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LAVORO AL VIDEOTERMINALE Relatore:

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Presentazione sul tema: "LAVORO AL VIDEOTERMINALE Relatore:"— Transcript della presentazione:

1 LAVORO AL VIDEOTERMINALE Relatore:

2 LAVORO AL VIDEOTERMINALE

3 LAVORO AL VIDEOTERMINALE
Il videoterminale è uno strumento presente nella quasi totalità dei comparti o dei processi produttivi (associato a pc, attrezzature, sistemi di controllo, ecc) e viene impiegato per gran parte del tempo dedicato al lavoro. Le moderne tecnologie hanno reso il videoterminale uno strumento valido e utile per effettuare molti tipi di operazioni: per esempio regolazioni manuali che prima erano effettuate mediante dispositivi meccanici o idraulici, ora sono interfacciate al videoterminale. Il largo utilizzo che se ne fa unito ai rischi ergonomici che il loro impiego può presentare per la salute, richiede al datore di lavoro che venga valutato anche questo rischio.

4 RIFERIMENTI NORMATIVI
D. Lgs. 81/2008 – Titolo VII Attrezzature munite di videoterminali

5 RIFERIMENTI NORMATIVI
IN AGGIUNTA… Decreto Legislativo 81/08 Allegato XXXIV “Videoterminali - Requisiti minimi” Decreto Ministeriale 02/10/00 “Linee guida d’uso dei Videoterminali”

6 Videoterminalista LAVORATORE A RISCHIO:
Chi utilizza i videoterminali sistematicamente e abitualmente per almeno 20 ore settimanali

7 Formazione ed Informazione
LAVORATORE A RISCHIO: Formazione ed Informazione Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di fornire formazione ed informazione in merito a: rischi legati all’utilizzo dei videoterminali modalità di prevenirli

8 Rischi principali UTILIZZO DEL VIDEOTERMINALE
Disturbi all’apparato visivo Disturbi all’apparato muscolo-scheletrico (postura) Disturbi al sistema mano – avambraccio Stress, affaticamento mentale Analizziamoli singolarmente

9 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Caratteristiche fondamentali della vista: Acuità visiva Accomodamento Adattamento

10 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Caratteristiche fondamentali della vista: Acuità visiva capacità di distinguere nettamente (immagine nitida) oggetti piccolis-simi ravvicinati tra loro. L’acuità visiva è la capacità di distinguere nettamente (immagine nitida) oggetti piccolissimi ravvicinati tra loro. Molti sono i fattori che possono influire sull’acuità visiva. I più importanti sono: • L’età. L’acuità visiva diminuisce, specialmente per la vista da vicino, in funzione dell’età • L’intensità luminosa. Con l’aumento della intensità luminosa aumenta anche l’acuità visiva. • Il contrasto. L’acuità visiva aumenta con l’aumentare del contrasto (meglio un testo scritto in nero su fondo bianco che su un fondo viola).

11 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Caratteristiche fondamentali della vista: Accomodamento facoltà dell’occhio di mettere perfettamente a fuoco un oggetto a seconda della distanza dall’occhio. L’accomodamento è la facoltà dell’occhio di mettere perfettamente a fuoco un oggetto in base alla distanza dall’occhio. L’ampiezza di accomodamento indica la distanza massima e minima entro la quale è possibile vedere con nitidezza. Sia l’ampiezza che la rapidità di accomodamento diminuiscono con l’età. L’accomodamento diventa più difficile e faticoso per gli occhi quando l’intensità luminosa è insufficiente o in presenza di oggetti lucenti o di immagini riflesse nel campo visivo.

