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I servizi educativi 0-6 anni e la loro transizione
Chi siamo Quali cambiamenti Quale innovazione Quali debolezze Il futuro
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I SERVIZI 0-6 anni a Parma: dati e condizioni
Servizi educativi 0-6 che chiamiamo Nidi e Scuole dell’infanzia presenti sul territorio provinciale nella misura di: N° 141 scuole e 123 servizi 0-3 Con una copertura pari al: del 90% per le scuole infanzia e del 40,8% dei Nidi (valore medio) Tasso di frequenza servizi 0-3 varia in Provincia tra il 4% e il 37% (di PR) Con un PIL procapite in ER di € anno e un reddito lordo famigliare stimato in MA Con un progressivo impoverimento delle famiglie dato da sofferenze bancarie, calo delle imprese, aumento della cassa integrazione e della disoccupazione 7,5% ( persone disoccupate) Con un richiamo della Commissione Eu a rispondere ad un preoccupante calo dell’accesso ai servizi 0-6 e relativo impoverimento culturale e formativo delle nuove generazioni.
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Definizione del problema
Il principale problema oggi è il calo di accesso ai servizi educativi (in particolare 0-3 anni) delle famiglie secondo noi determinato da: 4 fattori ambientali: calo demografico, difficoltà di accesso economico, poco riconoscimento del valore educativo dei servizi, politiche fiscali per le famiglie non adeguate; 3 fattori interni: rigidità organizzative dei servizi, difficoltà burocratiche, autoreferenzialità dei servizi rispetto al territorio e alla comunità.
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Quali cambiamenti nell’asset dei servizi rispetto ai problemi (idea trasformativa)
Organizzazione, competenze, funzionamento Fruizione, partecipazione, territorio Rigidità organizzative, difficoltà burocratiche, accesso economico: è come lavorare sull’hardware dei servizi per ciò serve “riprogrammare”: Servizi più flessibili (in orari, modalità di frequenza e di pagamento, nella tipologia dell’offerta….verso la co-produzione) Problema culturale nel riconoscere il valore educativo dei servizi e autoreferenzialità: servizi a servizio di sé stessi o di una comunità? Servizi per clienti o per cittadini? Serve modificare le proprie reti collaborative, mixare soggetti, espandere le proprie funzioni al territorio.
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Ingrediente dell’ idea trasformativa è Innovazione
Per trovare gli elementi dell’innovazione serve un atteggiamento “riflessivo” che prevede la capacità di porsi e porre domande, di comprendersi con le nuove visioni di mondo della gente L’innovazione sta in: Nidi e Scuole che diventano unica filiera educativa: 0-6 anni (unione di competenze, formazione, spazi, idee, pensieri); Nidi e scuole che sono INVESTITE di finanziamento pubblico e privato perché hanno una funzione pubblica e che dovrebbero COSTARE alla famiglie il giusto! Nidi e scuole che sono spazi di comunità e di nuove forme di economia collaborativa: dall’accoglienza con forme innovate delle famiglie di un territorio ai luoghi per lo scambio di beni e per la crescita del bene comune, spazi intergenerazionali, spazi per la crescita della cultura dell’infanzia
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Forza e debolezza FORZA Debolezza
Strutture dei servizi: stupende e alta copertura dei servizi sul territorio (non ci serve investire soldi in muri, già fatto!) Alta qualificazione del personale educativo e non solo Capacità di analisi del problema e slancio sull’innovazione Mancanza di visione “POLITICA” : quella nazionale pensa a come recuperare un gap di 20 anni in cui nulla si è investito in educazione all’infanzia (inteso come pensiero e come investimenti); quella locale (regionale e comunale) patisce il gap di cui sopra e si trova ad amministrare risorse proprie cercando soluzioni a problemi di sistema ma senza che il SISTEMA CENTRALE abbia capito che senza nuove politiche per le famiglie e fiscali tutto diventa più arduo)
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La rete collaborativa cioè i soggetti della trasformazione
Cooperazione sociale di Parma, Amministrazione pubblica, genitori e cittadini anche organizzati in associazioni, società produttiva, Fondazioni, bambini, scuole, servizi 0-6 anni, servizi alla salute …..e chi ancora non vediamo!!!
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Appuntamenti per il futuro
Non esiste MAI consenso preliminare all’innovazione. Non si va avanti a partire da un’opinione media, che non è democratica ma mediocratica. Si va avanti a partire da una passione creatrice (E. Morin)
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Cosa faremo Non accettando l’idea di non progredire e di non innovare proveremo a partire dai punti di forza e da ciò che abbiamo: Strutture, personale qualificato, vision, slancio, e …..le famiglie che comunque ci sono e che possono essere coinvolte come nuclei generativi di sapere nell’ottica della co-produzione: DI COSA? Della cultura del servizio Del sostegno alla famiglia Della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro Della cura dei più piccoli Della gestione del tempo e dello spazio Di una nuova economia più collaborativa Ci servirà innestare percorsi formativi, autoriflessivi e di co-design, ci servirà mixare le idee e le teste, ci serviranno tempi e spazi in cui provare, ci servirà il coraggio amministrativo di sostenere percorsi “liquidi” e sconosciuti
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Proponiamo 2 azioni verso la co-produzione dei servizi
Sviluppo di reti collaborative e di self help all’interno dei servizi attraverso azioni di : Maternage Laboratori con e per genitori Accoglienza dei nuovi nati del territorio Ingaggio della cittadinanza Pensare alla ricomposizione della frammentazione dei legami e dei servizi stessi attraverso: La nascita di un luogo con-diviso, com-partecipato, co-pensato dove aumenti il livello della cultura per l’infanzia della nostra città
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