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L’occhio e la scrittura
A.S.L. Na 1 - Ospedale dei Pellegrini U.O.C. di Oculistica Dir. Resp.: Dott. V. Marrone L’occhio e la scrittura A. Villani, L. Capasso, R. Schiemer*, F. Amoroso* ,M. Ippolito *
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Come scriviamo Teorie sulle cause della difficoltà nella scrittura Patologie oculari che alterano la scrittura Patologie corneali Cataratta Glaucoma Retinopatia diabetica Degenerazione maculare legata all’età Artisti e dipinti
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La scrittura costituisce l’ultimo anello di una catena che investe tutta l’organizzazione cerebrale. Il momento ideativo, collegato alle percezioni visive e uditive, viene seguito da un atto decisionale e quindi da un comportamento motorio. La corteccia cerebrale responsabile di questa integrazione comprende: le aree visive ed uditive primarie e superiori (aree 17,18 e 41,42), in cui le informazioni vengono trasformate in rappresentazioni; il cingolo angolare della corteccia associativa parieto-temporo-occipitale (area 39), che fornisce i collegamenti necessari alla elaborazione delle informazioni somatiche,visive e uditive; l’area di Broca (l’area motrice del linguaggio); le cortecce premotoria e motoria (aree 6 e 4).
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Parola scritta Linguaggio scritto
Elaborazione visiva iniziale e superiore (aree 17 e 18) Corteccia associativa parieto-temporo-occipitale Area Broca Area premotoria e motoria Linguaggio scritto
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Agrafia Centrali (lessicale,fonologica,profonda);
Con il termine agrafia si intende un disordine circoscritto alla scrittura di parole. Le cause sono in genere legate a patologie cerebrovascolari, traumi cranici, malattie demielinizzanti e degenerative, neoplasie. Possono essere divise in: Centrali (lessicale,fonologica,profonda); Periferiche (da Neglet, aprassica).
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Patologie CORNEALI
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CATARATTA
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GLAUCOMA
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La Retinopatia Diabetica
La retinopatia diabetica è, in Italia, la maggiore complicanza oculare del diabete mellito e la maggiore causa di cecità nella popolazione in età lavorativa.
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Classificazione della retinopatia diabetica (RD)
Assenza di RD RD non proliferante Lieve Moderata Avanzata (o grave o pre-proliferante) RD proliferante Maculopatia diabetica Edema maculare non clinicamente significativo Edema maculare clinicamente significativo
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Maculopatia diabetica
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Trattamento a griglia Trattamento focale
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Retinopatia diabetica preproliferativa
Trattamento: non richiesto
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Retinopatia diabetica proliferativa
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Degenerazione maculare legata all’età (AMD)
1.7 millioni di Americani soffrono di AMD, la principale causa di severa perdita della visione nella popolazione oltre i 65 anni di età. Circa di questi pazienti è legalmente cieco.
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Degenerazione maculare legata all’età (AMD)
90% dei pazienti con AMD presentano una forma non essudativa della malattia. Fattori di rischio per AMD includono: età, storia familiare di AMD, e fattori cardiovascolari, tra gli altri Ipertensione Fumo di sigaretta.
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Degenerazione maculare legata all’età
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IPOVISIONE
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Ipovisione Definizione
L’ipovisione si inquadra nell’ambito delle minorazioni visive come forma intermedia tra le minorazioni poco significative che non generano disabilità visiva e le minorazioni gravissime che riducono l’afferenza visiva ad un livello non utilizzabile.
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Essa comprende una componente centrale, che deriva dalla riduzione dell’acutezza visiva, ed una componente periferica che è espressione del danno del campo visivo. La prima compromette prevalentemente le attività "da vicino", la seconda compromette la mobilità autonoma.
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L’ipovisione rappresenta una minorazione bilaterale, irreversibile, più o meno rilevante, della funzione visiva centrale e/o periferica, non correggibile con occhiali convenzionali, che genera gradi diversi di disabilità visiva.