12 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Caratteristiche fondamentali della vista: Adattamento capacità dell’occhio di adattarsi a luminosità diverse (ad es. chiaro-buio) per mezzo di una variazione dell’apertura del foro della pupilla. L’adattamento è la capacità dell’occhio di adattarsi a luminosità diverse (ad es. chiaro-buio) per mezzo di una variazione dell’apertura del foro della pupilla. Il tempo di adattamento aumenta con la differenza di luminosità tra i due oggetti da osservare ed è massimo quando si passa da una zona illuminata al buio o viceversa (fino a circa 60”). Pertanto è necessario evitare la presenza nel campo visivo dell’operatore di zone a luminosità molto diverse, di superfici riflettenti lucide, di fonti luminose o dei loro riflessi.

13 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Sintomi: BRUCIORE LACRIMAZIONE SECCHEZZA SENSO DI CORPO ESTRANEO AMMICCAMENTO FREQUENTE FASTIDIO ALLA LUCE PESANTEZZA VISIONE ANNEBBIATA VISIONE SDOPPIATA STANCHEZZA ALLA LETTURA

14 ASTENOPIA (sindrome da fatica visiva)
DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO Sintomi: indicano che siamo in presenza di ASTENOPIA (sindrome da fatica visiva) Questi sintomi sono REVERSIBILI e non comportano l’insorgere di malattia professionale (tecnopatia)

15 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Cause: errate condizioni di illuminazione ubicazione sbagliata del videoterminale insufficiente contrasto dei caratteri problemi al software o allo schermo eccessivo o prolungato sforzo visivo condizioni ambientali sfavorevoli

16 DISTURBI ALL’APPARATO VISIVO
Cause: Errate condizioni di illuminazione Devono essere evitati fenomeni di riflessione o abbagliamento sia da luce naturale (porte/finestre) che da luce artificiale; a tal fine sarà opportuno valutare come sono posizionate le postazioni di lavoro VDT rispetto le sorgenti luminose presenti nell’ambiente

17 DISTURBI ALL’APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO
Sintomi: senso di pesantezza/fastidio dolore/intorpidimento/rigidita’: collo schiena spalle braccia mani Si manifestano come … Sono spesso la conseguenza della degenerazione dei dischi della colonna vertebrale, dell’affaticamento muscolare o dell’infiammazione dei tendini.

18 DISTURBI ALL’APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO
Cause: Posizioni di lavoro inadeguate Posizione di lavoro fisse e mantenute per tempi prolungati Il motivo è …. Il disco intervertebrale nelle posizioni fisse è mal nutrito e invecchia precocemente. La piena funzione del disco è mantenuta attraverso frequenti (almeno ogni ora) sostanziali cambiamenti di posizione del corpo, ad es. da in piedi a seduto con la schiena appoggiata. posizione di lavoro scorretta errata scelta degli arredi posizione di lavoro fissa e mantenuta per lungo tempo Posizioni di lavoro inadeguate a causa dell’errata scelta o disposizione degli arredi dell’ufficio e del VDT. Movimenti rapidi e ripetitivi delle mani per lunghi periodi senza adeguate pause

19 IPERCIFOSI DORSALE l’epicondilite, l’infiammazione dei tendini,
DISTURBI ALL’APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO Patologia correlata: IPERCIFOSI DORSALE l’epicondilite, l’infiammazione dei tendini,

20 DISTURBI AL SISTEMA MANO- AVAMBRACCIO Cause: Predisposizione
Posizioni scorrette Sovraffaticamento

21 SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
DISTURBI AL SISTEMA MANO- AVAMBRACCIO Patologie correlate: SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

22 DISTURBI AL SISTEMA MANO- AVAMBRACCIO Patologie correlate:
EPICONDILITE Infiammazione dei tendini che vanno a gravare sul gomito (Gomito del Tennista)

23 DISTURBI DI ORIGINE PSICOLOGICA E PSICOSOMATICA
STRESS LAVORO-CORRELATO E AFFATICAMENTO MENTALE Sintomi: Mal di testa Tensione nervosa Irritabilità Stanchezza eccessiva Insonnia Ansia, stati di depressione DISTURBI DI ORIGINE PSICOLOGICA E PSICOSOMATICA Lo stress lavorativo si determina quando le capacità di una persona non sono adeguate rispetto al tipo e al livello delle richieste lavorative. Il tipo di reazione ad una data situazione dipende anche dalla personalità del soggetto: lo stesso tipo di lavoro può risultare soddisfacente, monotono o complesso in personalità diverse.

