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Le monarchie ellenistiche

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Presentazione sul tema: "Le monarchie ellenistiche"— Transcript della presentazione:

1 Le monarchie ellenistiche

2 LA PACE DEL 202 A.C. TRA ROMA E CARTAGINE
Rese definitiva la supremazia della città latina nel Mediterraneo centrale e occidentale. Roma si trovò a svolgere il ruolo di grande potenza, inserendosi nel gioco di alleanze e conflitti che caratterizzava le monarchie ellenistiche nel mediterraneo occidentale.

3 Le guerre avevano insegnato e fatto capire molto a Roma:
Muoversi su una scacchiera più grande dell’ Italia Combattere sul mare coordinando le azioni terrestri a quelle navali Fronteggiare il dramma delle sconfitte usando ogni risorsa L’ esercito dei soldati - contadini si era professionalizzato Roma aveva accettato di affidarsi a condottieri capaci di iniziative autonome Roma aveva preso conoscenza della sua superiore potenza militare

4 Due linee di politica orientale
4 Due linee di politica orientale Agli inizi del II secolo a.C. si aprì tra la nobiltà un acceso confronto sulla politica da tenere verso la Grecia e l’Oriente Scipione l’Africano e suo fratello Lucio Senatori con Marco Porcio Catone Volevano condurre una politica egemonica creando stati amici o vassalli guidati da Roma Poiché erano ammiratori della cultura greca erano disposti a prendere le difese delle poleis greche contro il regno di Macedonia Diffidavano della cultura greca e del lusso orientale Temevano il protagonismo di Scipione Ostacolavano ogni spedizione in Oriente che non fosse strettamente legata agli interessi immediati di Roma

5 Scipione L’Africano 5 1. Prevalse la linea degli Scipioni.
5. Nel 192 a.C. Antioco II, re dei Seleucidi di Siria e alleato della Macedonia, invade la Grecia. 2. Il senato accoglie le richieste di aiuto delle poleis greche contro Filippo V di Macedonia. 6. La spedizione contro i Seleucidi fu affidata al fratello di Scipione, Lucio Cornelio Scipione. Ma di fatto fu l’Africano a condurre l’esercito. 3. Nel 197 a.C. il console Tito Quinzio Tarquinio sconfigge i Macedoni a Cinecefale. 7. Roma vince nella battaglia di Magnesia nel 190 a.C. 4. Nel 196 a.C. durante i giochi istmi, il console promette che la Grecia sarebbe rimasta libera e autonoma sotto la protezione romana. Scipione L’Africano 8. Con la pace di Apamea, nel 188 a.C., Antioco è costretto a versare un’indennità di talenti (390 tonnelate di argento) e a rinunciare all’Asia Minore

6 In onore di Poseidone e Palemone
I giochi Istmi In onore di Poseidone e Palemone Instituiti nel 584 a.C. DOVE: In un’area boschiva a sud est dell’istmo di Corinto. Inoltre la sede geografica contribuì a dare ai Giochi un carattere più aperto socialmente, festoso e talvolta anche caotico. QUANDO: Ogni due anni nel primo e nel quarto anno delle Olimpiadi, nel periodo tra Aprile e Maggio. CHE GIOCHI COMPRENDEVANO: Gare ginniche, gare di lotta e ippiche, queste ultime erano particolarmente importanti poiché il cavallo era l’animale sacro a Poseidone. Erano presenti anche gare marittime, simili a regate.

7 Erano i giochi più solenni, dopo quelli di Olimpia per numero di concorrenti e per afflusso di popolo. I vincitori ricevano una corona di aghi di pino.