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Ipovisione Centrale Assente Lieve Moderata Grave
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L’ipovisione rappresenta una realtà che coinvolge pressoché quotidianamente l’oculista, dato che é in costante aumento il numero di soggetti con minorazioni visive. Tra le possibili cause di questo aumento ricordiamo: L’aumento della vita media della popolazione con il conseguente incremento delle malattie senili invalidanti (DMS); 2) L’affinamento delle tecniche diagnostiche e terapeutiche (soprattutto chirurgiche) che consentono di trattare più precocemenente ed efficacemente gravi lesioni oculari, che non esitano più in cecità ma in menomazioni visive irreversibili (per esempio la retinopatia del prematuro, la retinopatia diabetica ed il distacco di retina con proliferazione vitreo-retinica).
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Il danno e menomazione visiva si esprime come riduzione dell’acuità visiva, del campo visivo e/o di altri parametri funzionali (senso cromatico, sensibilità al contrasto ecc.). La disabilità visiva é la ridotta capacità di un individuo portatore di un certo danno visivo centrale e/o periferico a compiere atti correlati al controllo visivo quali leggere, scrivere, lavorare, muoversi autonomamente ecc. L’handicap é l’impedimento che la disabilità provoca all’individuo nella realizzazione di se stesso. Il grado di handicap varia pertanto da caso a caso, in quanto dipende dall’età del soggetto, dal contesto personale, familiare, sociale, professionale e dal livello culturale del soggetto.
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La capacità visiva dell’ipovedente
Il livello qualitativo della visione del paziente ipovedente é in grado di condizionare la sua vita di relazione. Un paziente portatore di una menomazione visiva che lo classifica come ipovedente può comportarsi, a seconda della prestazione richiesta, come un cieco, come un ipovedente o come normovedente. Uno stesso soggetto può agire come persona con una visione ridotta, per un livello di luminanza inferiore e come un cieco per bassissimi livelli di illuminazione.
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Mezzi tecnologici per migliorare le prestazioni visive dell’ipovedente
I presidi ottici migliorano la funzione visiva con tre possibili meccanismi: 1) determinando un ingrandimento dell’immagine retinica; 2) eliminando le irregolarità della superficie corneale anteriore; 3) provocando la formazione di un’immagine retinica più a fuoco.
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I sistemi ottici di ingrandimento attualmente più utilizzati sono:
Nel caso di pazienti ipovedenti che presentano uno scotoma centrale (DMS, neuriti ottiche) vengono utilizzati degli ausili ottici in grado di provocare un ingrandimento dell’immagine retinica. I sistemi ottici di ingrandimento attualmente più utilizzati sono: i sistemi telescopici per la visione da lontano; 2) i sistemi ipercorrettivi per la visione da vicino.
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Sistemi telescopici Il tipo più semplice di sistema telescopico é quello galileiano, formato da due lenti: un oculare negativo ed un obiettivo positivo, montati coassialmente e separati da una distanza uguale alla somma delle loro distanze focali. In tal modo il fuoco posteriore della lente positiva coincide con il fuoco anteriore della lente negativa e di conseguenza i raggi che arrivano paralleli escono paralleli dal telescopio. Un altro tipo di sistema telescopico e quello chiamato kepleriano, in cui sia l’obiettivo che l’oculare sono costituiti da lenti positive: essi forniscono immagini rovesciate, che vengono raddrizzate con l’inserimento di un prisma.
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Sistemi ipercorrettivi
Sono sistemi ingrandenti destinati alla visione da vicino, costruiti in forma di occhiali con lenti mono o bifocali, oppure di lenti da ingrandimento tenute a mano o appoggiate sul foglio di lettura.
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Altri sistemi Videoingranditore;
Sistemi di scrittura con computer a vivavoce.
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In conclusione, riguardo alla scrittura, il comportamento dell’ipovedente è estremamente variabile, anche in relazione alle soggettive relazioni psicologiche che la consapevolezza della patologia ed il timore che essa possa peggiorare comportano.
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Generalmente per gradi elevati di ipovisione subentrano disinteresse allo scrivere, non sempre legato alla assoluta incapacità. Nelle fasi iniziali invece il paziente tende ad ingrandire i caratteri ed a ricorrere allo stampatello anche per rileggersi meglio, come per una sorta di regressione, dettata dalla progressiva incapacità. I caratteri scritturali appaiono, se correlati a scritti precedenti, più insicuri e tremolanti, finendo per assumere incerta identità.
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Artisti e dipinti Monet - Colazione sull'erba, 1865
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Monet - Sole nascente, 1872 Monet - Il parlamento inglese, 1904
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Monet - Autoritratto, 1886 Monet - Autoritratto, 1917
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Grazie
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