24 STRESS LAVORO-CORRELATO E AFFATICAMENTO MENTALE
Cause: RAPPORTO CONFLITTUALE UOMO-MACCHINA CONTENUTI E COMPLESSITA’ DEL LAVORO CARICO DI LAVORO RAPPORTI INTERPERSONALI FATTORI AMBIENTALI Rapporto conflittuale uomo-macchina: quando si ritiene che sia la macchina a determinare il processo di lavoro, quando è difficile da usare, quando può perdere dati, etc. Contenuti e complessita’ del lavoro: lavori monotoni e ripetitivi (operazioni di data-entry) o eccessivamente complessi (programmazione). Carico di lavoro: troppo elevato o troppo scarso rispetto ai colleghi. Responsabilità: troppo bassa o troppo alta rispetto alle capacità personali. Fattori ambientali: rumore, spazi inadeguati, fumo, etc.

25 UTILIZZO DEL VIDEOTERMINALE
Radiazioni elettromagnetiche: Indagini epidemiologiche escludono rischi specifici derivanti da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti a carico dell’operatore al videoterminale o della relativa prole. La presenza della marcatura CE sul videoterminale comporta che tali campi siano mantenuti al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita ove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive. La revisione di tutti gli studi qualificati sull’argomento NON ha confermato la presenza di rischi dovuti a radiazioni nell’uso dei VDT.

26 UTILIZZO DEL VIDEOTERMINALE
Radiazioni elettromagnetiche: Inoltre, l’avvento e il largo impiego di apparecchiature VDT (monitor) con tecnologia LCD o LED, a scapito del tubo catodico, ha ridotto di gran lunga l’esposizione ai CEM che poteva derivare dall’impiego di quest’ultimo La revisione di tutti gli studi qualificati sull’argomento NON ha confermato la presenza di rischi dovuti a radiazioni nell’uso dei VDT.

27 UTILIZZO DEL VIDEOTERMINALE
Caratteristiche ottimali: Attrezzature Postazione di lavoro Ambiente di lavoro

28 ATTREZZATURE Il MONITOR deve essere: I filtri non sono necessari
Orientabile e inclinabile Con caratteri leggibili e definiti Con luminosità e contrasto regolabili Con immagine stabile senza “sfarfallamenti” Pulito. Filtri non necessari (con i monitor presenti sul mercato) I filtri non sono necessari

29 ATTREZZATURE La TASTIERA deve essere:
inclinabile e separata dal monitor con simboli chiari lontana dal bordo del piano di lavoro almeno 15 cm.

30 ATTREZZATURE Il MOUSE deve essere: progettato ergonomico
“manovrato” avendo cura di poggiare l’avambraccio sul piano di lavoro

31 POSTAZIONE DI LAVORO Il PIANO DI LAVORO deve essere:
con bordi arrotondati con superficie opaca regolabile in altezza (67-77 cm.) o ad altezza fissa (72 cm.) profondo almeno 70 cm largo almeno 90 cm Superficie non riflettente (vetro) I piani porta-tastiera a scomparsa sono da evitare dimensioni sufficienti per permettere una flessibile disposizione delle attrezzature

32 POSTAZIONE DI LAVORO IL SEDILE DI LAVORO (non necessariamente una sedia) deve essere : stabile con 5 razze e ruote girevole regolabile: sedile (alto/basso) schienale (alto/basso, inclinazione) traspirante e lavabile

33 POSIZIONE DA ASSUMERE Braccia: Occhi: Piegate a circa 90°.
Avambracci appoggiati nello spazio fra bordo tavolo e tastiera (15 cm). Occhi: Distanza occhi dal monitor: fra i 35 e i 60 cm. Il bordo superiore del monitor deve essere posto all’altezza degli occhi.

