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Sistema di Gestione Sicurezza Antincendio Strutture Sanitarie

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Presentazione sul tema: "Sistema di Gestione Sicurezza Antincendio Strutture Sanitarie"— Transcript della presentazione:

1 Sistema di Gestione Sicurezza Antincendio Strutture Sanitarie
Ordini e Collegi delle Professioni Tecniche della Provincia di Nuoro Corso di prevenzione Incendi Ordine ingegneri Nuoro Sistema di Gestione Sicurezza Antincendio Strutture Sanitarie Alla luce del nuovo D.M Relatore: Ing. Antonio Giordano Direttore Vice Dirigente del Comando Vigili del Fuoco di Nuoro Nuoro, 25 settembre 2015 Auditorium Istituto Tecnico Geometri “Ciusa” NUORO dott. ing. Antonio Giordano Direttore Vice Dirigente del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco NUORO

2 da affrontare nella progettazione e nella realizzazione
Elementi di criticità particolari da affrontare nella progettazione e nella realizzazione Comunicazioni con altre attività presenti nell’ambito dello stesso edificio necessità di interporre sistemi di separazione (filtri a prova di fumo o porte resistenti al fuoco) Garantire la resistenza al fuoco delle strutture tenendo conto anche dell’altezza antincendio dell’edificio e della presenza di piani interrati Limitare le aree potenzialmente esposte ad un incendio Suddivisione in compartimenti dell’edificio; (filtri/porte REI)

3 da affrontare nella progettazione e nella realizzazione
Elementi di criticità particolari da affrontare nella progettazione e nella realizzazione Realizzare un efficace sistema di vie di uscita: Percorsi di esodo con larghezza in funzione dell’affollamento previsto; Valutare la lunghezza massima dei percorsi ( < 40 m fino a un luogo sicuro o scala sicurezza esterna; < 30 m fino ad una scala protetta; corridoi ciechi < 15 m); Necessità della realizzazione del montalettighe antincendio: Scale che permettano di allontanarsi senza essere interessati da fumo e calore Realizzazione di scale protette o a prova di fumo che devono immettere all’esterno dell’edificio; dimensioni delle scale (larghezza > 1.20 m)

4 da affrontare nella progettazione e nella realizzazione
Elementi di criticità particolari da affrontare nella progettazione e nella realizzazione Particolare attenzione alle aree ed impianti a rischio specifico impianti produzione calore; depositi materiale combustibile (compartimentati , accessi con porte REI/filtri, ventilazione naturale); depositi infiammabili (fuori volume fabbricato); distribuzione gas combustibili (condutture principali a vista ed esterne al fabbricato); distribuzione gas medicali (impianto compatibile con la compartimentazione);

5 Difficoltà di applicazione della regola tecnica
Le strutture sanitarie esistenti dovevano essere adeguate entro il 27 dicembre 2007 alla regola Tecnica del D.M. 18/09/2002 A 14 anni dall'emanazione del Decreto molte strutture non sono ancora state adeguate

6 Difficoltà di applicazione della regola tecnica
Varie sono le motivazioni che hanno portato a questa situazione: vediamone alcune a) un patrimonio edilizio vetusto: edifici ultracinquantenni, spesso con vincoli architettonici e di tutela che limitano gli interventi di adeguamento; b) la ristrettezza di risorse economiche disponibili; c) la complessità delle attività sanitarie e la difficoltà nel poter realizzare interventi di adeguamento strutturali anche pesanti; d) il grande numero di persone presenti e le difficoltà nella realizzazione degli interventi; e) l’impiantistica presente all’interno degli edifici realizzata per sovrapposizione di esigenze in divenire e non con una strategia sistemica;

7 alto livello di tutela della salute.
Il nuovo metodo di approccio per le attività esistenti STRUTTURE SANITARIE DECRETO-LEGGE 13/9/2012, n. 158 Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu' alto livello di tutela della salute. Art Disposizioni in materia di edilizia sanitaria, di controlli e prevenzione incendi nelle strutture sanitarie Le risorse….., sono in quota parte stabilite con specifica intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, finalizzate agli interventi per l'adeguamento alla normativa antincendio.

