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PER CONOSCERE L’AGIRE INDIVIDUALE E SOCIALE

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Presentazione sul tema: "PER CONOSCERE L’AGIRE INDIVIDUALE E SOCIALE"— Transcript della presentazione:

1 PER CONOSCERE L’AGIRE INDIVIDUALE E SOCIALE
Martina Francesca Michela

2 Età anziana: l’invecchiamento determina fattori di diverso tipo, psicologici, fisici, sociali.
Cooperative learning: è una pratica educativa dove il lavoro viene diviso in base ai membri che lo compongono Gruppo AMA: sono strutture di piccolo gruppo finalizzati al mutuo aiuto e al raggiungimento di particolari scopi. Apprendimento sociale: ogni comportamento è condizionato dal modo in cui ciascun individuo interagisce con i suoi simili Motivazione: è la spinta verso un’azione finalizzata a soddisfare un nostro bisogno Attribuzione: meccanismi con cui la gente spiega i fatti che accadono. Influenza sociale: cambiamento che subiamo con la presenza degli altri esseri umani in ogni circostanza

3 ETA’ ANZIANA L’invecchiamento determina fattori psicologici, fisici e sociali e i momenti più significativi sono: l’accesso alla pensione decadimento psicofisico percezione relativa al sentirsi anziani l’autopercezione della qualità della vita modificazioni nello stato civile Inoltre sono presenti cambiamenti che riguardano l’integrità della persona anziana: cambiamenti fisici cambiamenti cognitivi cambiamenti dell’affettività e personalità cambiamenti sociali

4 COOPERATIVE LEARNING È un modello pedagogico caratterizzato da una modalità di insegnamento-apprendimento che si realizza attraverso lo sviluppo della collaborazione tra i compagni di classe. All’interno dei gruppi di lavoro si promuove l’interdipendenza positiva dei ruoli e si realizza l’uguaglianza delle opportunità di successo per tutti. Si cerca di creare un contesto educativo non competitivo in cui gli studenti si sentono responsabili di sé, dei propri risultati e del gruppo, questo stimola processi cognitivi di ordine superiore. RISULTATI: rendimento scolastico motivazione benessere psicologico costruzione di un clima positivo recupero di ragazzi emarginati

5 GRUPPI AMA Gruppo: insieme di persone che interagiscono una con le altre in modo ordinato sulla base di aspettative condivise riguardanti il rispettivo comportamento. Formato da più persone con obiettivi comuni, valori condivisi e con un comportamento adeguato a quel determinato obiettivo. Definizione: self-help, strutture di piccolo gruppo finalizzate al mutuo aiuto e al raggiungimento di particolari scopi. Sono di solito costituiti da pari che si uniscono per rassicurarsi reciproca assistenza e soddisfare i bisogni comuni. L’OMS ritiene i gruppi AMA tra gli strumenti di maggiore interesse per ridare ai cittadini più responsabilità, per migliorare il benessere della comunità, perché la salute è uno stato pisico-fisico-sociale.

6 TIPOLOGIE DI GRUPPI: gruppi che forniscono aiuto in situazione di crisi gruppi che aiutano persone con una condizione esistenziale stigmatizzante di tipo permanente gruppi formati da persone legate ad un aspetto specifico CARATTERISTICHE: interazione faccia a faccia origine del gruppo spontanea partecipazione personale condivisione e impegno partenza con una situazione problematica gruppo come punto di riferimento

7 La differenza tra il gruppo AMA e una seduta di psicoterapia sta nella presenza o meno della figura dello psicologo all’interno del gruppo. PROBLEMATICHE: rimanere in superficie formazione di sottogruppi l’abbandono di un partecipante conflitto tra i partecipanti gestione dei momenti di silenzio GRUPPO IDEALE: decina di persone il partecipante deve sostenere un colloquio con uno psicologo per la sua idoneità la figura dello psicologo è importante per dare il via al gruppo successivamente si identifica la figura del facilitatore si riunisce una volta a settimana ogni 15 giorni per 2 ore PERCHE’ SI ABBANDONA IL GRUPPO? la persona non è motivata la persona è convinta di aver risolto il suo problema troppo velocemente

8 APPRENDIMENTO SOCIALE
Apprendimento: qualsiasi modifica del comportamento causata dall’esperienza. Psicoanalisti: i comportamenti sono spiegati a partire dal concetto di «inconscio» Comportamentisti: i comportamenti sono spiegati attraverso lo stimolo/risposta Comportamento insieme di processi psicologici sia consci che inconsci, attraverso i quali un soggetto costruisce le proprie risposte comportamentali. Nel momento dell’apprendimento è importante il rapporto con gli altri perché l’uomo è un essere sociale. La psicologia sociale si occupa dei rapporti umani e il funzionamento della mente quando si trova in rapporto con altri.

9 Il comportamento è determinato da:
motivi biologici apprendimenti per trasmissione, per tradizione apprendimenti per imitazione Le esperienze di apprendimento si sviluppano con l’interazione con gli altri e, senza questo rapporto, non potrebbero manifestarsi.

10 I RAGAZZI SELVAGGI Sono un esempio di come il rapporto con gli altri sia fondamentale per l’apprendimento. Sono stati chiamati così perché vivevano in una situazione isolata dal rapporto umano. A loro mancavano gli stimoli adatti per stimolare lo sviluppo percettivo, linguistico e sociale in un particolare periodo della vita, chiamato «fase sensibile». Questi bambini furono sottoposti a una rieducazione destinata a fallire o per la morte dei bambini stessi o per i risultati modesti. Gli psicologi si interessarono a questo fenomeno e ne trassero valide conclusioni. La storia più famosa è quella di Victor, trovato all’inizio del 1800 all’età di 12 anni nei boschi del sud della Francia.