34 POSIZIONE DA ASSUMERE Tronco: Gambe: posizione eretta, fra 90° e 110°
appoggio del tratto lombare Gambe: a circa 90° piedi ben poggiati a terra

35 POSIZIONE DA ASSUMERE

36 POSTAZIONE DI LAVORO Può essere utile utilizzare un POGGIAPIEDI
In questo caso dovrà essere di dimensioni adeguate superficie in materiale anti-scivolo Può essere utile un LEGGIO PORTADOCUMENTI

37 AMBIENTE DI LAVORO POSIZIONE CORRETTA

38 AMBIENTE DI LAVORO POSIZIONE CORRETTA
Luce naturale (finestre): provenienza laterale, dotate di veneziane Illuminazione artificiale disposta longitudinalmente al piano di lavoro (evita abbagliamento)

39 AMBIENTE DI LAVORO POSIZIONE SBAGLIATA

40 AMBIENTE DI LAVORO ILLUIMINAZIONE Valori e condizioni ottimali:
fra i 300 e i 500 lux pareti, pavimenti, soffitti, porte, piani di lavoro di colore chiaro e opaco, tende devono consentire la regolazione della luce naturale (es. veneziane), plafoniere anti-abbagliamento.

41 AMBIENTE DI LAVORO RUMORE
installare i VDT in locali poco disturbati da fonti di rumore interne o esterne, scegliere strumentazione poco rumorosa, isolare gli strumenti rumorosi in locali separati.

42 AMBIENTE DI LAVORO MICROCLIMA preferibile impianto di climatizzazione,
nella stagione calda la temperatura non dovrebbe essere inferiore di oltre 7°C da quella esterna, nelle altre stagioni tra i 18 e i 20°C umidità fra il 40 e il 60%, ricambio 32 m3 per persona, all’ora

43 STILI DI VITA Uno stile di vita scorretto può accentuare alcuni dei problemi che si riscontrano nell’uso del videoterminale. Alcuni disturbi si possono prevenire: svolgendo attività fisica, adottando comportamenti corretti conformemente alla formazione e all’informazione ricevuta, sfruttando al meglio le pause.

44 PAUSE DI LAVORO O CAMBIO DI ATTIVITÀ
Gli operatori ai VDT hanno diritto ad una interruzione del lavoro mediante un cam-biamento di attività. Le modalità sono demandate alla contrattazione (anche aziendale) In assenza di contrattazione ha comunque diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti (2 ore).

45 SORVEGLIANZA SANITARIA
svolta dal Medico competente attuata attraverso una serie di visite: preventive (prima dell’avviamento alla mansione) periodiche

46 SORVEGLIANZA SANITARIA
sono previsti controlli degli occhi e della vista alla colonna vertebrale e agli arti superiori periodicità: biennale per i dipendenti classificati idonei con prescrizioni e/o quelli con più di 50 anni tutti gli altri ogni 5 anni

47 Pensate di avere problemi?? …beh allora!!!

48 Pensate di avere problemi?? …beh allora!!!

49 APPENDICE  1) postura corretta di fronte al video; secondo il Legislatore questa “postura corretta si ottiene” a) tenendo i piedi ben appoggiati al pavimento, b) la schiena ben assestata nel tratto lombare allo schienale della sedia, c) regolandone altezza e inclinazione; 2)   posizionamento dello schermo; deve essere “di fronte”, con lo spigolo superiore mai più alto della linea degli occhi, a una distanza di circa cm ; 3)   tastiera davanti allo schermo insieme al mouse (il dispositivo di puntamento); il motivo di ciò è che a) devono essere facilmente raggiungibili, b) gli avambracci siano appoggiati alla scrivania per alleggerire la tensione di muscoli e spalle; 4)   evitare posizioni fisse per tempi prolungati; addirittura viene consigliato dagli esperti di fare “frequenti esercizi di rilassamento a collo, schiena, braccia e gambe”.


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