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1.3 La domanda di lavoro.

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Presentazione sul tema: "1.3 La domanda di lavoro."— Transcript della presentazione:

1 1.3 La domanda di lavoro

2 Outline Produttività marginale, costo marginale e ricavo marginale
Domanda di lavoro nel breve periodo Approfondimenti Monopolio Monpsonio Salari minimi in concorrenza perfetta e monopsonio L’effetto della tassazione sulla domanda di lavoro Derivazione grafica della domanda di lavoro

3 Come le imprese decidono quanti lavoratori assumere?
Massimizzazione del profitto: variabili fuori dal controllo dell’impresa: prezzi, salari variabili di scelta: quantità prodotta, fattori produttivi (lavoro, capitale) Principio del profitto marginale: si aumenta la produzione fino a quando il ricavo su un’unita aggiuntiva (ricavo marginale) è superiore al costo di produrla (costo marginale)

4 Costo marginale e ricavo marginale
in un mercato perfettamente competitivo il ricavo marginale è uguale per ogni unità di prodotto: è il prezzo (P) il costo marginale totale è il costo dei fattori produttivi aggiuntivi necessari per produrre un’unità aggiuntiva di prodotto

5 Come si calcola il costo marginale?
Supponiamo di essere nel breve periodo e quindi mantenere il capitale costante Per produrre di più possiamo solo usare più lavoro Il costo marginale è quindi il costo del lavoro necessario per produrre un’unità aggiuntiva di prodotto …per calcolarlo dobbiamo sapere quanto produce un lavoratore aggiuntivo Dobbiamo conoscere la produttività marginale del lavoro

6 Produttività marginale del lavoro: esempio
numero di occupati L penne prodotte Q produttività marginale del lavoro MPL = ∆Q / ∆L -- 1 10 2 21 11 3 26 5 4 29 La produttività marginale del lavoro (prima o poi) è decrescente! più persone usano lo stesso stock di capitale per produrre

7 Produttività marginale e costo marginale
Il costo marginale di un lavoratore aggiuntivo è sempre costante e uguale al salario, w Il lavoratore aggiuntivo produce MPL unità di prodotto... che vengono vendute al prezzo unitario, P Il ricavo marginale è MPL x P Conviene aumentare la produzione aumentando il numero di occupati se: w < MPL x P

8 Produttività marginale del lavoro e domanda di lavoro
L’impresa decide il livello di occupazione seguendo queste regole: assume se licenzia se il livello di occupazione che massimizza il profitto soddisfa:

9 La curva di domanda di lavoro

10 Approfondimenti Impresa monopolista (sul mercato dei prodotti)
Impresa monopsonista (sul mercato del lavoro) Salari minimi L’effetto della tassazione sulla domanda di lavoro Derivazione grafica della domanda di lavoro

11 Domanda di lavoro in mercati dei prodotti non concorrenziali
MONOPOLIO

12 Occupazione e regolamentazione del mercato dei prodotti

13 Il processo di liberalizzazione

14 Regolamentazione per settori in Italia
Fonte: OECD

15 Regolamentazione per settori in Italia
Fonte: OECD

16 Liberalizzazione dei servizi in Europa
La direttiva Bolkestein (originale) Le proteste Attac L’idraulico polacco Il testo definitivo approvato da Consiglio e Parlamento Europei (12 dicembre 2006)

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19 Domanda di lavoro del monopolista
La domanda di lavoro di un produttore monopolista è diversa da quella di un produttore in concorrenza perfetta? In concorrenza perfetta il ricavo marginale è costante e pari al prezzo…e in monopolio? Il monopolista può fissare autonomamente il prezzo. Può decidere di vendere di più a un prezzo più basso o vendere meno a un prezzo più alto. Qual è la soluzione migliore (più profittevole)? vendere meno a prezzo più alto. Intuitivamente, quindi, producendo meno userà anche meno lavoro. Vediamo perché…

20 Monopolio sul mercato dei prodotti
Prezzo 5x10=50 4,8x11=52,8 A 5 4,6x12=55,2 B 4,8 C 4,6 2,8 B’ C’ 2,4 Domanda Ricavo marginale (MR) 10 11 12 Quantità

21 Un esempio La Navis produce navi in regime di monopolio
Supponiamo di partire dal punto A: Navis vende 10 navi all’anno al prezzo di 5ml. di euro l’una. Il ricavo totale è: TRA = 10 x 5ml. = 50ml. Per vendere una nave in più, la Navis deve abbassare il prezzo a 4,8ml. di euro. Il ricavo totale è: TRB = 11 x 4,8ml. = 52,8ml. Il ricavo marginale ottenuto dalla vendita dell’undicesima nave è: MR = TRB – TRA = 2,8ml. …ben inferiore al prezzo di 4,8ml. Perché tiene conto del fatto che la riduzione di prezzo si applica a tutte le unità vendute (non si può discriminare)

22 Un esempio (2) L’anno successivo la Navis vuole arrivare a 12 navi
Questo significa ridurre ulteriormente il prezzo a 4,6ml. Il ricavo totale diventa: TRC = 12 x 4,6ml. = 55,2ml. Il ricavo marginale ottenuto dalla vendita della dodicesima nave è: MR = TRC – TRB = 2,4ml. …e così via… Quindi, in monopolio il MR è sempre inferiore al prezzo!