11 BASI BIOLOGICHE DELL’APPRENDIMENTO: IL CONTRIBUTO DELL’ETOLOGIA
La necessità di imparare dagli altri ha basi biologiche. L’etologia ha individuato che il rapporto tra cuccioli e madre è necessario per la sopravvivenza. Lorenz ideò il concetto di imprinting filiale, basandosi sul comportamento dei cuccioli nei primi istanti di vita. L’impriting è una forma di apprendimento che si tratta di “imprimere” nel soggetto un carattere comportamentale permanente, che non si estingue.

12 APPRENDIMENTO E TRADIZIONE
L’uomo può imparare anche per tradizione e imitazione, perché i nostri comportamenti umani sono il risultato di un’appartenenza culturale e possono essere modificati dall’educazione. TRADIZIONE  processo di trasmissione di comportamenti ritenuti essenziali per la sopravvivenza, tramandati da generazione in generazione.

13 BANDURA: IMITAZIONE E RINFORZO VICARIO
IMITAZIONE  tendenza a riprodurre una certa condotta osservata in un altro soggetto. Nel primo anno di vita l’imitazione è immediata poi con il passare degli anni è differita nel tempo . Con la diffusione dei mas media l’obbiettivo di Bandura era quello di dimostrare che molti comportamenti violenti possono essere e riprodotti per imitazione. Bandura ha introdotto il concetto di rinforzo vicario. RINFORZO VICARIO  stimolo che induce un individuo a imitare un comportamento perché prova, nei confronti del “modello”, un senso di ammirazione e di stima . La soddisfazione di imitarlo è essa stessa una ricompensa.

14 AUTOEFFICACIA  insieme delle convinzioni che la persona possiede in relazione alle proprie capacità di organizzare pensieri e azioni per raggiungere obbiettivi prefissati. È l’atteggiamento che la persona assume nei confronti delle sfide da affrontare.

15 MOTIVAZIONE È la spinta verso un’azione finalizzata asoddisfare un nostro bisogno. Esistono varie forme di motivazione, legate a bisogni diversi (bisogni primari e secondari). Le varie teorie hanno ideato un loro concetto di motivazione, ma la più importante è la teoria umanistica dove Maslow ha ideato una piramide dove ordina in modo gerarchico i bisogni legati alle motivazioni che portano ad un comportamento.

16 BISOGNI  sono esigenze biologiche dell’organismo che attivano comportamenti adeguati per colmare una sensazione di vuoto, di mancanza. Possono essere bisogni omeostatici (necessità di equilibrio delle condizioni organiche interne) e bisogni innati specifici (legati alla sfera psicologica) I BISOGNI INDIVIDUATI DA McCLELAND: bisogno di successo bisogno di affiliazione bisogno di potere MOTIVAZIONE  sono di tipo psicologico –cognitivo e nascono con l’esperienza (cioè il fatto che io vivo insieme agli altri).

17 ADAMS E LA TEORIA DELL’ EQUITA’
Secondo Adams la motivazione dipende dal modo in cui un soggetto si percepisce in relazione con gli altri. Adams fa riferimento ad un principio di equilibrio fra energie e risorse che il soggetto mette in atto e i risultati che ottiene. Se si generano situazioni di squilibrio si applica un itervento correttivo (motivazione alla riduzione della dissonanza) DISSONANZA  quando il senso di giustizia non viene soddisfatto-

18 ATTRIBUZIONI Sono delle spiegazioni che un soggetto da in merito ad un successo o ad un fallimento (personale o degli altri) che determina l’intelligenza, l’apprendimento e le motivazioni all’agire. È la tendenza di ogni essere vivente di risalire alle origini degli eventi. In ogni attribuzione c’è un bersaglio (cio a cui si attacca l’attributo) e un attributo (proprietà presa in considerazione)

19 Heider: Attribuzioni interne  cause di natura personale Attribuzioni esterne  cause di natura ambientale Rotter: Individui interni hanno la capacità di controllare gli eventi, attribuiscono i propri successi/fallimenti alle proprie capacità Individui esterni credono che gli eventi della vita sono determinati da fattori esterni Weiner: Carattere interno o esterno Stabilità controllabilità

20 I BIASES Sono degli errori di interpretazione della realtà, interpretando il nostro o altrui comportamento sulla base dell’esperienza personale, del contesto sociale, del sistema di credenze in cui viviviamo, influenzati dal giudizio altrui, dagli schemi mentali che ci siamo creati durante il corso della vita.

21 INFLUENZA SOCIALE Cambiamento che subiamo, con l’influenza degli altri esseri umani, in ogni circostanza. L’afflusso degli altri produce sulle persone degli effetti benefici. Perché l’influenza avvenga ci deve essere una fonte (una o più persone che comunicano materialmente un messaggio) e un bersaglio (il destinatario del messaggio che viene condizionato dalla fonte)

22 CONFORMISMO  adeguare la propria condotta alla maggioranza per evitare un conflitto
CONSENSO  un’altra uniformità di pensiero e di giudizio tra i membri. Ognuno porta il suo contributo personale. È un’adeguamento al gruppo dei pari ma vviene dopo una riflessione personale.

23 MINORANZE E INNOVAZIONE
Moscovici ha elaborato la teoria dell’influenza minoritaria  condizione necessaria affinchè una minoranza possa esercitare un’influenza attiva sulla maggioranza, ma solo se adottano un comportamento fermo e coerente. CONSISTENZA  comportamento caratterizzato dalla coerenza sincronica ( tra gli individui) e diacronica (nel tempo) Moscovici dice che la minoranza è in grado di produrre un’influenza significativa all’interno di un gruppo, ma basta che si dimostri solidale e compatta al suo interno.


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