8 Il nuovo metodo di approccio per le attività esistenti
A tale fine,…., con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri della salute e dell'economia e delle finanze, …..si provvede all'aggiornamento della normativa tecnica antincendio relativa alle strutture sanitarie e socio-sanitarie sulla base dei seguenti criteri e principi direttivi definire i requisiti di sicurezza antincendio con scadenze differenziate per il loro rispetto prevedendo semplificazioni e soluzioni di minor costo a parità di sicurezza emanare una specifica disciplina per le strutture esistenti che non abbiano completato l’adeguamento al D.M. 18/9/2002 emanare una specifica disciplina semplificata per le altre strutture sanitarie individuate nell’allegato I al DPR 151/2011

9 Il nuovo metodo di approccio per le attività esistenti
RIVISITAZIONE DELLA REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LE STRUTTURE SANITARIE Emanata con DM 19 MARZO 2015 con l’obiettivo di rivedere: TITOLO I - Definizioni e classificazione TITOLO III - Strutture esistenti in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo o diurno TITOLO IV - Assistenza specialistica, strutture fino a 25 posti letto a regime di ricovero (nuove o esistenti), strutture fino a 25 posti letto in regime residenziale E’ stato costituito un gruppo di lavoro composto da: Ministero Sanità Regioni Liberi professionisti del settore Tecnici dipendenti da ASL Vigili del Fuoco

10 da affrontare nell’esodo
Elementi di criticità particolari da affrontare nell’esodo Quando la compartimentazione non è adeguata Non garantito: Esodo orizzontale progressivo Principale problematica: Esodo delle persone con ridotte capacità motorie Esodo verticale degli occupanti con ridotte capacità non può essere risolto in tempi brevi Necessario molto personale - Criticità massima la notte Tempi lunghi di evacuazione

11 OBIETTIVI DELLA NORMA

12 OBIETTIVI DELLA NORMA

13 OBIETTIVI NUOVA NORMA Esigenza completamento rilevante delle strutture sanitarie esistenti Adeguamento progressivo con scadenze differenziate in relazione alla complessità degli interventi con step intermedi Flessibilità: possibilità di scelta di adeguamento ai singoli punti della regola tecnica con scadenze indicate nel DM o in alternativa adeguamento per lotti nel rispetto di tutte le prescrizioni con step 30% , 70% e 100% Mantenendo elevati livelli di sicurezza Garantendo prosecuzione esercizio attività

14 REQUISITI DI SICUREZZA
Caratteristiche area Caratteristiche resistenza al fuoco strutture Caratteristiche reazione al fuoco materiali Dimensionamento vie di esodo Requisiti degli impianti di servizio e antincendio Sistemi di allarme e segnalazione incendi specifiche indicazioni organizzazione e gestione della sicurezza antincendio introdotte con il nuovo titolo V.

15 SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA FINALIZZATO ALL’ADEGUAMENTO ANTINCENDIO
NOVITA’ Specifica misura organizzativo-gestionale introdotta per compensare il rischio di incendio durante le fasi di progressivo adeguamento e consentire il graduale adempimento per step successivi delle misure di sicurezza prescritte.

16 Obiettivi sicurezza antincendi
Le strutture sanitarie sono realizzate e gestite in modo da: a) minimizzare cause di incendio; b) garantire stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso agli occupanti; c) limitare produzione e propagazione di un incendio all'interno dei locali; d) limitare propagazione di un incendio ad edifici o locali contigui; e) assicurare possibilità che gli occupanti lascino il locale indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; f) garantire possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.

17 Condizioni di sicurezza minime Adeguamento complessivo
Strutture esistenti – Percorso di adeguamento in applicazione dell’art. 2 e 3 del D.M. Strutture Sanitarie da 25 a 50 posti letto; Ambulatori da 500 a 1000 m2 SCIA strutture sanitarie oltre 50 posti letto; ambulatori oltre 1000 m2 APPROVAZIONE PROGETTO + SCIA Soglia di ingresso Condizioni di sicurezza minime 1° anno 1° step di adeguamento 3° anno 2° step di adeguamento 9° anno Adeguamento complessivo 6° anno 3° step di adeguamento

18 Sistema di Gestione Sicurezza (SG)
finalizzato all’adeguamento antincendio (1 anno) (3 anni) 1 Attuazione dei divieti, limitazioni e condizioni di esercizio in ordinario e in emergenza che concorrono per la specifica fase o lotto alle misure di prevenzione Predisposizione e attuazione del SG provvede Responsabile Tecnico Sicurezza Antincendio - può coincidere con altre figure tecniche interne - attestato corso base DM Previsto congruo n°. addetti antincendi valutato con il metodo Titolo V (6 anni) (9 anni) Deve prevedere

