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PubblicatoRoberta Brunelli Modificato 6 anni fa
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René Descartes Lavoro realizzato da Chiara Amodeo 4D a.s 2016/2017
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La vita e gli scritti René Descartes, meglio noto come Cartesio, nasce il 31 marzo 1596 a La Haye e compie i suoi studi nel collegio dei Gesuiti di La Flèche. Il filosofo partecipa alla Guerra dei Trent’anni e grazie alla libertà a lui concessa può viaggiare in tutta Europa dedicandosi agli studi ed elaborando la propria dottrina del metodo. Nel 1628 si stabilisce in Olanda e inizia a comporre un trattato di Metafisica, scrive inoltre il Trattato della luce. In seguito decide di divulgare alcuni saggi sulla Diottrica, sulle Meteore e sulla Geometria. Muore a causa di una polmonite l’11 febbraio 1650 a Stoccolma.
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Il metodo Cartesio è il fondatore del razionalismo. Il suo problema nasce presso la scuola che ha frequentato, dove egli ritiene di non aver acquisito alcun criterio per distinguere il vero dal falso. Secondo il filosofo questo criterio, chiamato metodo, è unico e semplice e deve essere utile all’uomo in ogni campo teoretico e pratico. Per definire il metodo, Cartesio fa riferimento alla matematica. Secondo il filosofo le regole del metodo sono quattro: L’evidenza, la quale impone di accettare come vero solo ciò che si presenta alla mente in modo chiaro. L’analisi, per la quale un problema deve essere suddiviso in sottoproblemi più semplici. La sintesi, per la quale si passa dalle conoscenze più semplici alle più complesse. L’enumerazione e la revisione, le quali permettono di controllare l’analisi e la sintesi.
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Il dubbio e il cogito Secondo Cartesio bisogna dubitare di tutto, soprattutto delle conoscenze sensibili. Le conoscenze matematiche sono sempre vere, delle quali però si deve ugualmente dubitare. Il filosofo distingue il dubbio metodico- il quale, attraverso l’esercizio del dubbio, permette di giungere alle conoscenze indubitabili -dal dubbio iperbolico, il quale si concretizza quando il dubbio si estende ad ogni cosa. La proposizione “io esisto” è l’unica assolutamente vera, in quanto può dubitare solo chi esiste: da qui la celebre affermazione del filosofo “Cogito, ergo sum”. Il cogito permette quindi di sconfiggere il dubbio metodico e giungere alla verità.
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Tipi di idee e idea di Dio
Con idea Cartesio intende ogni contenuto del pensiero; esse si dividono in tre categorie: quelle presenti in noi da sempre (innate), quelle derivate dall’esterno (avventizie) e quelle trovate da noi stessi (fattizie). Tutte le idee che possediamo non sono così perfette da non poter essere state prodotte da noi. Questo non vale per l’idea di Dio e di infinito: infatti l’uomo, creatura finita e imperfetta, non può aver prodotto l’idea di una sostanza infinita, eterna, immutabile, onnisciente e onnipotente. L’idea di infinito dovrà dunque essere esterna a noi. Dio è il garante della conoscenza poiché essendo perfetto non può ingannarci.
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Dualismo cartesiano e filosofia pratica
Cartesio divide la realtà in due zone distinte: la sostanza pensante (res cogitant) incorporea,consapevole e libera la sostanza estesa (rex extensa) corporea e inconsapevole. Inoltre il filosofo distingue nell’anima le azioni, che dipendono dalla volontà e le affezioni, che sono involontarie e costituite da emozioni. Le due emozioni fondamentali sono la tristezza e la gioia. La forza dell’anima consiste nel vincere le emozioni , mentre la sua debolezza consiste nel lasciarsi dominare da esse. In questo dominio delle emozioni consiste la saggezza, che rende l’uomo padrone della sua volontà.
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Mondo fisico e geometria
Il filosofo ritiene possibile unificare la geometria degli antichi con l’algebra dei moderni, per far ciò Cartesio riordina la simbologia algebrica. La fisica è riconducibile alla geometria e studia il mondo della natura, del movimento e della necessità meccanica. La fisica cartesiana segue il metodo deduttivo,poiché partendo dai principi di base giunge all’intero sistema della natura. L’universo fisico cartesiano è dominato da due leggi: il principio d’inerzia e la conservazione della quantità di moto. Il meccanicismo di Cartesio è quindi la considerazione del mondo come una grande macchina, indagabile secondo le leggi della meccanica e spiegabile attraverso il movimento.
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