8 I PROCESSI AGLI SCIPIONI E LA SVOLTA DEL SENATO
Sembrava trionfare la politica egemonica, ma una serie di processi, intentati da Catone contro l’Africano e contro suo fratello Lucio, rovinò politicamente i due fratelli

9 I PROCESSI AGLI SCIPIONI E LA SVOLTA DEL SENATO
Sembrava trionfare la politica egemonica, ma una serie di processi, intentati da Catone contro l’Africano e contro suo fratello Lucio, rovinò politicamente i due fratelli Nel 183 a.C. Scipione, benchè assolto, preferì ritirarsi a vita privata e Annibale si suicidò per non cadere nelle mani dei Romani. Prevalsero gli amici di Catone Dopo la faticosa vittoria su Perseo a Pidna, nel 168 a.C., la maggioranza del senato si convinse che la politica degli Scipioni era fallita e si orientò verso scelte più dure. Un’ulteriore guerra contro la Macedonia, dove Perseo, figlio di Filippo V, aveva preso la politica antiromana del padre, aumentò le difficoltà del senato romano, irritato per l’ambiguità o la neutralità tenuta da molte città greche durante il conflitto.

10 LA POLITICA DEL DOMINIO DIRETTO
I cardini della nuova politica del senato furono: Una maggiore severità verso chi si mostrava ostile o restava neutrale Il passaggio al dominio diretto di Roma sui territori nemici sconfitti Dopo la disfatta di Perseo: L’Epiro fu messo a ferro e fuoco e abitanti furono venduti come schiavi Rodi, accusata di neutralità, fu rovinata economicamente con l’apertura voluta da Roma del porto concorrente di Delo Alle altre città greche fu imposta la consegna di 1000 ostaggi. A causa di nuove rivolte: La Macedonia perse la sua indipendenza e nel 148 a.C. fu ridotta a provincia*. In Grecia, un atto di insubordinazione della lega achea portò alla distruzione della città di Corinto nel 146 a.C. la lega du sciolta e il suo territorio ridotto in provincia con il nome di Acaia *Provincia: territorio esterno alla penisola italica, posseduto e governato direttamente da Roma e soggetto a tributo. Le prime province, Sicilia e Sardegna, furono governata da pretori, le successive da appositi magistrati, detti proconsoli e propretori, su incarico assegnato dal senato per sorteggio.

11 La conquista dell’ Occidente mediterraneo

12 La sottomissone dei Galli e degli Iberi
Per strappare la pianura Padana alle tribù celtiche dei Galli Boi e Insubri, già alleate di Annibale, i Romani combatterono ben 11 anni, fino al 190 a.C. La maggior parte delle terre fu distribuita tra i cittadini romani e fu così fondate le colonie di: Bonomia (Bologna), Placentia (Piacenza), Mutina (Modena) Parma. Nel 177 a.C. Con la fondazione delle colonie di Luni e Lucca, furono domati i Liguri, alleati dei Cartaginesi in entrambe le guerre puniche.

13 Spagna Citeriore e Spagna Ulteriore
In Spagna i territori che erano in precedenza sotto il controllo cartaginese furono divisi da Roma in due province. Spagna Citeriore e Spagna Ulteriore

14 La conquista del Mediterraneo
La distruzione di Cartagine Dopo il ritiro di Scipione, Catone da vecchio combattente della seconda guerra punica continuava di insistere sulla necessità di eliminare Cartagine. La città in 50 anni di pace avevo ricostruito una certa prosperità economica, ma non certamente politica e militare. Nel 150 a.C. Cartagine entrava in guerra contro la Numidia. Nel 146 a.C Cartagine fu costretta ad arrendersi al console Publio Cornelio Scipione Emiliano. La città venne rasa al suolo e divenne così la provincia d’ Africa.

15 Publio Cornelio Scipione Emiliano pose fine in Spagna alle insurrezioni dei Celtiberi nel 133 a.C., distruggendo la città-fortezza di Numanzia.