19 Organizzazione e GSA del Nuovo Decreto Ministeriale
Strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero o residenziale, con oltre 25 posti letto, a ciclo continuativo o diurno esistenti alla data ( Titolo III) - Criteri organizzazione e gestione DM - Procedure da attuare in caso di incendio - Centro di gestione delle emergenze Strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale esistenti alla data di entrata in vigore del decreto ( Titolo IV) superficie inf. 500 mq superficie compresa tra 500 mq e mq superficie maggiore 1.000 mq

20 Categoria B/C < / > 100 posti letto presentazione progetto
Casistica delle strutture sanitarie e i vari adempimenti in funzione della classificazione SUDDIVISIONE DELLE STRUTTURE SANITARIA IN 2 CATEGORIE Categoria A< 50 Posti letto Cronoprogramma per il completo adeguamento normativo con la presentazione della SCIA Categoria B/C < / > 100 posti letto presentazione progetto di adeguamneto con cronoprogramma per il completo Adeguamento normativo e successiva presentazione SCIA Soglia di Ingresso Asseverazione con dichiarazione delle seguenti condizioni minime: Rispetto del D. Lgvo 81/2008. Rispetto DPR 37/2008 sugli impianti Criteri di gestione dei depositi di sostanze infiammabili Minime installazione estintori informazione e formazione Applicazione Sistema Gestione Sicurezza Nomina del Responsabile TECNCO per la sicurezza antincendio; Potenziamento numero di addetti antincendio

21 1° Step di adeguamento ENTRO PRIMO ANNO ENTO ADEGUAM per punti
presentazione Progetto e Cronoprogramma nomina Responsabile Sicurezza Antincendi e addetti antincendio asseverazione: adeguamento depositi infiammabili installazione estintori installazione segnaletica sicurezza antincendio adozione criteri di gestione bombole gas medicali/combustibili adozione SGSA (gestione ordinaria e in emergenza) per punti ENTRO PRIMO ANNO 1° Step di adeguamento

22 2° step di adeguamento ENTRO TERZO ANNO Asseverazione: Adeguamento
per punti Adeguamento CT, GE, autorimesse, … spazi per convegni, uffici, aule, mense, … ENTRO TERZO ANNO RM, TAC, ciclotroni, … requisiti separazione, comunicazione adeguamento depositi materiale combustibile 2° step di adeguamento adeguamento impianto distribuzione gas combustibili/medicali realizzazione impianto rivelazione, segnalazione,

23 3° step. di adeguamento asseverazione
per punti asseverazione protezione vani scala ( protetti – a prova di fumo ) ENTRO SESTO ANNO doppia uscita per locali ai piani interrati adeguamento ascensori adeguamento impianti elettrici e condizionamento 3° step. di adeguamento impianti antincendio

24 presentazione SCIA per l’intera struttura sanitaria
ENTO asseverazione adeguamento resistenza al fuoco strutture realizzazione compartimentazioni adeguamento vie di uscita realizzazione monta lettighe antincendio installazione materiali classificati alla reazione al fuoco ADEGUAM per punti ENTRO NONO ANNO adeguamento complessivo presentazione SCIA per l’intera struttura sanitaria Scadenza 1° Step Scadenza 2° Step Scadenza 3° Step Adeguamento complessivo 24 APRILE APRILE APRILE APRILE 2025

25 durante il periodo di adeguamento
Misure compensative previste durante il periodo di adeguamento la compensazione del rischio viene garantita dalla gestione antincendio Sistema di gestione della sicurezza antincendio Responsabile tecnico della sicurezza antincendio Numero aumentato degli Addetti di compartimento Compito di assicurare il primo intervento immediato Squadra Antincendio

26 Responsabile Attività
Sistema di Gestione Sicurezza (SG) finalizzato all’adeguamento antincendio Responsabile Attività adotta SGS (principi DM ) Documento - aggiornato nelle fasi di adeguamento - indica misure migliorative poste in atto - valuta e esplicita provvedimenti adottati individua Responsabile tecnico sicurezza antincendio ( pianificazione, coordinamento e verifica adeguamento varie fasi ) designa addetti antincendi (si adempie Dlgs 81/08)