23 1. Domanda di lavoro del monopolista (sul mercato dei prodotti)
Fino a quando la Navis continuerà a espandere la produzione? Vale lo stesso principio visto per l’impresa competitiva: fino a quando il ricavo marginale è superiore al costo marginale. L’unica differenza è che ora il ricavo marginale unitario non è più costante e uguale al prezzo ma varia ed è sempre inferiore al prezzo, MR<P. Conviene aumentare la forza lavoro quando il ricavo marginale (MR x MPL) è superiore al costo marginale di un nuovo lavoratore (W) L’equilibrio si raggiunge quando: MPL  MR = W

24 Monopolio sul mercato dei prodotti

25 Domanda di lavoro del monopolista
Dividiamo la condizione di equilibrio per il prezzo Questa è la domanda di lavoro in regime di concorrenza perfetta sul mercato dei prodotti Per un monopolista MR<P quindi questo rapporto è sempre minore di 1 la domanda di lavoro è identica ma spostata verso l’origine, ovvero c’è meno occupazione e salari più bassi

26 Domanda di lavoro in mercati del lavoro non concorrenziali
MONOPSONIO

27 Il Monopsonio Che cosa è un monopsonio?
Il mercato del lavoro locale in cui opera questo produttore può essere considerato un monopsonista!

28 Il Monopsonio Se il datore di lavoro ha la possibilità di influenzare i salari (perché, per esempio è l’unico datore nella zona) allora è un monopsonista Come per il monopolista (sul mercato dei prodotti) la curva di domanda di prodotti non è più piatta ma inclinata negativamente… …così, per il monopsonista la curva di offerta di lavoro non è più piatta ma inclinata positivamente: se aumenta il salario, più lavoratori saranno disposti a lavorare per l’impresa

29 Monopsonio sul mercato del lavoro
Costo marginale del lavoro (MCL) Salario 13 Offerta C’ 12 B’ 8 C 7,5x10=75 7,5 B 8x11=88 7 A 7x9=63 9 10 11 Occupati

30 Costo marginale del lavoro per il monopsonista
Un’impresa impiega 9 lavoratori ad un salario di 7€/ora per convincere la decima persona a lavorare deve pagare 7.50€/ora deve però pagare il nuovo salario a tutti: costo marginale del decimo lavoratore (MCL) = x 9 = 12€/ora per convincere l’undicesima persona a lavorare deve pagare 8€/ora costo marginale dell’undicesimo lavoratore (MCL) = x 10 = 13€/ora

31 La domanda di lavoro del monopsonista
In monopsonio il costo marginale del lavoro è sempre superiore al salario! Il monopolista massimizza il profitto quando il costo marginale è uguale al ricavo marginale: P x MPL = MEL

32 Monopsonio sul mercato del lavoro
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda LM LC Occupati

33 Salari minimi in concorrenza e monopsonio

34 Salari Minimi In Italia non c’è…
Ci sono solo i minimi sindacali fissati dai contratti collettivi. Ma ci sono proposte per introdurlo…

35 Salari minimi in concorrenza perfetta
Offerta di lavoro Wmin W* Wmin Domanda di lavoro E1 E* Numero di occupati

36 Salari minimi: l’evidenza empirica (1)
Card & Krueger (1995) Il 1 Aprile 1992 il salario minimo (orario) in New Jersey fu aumentato da $4.25 a $5.05. In Pennsylvania rimase a $4.25. New Jersey e Pennsylvania sono stati confinanti e simili

37 Salari minimi: l’evidenza empirica (2)
Card&Krueger hanno raccolto dati sull’occupazione in 410 fast-foods nei due stati a marzo (quindi prima dell’aumento) e a dicembre (quindi dopo) 1992. Confrontando l’occupazione prima e dopo nei due stati stimano che $1 di aumento nel salario minimo genera 3,4 posti di lavoro in più!

