale digitale. La prima produzione di musica digitale nota fu realizzata dal DIPARTIMENTO SCIENTIFICO computer australiano CSIRAC nel giugno del Nello stesso anno i tecnici della BBC registrarono la musica prodotta dal computer Ferranti Mark creando la prima registrazione di musica digitale. Per molti anni la musica digitale comunque rimase limitata ai laboratori dato l'elevato costo dell'elettronica. Con gli anni ottanta la rivoluzione dell'elettronica permise la nascita di sistemi economici in grado di gestire ed elaborare la musica digitale. Questa si affermò con la diffusione dei Compact Disc. Data l'elevata qualità del suono essi si diffusero rapidamente e a metà degli anni novanta iniziarono a soppiantare le registrazioni analogiche.
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DIGITALE E ANALOGICO In informatica ed elettronica con digitale ci si riferisce a tutto ciò che viene rappresentato con numeri o che opera manipolando numeri. Il termine deriva dall'inglese digit, che significa cifra, che a sua volta deriva dal latino digitus, che significa dito È possibile convertire un segnale analogico in uno equivalente digitale, costituito da una serie di numeri, questo processo è chiamato digitalizzazione. A seconda degli scopi a cui è destinata la conversione, questa può essere effettuata in modo grossolano e approssimativo, oppure in modo molto accurato e preciso, in ogni caso il segnale digitalizzato perde sempre qualcosa rispetto all'originale analogico, non sarà mai identico. In elettronica, per analogico si intende il modo di rappresentare il segnale elettrico all'interno di una data apparecchiatura (che lavora sotto potenziale elettrico) ciò che è analogico è tutto ciò che non ha una scheda dati. Il segnale è detto analogico quando i valori utili che lo rappresentano sono continui (infiniti).
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Analogico digitale
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Storia della musica digitale
Lo sviluppo della tecnologia è stato certamente un fattore decisivo nella storia della popular music. Tra i vari generi possibili e immaginabili, nulla più della musica elettronica è così strettamente collegabile allo sviluppo tecnologico/industriale. Le loro storie sono collegate fra loro, passo dopo passo. Quando parliamo di musica elettronica, ci riferiamo alla presenza completa, o comunque dominante, degli strumenti elettronici. L’elettronica quindi non viene utilizzata solo per la registrazione e la diffusione di musica, ma fa parte del contenuto stesso del brano.
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Gli strumenti elettronici non sono da confondere con quelli elettrici o elettromeccanici il cui suono è determinato dalle variazioni del campo magnetico presente in natura. Anche se va detto che gli strumenti elettronici nacquero dalla graduale evoluzione degli strumenti elettrici. Il primo lontano antenato non ebbe fortuna. Si trattava del telharmonium, un mastodontico macchinario di 200 tonnellate simile ad un organo, inventato da Tadddheus Cahill nel Ma fu negli anni ‘30 che fecero la loro comparsa i primi strumenti elettrificati come il piano, la chitarra e l’organo Hammond. Sono i primi passi verso la musica elettronica anche se forse il primo vero progenitore fu il theremin, progettato da Leon Theremin nel Per l’epoca si trattò di uno strumento decisamente rivoluzionario e con esso il fisico russo incantò prima l’Europa e poi l’America per oltre 15 anni. Funziona tramite due antenne con cui è possibile tradurre il campo elettromagnetico in suono e controllarne sia l’altezza che l’ampiezza attraverso il movimento delle mani
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Con gli anni ‘40 si assiste all’avvento dei transistor e dei primi elaboratori elettronici. Si tratta di strumenti molto costosi e difficili sia da reperire che da utilizzare. Per questo motivo durante gli anni ‘50 e ‘60 la musica elettronica si diffonde attraverso i compositori d’avanguardia (Stockhausen, Cage, Varèse, Schaeffer, Reich, Berio, Nono, Maderna). Sono tutti musicisti che hanno la possibilità di lavorare presso enti statali e istituzioni radiofoniche provviste delle strumentazioni necessarie. Ma negli anni ‘60 si ha una svolta decisiva: entrano in scena i sintetizzatori analogici e i primi campionatori. Nell’anno di grazia 1964 si realizzano due importanti strumenti come il moog (il primo sintetizzatore a tastiera) e il mellotron (il primo campionatore che suona spezzoni di nastro preregistrato). Grazie a queste nuove invenzioni, la musica elettronica comincia a lasciare le sue tracce anche nella popular music. A partire dai primi anni ‘70, la diffusione degli strumenti elettronici si fa consistente. Nasce il minimoog, strumento leggero ed economicamente accessibile che permette ai musicisti di suonarlo anche in concerto. Nascono i primi sequencer che permettono di memorizzare dei suoni e determinarne la sequenza. Nascono le drum macchine che creano una base ritmica costante imitando il suono di diversi strumenti a percussione. Nasce il versatilissimo synclavier, primo strumento digitale che permette di integrare la sintetizzazione e il campionamento del suono attraverso un unico software.
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Contemporaneamente si affermano le prime correnti musicali che adottano l’elettronica come base per le proprie sperimentazioni. L’epicentro di tutti questi nuovi fermenti è la Germania. Con l’inizio degli anni ‘80 la musica elettronica si impone in ogni ambito e contagia un po’ tutti anche grazie al diffondersi dei primi personal computer. Ma la complessità e il numero sempre maggiore di strumenti elettronici rendono necessario un linguaggio comune. Nel nasce così il primo MIDI (Musical Instrument Digital Interface), un protocollo standard che permette di mettere in comunicazione qualsiasi strumento digitale. Oggi la musica elettronica è a portata di tutti. Ma non solo! Con l’avvento di internet anche la distribuzione di musica è diventata elettronica. Alle consuete etichette discografiche si vanno man mano sovrapponendo e sostituendo le netlabel, etichette che distribuiscono la musica online in formato digitale. E’ l’ultima frontiera (per ora!) di una storia in bilico tra musica e tecnologia.
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Questa presentazione è stata realizzata dall’alunno Bonalumi Marco e presentata all’esame di 3 Secondaria di primo grado nell’anno scolastico
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