27 Sistema gestione sicurezza antincendi
il Sistema di Gestione della Sicurezza deve contenere: identificazione e valutazione dei pericoli derivanti dall’attività (quindi una valutazione del rischio); il budget da impegnare per la sicurezza antincendio nel periodo considerato; La nomina del responsabile tecnico della sicurezza antincendio, (professionista antincendio) con mansioni di pianificazione, coordinamento e verifica dell’adeguamento nelle varie fasi previste, indicando la sua posizione nell’organigramma aziendale e le relative deleghe; controllo delle prestazioni con riferimento anche ai crono programmi e alle fasi di adeguamento; gestione delle modifiche (cioè gestire le modifiche in corso d’opera della struttura);

28 il Sistema di Gestione della Sicurezza deve contenere:
Sistema gestione sicurezza antincendi il Sistema di Gestione della Sicurezza deve contenere: il piano di formazione l’organigramma del personale addetto al settore antincendio il piano per la gestione delle emergenze; Il personale incaricato dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, composto da: addetti di compartimento, che assicurano il primo intervento immediato e che svolgono altre funzioni sanitarie o non; squadra antincendio che si occupa dei controlli preventivi e dell’intervento in caso di incendio, anche in supporto agli addetti di compartimento.

29 PROFESSIONISTI ANTINCENDIO
Responsabile tecnico della sicurezza antincendi UNA FIGURA CHE “POTRÀ COINCIDERE CON ALTRE FIGURE INTERNE ALL’ATTIVITÀ”, INSERITA NELL’ORGANIGRAMMA AZIENDALE E CON SPECIFICHE DELEGHE IN POSSESSO DELL’ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE CON ESITO POSITIVO AL CORSO BASE DI SPECIALIZZAZIONE DI CUI AL D.M. 5 AGOSTO 2011: IN PRATICA IL CORSO NECESSARIO AI FINI DELL’ISCRIZIONE AGLI ALBI DEI PROFESSIONISTI ANTINCENDIO

30 D.M. 19.3.2015: perché nasce l’esigenza di questa figura
Responsabile tecnico della sicurezza antincendi D.M : perché nasce l’esigenza di questa figura NELLA REALTÀ QUOTIDIANA DELLE STRUTTURE SANITARIE IN MOLTI CASI SI VIENE A CREARE UNO “SCOLLAMENTO” TRA LA FASE PROGETTUALE, LA FASE REALIZZATIVA E QUELLA CERTIFICATIVA FINALE, CON TUTTI I PROBLEMI CHE NE CONSEGUONO IN GENERE GLI ENTI E I PRIVATI SI AFFIDANO A PROFESSIONISTI ESTERNI PER GLI ASPETTI LEGATI AGLI OBBLIGHI NORMATIVI (PROGETTO DI PREVENZIONE INCENDI, PROGETTI IMPIANTI/STRUTTURE, CERTIFICAZIONI, ECC.) MA NON POSSIEDONO UNA FIGURA IN GRADO DI GESTIRE E CONTROLLARE IL PROCESSO NEL SUO COMPLESSO

31 cosa non è obbligato a fare
Responsabile tecnico della sicurezza antincendi cosa non è obbligato a fare REDIGERE IL PROGETTO DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI REDIGERE LE ASSEVERAZIONI CHE ACCOMPAGNANO LE SEGNALAZIONI CERTIFICATE DI INIZIO ATTIVITÀ PREVISTE AL TERMINE DEI PERIODI INDICATI DALLA NORMA REDIGERE CERTIFICAZIONI DI STRUTTURE E/O IMPIANTI CORRELATI ALLE ASSEVERAZIONI PREVISTE NEGLI STEP INDICATI DALLA NORMA COMUNQUE MA DEVE ESSERE IN GRADO DI COMPRENDERE E GESTIRE QUESTI ASPETTI

32 LIMITAZIONI E CONDIZIONI DI ESERCIZIO, O PER LOTTI)
Responsabile tecnico della sicurezza antincendi FIGURA DI RIFERIMENTO PER COORDINARE… MISURE “GESTIONALI” S.G.S.A. CHE PREVEDE L’ATTUAZIONE DI DIVIETI, MISURE “TECNICHE” PROGETTO DI ADEGUAMENTO ANTINCENDIO (ENTRO 1/3/6/9 ANNI PER GRUPPI DI MISURE LIMITAZIONI E CONDIZIONI DI ESERCIZIO, O PER LOTTI) ORDINARIE ED IN EMERGENZA CHE CONCORRONO ALLE MISURE DI PREVENZIONE SODDISFACIMENTO OBIETTIVI DI SICUREZZA ANTINCENDIO SECONDO UN CRONOPROGRAMMA