16 La provincia Ciò rese chiare le intenzioni imperialistiche di Roma.
La provincia era une regione che dipendeva interamente dal potere di Roma e dei suoi rappresentanti locali. considerata di proprietà dello stato romano per diritto di conquista. Il potere dei governatori romani durante il loro incarico, era illimitato. L’ espansione nell’Oriente Mediterraneo aveva consentito di formare le province di Macedonia e Acaia, seguite dalla formazione della provincia d’ Africa sul suolo Cartaginese e in seguito fu consolidato il potere nelle province spagnole grazie all’ intervento di Scipione. Ciò rese chiare le intenzioni imperialistiche di Roma.

17 Il sistema di potere romano
In Italia Abitanti di Roma, parte degli abitanti del Lazio, abiatnti delle colonie romane. Cittadini di pino diritto Possono votare ed essere eletti Cittadini romani Coloro che abitano nei municipi, centri amministrativi autonomi creati nei territori anessi da Roma. Cittadini senza diritto di voto Socii latini: hanno il diritto di sposarsi e commerciare con cittadini romani. Possono diventare cittadini se si trasferiscono a Roma. Abitanti di varie regioni che hanno ottenuto un trattamento privilegiato, abitanti di colonie latine. Socii (alleati) Socii italici: legati a roma da alleanze alla pario in condizioni di inferiorità. Forniscono a Roma soldati e navi. Godono di autonomia negli affari interni. Abitanti di diverse regioni, soggetti a Roma in politica estera.

18 Abitanti delle province
Il sistema di potere romano Fuori dall’ Italia peninsulare Popoli sottoposti al dominio diretto e allo sfruttamento di Roma. Sono sudditi cioè sottoposti al governo di Roma. Sono tenuti al pagamento di tributi. Abitanti delle province provinciali

19 Le strade di Roma Ogni organizzazione di potere territoriale crea un proprio sistema di comunicazione tra il centro e la periferia. I romani furono abili costruttori di strade e di ponti di cui rimangono ancora oggi resti visibili. Per i romani le strade servivano soprattutto per scopi militari. Infatti durante la repubblica le strade principali erano dette consolari, perchè la direzione delle opere era affidata ai consoli, i supremi comandanti militari.

20 La scelta del luogo adatto
Il primo atto era un sopralluogo dell’architetto, poi toccava agli agrimensori, esperti di precisione che utilizzavano dei pali e la groma, per tracciare angoli retti. L’architetto manteneva il tracciato dritto spostando i pali e con la groma si tracciava la griglia sul piano stradale. Era poi la volta dei libratores, che scavavano il terreno fino allo strato solido, attraverso l’ utilizzo aratri.

21 delle strade romane Statumen, uno strato più profondo di sassi e argilla; Rudus, un secondo strato composto da pietre, resti di mattoni, sabbia, mischiati con calce. Nucleus, un terzo strato con pietrisco e ghiaia.

22 Summum dorsum o pavimentum
E’ una copertura di lastre levigate generalmente in massi di pietra basaltica di eccezionale durezza e indistruttibile. Per questa loro caratteristica costruzione stratificata, venivano tecnicamente chiamate viae stratae, dal quale derivano termini strada (italiano), street (inglese), strasse (tedesco) derivano da questa definizione.

23 Molti indizi ci lasciano supporre che l’arte della costruzione stradale, sia stata ereditata dagli Etruschi. Nel sistema romano ci fu un netto miglioramento nel metodo e nei materiali utilizzati. Ciò è stato facilmente deducibile piochè alcuni tratti di strade romane sono sovrapposti agli antichi tracciati etruschi, come ad esempio la Via Flaminia, tratti della via Claudia.

24 Alessia Boga Luisa Maio Manuel Paciello Marika Zafferani Lavoro di:
Durante la lezione di oggi avete avuto l’onore di ascoltare Luisa Maio e Marika Zafferani.

25 Bibliografia: Giovanni Brizzi: Scipione e Annibale
Alessandro Barbero per Il Corriere della Sera: L’espansione di Roma. Dalla Repubblica all’ Impero Eckhard Meyer-Zwiffelhoffer: Storia delle province romane Gianluca Solfaroli Camillocci, Cesare Grazioli: Chronostoria


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