38 Salari minimi in Monopsonio
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda L LM LC Occupati

39 Salari minimi in Monopsonio
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda L LM LC Occupati

40 Salari minimi in Monopsonio
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda L LM LC Occupati

41 Salari minimi in Monopsonio
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda L LM LC Occupati

42 Salari minimi in Monopsonio
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda LM LM LC Occupati

43 Salari minimi in Monopsonio
Salario Costo marginale del lavoro (MCL) Offerta MCLM wC wM Domanda L LM LC Occupati

44 Salari minimi in Monopsonio
Livello del salario minimo

45 Effetto della tassazione sulla domanda di lavoro

46 Domanda di lavoro con tassazione
Salario percepito dal lavoratore Offerta di lavoro B w0+x A C w0 E w1 D w0-x Domanda di lavoro Occupazione E1 E2 E0

47 1. Effetti della tassazione
Il datore di lavoro paga W + X e il lavoratore riceve W. La domanda di lavoro si sposta a sinistra parallelamente L’occupazione scende i salari scendono  i lavoratori pagano una parte delle tasse sotto forma di salari più bassi e minor occupazione

48 Domanda di lavoro con tasse e offerta inelastica
Salario percepito dal lavoratore Offerta di lavoro A w0 w1 = w0-x E Domanda di lavoro Occupazione E0

49 Tassazione e elasticità
Quanta parte delle tasse sulle imprese “passa” sui salari? dipende dalle elasticità relative di domanda e offerta di lavoro... ... l’evidenza empirica suggerisce che in gran parte gli effetti si ripercuotono sui salari

50 Derivazione grafica della domanda di lavoro

51 Derivazione grafica della domanda di lavoro
Ci serve per analogia con la teoria dell’offerta di lavoro e per altre applicazioni Partiamo dalla tecnologia invece che direttamente dalla massimizzazione del profitto… La tecnologia che combina capitale (K) e lavoro (L) per produrre output e può essere rappresentata su un piano K-L con gli isoquanti: Isoquanto Q: insieme di tutte le combinazioni di K e L che garantiscono lo stesso livello di produzione Q

52 Proprietà degli isoquanti
La quantità prodotta aumenta allontanandosi dall’origine (partendo da un punto, se si aumenta K o L o entrambi la produzione aumenta) Gli isoquanti sono inclinati negativamente. Se aumenta L, K deve diminuire se vogliamo produrre sempre la stessa quantità Q*

53 Rappresentazione grafica della tecnologia: gli isoquanti
K L Q=Q* Q=Q’< Q* Q=Q’’ > Q*

54 Proprietà degli isoquanti (…cont.)
Gli isoquanti sono convessi. Quando stiamo usando molti L e poco K, la produttività di L è bassa e quella di K alta. Partiamo da A0, dove usiamo molti L e poco K per produrre Q*. Se Riduciamo K di ∆KA perdiamo molto output (la produttività di K è alta). Quindi, per continuare a produrre Q*, dobbiamo aumentare L di molto (perché dobbiamo recuperare la molta produzione persa riducendo K aumentando L la cui produttività è bassa) Se riduciamo K della stesso ammontare ma partendo da B0 (∆KA = ∆KB) succede il contrario. In B stiamo usando molto K e pochi L, quindi la produttività di K è bassa e quella di L è alta. Ridurre K di ∆K riduce l’output di poco e ci basta aumentare L di poco per tornare a produrre Q*

55 Gli isoquanti sono convessi
K L A0 B0 ∆LA ∆KA A1 ∆KB ∆LB ∆KA = ∆KB ∆LA > ∆LB Q=Q* B1

56 Proprietà degli isoquanti (…cont.)
Per definizione, quindi, l’effetto sulla produzione dalla diminuzione di K e dell’aumento di L necessario per restare sullo stesso isoquanto deve essere zero. Qual è l’effetto sull’output della riduzione di K? ∆YK = MPK x ∆K Qual è l’effetto sull’output dell’aumento di L? ∆YL = MPL x ∆L

57 Proprietà degli isoquanti (…cont.)
Per restare sullo stesso isoquanto, la somma di queste variazioni deve essere uguale a zero: ∆Y = ∆YK + ∆YL = (MPK x ∆K) + (MPL x ∆L) = 0 Da questa espressione è facile calcolare l’inclinazione dell’isoquanto: (MPK x ∆K) + (MPL x ∆L) = 0 ∆K/∆L = - MPL / MPK L’inclinazione dell’isoquanto è uguale al rapporto tra le produttività marginali

58 Gli isocosti Concetto analogo all’isoquanto per i costi è l’isocosto
Isocosto = insieme di tutte le combinazioni di K e L che hanno lo stesso costo totale Esempio: Salario = 10 Costo del capitale = 20 Costo totale (TC) = 10 x L + 20 x K In generale: TC = wL + rK Sul piano K-L l’isocosto è un segmento inclinato negativamente

59 La mappa di isocosti

60 Isocosti e variazioni del salario

61 Isocosti e variazioni del salario

62 Isocosti e variazioni…
Cosa accade se varia il costo del capitale, r? …provate

63 Minimizzazione dei costi
Supponiamo che l’impresa voglia produrre Q*. Che combinazione di K e L permette di produrre Q* al costo minore: Graficamente notiamo che il costo è minimizzato nel punto di tangenza tra isoquanto e isocosto

64 Minimizzazione dei costi

65 Minimizzazione dei costi
Tangenza significa che le inclinazioni sono identiche: Inclinazione dell’isoquanto = - MPL / MPK Inclinazione dell’isocosto = - w / r  Condizione di equilibrio :


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