33 “ADDETTI DI COMPARTIMENTO” E DELLA “SQUADRA ANTINCENDIO”
Responsabile tecnico della sicurezza antincendi Conosce il progetto di adeguamento antincendio, ne comprende gli aspetti tecnici e gli aspetti realizzativi, anche in termini di tempistiche Conosce la realtà dell’attività (impianti, strutture, procedure operative ordinarie di esercizio e procedure operative di emergenza, gestione del personale, ecc.) È in grado di interpretare, integrare e armonizzare gli aspetti tecnici e di gestione al fine di raggiungere un obiettivo specifico TRA GLI ASPETTI CHE IL RESPONSABILE TECNICO DEVE GESTIRE NON VA DIMENTICATA LA GESTIONE DELLE SQUADRE DEGLI “ADDETTI DI COMPARTIMENTO” E DELLA “SQUADRA ANTINCENDIO”

34 A= legato alle dimensioni del compartimento (0:4)
COMPOSIZIONE SQUADRE DI COMPARTIMENTO Durante il periodo di adeguamento il numero di addetti antincendio si riduce progressivamente ad ogni step fino a raggiungere la configurazione definitiva Numero minimo variabile a seguito degli interventi di adeguamento negli anni Dimensioni compartimento Presenza o meno di impianto di rilevazione Presenza o meno di Scale protette (A + B + C) X D A= legato alle dimensioni del compartimento (0:4) B= legato all’altezza antincendio e alla presenza di scale protette(0:3) C= numero di posti letto (1:8) D= Presenza o assenza sistema di rilevazione (1 o 0,5)

35 Addetti di compartimento
Numero minimo di addetti di compartimento

36 Squadra antincendio Numero componenti squadra antincendio aggiuntivi rispetto addetti di compartimento ( A+B+C ) *D Valori di A ( superficie compartimento) Valori di B ( altezza antincendio) in caso di scale e relativi percorsi di uscita all’esterno almeno protetti i valori di B da adottare sono i seguenti: per altezza antincendio fino a 24 m: 0.0 per altezza antincendio tra 24 e 32 m: 0.3 per altezza antincendio superiore a 32 m: 1.0

37 Numero componenti squadra aggiuntivi
Valori di C in funzione del numero di posti Valori di D Presenza di impianto di rivelazione e allarme esteso intera attività valore è 0.50; altri casi 1

38 della SICUREZZA ANTINCENDIO
SISTEMA di GESTIONE della SICUREZZA ANTINCENDIO Un sistema di gestione della sicurezza non è un semplice adempimento o una norma di esercizio, ma un insieme strutturato di regole, di procedure e tutto quanto necessario alla gestione della sicurezza, organizzato sulla base di una o più normative di riferimento

39 della SICUREZZA ANTINCENDIO
SISTEMA di GESTIONE della SICUREZZA ANTINCENDIO è un documento ORGANIZZATIVO-GESTIONALE che definisce : identificazione e valutazione rischi / pericoli l’organizzazione del personale il controllo operativo / gestione modifiche gli interventi manutentivi l’informazione agli ospiti SISTEMA di GESTIONE della SICUREZZA ANTINCENDIO l’addestramento del personale ADDETTI DI COMPARTIMENTO” E DELLA “SQUADRA ANTINCENDIO le procedura da attuare in caso di incendio (PIANO di EMERGENZA e di EVACUAZIONE)

40 elementi fondamentali del SGSA
identificazione e valutazione rischi / pericoli Identificazione della pericolosità all’interno della struttura sanitaria Identificazione di possibili scenari di incendio e valutazione degli effetti Pianificazione dell’esodo progressivo orizzontale con individuazione delle zone sicure

41 elementi fondamentali del SGSA
identificazione e valutazione rischi / pericoli l’organizzazione del personale Definizione di responsabilità e risorse con il baget per la pianificazione delle attività INFORMAZIONE FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO

