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I centri di controllo del cervello
Le funzioni esecutive I centri di controllo del cervello
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Di che cosa parleremo... Il lobo frontale e le sue connessioni.
Cosa sono le funzioni esecutive? Dove si trovano i suoi correlati neurali? I principali modelli teorici. I pazienti con deficit delle funzioni esecutive: come si valutano? La coscienza
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Corteccia Prefrontale
Dove sono le funzioni esecutive? Lobo Frontale Corteccia Prefrontale
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Le connessioni delle aree prefrontali
Riceve informazioni di qualunque genere dall’ambiente sia interno che esterno e controlla qualunque altra funzione tramite le sue connessioni reciproche con: Area premotoria Area motoria (attraverso l’area premotoria) Aree sensoriali associative di ordine più elevato Sede delle funzioni intellettive superiori? Eppure no deficit intellettivi a seguito di lesione!
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Che cosa sono le funzioni esecutive?
Le F.E. sono una FUNZIONI COGNITIVE SUPERIORI. MEMORIA PERCEZIONE LINGUAGGIO ATTENZIONE
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Che cosa sono le funzioni esecutive?
Insieme di processi cognitivi di “ordine superiore” che permettono di pianificare, iniziare e portare a termine comportamenti diretti ad uno scopo, attraverso un insieme di azioni coordinate e strategiche. Funzioni cognitive di “ordine superiore” includono attività di integrazione e sintesi di informazioni, pianificazione, organizzazione, ecc Funzioni cognitive “basilari” includono l’elaborazione di informazioni di tipo sensoriale Evans J.J., in Wilson A.B. Neuropsychological rehabilitation: theory and practice, 2003
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Quando si usano le FE Apprendimento di nuove azioni
Azioni che implicano pianificazione e decision making Azioni in cui è necessario correggere gli errori Comportamenti nuovi che richiedono l’esecuzione di una nuova sequenza di azioni Azioni difficili o pericolose Attività in cui è necessario un costante monitoraggio del proprio comportamento Azioni in cui in cui bisogna superare forti risposte abituali .....Qualche esempio??
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Incapacità ricordare i luoghi e i tempi degli eventi accaduti
o di imparare dall’esperienza Difficoltà nel mantenere l’attenzione (specie in compiti noiosi/frustranti) Grande distraibilità Difficoltà nell’eseguire più compiti contemporaneamente Procrastinazione e/o difficoltà ad intraprendere compiti nuovi o impegnativi Noncuranza, disorganizzazione Ipoattivazione COMPORTAMENTI OSSERVATI IN BAMBINI CON DEFICIT DELLE FUNZIONI ESECUTIVE Difficoltà nel controllare le risposte automatiche Perdita della cognizione del tempo, lentezza cronica Marcata altalenanza nelle prestazioni accademiche Difficoltà nello stabilire Priorità e rispettare i tempi Sbadataggine Scarsa consapevolezza dei sentimenti altrui e delle convenienze sociali Difficoltà nella regolazione degli stati emotivi, impazienza, scarsa tolleranza della frustrazione Difficoltà nel passare da un’attività all’altra Instancabilità, marcata loquacità
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IL CASO DI PHINEAS GAGE Uno dei casi-studio più famosi in neurologia. Ferroviere che nel 1848 ebbe un incidente sul lavoro con lesione dei lobi frontali. Miracolosamente si salvò, ma la sua personalità si modificò radicalmente.
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Il Sistema attenzionale supervisore s.a.s.
Shallice (1986) Modello SAS Il SAS permette al soggetto di prevedere le conseguenze del proprio operare e valutare l’adeguatezza del suo comportamento rispetto al suo scopo finale con particolare riferimento al controllo dell’azione in una dicotomia automatico volontario.
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La selezione di azioni è un processo competitivo
Il SAS assicura che l’azione sia guidata dall’obiettivo Goal monitoring Goal Selection Action selection
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Verso un’integrazione delle FE (Anderson, 2002)
Il controllo attentivo influisce gli altri domini, i quali comunicano tra loro ma sono indipendenti
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