42 elementi fondamentali del SGSA
identificazione e valutazione rischi / pericoli l’organizzazione del personale il controllo operativo / gestione modifiche Identificazione di impianti ed apparecchiature “ gas medicali, ecc “ Approvvigionamento di beni e servizi Procedure operative ed istruzioni / e modifiche Gestione della documentazione aggiornamento in base ai lotti

43 elementi fondamentali del SGSA
identificazione e valutazione rischi / pericoli l’organizzazione del personale il controllo operativo / gestione modifiche gli interventi manutentivi PROCEDURE di manutenzione REGISTRI interventi di manutenzione Sistema permessi di lavoro

44 elementi fondamentali del SGSA
identificazione e valutazione rischi / pericoli l’organizzazione del personale il controllo operativo / gestione modifiche gli interventi manutentivi l’informazione agli ospiti della struttura sanitaria PROCEDURE di informazione SEGNALETICA ISTRUZIONI GRAFICHE

45 GESTIONE dell’ EMERGENZA
elementi fondamentali del SGSA identificazione e valutazione rischi / pericoli l’organizzazione del personale il controllo operativo / gestione modifiche gli interventi manutentivi l’informazione agli ospiti l’addestramento del personale (SQUADRE AZIENDALI) le procedura da attuare in caso di incendio (PIANO di EMERGENZA e di EVACUAZIONE) GESTIONE dell’ EMERGENZA

46 ATTIVAZIONE ALLARME CHIAMATA DI SOCCORSO EVACUAZIONE SPECIFICHE PROCEDURE ASSISTENZA PERSONE CON SPECIFICHE NECESSITA’ INTERVENTO SU IMPIANTI SPEGNIMENTO INCENDIO

47 Modalità di comunicazione dell’allarme
Modalità di comunicazione dell’allarme Le azioni del personale incaricato La richiesta di soccorso L’ALLARME Gli Occupanti attivi Gli Occupanti Passivi TEMPO DI ALLARME TEMPO DISPONIBILE PER L’EVACUAZIONE

48 LA RISPOSTA Δt TEMPO DI TEMPO DISPONIBILE ALLARME PER L’EVACUAZIONE
ISO-TR (Fire Safety Engineering - Evaluation of behavior and movement of people) TEMPO DI ALLARME TEMPO DISPONIBILE PER L’EVACUAZIONE TEMPO DI PRE-MOVIMENTO TEMPO DI MOVIMENTO Δt

49 Il MOVIMENTO Δt TEMPO DI TEMPO DISPONIBILE ALLARME PER L’EVACUAZIONE
PRE-MOVIMENTO TEMPO DI MOVIMENTO Δt

50 I SCCORSI Δt TEMPO DI TEMPO DISPONIBILE ALLARME PER L’EVACUAZIONE
PRE-MOVIMENTO TEMPO DI MOVIMENTO Δt

51 I SOCCORSI Δt TEMPO DI TEMPO DISPONIBILE ALLARME PER L’EVACUAZIONE
PRE-MOVIMENTO TEMPO DI MOVIMENTO Δt

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54 IL LUOGO SICURO: SPAZIO CALMO

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60 ASCENSORI E MONTALETTIGHE ANTINCENDIO

61 ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
Nelle aree prive di illuminazione naturale o comunque utilizzate nelle ore di buio deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza Nei piccoli luoghi di lavoro l’illuminazione di emergenza per l’esodo può essere costituita da lampade alimentate a batterie Nei grandi luoghi di lavoro devono essere ordinariamente previste unità autoalimentate che intervengono automaticamente in caso di interruzione dell’alimentazione di rete Quando siano previsti dispositivi di illuminazione portatili, il personale deve conoscerne l’ubicazione e le modalità di impiego

62 SEGNALI DI SALVATAGGIO
SEGNALETICA DELLA PROTEZIONE PASSIVA SEGNALI DI SALVATAGGIO DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n° 81 – Allegato XXV DIREZIONE USCITA di EMERGENZA USCITA di EMERGENZA FRECCIA di DIREZIONE SCALA di EMERGENZA PRONTO SOCCORSO

63 SEGNALETICA ANTINCENDIO
SEGNALETICA DELLA PROTEZIONE ATTIVA SEGNALETICA ANTINCENDIO DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n° 81 – Allegato XXV ALLARME ANTINCENDIO ESTINTORE ESTINTORE CARRELLATO idrante IDRANTE NASPO lancia antincendio idrante a colonna

64 Si ringrazia per il cortese ascolto


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